La resa dei conti
Ricordate, circa 10.143 dipendenti pubblici in VDA, più o meno. Attualmente l’indennità di bilinguismo percepita da tutti i lavoratori del pubblico impiego valdostano (scuola esclusa), è ripartita in 3 fasce che indico, facendo riferimento al vecchio schema di classificazione e inquadramento del personale. Devo inoltre tenere conto che ogni contratto, negli anni, ne ha sviluppato uno specifico proprio. Funzionario della vecchia carriera direttiva e dirigenti euro 226,43; Impiegati della vecchia carriera di concetto euro 188,87; Impiegati della vecchia carriera esecutiva euro 151,32. Media grossolana: circa 200 euro a cranio. Un po’ di conti della spesa: 200 euro x 10.143 addetti al mese fa un totale di circa 2.028.600 euro. 2.208.600 x 12 mesi fa un totale di circa 24.343.200 euro all’anno. Poichè l’indennità di bilinguismo è in vigore dal 1981 grazie alla Cgil di Loris Minnelli e all’Union di Viérin, uniti nella lotta per monetizzare la “kulture identitaire”, moltiplico 24.343.200 x 40 anni: totale della cifra spesa in 40 anni, 973 milioni, 728 mila euro. Conti rozzi, approssimativi, della serva. Voi fateli più esatti, ma ad occhio e croce salta fuori il grano necessario per una ferrovia Torino Pré St Didier di tipo altoatesino o svizzero: veloce, leggera, turistica, moderna, elettrica. Su cui transitano persone ed idee. La mascherata identitaria (plus francais = plus argent) ci costa isolamento, soggezione alla lobby autostradale, inquinamento a causa del trasporto su gomma.
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27 dicembre 2012 a 05:34
Aggiungerei la dabbenaggine di non aver trasformato un problema in una opportunità: mi riferisco all’alluvione di una dozzina di anni fa che ha reso inservibile la linea ferroviaria e che ha richiesto in molti tratti un rifacimento obbligato. Hanno innovato qualcosa ? No! nessuna idea, nessun cambiamento ma solo soldi spesi per rifare le cose nello stesso modo. Visione strategica del futuro praticamente nulla.
27 dicembre 2012 a 08:18
Brava Patuasia a rendere noti i conteggi.
Ma trovo deludente il fatto che si ponga l’accento solo sull’entità di vil metallo in gioco.
A me infastidisce assai di più quanto ruota attorno a tale finzione.
La sincerità è buttata nel cesso con tale giullaresca indennità, che crea una riprovevole difesa nei confronti della sceneggiata francofona da parte dei fruitori di tale manicomiale regalo.
27 dicembre 2012 a 10:38
…c’ è anche da dire che questi soldi non sono finiti nelle tasche dei dipendenti per rimanerci, sono stati fatti girare a hanno portaro più benessere anche agli imprenditori sotto varie forme di ristoratori, negozianti, imprese edili, ecc.. e di conseguenza anche ai dipendenti di questi ultimi che hanno avuto lavori che altrimenti non sarebbero neppure esistiti… se la crisi in valle sta arrivando 1 o anche 2 anni dopo è anche grazie a questo… non puntiamo sempre il dito nella direzione sbagliata please…se si fosse voluta fare una ferrovia decente bastava farla al posto dell’ autostrada, doppio binario pont st martin-courmayeur e fine del trasporto merci su gomma all’ interno della valle (salvo piccoli tratti dai nodi principali tipo chatillon-aosta-morgex alle zone limitrofe… ma questa è un’ altra storia…
27 dicembre 2012 a 12:28
Signor Borluzzi i complimenti li deve fare al signor Mancini, autore del post.
27 dicembre 2012 a 12:38
Caro Julian, keynesiano estremo e anche un po’ raffazzonato, i soldi perché siano economicamente virtuosi, devono essere dati in cambio di produttività e non solo per far andare la lingua o la neolingua. Visto che i bilinguisti sono dipendenti pubblici e quindi i soldi che danno loro li tolgono a noi, prometto che l’economia la faccio girare io, se i soldi li lasciano a me.
27 dicembre 2012 a 13:53
Discutibile, ancorché non banale. Prima di tutto la data: non ricordo l’anno esatto, ma non è il 1981. Presidente era Rollandin (di questo sono certo: la legge era la copia di una del Sud-Tirolo, con la differenza che lì l’indennità la pagava lo Stato), anche se non escludo che Viérin (in carica dal 1993) l’abbia modificata ed estesa. Comunque, se anche fosse il 1981, sarebbero trent’anni e non quaranta.
