Preventivo Sveart (Svenart)
A grande richiesta ecco il preventivo di Sveart (Svenart)!
Conto Economico IVA inclusa
Ideazione e Progetto Manifestazione 12.000,00
Curatela Espositiva e Contributi Critici 18.000,00
Segreteria Generale e Coordinamento Esposizione 168.000,00
Catalogo e Predisposzione Materiali Scritti e Promozionali 72.000,00
Progetto di Ufficio Stampa e Comunicazione 42.000,00
Sito Internet Biennale 24.000,00
Immagine Coordinata e Grafica 12.000,00
Applicazione IPHONE – IPAD 6.000,00
TOTALE A 354.000,00 Euro
Altre Spese per Organizzazione Evento IVA inclusa
Allestimento Sede Espositiva 24.000,00
Costi Manodopera e Materiali per Allestimento 12.000,00
Pubblicità & Comunicazione 24.000,00
Spese Inaugurazione Evento 36.000,00
Spese di Ospitalità 40.000,00
Varie & Eventuali 10.000,00
TOTALE B 146.000,00
TOTALE GENERALE (A+B) 500.000,00
Saint-Vincent, 15 aprile 2011
Tag: Comune di Saint-Vincent, Regione autonoma Valle d'Aosta, SVEART
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29 novembre 2012 a 20:58
Incredibile!…intanto chiudono il dormitorio comunale ad aosta…
29 novembre 2012 a 21:23
Il preventivo mi fa venire in mente una cosa.
Quanto costano le decine (ma forse centinaia) di siti internet che regioni, comuni,comunità montane, associazioni si sono costruiti negli anni?
Tutti pagati con i soldi del contribuente.
Possibile che non si riesca a fare un po’ di economia di scala (nella realizzazione e nella gestione, non nei contenuti, che ovviamente ogni singolo ente deve curare in prima persona).
E quanti di questi siti sono stati abbandonati?
Provo a lanciare una sfida, facciamo una specie di catalogo di quei siti finanziati con denaro pubblico che dopo l’euforia del momento giaciono nella grande rete inutilizzati?
29 novembre 2012 a 21:27
Un preventivo consta di varie voci.
Ogni voce va dettagliata nelle sue componenti.
Ad esempio, i 168000 euro della terza voce vanno specificati con precisione, non basta una cifra buttata lì: c’è tale dettaglio nel preventivo ufficiale? Solo così uno può effettivamente giudicare.
29 novembre 2012 a 21:30
Questo è il preventivo ufficiale che è arrivato all’amministrazione regionale. Non credo che le voci debbano essere dettagliate ulteriormente se non c’è una precisa richiesta dello sponsor.
29 novembre 2012 a 21:35
Trentaseimila euro per l’inaugurazione????
29 novembre 2012 a 21:38
Il dettaglio servirebbe per giudicare con effettiva cognizione di causa.Quei 168000 euro, per esempio, sono un numero che, in quanto tale, non è giudicabile se non si dice a chi vanno effettivamente tali denari e per quale prestazione. E così per altre voci.
29 novembre 2012 a 21:43
Nella selezione delle segnalazioni on line su Sveart nel sito apposito Patuasia non compare eppure ho scritto ben quattro articoli sulla manifestazione! Uhaa uhaaa!
29 novembre 2012 a 21:49
Ma poi questo non è nemmeno il conto della serva.
Questa è una presa per il culo. E’ come dire (iva inclusa):
– Mio nonno in carriola 24.000 euro
– La mucca Carolina 50.000 euro
– Tua madre zoppa 39.000 euro
– Premi e cotillons 12.000 euro
Niente da fare. Non ci riescono ad essere trasparenti. Mi sembrano tanti Fonzie allergici alla parola “Scusa”.
Vogliono continuare a spendere come meglio credono senza dover rendere conto a nessuno. Il partito che voterò alle prossime elezioni sarà quello che si impegna a pubblicare i documenti giustificativi di ogni centesimo di denaro pubblico speso per l’azione di partito e per ogni singolo amministratore eletto.
