La malafede al governo
Da quello che ho capito i dirigenti dell’assessorato ambiente mettono in discussione le candeline accese sulle torte dei compleanni in quanto queste sono trattate a caldo e dal referendum questo tipo di trattamento è vietato dalla legge. Da quello che ho capito l’attuale atteggiamento della maggioranza è quello di mettere i bastoni fra le ruote. Dario Comé chiede quali sono le ricadute e quali i divieti che la nuova legge impone. Una domanda concordata e preparata anticipatamente dietro le quinte di questo nuovo teatrino della politica. La dirigente Mancuso risponde, esprime la sua preoccupazione. “La nuova formulazione – dice – pone una serie di problemi che non riguardano solo gli impianti futuri, ma anche su quelli che già ci sono e che rientrano pertanto nel divieto. Al di là della normativa che si riferisce ai rifiuti, avendo però come premessa la tutela della salute delle persone, non possiamo non valutare che non ci siano delle situazioni che non siano interessate a questo divieto. Il primo impianto a dover essere vietato è purtroppo quello di valorizzazione energetica del biogas della discarica. Poi la torcia di combustione sempre della discarica che è un impianto di sicurezza che brucia il biogas di eccedenza. La gestione dei residui agricoli che sono considerati speciali. Vietato anche l’incenerimento di sterpaglia nelle aree agricole e giardini. Il forno crematorio del cimitero di Aosta che è obbligato ai sensi di legge a rispettare le prescrizioni impiantistiche operative previste per gli inceneritori dei rifiuti.” Dunque secondo la dirigente Mancuso il biogas della discarica è un rifiuto così come è un rifiuto un defunto e quindi non possono essere inceneriti! Orizzonti apocalittici frullano nella testolina con riga in mezzo della funzionaria regionale e poi saremmo stati noi i terroristi! Il biogas non è un rifiuto così come non lo è il nonno! O la nonna o il padre o la zia! Hanno perso il referendum, l’affare pirogassificatore sembra sfumato, lungi da loro la collaborazione per risolvere il problema, meglio intralciare l’iter voluto dai valdostani, immaginare futuri catastrofici per un fine che ancora non conosciamo, ma possiamo intuire. Questa è la maggioranza che abbiamo, vogliamo tenercela? MANDIAMOLI A CASA!
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23 dicembre 2012 a 07:48
Se vogliamo dirla tutta i residui vegetali derivanti da pratica agricola era già vietato bruciarli prima del referendum, poi che sull’argomento si sia chiuso sempre un occhio è altra storia…
23 dicembre 2012 a 07:50
…..guai insegnare agli agricoltori come compostare….troppa fatica….
23 dicembre 2012 a 10:39
Tutti a casa, al piu’ presto.
E poi lasciamoli ammollo in 1000 processi per farci restituire il maltolto.
Sogno questi politicastri senza un lavoro.
23 dicembre 2012 a 13:08
I tempi sono profondamente cambiati. Ora bisognerebbe mandare a casa non solo i politici, ma anche i funzionari, perché invece del loro ruolo “super partes”, fanno politica (quella della maggioranza al potere, ovviamente). Ines Mancuso, semplice impiegata della Sanità, ha fatto carriera in questo modo, prima facendo da spalla a Ziviani all’interno dell’Amministrazione, ora facendo quel che UV vuole. Lo dice espressamente Lei, che probabilmente non ha esaurito tutte le sue ambizioni, su fb, commentando il resoconto della Rini sul congresso UV. Al resoconto (in francese) seguono alcuni commenti, tutti in italiano, ad eccezione di quello della valdostanissima Ines Mancuso, il quale dice: “Maintenant il faut travailler”. E si vede quanto stia travagliando. Per non parlare dell’altro dirigente all’Ambiente, Fulvio Bovet, che vi raccomando. Anche lui travaglia tanto. Per l’UV. Ma cosa volete? Avevamo un quadro dirigenziale almeno in parte dignitoso e affidabile, qualche servizio era un fiore all’occhiello dell’Amministrazione, adesso, dopo lo sciagurato spoil’s system che TUTTI i partiti hanno voluto, non abbiamo neanche più quello. Abbiamo solo più servi sciocchi e prezzolati, ma ben pagati. Forza Bertin, non farti confondere dalle loro chiacchiere!
