E’ fuori!
Dario Comé, consigliere di Stella alpina, nel dibattito televisivo sul referendum è così fuori dalla realtà in cui vive che quando parla di cifre usa ancora le lire! (Sono trascorsi 12 anni!). E’ fuori tempo massimo anche per altri motivi: accusa i virtuosi di aver detto che i rifiuti saranno ben presto ricercati da chi gestisce già un forno e sostiene che non è vero. Invece è proprio così. La riduzione crescente dei rifiuti renderà questi ultimi una merce preziosa per chi possiede gli impianti di incenerimento, com’è o come non è ci sarà una vera corsa all’accaparramento per evitarne la chiusura. Comé a prescindere. Guardate il video e poi risolvete l’enigma dei conti di Comé, chi riuscirà nell’intento avrà un plauso da parte della Redazione.
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11 novembre 2012 a 17:01
Patuasia ben detto! Se la crisi continua cosí il nostro unico tesoro saranno le immondizie. Un inceneritore cosí GRANDE é pensato per il nostro futuro in modo che tutto ció che ci resterà sará utilizzato per arricchire i soliti noti.
Milano, Torino e Napoli (bene per loro) vedono un calo nella produzione dei rifiuti.
Perché non pensiamo di fare arricchire anche qualcuno fuori valle fornendogli le immondizie per evitare che i suoi impianti chiudano ?
Ci saranno riconoscenti c’è le pagheranno bene (nel senso che non ci costeranno molto) e non produrremo fumi….almeno a casa nostra.
Oppure c’é qualcuno che desidera una situazione capovolta ?
11 novembre 2012 a 19:31
.. e lo chiamano correttore automatico !
“ce” le pagheranno…
11 novembre 2012 a 19:58
A prescindere dalla crisi bisogna quanto prima limitare alla fonte la produzione di doppi e tripli imballaggi nei prodotti che acquistiamo (vedi biscotti, cioccolatini e merendine varie). Nonché puntare sui prodotti alla spina (detersivi, shampoo, latte, acqua). Senza un cambiamento radicale delle nostre abitudini al consumo le pur nobili lotte a favore di un trattamento dei rifiuti intelligente e rispettoso dell’ambiente non hanno nessun futuro. Non ce lo possiamo più permettere…
12 novembre 2012 a 00:35
@fiatosprecato Ha ragione sugli imballaggi inutili così come sui prodotti dai contenitori riutilizzabili. Qui, oltre all’intelligenza di noi consumatori, quello che manca è la Politica. Italiana prima ancora che mondiale. In Italia chi produce imballaggi, evidentemente una lobby potente, paga tra le più basse tasse in Europa e così ci riempie di spazzatura. Non approfondisco oltre perchè voglio invece ribattere alla seconda parte del suo commento. Le lotte a favore di una gestione migliore dei rifiuti sono comunque convenienti, anche senza crederci. Prendiamo il nostro caso. L’impianto della Regione costa più dello scenario che come Vallevirtuosa abbiamo presentato. L’ing. Bonesso che è venuto a presentare i dati del consorzio trevigiano che dirige, ha fatto vedere come la tassa (loro in realtà sono passati alla tariffa, altro tabù per i nostri amministratori) che i suoi concittadini pagano sia tra le più bassa del nord italia, ha spiegato che il circuito di raccolta e recupero occupa centinaia di persone. Con l’83% di RD loro producono 60 kg di indifferenziato a testa, noi più di 300. Loro sono citati in tutte le esperienze virtuose, noi saremo quelli che ancora bruciamo l’immondizia: dei cavernicoli insomma. Voglio dire: il cambiamento nei nostri stili di vita è necessario ma la convenienza a essere virtuosi c’è in ogni caso e se fossimo governati da gente “responsabile” sul serio questo referendum non ci sarebbe certo stato. Le forze di maggioranza dicono che da noi non si può raggiungere l’obiettivo di legge di raccolta: la realtà è che, nella migliore delle ipotesi, sono degli incapaci.
Mercoledì prossimo a Sarre ci sarà Stefano Ciafani, direttore scientifico di Legambiente che ci presenterà le realtà virtuose italiane e aggiungerà la voce dell’importante associazione italiana ai tanti che hanno voluto testimoniare che la scelta di bruciare in una regione alpina abitata dall’equivalente di un quartiere di una grande città è un’idiozia. Da medici, ricercatori, esponenti della cultura e per finire con Grillo, siamo noi i primi a essere sorpresi da quante intelligenze abbiamo saputo muovere per venire a lanciare ai valdostani il segnale di pericolo e indicarci strade più sagge, più convenienti, più sicure per gestire i nostri rifiuti…
12 novembre 2012 a 08:34
@paolo fedi Sono assolutamente d’accordo. Intendevo solamente dire che una scelta intelligente del trattamento dei rifiuti così come una raccolta differenziata “spinta” sono solo il primo passo. Senza una consapevolezza che il modello di consumo è sbagliato rimarrebbero dei nobili sforzi e poco più. Certo, come dice lei, mancando una progettualità a lungo termine, una “visione” del futuro chiara e onesta, gli incapaci in malafede che ci governano (a ogni livello) rischiano di averla vinta ancora per molto tempo. Speriamo che il 18 novembre segni l’inizio di un nuovo percorso.
13 novembre 2012 a 00:50
Che strano, in questa associazione Aosta non c’è…
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/12/meno-rifiuti-piu-benessere/411016/