Ideazione e Progetto Manifestazione 12.000,00 Chi è il fornitore? E’ un singolo libero professionista o è una società? A quale regime fiscale è sottoposto? Quale aliquota iva applica? Che tipo di contratto è stato stipulato?
Segreteria Generale e Coordinamento Esposizione 168.000,00 Quali sono i sotto-capitoli? Chi sono i fornitori? Come sono stati incaricati?
Progetto di Ufficio Stampa e Comunicazione 42.000,00 Che cazzo vuol dire?
Sito Internet Biennale 24.000,00 Chi è il fornitore? Perché non è stato affidato ad un artista partecipante alla Biennale? Perché è stato usato un format elementare e non una programmazione originale?
Eccetera, eccetera, eccetera.
29 novembre 2012 a 21:54
Signor Borluzzi, mi commuove per tanta ingenuità. Quei soldi generici sono giudicabilissimi proprio in quanto tali, equivalgono alle voci di rappresentanza dei contributi ai gruppi consiliari per intenderci. Insomma la cifra totale è stata data all’associazione che l’ha girata ai professionisti e organizzatori i quali hanno pagato i fornitori e quello che resta ciccia! Un sito di 24.000 euro? E se fosse costato seimila chi può saperlo? Nessuno, neppure il fornitore che non ha visto il preventivo. Il preventivo è stato giudicato congruo dalla Regione quindi va bene così. E quelli sperano e insistono per la cadenza biennale… e ti credo! 168.000 euro di segreteria e coordinamento? Ma è pazzesco anche senza dettaglio, si tratta di una mostra di sconosciuti che resteranno tali e di neppure un centinaio di opere, due sale espositive due! E dovrebbe rottamare la Biennale di Venezia!
29 novembre 2012 a 22:10
Signor Tagueule, a me non scandalizza tanto la genericità delle voci, in genere i preventivi si fanno più o meno così, quanto le cifre allegate. Non mi interessa tanto sapere quanti chili di paste o di salatini verranno acquistati e in quale pasticceria quanto la cifra a cui corrispondono. Che una inaugurazione costi 36.000 euro mi sorprende come giustamente ha sorpreso il signor Libero. Che un coordinamento costi 168.000 euro per una mostra simile è vergognoso! Che vengano spesi 40.000 euro per l’ospitalità è demenziale: perché mai si dovrebbero ospitare tutti gli artisti e non solo i vincitori? Che un catalogo costi 72.000 euro è inimmaginabile anche se non so esattamente di quante pagine sarà composto ecc ecc…
29 novembre 2012 a 22:37
Premetto che ritengo il finanziamento pubblico alla cultura insostituibile.
Ma aggiungo solo alcune cose.
Nel mese di maggio/giugno guardate il vostro modello CUD, 730 o Unico, da qualche parte c’è scritto imposta netta.
Ebbene quella cifra che vedete li vicino sono le imposte che pagate in un anno. Per chi fa un lavoro medio da operaio o da impiegato quella cifra varia dai 4 ai 7 mila euro.
Ebbene pensate a quanti anni della vostra vita dovete lavorare per pagare il contributo della Regione a questa manifestazione. Molto grossolanamente (ogni caso è diverso) dico che chi guadagna ca 25.000 euro all’anno paga almeno 5.000 euro.
Orbene se voi pensate che per pagare i 300.000,00 euro di contributo a questa manifestazione dovete lavorare 60 anni e pagare le tasse non vi viene in mente di scendere in piazza con i forconi?
E se aggiungete a quanto sopra il fatto che questi soldi, da quanto ho letto sui giornali, sono più o meno quelli che servono per pagare tutte le borse di studio agli studenti e per erogare i contributi per le badanti (e se anche coprono solo la metà delle sepse il ragionamento fila lo stesso) oltre che a scendere in piazza con i forconi non vi verrebbe in mente di prendere a cannonate il palazzo?