23 dicembre 2012 a 14:02
Mancuso, Rocco, Ziviani, Bovet, e aggiungerei anche Tutino e Salussolia, per limitarci a dirigenti o imprenditori che hanno funzioni o attività nel campo ambientale/paesaggistico, bel gruppone, tutti insieme appassionatamente a travagliare per il bien de la Vallée!
23 dicembre 2012 a 14:20
Infatti, signor Lino, bruciare le sterpaglie dovrebbe essere vietato, ma oggi si farà rispettare la legge perché questa darà fastidio a chi non l’ha mai applicata e la colpa sarà fatta ricadere sul referendum. I nostri amministratori saranno costretti a non chiudere più entrambi gli occhi e questo a causa del Comitato del sì. Stessa strategia di Berlusconi: si stava meglio prima.
23 dicembre 2012 a 14:35
Invito tutti i valdostani, almeno quelli rimasti onesti, a non farsi turlupinare dai giri di parole che i dirigenti regionali fanno “per conto terzi”. Sullo spoil’s system e sui personaggi sopra elencati purtroppo è tutto vero.
23 dicembre 2012 a 15:41
Si è reso del tutto evidente, in questo caso, ma è ormai diffusa, la totale mancanza di imparzialità da parte della struttura amministrativa che purtroppo insegue obiettivi propri in alleanza con i politici di maggioranza. L’apparato burocratico regionale non è un elemento di neutralità e garanzia per i cittadini bensì una struttura al servizio, solo ed esclusivamente, della maggioranza e dei propri interessi. Uno scandalo l’atteggiamento di alcuni dirigenti. Molto positiva la pubblicità dei lavori della commissione speciale rifiuti, così tutti possono rendersene conto.
23 dicembre 2012 a 16:59
Testo unico in materia ambientale, Dlgs 152/2006:
ART. 183 (definizioni)
1. Ai fini della parte quarta del presente decreto e fatte salve le ulteriori definizioni contenute nelle disposizioni speciali, si intende per:
a) rifiuto: qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell’Allegato A (ogni cosa…) alla parte quarta del presente decreto e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi;
Quello che dice la Mancuso è più che verosimile…
23 dicembre 2012 a 17:25
Signor Nicolao, il buon senso dovrebbe essere obbligatorio sempre, soprattutto in casi come questo. Il detentore che abbia un cadavere in casa e che chiaramente è costretto a disfarsene deve considerarlo un rifiuto? E poi, pur concordando che il forno crematorio produce inquinamento come qualsiasi cosa che venga incenerita, possiamo confrontare il numero dei cadaveri con le tonnellate dei rifiuti? Io credo che ci siano delle differenze sostanziali, ma l’amministrazione, assoggettata alla politica, preferisce attenersi all’interpretazione più ottusa della questione. Per quanto riguarda la sterpaglia il suo incenerimento è vietato da un po’, ma il divieto non è mai o quasi mai stato applicato per non infastidire nessuno, come mai adesso viene a galla la legge?
23 dicembre 2012 a 18:31
Il problema, se posto, certamente esiste. Da centinaia di anni lo smaltimento non è solo quello derivato dall’esubero del consumismo ma in parte deriva dalla nostra naturale pratica di vita. Soprattutto di quelli che piegano la schiena e che fanno come quasi sempre hanno fatto i loro papà, i loro nonni ecc.ecc. Chi ha la possibilità, mè incluso, di porsi queste domande è perchè, il più delle volte vive aggrappato a quelle schiene, che da generazioni si alzano al buio e tornano quando è buio a riposare. Tranquilli, nel loro ritmo ben retribuito o comunque mantenuto, certe persone hanno il tempo e il lusso di far ricerche che provano tutto e il contrario di tutto, di sputar condanne su comportamenti onesti anche se a volte sbagliati. La domanda di Comè quindi non la ritengo mal posta: dove finisce l’inferno, dove inizia il purgatorio e dove si inizia a sperare in un paradiso che certo non vedremo sono quesiti giusti quando la ricerca non è quella del buonsenso ma dello scontro fine a sè stesso. Diamoci i tempi di una giusta riflessione ma soprattutto escludiamo le prese di posizione aprioristiche su elementi importanti del nostro presente che possono influenzare pesantemente il nostro futuro.
