Di questo lui non parla
Il vescovo di Aosta, Monsignor Franco Lovignana, disse tempo fa “la fede implica una testimonianza ed un impegno pubblici“. Chissà a cosa si riferiva? Parole suggestive che poggiano sulla retorica del vuoto. Già, perché oggi, di fronte a un impegno pubblico molto importante per tutta la collettività come può essere un referendum, fa dire dal suo segretario: “Monsignore preferisce non esprimersi. La questione non attiene a temi che riguardano direttamente la fede“ (La Stampa). La salute non è di competenza della Chiesa, ma l’uso dei preservativi sì! Bene! Ricordiamoci di quella frase quando il vescovo si occuperà di matrimoni gay, di adozioni ai single e di tutte quelle cose che riguardano la nostra sfera affettivo-sessuale che non compete a chi, per motivi di fede, ha fatto voto di castità.
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16 novembre 2012 a 15:21
Uno dei fondamenti della religione cattolica é l’incontro con il Padre e questo può avvenire in diversi modi: durante la vita terrena e … dopo
L’inceneritore é solo un acceleratore ;-(
16 novembre 2012 a 15:23
Un plauso a Don Rosset, parroco di Quart, per aver pubblicato sul foglio della domenica un esplicito invito al voto!!
16 novembre 2012 a 15:41
A buon rendere…
16 novembre 2012 a 15:59
Eppure quel povero Cristo di Gesù Cristo disse: “Il vostro parlare sia SI SI NO NO, tutto il resto viene dal diavolo”. L’astensione e il relativo invito vengono quindi dal Diavolo. dal Diavolo anche le parole del Vescovo? Anche il Vescovo avalla l’astensione? Mi pare di sì. Una Chiesa serva del padrone di turno. Da quanto tempo?
16 novembre 2012 a 16:47
@Bruno: astensio in secula seculorum. amen
16 novembre 2012 a 17:15
Nel mio impegno per il “sì” ho interpellato diversi parroci ma ho quasi sempre trovato un muro invalicabile. Qualcuno si è detto disposto “a dare l’esempio andando a votare”. Bontà loro. Un po’ poco, secondo me. Eppure, molte parrocchie editano bollettini parrocchiali a colori e stampati su carta patinata…
Ma si sa che la chiesa cattolica fa sentire la sua voce solo quando sono in giuoco “valori non negoziabili”. E’ chiaro da tempo che la salute della gente, il risparmio del denaro pubblico, la salvaguardia e l’amore per il creato non rientrano in questa categoria. Alla chiesa sta tanto a cuore il “fine-vita” ma di quello che viene prima gliene importa poco. Non si esprime sull’inceneritore. Che sotto-sotto sia perchè l’inceneritore aiuta ad arrivare prima al “fine-vita”?
16 novembre 2012 a 17:27
sinceramente si può fare molto volentieri a meno dei preti.
17 novembre 2012 a 14:57
sepolcri imbiancati