E se in più aggiungiamo che gli occupanti del palazzo per festeggiare questi tagli se ne vanno in Piemonte a mangiare tartufo e bagna cauda, non vi viene anche in mente di usare la ghigliottina? (e se mangiano pure i croissant abbiamo un ulteriore somiglianza con gli eventi del 1789)
Per fortuna noi abbiamo un arma pacifica che è quella del voto per cacciarli.
Riflettiamo.
29 novembre 2012 a 23:10
Svenart, svenarti…
29 novembre 2012 a 23:13
Più o meno le stesse parole di Cesare Borgia, anche se non relative alla mostra, ma agli avvenimenti “politici” (politici?) di questi giorni, le ho sentite pronunciare oggi da alcune persone che affermavano di votare UV da trent’anni, ma adesso basta! Una di queste he detto chiaramente che voterà per i cosiddetti “grillini”. E discorsi del genere sento quasi ogni giorno. La gente è stufa, ne ha veramente le palle piene!
29 novembre 2012 a 23:56
@Patuasia
Mi permetto di dissentire: in Europa i preventivi non si fanno così. Lavoro per una società che negli ultimi tre anni è stata due volte capofila e una volta partner di tre progetti finanziati dalla Comunità Europea. I preventivi sono ben altra cosa e molto seria. Se in Europa presenti un preventivo siffatto si mettono a ridere perché credono che sia uno scherzo.
30 novembre 2012 a 01:06
Mi ha incuriosito il preventivo. Concordo con Taguele sul fatto che i preventivi non si fanno cosí e mi ha attirato il costo del sito web: 24.000 Euro (per fare un paragone circa 48 milioni di “vecchie lire”)
Il dominio svear.it é stato registrato il 24 ottobre 2011 quindi 13 mesi prima dell’inaugurazione avenuta oggi.
Il sito tratta di un’esposizione “europea” ed é in 3 lingue (Italiano , francese, inglese) metterci il tedesco e lo spagnolo non avrebbe fatto male ma, guardate la home page (é la prima e PIÚ IMPORTANTE pagina che accoglie il visitatore)
Il link per chi é inglese é questo http://www.sveart.it/?lang=en per chi parla francese (vda é bilingue per giunta) é questo http://www.sveart.it/?lang=fr
Notato nulla ? Tranne il paragrafo iniziale i contenuti, dopo 13 mesi di lavoro, non sono presenti il giorno dell’inaugurazione.
Siete un giornalista tedesco e, per fortuna, conoscete e vi adattate all’uso della lingua inglese ? Bene questo é quello che trovate sul link riservato alla stampa http://www.sveart.it/en/press/
Non volete arrendervi e volete chiedere informazioni ? Siete serviti quì http://www.sveart.it/en/contatti/ VUOTO!
Per 24 mila euro io pretendo che che i punti, le virgole e le virgolette siano tradotte in queste 2 lingue europee.
Per 6.000 euro un’applicazione iPhone e iPad il giorno dell’inaugurazione la vorrei vedere, ma non esiste !
Questo é un esempio tangibile e sotto gli occhi di tutti che mostra costi enormemente gonfiati ed un gran spreco di soldi pubblici.
30 novembre 2012 a 01:49
E’ incredibile come alcuni guardino ancora alla forma, a come è scritto un preventivo e invece non capiscano che le cifre sono la sostanza! Ha ragione Patuasia! Sono le cifre ad essere vergognose! E’ come continuare a giudicare volgare grillo perché urla e dice parolacce e invece non capire che volgari e indegni sono i politici e le loro malefatte a cui si rivolge.
30 novembre 2012 a 07:24
È incredibile come alcuni leggano solo l’ultimo post e non si rendano conto che non c’è traccia di discorso sulla forma in nessuno degli interventi. È come spararle alla cazzo.
