Coerenza e libertà
Il figlio Viérin dice che ha dato le dimissioni perché in “crisi umana prima di tutto, e politica poi, con il proprio sentire, con il proprio agire e con la propria libertà.” Difficile contestargli questo diritto. Altrettanto difficile però è credere che questo suo attuale stato sia totalmente estraneo a una lotta di potere interno. Il suo partito Laurent lo definisce “la grande famille unioniste” e qui cade in trappola. Cos’è infatti una famiglia? Un cerchio ristretto di interessi e affetti più o meno reciproci. E’ un gruppo sociale che vive nel privato e non nel pubblico. Il pubblico sta fuori. I panni sporchi si lavano in casa. Di famiglie è composta la galassia mafiosa. Un’entità politica non può essere mai paragonata a una famiglia perché ne è l’opposto. Farlo significa avere della politica un’idea corrotta, più conforme agli interessi di un gruppo ben preciso che a quello di un’intera comunità. Essersi battuto, aver lavorato per la “grande famiglia unionista”, come dice di aver fatto lui, è la confessione della sua complicità in quegli interessi che oggi nega. Proprio per questo la sua confessione risulta poco sincera o sincera a metà. Posso riconoscere la frustrazione di chi si sente in minoranza, posso capire il peso dell’oppressione di una dittatura interna, ma l’apertura tardiva verso “un modo vecchio di fare e concepire la politica” risulta più che una reale consapevolezza un inseguire la moda corrente. In fondo il figlio Viérin è contraddittorio come Rollandin che accusa Monti di centralismo. Quando mai l’assessore dimissionario ha dato spazio al dialogo con i cittadini? “Ascoltato con umiltà le istanze dei valdostani?“. E le sue scelte non sono sempre state calate dall’alto? Come ho scritto all’inizio non voglio mettere in dubbio l’eventuale sincerità di una crisi umana e politica di Laurent Viérin a cui però consiglio di aggiungere alle sue anche le tre domande poste qui sopra.
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5 dicembre 2012 a 18:25
Coerenza e politica sono agli antipodi. Se i politici sono (ahimé) necessari a questa società, l’esperienza mi ha purtroppo reso molto accorto nei loro confronti. Regola prima diffidare sempre di loro e di quel che dicono, soprattutto in campagna elettorale. Adesso va molto di moda “snellire”, “apparire giovani”, “rottamare” ecc.ecc ma non sono affatto sicuro che il nuovo sia meglio del vecchio. In Famiglia si acquista un imprinting che rimane per tutta la vita. Chi si é seduto alla tavola del potere fa molta fatica poi a starne lontano o a mettersi al servizio degli altri.
5 dicembre 2012 a 19:00
non appena sarà candidato alla Camera per succedere a Robert Nicceau, la crisi “umana e politica” gli passerà per incanto.
5 dicembre 2012 a 22:20
Mafia?
5 dicembre 2012 a 22:57
Problemi “umani” (?) e NON politici. Vuol dire, tradotto, che ci sono ampi spazi per mettersi d’accordo…
5 dicembre 2012 a 23:49
figuriamoci se Laurent esce dalla “famille”, e dove andrebbe? Le trattative sono senz’altro in corso. Che schifo! Non c’è limite all’ipocrisia dei politici! Ma fino a quando credono di poter fare i buffoni e i burattini? Uno, nessuno, centomila. Potremmo incazzarci di bruto!
6 dicembre 2012 a 04:58
Mi sa tanto che Bruto (Laurent) riuscirà ad accoltellare Cesare (Auguste).
6 dicembre 2012 a 06:58
“Ascoltato con umiltà le istanze dei cittadini” : ma quando mai?
Certamente disponibile ad ascoltare chiunque, me compreso su una questione “tecnica”, ma persona chiusa in un suo abito mentale privo di qualunque contatto con la realtà e che pretenderebbe fosse da tutti condiviso.
Quasi quotidianamente Laurent, da assessore, sfornava comunicati pubblicati sistematicamente dall’Ansa (il cui portale è inserito in quello delle Regione, fatto su cui si potrebbe aprire una significativa discussione) anche se trascurati da altre fonti informative, comunicati surreali implicitamente sottintendenti la totale grullaggine di residenti incapaci di discernere tra realtà valdostana e deformazione pubblicitaria vieriniana.