Poi: verissimo che la legge ebbe come spiegazione l’associazione dell’idea del francese (non della sua conoscenza, che è altra cosa) a un guadagno economico, in modo da placare le ire dei tantissimi in realtà molto più “borluzziani” di quanto osino essi stessi ammettere. Ma questo corrispose a minori stipendi fissi rispetto alla maggioranza delle regioni italiane. Al netto (e spesso anche al lordo) dell’indennità, i funzionari regionali guadagnano, in media, meno dei loro corrispettivi in altre realtà.
Fu misura keynesiana? Non lo credo, e non per quanto dice Marburg (Keynes difendeva persino la virtù di operai pagati per riempire un buco scavato da altri, l’importante essendo evitare la trappola della liquidità e il rallentamento della velocità di circolazione della moneta). Piuttosto, mi pare fosse una distribuzione di pastone a una larga platea, a evitare che questa si interrogasse troppo su dove andavano veramente le grosse cifre “investite” (sprecate) dall’AR. In chiaro, fu politica clientelare della più bassa specie, come provato dal fatto che nulla si fece per realmente (se questo era lo scopo) promuovere la francofonia reale.
Gli effetti furono, loro sì, keynesiani, ma nel senso più deleterio del termine (e lì mi associo a Marburg): moltiplicazione di investimenti sballati, inflazione da reddito (Aosta città carissima e senza qualità viene da quel periodo), crollo della produttività, secondo il modello di Tibergen e del “Dutch disease”.
Si sarebbe potuto fare altro e meglio, ivi compreso, Borluzzi e altri etnopurificatori permettendo, per la francofonia? Senza alcun dubbio. I costi indicati da Mancini (errori a parte) non considerano infatti il devastante effetto non già di stipendi alti e del loro costo/opportunità, ma di spese (di nuovo, Marburg ha ragione) consentite per NON far crescere cuturalmente e professionalmente la popolazione (ignoranti e incapaci sono molto più facilmente manipolabili di gente seria e preparata, che sa quanto vale e non dipende dal “piasì” – contributo, sovvenzione, “aiutino” ecc. – per mettere insieme il pranzo con la cena). La realizzazione di un’università di serie B o C in Valle, per esempio, è perfettamente funzionale a questo tipo di rimbecillimento programmato della popolazione.
E’ vizio antichissimo in Valle d’Aosta, già ampiamente sfruttato dai preti, dalla DC e da quel mostro che ne ha ereditato i peggiori costumi, l’UV, e che è incredibilmente riuscito a peggiorarli ancora.
Colpa però dei valdostani (tutti) o dello Stato italiano, che questo andazzo ha sempre non solo tollerato, ma incoraggiato, magari in cambio di inconfessabili servizietti resi dai fieri montanari?
Poco cale: il risveglio, che sta appena iniziando, sarà brutale, doloroso e durerà, se va bene, una buona quindicina di anni. In quest’ottica, quanto più preoccupa è il vuoto pneumatico di idee su come ripartire di tutte le forze politiche principali, neonate comprese, che si comportano ancora come se, dopo la crisi del 2008, non fosse nato un altro mondo e non si fosse cambiato d’epoca.
27 dicembre 2012 a 17:58
Nell’ 81 presidente era il grande Andrione poi fuggiasco per le note vicende giudiziarie, l’indennità di bilinguismo e’ stata elargita se non erro nell’88 dall’Imperatore. Ci sarebbe, se uno avesse il tempo di spulciare tutti i finanziamenti fasulli elargiti in questi ultimi 30 anni da questi provvidi amministratori, un elenco di cifre da far paura, se fossimo stati amministrati da persone oneste oggi saremmo un’isola felice e prospera senza problemi pero’ non e’ mai troppo tardi, gente per bene ce n’e tanta, facciamola emergere a livello politico e sopratutto chi puo’ continui a denunciare le nefandezze di questi intrallazzasti.
27 dicembre 2012 a 20:30
E se iniziassimo ad abolire l’indennita’ per una lingua che – comunque – non si parla abitualmente?
27 dicembre 2012 a 22:27
Ci penserà Roma, nel 2013, ad abolire l’indennità di bilinguismo. Ai valdostani come agli altri “autonomi” che la percepiscono. Questo i nostri politici non ce lo vogliono ancora dire (si sa, prima delle elezioni certe cose fanno male…), ma pare davvero che sia la contropartita che hanno stabilito col Governo per non sparire del tutto come regione.
28 dicembre 2012 a 01:55
Teddybear: accipicchia! Mi sa che lei é più gola profonda che orsacchiotto!
28 dicembre 2012 a 16:46
Chiedo scusa a Roberto Mancini: non avevo visto la sua firma….