30 novembre 2012 a 10:02
Signor tagueule, quello che volevo dire è che quel tipo di preventivo rientra nella norma italiana (ho anch’io esperienza in progetti europei vada sul sito http://www.vmv.it) che poi tale norma sia inaccettabile è un’altra cosa. Vergognoso quindi non è tanto come è stato presentato il preventivo, ma che siano state avvalorate delle cifre assurde e forse è questo che voleva dire il signor Bernabé. Come può essere possibile che una inaugurazione costi 36.000 euro? Oggi sarebbe stata preferibile la sobrietà. Dare un segno di tangibile rispetto verso chi sta pagando i prezzi più alti della crisi, questo è fare cultura! Mantenere al contrario la mondanità significa non aver capito il momento nel quale si vive, grave per chi vuole testimoniare con l’arte il nostro oggi. Significa trasferire la cultura nel regno dello spettacolo più provinciale e basso. Insopportabile! Credo che sia evidente a molti che l’operazione è una furbata per portare a casa un bel gruzzolo spacciata per evento culturale. Signor Bisker One l’arte ha spesso usato l’ironia intelligente anche sorniona, qui non c’è. Qui è il solito agire truffaldino di chi si sente furbo in un mondo di cretini.
30 novembre 2012 a 10:27
La “prova provata” come dice Rasputino è il sito internet. Non serve altro. 24.000€ per una schifezza del genere sono una truffa bella e buona. E nel sito manca persino il riferimento al download dell’app (6.000€) per iPhone e iPad (Mai sentito parlare di Android, tra l’altro…?). Dilettanti, incapaci e in mala fede.
30 novembre 2012 a 10:28
Concordo pienamente con Rasputino sul sito. Non l’ho guardato bene, ma non ho visto il nome del creatore del sito (di solito il web designer ci tiene a farsi pubblicità).
Qualcuno sa chi è l‘autore di tutto ciò?
Aggiungo che quello è il compenso di un anno di lavoro di tanti giovani e bravi web designer (compenso lordo, per il netro togliete almeno il 40% tra tasse, contributi e costi).
30 novembre 2012 a 10:36
E trentasei mila euro per allestire due stanze? e settanduemila euro per un catalogo che riproduce ottantotto immagini? ma possibile che in Regione nessuno abbia considerato i costi di questo progetto? L’illuminato presidente non ha niente da dire? Certo che di questo passo con questi sprechi il nostro paese diventerà spento davvero come ha detto il curatore allucinato Paolo Levi.
30 novembre 2012 a 11:25
@libero
Scartabellando tra i vari atti della Regione sul sito (sottovoce altrimenti ci tolgono quel poco di trasparenza che abbiamo) si nota che l‘ordine di grandezza delle spese è quello.
Ma l‘elettore medio è ignaro perchè si concentra solo sugli stipendi dei consiglieri.
30 novembre 2012 a 11:42
@ Patuasia delle 21.54 di ieri.
Che io sia “un ingenuo in generale” sarà.
Ma il mio commento sul preventivo non indica ingenuità, bensì il desiderio di conoscere nel dettaglio le motivazioni dei 168mila euro proprio per giudicare in modo più incisivo un’uscita che, concordo con te, è già intrinsecamente “pazzesca”.
Più si conosce il dettaglio, più si critica a ragion veduta: non essendo ingenuo ero già scandalizzato, mi sarebbe piaciuto esserlo ancora di più e lo sarei stato vedendo il dettaglio di ogni voce.
30 novembre 2012 a 12:07
spento? direi defunto, cadavere.
30 novembre 2012 a 12:10
Se questa regione ha ancora tenti soldi così da buttare via, possiamo dire a Monti che tagli pure ancora, senza preoccupazioni.