23 dicembre 2012 a 19:01
Iartadaz, scusa, ma potresti tradurre? sono limitato e confesso che non ho capito un tubo di quello che hai scritto, porta pazienza.
23 dicembre 2012 a 23:53
Come mi disse il mio capoufficio quando venni assunto: ” noi (funzionari) siamo al servizio del cittadino non dell’assessore di turno (cioè della politica). Gli assessori passano, noi restiamo.” La riforma della pubblica amministrazione ha distrutto questo elementare principio, implicito nella costituzione. E’ ora di ripristinarlo. Sento vergogna e disgusto per la maggior parte degli attuali funzionari, che si sono venduti per quattro soldi. Vedo che non osano camminare a testa alta, la maggior parte, incontrandoli, gira la testa dall’altra parte. Strisciano. Li giudico molto peggio di quanto non giudichi i politici.
24 dicembre 2012 a 03:31
il fatto è che non possiamo bruciare neanche loro,in quanto rifiuti……………………
24 dicembre 2012 a 04:22
In merito a come va considerato il forno crematorio, a giugno di quest’anno, il TAR di Trento , di fronte a un ricorso di alcuni cittadini si è così espresso «Il tempio (crematorio) sarà utilizzato solo per la cremazione di salme e di inconsunti (cadaveri esumati intatti ndr) i quali, al contrario di quanto ritengono i ricorrenti, non sono rifiuti speciali cimiteriali». E parimenti: «Occorre smentire che un impianto crematorio al servizio di un cimitero sia un impianto di smaltimento di rifiuti urbani speciali» tenendo conto che a suo tempo, il Consiglio di Stato precisò che «l’impianto di cremazione rientra espressamente fra le costruzioni accessorie dei cimiteri». Semmai un problema diverso sta nelle possibili emissioni di fumi, ma in merito a questo si presume che non vi siano emissioni nocive, e che l’Arpa abbia a suo tempo fatto i dovuti controlli. In caso diverso allora l’ente responsabile della gestione dell’impianto crematorio ne sarebbe responsabile.
24 dicembre 2012 a 11:25
Sono “rifiuti urbani” e non speciali “i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni,…” (art. 184 Dlgs 152/2006 cioè Testo Uncio ambiente).
Non so come sia considerata una salma ma certamente sono “rifiuti urbani” bara, indumenti ecc.
Riguardo l’impianto di cremazione, dipende dalla potenza il rilascio di semplice autorizzazione oppure di via libera legato ad un limite di emissioni (Dlgs 152/2006 parte V- emissioni in atmosfera), anche se non so dovre rientri un impianto di cremazione..
Comunque, ciò solo per dire che queste persone (funzionari) masticano queste cose ogni giorni per cui parleranno a ragion veduta.
Semmai c’è da recriminare su come è stata scritta la proposta di modifica di legge votata col referendum…
24 dicembre 2012 a 12:51
Signor Nicolao è evidente da che parte sta, dalla parte di chi non ha applicato una legge sui rifiuti datata 2003 e che prevedeva tra il resto la raccolta dell’organico che non è mai stata fatta perché c’era un inceneritore prima e un pirogassificatore dopo all’orizzonte. Quindi c’è da supporre che questi dirigenti mastichino le leggi che vogliono ubbidendo ai politici di riferimento. Che poi i defunti siano da considerare dei rifiuti…
24 dicembre 2012 a 13:42
Intanto ho votato sì al referendum. In secondo luogo non so se un “piano rifiuti” abbia valore di legge. Sul fatto che ci siano pressioni forse eccessive da parte dell’Amministrateur sulle strutture regionali mi pare che purtroppo non ci siano molti dubbi, ma difendevo la professionalità di certi funzionari che sanno di quel che parlano, mentre per molti attivisti e affini le cose, viste da dietro un Macbook, sembrano fin troppo facili…
24 dicembre 2012 a 14:01
Nessun dubbio che i funzionari siano a conoscenza di quel che dicono, a differenza di molti attivisti si tratta del loro ben remunerato mestiere. Ma chissà come mai alcune disposizioni sono interpretate in un modo e altre in un altro. Ogni rifiuto ha un codice non mi risulta che il biogas ne abbia uno, inoltre questo potrebbe venire impiegato e non bruciato come avviene ora in discarica.