Laurent pretendeva una maggior apertura al dibattito nell’UV, ma escludeva qualunque confronto serio con la popolazione non convergente con le sue fantasie. Pensare di aprire con lui un dibattito sull’effettiva realtà valdostana è come illudersi di poter discutere con Ali Khamenei sull’integralismo sciita in Iran.
6 dicembre 2012 a 07:28
Aggiungo: Khamenei fa comunque riferimento a una religione esistente e realmente condivisa da una parte significativa dei residenti in Iran, laddove Laurent finge che le sue invenzioni sulla realtà valdostana, invenzioni su lingue e dialetto in primis, costituiscano un qualcosa di oggettivamente condivisibile e finalizzato al dipingere la Valle come diversissima dal reale al fine di scagliarla, supposta oltretutto omogenea, contro uno Stato centralista che dovrebbe regalarci tanta pecunia e per il resto pippa.
Da tale analisi, risulta che Khamenei è comunque meno peggio di Laurent, affondando l’Ayatollah il suo integralismo in una realtà effettiva e non inventata da una mente che in politica evidenzia una totale dissociazione dal reale (pretendendo che poi anche i residenti “che capiscono” e che “non si piegano per utili guicciardiniani” lo condividano).
6 dicembre 2012 a 12:26
Si é dimesso da Assessore ma si é tenuto la poltroncina da consigliere, logicamente cosa vuoi che faccia un figlio di papà allevato a pane e Union (non “ognions” come i figli dei poverelli).
ParIa di cambiare il vecchio modo di far politica e poi usa degli infantili mezzucci con l’aiutino di papino che ha i suoi amichetti alla Rai e alla Vallée per contrastare Rollandin. Mi dispiace non hai vinto “pegno” Viérin riprova e sarai piu’ fortunato, le faide interne non portano a nulla anzi rendono ridicoli e buffi! Non basta essere giovani di età se si é vecchi nella testa, sono altri i giovani da cercare per portare un pò di nuovo a questa politica.
Si pensava, si sperava in una grande spaccatura ma haimé i consiglieri dissidenti che gridavano nei bar e speravano in un grande ribaltone son stati zitti e muti nelle sedi opportune, il gelo dell’ “envers ” é sempre piu’ freddo e le calde poltroncine di Place Deffeyes fanno comodo e sono piu’ forti e ancorate dei tanto sbandierati ideali a cui non crede piu’ nessuno.
6 dicembre 2012 a 12:40
Che figura da cioccolatino! Lo manderanno per cinque anni in vacanza a Roma per imparare. Capisco sempre meno a cosa ci serva avere un deputato e un senatore. Gli accordi con Roma si fanno e si discutono ormai in altre sedi (vedi Conferenza Stato-Regioni e incontri bilaterali). “Vacanze romane”.
6 dicembre 2012 a 20:15
Quante Cassandre e quanti oracoli parlano da questo blog. Mi chiedo da quali fonti prendono le informazioni su cosa farà Laurent o cosa farà la maggioranza.
La mia sensazione, cara Patrizia, è che per molti autori dei post qualunque cosa succeda, chiunque si desse da fare per cambiare le cose, chiunque si candidasse non andrebbe mai bene.
Che votino pure M5S. Con il qualunquismo non si va da nessuna parte
6 dicembre 2012 a 20:38
Beh, signor Mistinguet le perplessità che si hanno su Viérin e che lui possa cambiare qualcosa a me, dato il personaggio, sembrano legittime. Che poi i 5stelle siano dei qualunquisti non direi. Conosco alcuni di loro e hanno la mia stima, anche se non andiamo sempre d’accordo.
6 dicembre 2012 a 21:03
@ Borluzzi
Le notizie dell’ANSA non solo sono sulla pagina principale del sito della Regione, ma alla mamma costa 898.713,60 per tre anni (con 300.000,00 euro all’anno sai quante borse di studio si pagano…)
Per i dettagli http://www.regione.vda.it/amministrazione/delibere/ui/documento.aspx?vis=vis&tipo=d&id=573574
Le discussioni sull’utilità di questa spesa, se può ancora essere definito giornalismo la diffusione di comunicati scritti dall’Assessore, sull’utilità dell’albo dei giornalisti sarebbero lunghissime e non sono il tema di questo post.
@tutti
Non lasciamoci ingannare dalla giovane età (giovane per l’Italia nel resto del mondo non lo è più) di Vierin jr. Per il poco che so mi sembra il prototipo del politico UV vecchio stampo.