30 novembre 2012 a 12:30
Sulle competenze del Prof. Levi non si discute.E’ un ‘autorità nel campo artistico. Sulla sua intelligenza nel fare affari neppure. In fondo è il suo lavoro promuovere eventi in cui crede e venderli a chi li compra “lisciandolo” a dovere. D’altronde è un po che sguazza nello stagno valdostano, conosce l’ambiente, ha i “ganci” giusti e li usa. Posso indignarmi ai soldi spesi ma mi indigno ancora di più pensando che dietro alla faccenda ci sia chi decide, spende e spande, fa e disfa, senza una vera lungimiranza e competenza. Questa faccenda è simile a tante altre in Valle. Piace la “grandeur”, la si compra e poi vada come vada (spesso non troppo bene aihnoi!). Un po come comprare la classica Ferrari e avere solo stradine di campagna per andare in giro.
30 novembre 2012 a 12:57
@Cesare Borgia non avendo dettagli non riterrei responsabile il creatore del sito web perché potrebbe essere un sub-sub-appalto al quale sono stati dati “2 Euro” e per quella cifra ha fatto quello che con lui è stato concordato. Questa è forse la ragione del suo anonimato (un sito così non si firma).
Da mio punto di vista il problema non è tanto la funzionalità del sito (con 24.000 si può e deve fare sicuramente fare di più), ma i contenuti: se il Webmaster non li riceve non li può pubblicare, se non ha la traduzione è meglio non usare Google translator per farla, e così via.
Quello che emerge ed è “provabile” è solo la punta dell’iceberg della comunicazione i cui costi complessivi ammontano a:
Catalogo e Predisposzione Materiali Scritti e Promozionali 72.000,00
Progetto di Ufficio Stampa e Comunicazione 42.000,00
Pubblicità & Comunicazione 24.000,00
(in più il sito web e l’app per iPad/iPhone 24.000 + 6000)
168.000 Euro per una copertura mediatica realizzata con 7 comunicati stampa che hanno avuto un eco (non entro nel merito della rilevanza del nome dell’editore) su 15 testate/pubblicazioni tradizionali (cartacea) e circa 30 siti web di cui NESSUNO di tutti questi fuori dall’Italia …
ma non è una iniziativa a livello europeo ?
Chi la sta considerando ?
Quale ritorno dell’investimento si pensa di ottenere ?
Quale ricaduta avrà sul turismo valdostano ?
Quanto saranno contenti gli albergatori di Saint Vincent nel vedere spesi i soldi dello loro tasse per un’iniziativa del genere che si somma ai denari pubblici spesi per salvare un Hotel Billia che fa loro diretta concorrenza ?
30 novembre 2012 a 12:59
un’eco (scusate…)
30 novembre 2012 a 13:35
Signor Kananga, le competenze del signor Levi se non le discute lei, lo lasci fare agli altri. Dell’autorità conseguita me ne faccio un baffo: il mondo dell’arte è così mutevole, cangiante, incontrollabile e qualche volta libero che le “autorità” vanno e vengono così come le onde del mare. Non c’è scienza, ma solo teoria più o meno ricercata. E poi è proprio nel mondo dell’arte che le pernacchie all’autorità sono spesso trasferite in opere d’arte. Dietro alla faccenda, come dice lei, c’è chi decide, spende e spande e questo la fa indignare ancor più dei soldi chiesti dal delirante prof. Levi (ascolti il suo intevento su you tube), vede io credo che ci sia complicità in chi chiede e in chi dà; la responsabilità maggiore, lo riconosco, è del secondo, ma questo non scagiona il primo. Se poi considera “grandeur” una mostrina di 44 sconosciuti, allestita in due sale a Saint-Vincent, beh… io di grandeur vedo solo i soldi sottratti alla comunità valdostana.
30 novembre 2012 a 20:33
@patuasia grazie!
30 novembre 2012 a 21:32
@ Rasputino.
Non ritengo responsabile il creatore del sito,volevo solo sapere se dietro il sito c’è uno dei soliti noti che monopolizza alcune commesse pubbliche.