24 dicembre 2012 a 16:36
Sig.ra Nuvolari chieda lumi aqualcuno della dirigenzia del settore ambientale della Regione Piemonte. Intanto io chiedo a lartadaz lumi sulla sua ignoranza. Buon Natale a tutti. 😀
24 dicembre 2012 a 18:25
Nel peggiore dei casi, con una semplice interpretazione autentica o una modesta integrazione legislativa del tipo: “sono in ogni caso esclusi dall’applicazione della presente legge i forni crematori” il problema è facilmente risolvibile.ma ci sarebbe o no questa volontà? Mi pare di capire di no.
24 dicembre 2012 a 22:32
Ma perchè le indicazioni di un TAR non fanno testo?
Certo che sono “rifiuti urbani” e non speciali “i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni,…” abiti, resti di ossa, altro abbigliamento, ecc., ma solo questi e non le salme collocate nella loro bara!
24 dicembre 2012 a 23:00
su una infinità di questioni (ho ben presente l’urbanistica) vi sono sentenze di TAR che dicono l’una l’esatto contrario dell’altra. Rimanendo in campo strettamente giuridico, occorrerebbe verificare se vi è concordanza tra sentenze di TAR diversi e se vi è giurisprudenza costante a livello superiore (Consiglio di Stato). Personalmente concordo pienamente con le conclusioni del TAR sopracitato, tanto più che in questo caso da tutti gli atti emergerebbe che NON era assolutamente volontà del legislatore (i promotori del referendum) estendere il divieto ai forni crematori. Mi sembra ridicolo che si sia tirata fuori questa questione di lana caprina e di facile soluzione in quella sede (Commissione). A suo tempo in commissione i funzionari potevano e dovevano parlare solo se interrogati e solo su quanto loro richiesto. Ma credo che i tempi siano profondamente cambiati. Oggi si direbbe che in commissione partecipi una persona in più e di troppo (il funzionario) rispetto alla sua composizione deliberata in Consiglio, una persona non “super partes”, ma deliberatamente già schierata e “portavoce” di chi a suo tempo l’ha nominata. I funzionari NON sono più credibili, mettetevelo in testa. Non lasciatevi prendere la mano e non perdete un attimo di più su questa questione buttata sul piatto per distogliere l’attenzione, perdere tempo e frapporre difficoltà.
25 dicembre 2012 a 11:34
Ha perfettamente ragione, signor Courthoud, quando afferma che i funzionari non sono più credibili in quanto frutto di una politica del controllo su tutto e tutti. Non condivido invece l’invito a non perdere tempo sulla questione che hanno sollevato nell’ultima Commissione speciale sui rifiuti, è invece necessario fare subito chiarezza sulle questioni poste per creare difficoltà e far slittare i tempi: si vuole arrivare a fine legislatura senza aver fatto niente. Quindi chiarire subito, mettendo in evidenza la volontà politica che si nasconde dietro ai dirigenti e che cerca di depistare dalle soluzioni, informare l’opinione pubblica sulle reali intenzioni di questa maggioranza che vanno nel senso opposto da quelle volute dal referendum. Quelli di Valle virtuosa nella loro innocenza e lo dico senza ombra polemica, ancora non hanno capito che quella dei rifiuti è lotta politica.
25 dicembre 2012 a 12:03
Hai perfettamente ragione!
25 dicembre 2012 a 12:06
“Maintenant il faut travailler” ha detto la Mancuso alla Rini su fb commentando il congresso UV.