Spento sarà lei
Il critico e curatore di Svenart, Paolo Levi, così esordisce in conferenza stampa: ” Grazie a Rollandin, questo presidente illuminato di un paese spento“. Doveva arrivare lui, professore di arte, per dirci che siamo spenti. Spenti, ma spendaccioni visto che gli abbiamo dato 500.000 euro per il suo giocattolo. L’anziano signore nel suo delirio afferma che Saint-Vincent rottamerà eventi come la Biennale di Venezia, Documenta a Kassel, la Tate Gallery (che non è un evento, ma un museo), Rivoli (che non è un evento, ma un museo). A questo parole persino Rollandin che di arte non solo non ci capisce, ma non gliene frega un accidenti, solleva un sopracciglio, accenna a un sorrisetto che Levi, nel suo personalissimo vaneggiamento, non nota. Dunque, Saint-Vincent affida la sua “sfida culturale”, come dice Adalberto Perosino più somigliante a una sorpresina kinder che a un sindaco, a un personaggio simile. Ma li cerchiamo con il lanternino questi qui? L’altro curatore-insegnante, Federico Faloppa, trova azzeccatissima l’idea di essere venuto in Valle d’Aosta e gli credo. Quale altra amministrazione avrebbe sponsorizzato una roba simile? Faloppa con le parole galoppa, aggiunge che si tratta di una grande esposizione: ottantotto opere una grande esposizione? Così grande da mettere in crisi la Biennale di Venezia? Le parole chiave che gli hanno aperto le porte di questa brillante idea sono: nuovo e altro. Parole davvero nuove e altre. Dice che Svenart fotografa quello che sta succedendo in Europa. Ma di Biennali di giovani artisti europei ce ne sono diverse e nate molto prima, grazie anche ai fondi UE. Ma Svenart è soprattutto una “filosofia europeista per giovani” conclude in conferenza stampa tale Claudia Trafficante, sputando così non solo sull’arte, ma anche sulla filosofia.
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29 novembre 2012 a 20:38
Troppo facile, ma… Trafficante nomen omen
29 novembre 2012 a 22:17
Claudia Trafficante non pare sia qualcuno. Mi sono fatto l’idea che sia della tipologia dell’arrampicatrice sociale. Nei siti web c’è il suo curriculum dappertutto. E in ogni sito è evidente il tentativo di manipolare l’informazione aumentandosi lievemente i meriti. A volte con banali parole chiave. Come quando dichiara di lavorare all’ufficio Relazioni con il Pubblico di Villa Regina e specifica che Villa Regina è patrimonio dell’Unesco cercando di far passare quel credito dal museo a sé stessa in un goffo tentativo di strategia psicologica. Oppure quando scrive tranchante: SOPRINTENDENZA PER I BENI ARTISTICI DEL PIEMONTE riuscendo a instillare il dubbio che lei sia il Soprintendente o un dirigente della Soprintendenza. Ad una analisi più dettagliata leggi che ha lavorato nell’Ufficio Comunicazione della Soprintendenza. Della quale specifica, inutilmente e quindi in modo manipolatorio, che la Soprintendenza è l’organo periferico del Ministero per i Beni Culturali. Come dire: “Lavoro all’Ufficio Comunicazioni, della Soprintendenza piemontese, che è l’organo periferico del Ministero per i Beni Culturali, quindi Lavoro al Ministero”. Un curriculum sillogistico. Nel 2010 si definisce Redattrice o Organizzazione eventi (sarebbe stato meglio Organizzatrice Eventi oppure Redazione :-)). Nel 2011 si definisce: Professionista nel settore Pubbliche relazioni e comunicazioni. Non ha un profilo Facebook (capisco la scelta di un privato, ma una professionista della comunicazione….), non ha un account Twitter. Cazzo comunica….
29 novembre 2012 a 23:23
Io non capisco nulla di arte moderna e di arte in genere, e quindi non parlo, ma mi piacerebbe sapere quanto ne capisce il Presidente Illuminato (dall’energia elettrica delle centraline?).
30 novembre 2012 a 08:11
Il modo in cui riescono a sottrarre soldi ai servizi essenziali per riversarli in boiate del genere è di per sé un’opera d’arte, no?
30 novembre 2012 a 09:46
povera valle d’aosta, non di soldi, ma di spirito!
30 novembre 2012 a 21:59
spenti da lui. con la sua luce arrogante e onnipotente offusca tutti. e non lo scrivo riconoscendo un pregio…
1 dicembre 2012 a 00:53
Più che Svenart direi Svenati