Concordo pienamente sulla domanda relativa all’impatto della manifestazione e se i numeri delle citazioni sui giornali sono quelli c’è poco da ridere e molto da piangere.
A proposito di appalti e subappalti c’è qualcuno in grado di dirmi come questa associazione deve scegliere i propri fornitori? In fondo usa denaro pubblico e per alcune di quelle cifre qualche regolare appalto dovrà pur farlo?
30 novembre 2012 a 21:50
ce ne sono chissà quanti di eventi, o studi di fattibilità, o progetti di valorizzazione di questo e di quello, o realizzazione di siti e loro successiva e infinita revisione/correzione/adattamento alle nuove tecnologie, o ancora di analisi SWOT, o altre minkiate sempre super-iper-valutate nei preventivi e poi portate a termine (si fa per dire…) in modo scandaloso. E c’è anche qualcuno che ha tentato di portare alla luce queste truffe, andando a raccontare quel che sapeva all Pol. giudiziaria o ai magistrati. ma poi i funzionari regionali sentiti in merito sono subito interventuti per giustificare le immense puttanate (da loro avvallate!!! ) di questi progettisti/organizzatori di eventi/ esperti della rava e della fava, spesso scopiazzate e riprodotte all’infinito, cambiando solo qualche nome o qualche virgola. Risultato? tutto archiviato e si continua così…
30 novembre 2012 a 22:23
@Robin des bois (in farancese è più chic)
Rendiamole, per quanto possibile,pubbliche alcune di queste pu****ate.
Mi rendo conto che la magistratura serve poco, perchè di porcate ne scopre poche e per la vergognosa prescrizione ancora meno ne punisce.
E come ho detto in un altro post, alcune spese pubbliche possono essere vergognose anche senza infrangere il codice penale.
Il giudice migliore in tempi di tagli è l’elettore, soprattutto quello che non può più ricevere un contentino.
Come credete che si possa sentire l’elettore UV al quale hanno abbassato il contributo per la badante della mamma di 90 anni e si continua a spendere per organizzare eventi dalla dubbia utilità o per pagare profumatamente l’ennesima analisi SWOT scopiazzata da qualche parte?
Secondo me si arrabbia come una bestia, ma queste cose nessuno gliele fa vedere apertamente, nessuno gliele sbatte in faccia.
Qundi chiunque abbia sottomano qualcosa la posti qui o su Facebook (abbiamo visto in occasione del referendum che anche in Valle d’Aosta è diventato uno strumento importante di condivisione della conoscenza).
Come ho suggerito sopra possiamo iniziare dai siti inutilizzati.
Qualche tempo fa ne avevo visto uno, devo solo ritrovarlo.
1 dicembre 2012 a 10:55
Per dirla in Patois della bassa valle ” n’èn fét na fa faloppa” si traduce in “Ho fatto una cazzata”. Ci sono decine di progetti delle nostre bilblioteche che sono pronti a partire ma che non trovano il coraggio di chiedere quei 4 o 5 mila €. per l’aboutissement de l’oeuvre. Il messaggio “non ci sono soldi e dobbiam tirar la cinghia” viene recepito dalle tantissime persone virtuose che nel campo della cultura si adoperano e che spesso, proprio perchè acculturate, lasciano i disturbi degli eccessi evidenti fuori dalle loro mura.Ci si piega, si cercano rimedi, si rischia spesso di portare alla nascita opere deformi perchè fin lì potevamo arrivare. Una riflessione serena sarebbe d’obbligo sempre che il coinvolgimento di tante realtà locali non spaventi i professionisti del chiedere, certamente più abili e accattivanti nella stesura dei progetti da presentare.
1 dicembre 2012 a 11:24
@Cesare Borgia
Personalmente vorrei che i numeri relativi alle azioni di comunicazione come appaiono sul sito Sveart non siano aggiornati e che siano in realtá molti di piú altrimenti saremmo in presenza di un costosissimo flop mediatico e di tutta l’iniziativa.
Se guardo Twitter a questo link https://www.twitter.com/sveart vedo che lo hanno utilizzato solo 21 volte e dal 15 ottobre non dicono piú nulla. Anche quí la popolaritá ottenuta é misera per un budget da 168 milioni di euro: 16 persone !
Se apri un account Twitter e scrivi “oggi fa bello” in piú lingue tutti i giorni ottieni una popolaritá maggiore.
Tutto é coerente per indicare un fallimento con relativo abbandono in presenza di un “mordi e fuggì” . Se cosí fosse la “biennale” é terminata ancor prima della sua inaugurazione e stanno correndo veloci….
Non posso credere in uno spreco simile soprattutto in questi tempi, ma la Regione ci ha dato esempi ben piú indignanti.
La mia é una constatazione su dati di fatto che se vogliono, da cittadino ne sarei sollevato :-), possono confutare fornendo i dati che non hanno “aggiornato” e credo che Patuasia sarà, come sempre, attenta e disponibile a pubblicarli.
Se non diranno nulla, e sicuramente Patuasia viene letta da questi individui, significa l’ennesima dimostrazione di arroganza politica o dabbenaggine, cattiva gestione e nessun rispetto per chi paga le tasse che permettono a costoro, ahimé, di prosperare.
Cose da non dimenticare nel silenzio dell’urna !
1 dicembre 2012 a 12:11
Errato: budget da 168 mila euro
1 dicembre 2012 a 15:53
Una precisazione a Binel: come documentato dal “Nouveau Dictionnaire du patois valdôtain” di Chenal-Vautherin, la definizione precisa (ed eufemistica) di Faloppa è “Grosse bêtise” tanto che “Groussa faloppa est un pléonasme à éviter”. Quindi: Grossa Cazzata!
1 dicembre 2012 a 17:23
Controprecisazione a marburg: “C’a ma scuso al dirigent ad la regioun sabauda s’a mè voucaboulari, per na mancansa ad tèmp iariva nen a ledde tuti i dichiounari qué arivou ancoura a gouadagné doue lire d’i nostré pouvèrta.”
1 dicembre 2012 a 17:47
Tranquillo Graziano! Volevo solo dire, cogliendo il tuo assist meraviglioso, che Svenart non è solo una cazzata, ma una GROSSA cazzata.
2 dicembre 2012 a 07:04
@Patuasia
(ho anch’io esperienza in progetti europei vada sul sito http://www.vmv.it)
Ci sono andato. Non mi sembra un progetto realizzato con partners europei (il termine “capofila” è un termine tecnico e indica il soggetto che interloquisce direttamente con gli uffici preposti dell’Unione Europea rappresentando sé stesso e altri partners europei). Mi sembra semplicemente un progetto finanziato con fondi europei (Il Virtual Museum Vallée è un progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo, dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ed è realizzato dalla Società N.B. di Patrizia Nuvolari e dalla Società NETBE – Internet Solutions di Jean-Paul Lustrissy e Andrea Guarda). Quindi credo che tu non abbia, per quel progetto, inviato un preventivo direttamente all’Unione Europea. Probabilmente l’hai inviato alla Regione che impiegava fondi europei (è capitato anche a me con la Regione Puglia, anno 2011, per i fondi FESR – Asse IV, Linea di Intervento 4.3)
E siccome penso che nemmeno Bernabé l’abbia mai fatto capisco la sua confusione tra forma e sostanza.
2 dicembre 2012 a 15:43
Signor tagueule, non volevo entrare nel merito del suo lavoro che non conosco e nello specifico delle differenze fra progetti finanziati o realizzati con partners europei, volevo solo dire che conosco la differenza fra un preventivo dettagliato e uno che non lo è. I preventivi dei progetti “semplicemente” finanziati dall’UE sono dettagliatissimi e le spese, altrettanto documentatissime, sono controllate non una, ma anche cinque volte come è capitato nel mio caso. Tutto qui.
2 dicembre 2012 a 21:24
@Cesare borgia
Approfitto di un commento qui sopra per diffondere un po’ quanto imparato in questi anni di lavoro su enti di diritto privato e procedure di appalto, cercherò di evitare un discorso tecnico, ricorrendo ad alcune approssimazioni che agli esperti della materia potrebbero apparire come eccessivamente grossolane.
Moltissimi degli enti costituiti da amministrazioni pubbliche sotto forma di enti di diritto privato ai sensi del Codice civile (in particolare associazioni riconosciute e fondazioni) sono tenute ad applicare le regole del Codice degli appalti pubblici per individuare i propri fornitori di beni e servizi.
Molto spesso, infatti, essi rientrano nella definizione di “organismo di diritto pubblico” prevista dallo stesso Codice dei contratti pubblici ed in quanto tali sono tenute ad applicarlo. Per rientrare in questa categoria sono previsti tre requisiti, spesso presenti in capo a questi enti (personalità giuridica, controllo o finanziamento pubblico dell’ente e perseguimento di esigenze di interesse generale, aventi carattere non industriale o commerciale). Non mi dilungo sui requisiti e chi è interessato ad approfondire può andare sul sito http://www.giustizia-amministrativa.it e cercare la sentenza n. 40 del 2008 del TAR della Valle d’Aosta (con la quale si dice che uno di questi enti, l’associazione Forte di Bard, è tenuta all’applicazione delle regole in materia di appalti pubblici).
Molto approssimativamente possiamo dire che il rientrare in questa categoria significa che questi enti possono affidare direttamente servizi e forniture per importi fino a 40.000,00 euro, per gli importi da 40.000,00 euro fino a 200.000,00 devono richiedere almeno cinque preventivi, oltre questa soglia si deve procedere ad una normale gara europea. Ovviamente gli stessi enti possono applicare tutte le deroghe alle procedure ad avidenza pubblica previste dal Codice, in primis le procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando di gara (conosciute in passato come trattativa privata)
La possibilità di affidi diretti fino a 40.000,00 euro quindi lascia abbastanza libertà di manovra nell’individuare il fornitore (la soglia è stata alzata dai precedenti 20.000 da uno degli ultimi decreti del Governo Berlusconi), anche se l’individuazione dello stesso dovrebbe avvenire nel rispetto dei principi di trasparenza, rotazione e parità di trattamento.
Una piccola considerazione personale: spesso questi enti nascono per “sfuggire” all’applicazione delle pesanti e rigide procedure previste per le amministrazioni pubbliche, ma, almeno per quanto rigurda gli appalti, in realtà dovrebbero applicare il Codice dei contratti pubblici.
Non sono in grado di affermanre se l’Associazione InSaintVincent rientri in questa categoria e sia quindi tenuta ad applicare il Codice degli appalti (l’unico requisito che posso verificare è la personalità giuridica dall’apposito registro presente sul sito della Regione, per esprimere un’opinione sugli altri due occorrono statuti e bilanci).
Comunque anche a prescindere dall’obbligo di fare appalti dovremmo tutti e quanti pretendere che quando si spende questo livello di denaro pubblico ci debba essere la massima trasparenza nella scelta dei fornitori (non si tratta dei 500,00 euro dati alla sezione Alpini dal comune di 150 abitanti per un rinfresco).
4 dicembre 2012 a 21:08
Grazie per le spiegazioni qui sopra.
Dopo aver letto tutto ciò mi sorge una domanda. Ma c’è qualcuno che controlla cosa fanno questi enti? O come al solito laddove non c’è nemmeno un’assemblea elettiva con relativa minoranza si fa quello che vuole il signorotto di turno?
Tocca a noi cittadini vigilare.
A proposito qualcuno sa come è andato a finire il tanto pubblicizzato sito di segnalazione di sprechi della Regione?