Arrivano gli ispettori!
Questa Procura non soddisfa. Più che altro qui non succede mai niente, tutto sembra sotto controllo eppure la sensazione che si vive prova il contrario. I nostri politici sono onesti. La ‘ndrangheta non esiste. I fattacci succedono sempre altrove. La criminalità è sotto controllo, possiamo dormire sonni tranquilli. Ma sappiamo che non è così, allora? Com’è che non ci scappa mai un’indagine? Una domanda che evidentemente si sono posti anche a Roma, infatti un pool di esperti è giunto fino a noi per controllare il lavoro dei nostri magistrati. Vedremo.
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7 novembre 2012 a 12:08
Fumo negli occhi…
7 novembre 2012 a 14:04
sono d’accordo con fiatosprecato. Se c’è un paese in cui i controlli sono un’inutile perdita di tempo (e quindi un’ilteriore spreco, per qualcuno addirittura una fonte di guadagno illecito), questo è l’Italia. Vi potrei portare una quantità di esempi di come invece funzionano i controlli altrove (es. in Francia, solo perché è un paese che conosco un po’ meglio). Se le cose in questo paese non funzionano un motivo ci sarà pure. Piccolissimo esempio: i controlli (inutili) della regione sulle opere pubbliche.
7 novembre 2012 a 15:10
l’unico controllo che funziona è pubblicare tutto su internet e che chiunque possa controllare, costa poco, si fa in breve tempo e funziona, ma nessuno lo vuole fare
8 novembre 2012 a 01:04
..giusto per notizia le ispezioni ministeriali negli uffici giudiziari sono una prassi.Possono avvenire anche in casi straordinari e per ragioni di gravità ed urgenza, non mi pare questo sia il caso.Nel penale di norma vengono esaminati i tempi che intercorrono tra un rinvio a giudizio ed una sentenza,vengono individuate le medie.Vengono poi esaminate le prescrizioni anche in base alla tipologia di reato ed infine il criterio che seguono le procure per dare la precedenza ad alcuni fascicoli rispetto ad altri.Di norma le procure hanno carichi di lavoro che non consentono loro di svolgere tutto nei tempi corretti. Un disturbo della quiete pubblica di 6 giorni fa passa in secondo piano rispetto ad una associazione a delinquere di oggi, e se per caso non si arriva a sentenza definitiva viene prescritto senza troppo danno.Se invece ci fossero parti civili costituite il procedimento avrebbe un altro codice di priorità pur sempre trattandosi di disturbo della quiete pubblica.L’ altra cosa che si dovrebbe sapere è che gli uffici giudiziari non cercano notizie di reato sul territorio ma si limitano a riceverle dalle forze dell’ordine e da chiunque.Quindi, se qualcuno sa qualcosa circa un reato,vada a denunciarlo invece di aspettare “autonomi” movimenti della magistratura inquirente che mai ci saranno perchè così prevede la legge. Se invece si parla per sentito dire bisognerebbe andarci più cauti nei confronti delle istituzioni ed in specie verso quelle non politiche ma tecniche….
Un saluto
8 novembre 2012 a 15:13
Grazie signor buffomistero per le delucidazioni che purtroppo non hanno scalfitto di niente la sensazione di essere abbandonati dalla verità e dalla giustizia. Ai tempi di Vaudano si respirava un’aria diversa…molto diversa da quella attuale.
8 novembre 2012 a 16:46
Lei ha indubbiamente ragione sul fatto che a naso ed a sensazione si respiri un’aria pesante.Il problema è che su questa e sulla “vox populi” è impossibile imbastire processi….I cittadini forse dovrebbero smettere di delegare tutto a forze dell’ordine e magistratura e cominciare a far “volontariato” nella raccolta di notizie di reato e fonti di prova per far segnalazioni davvero utili.Ad esempio:giunge voce che gli impiegati di una partecipata fregano il carburante?Si fanno un po’ di turni in luogo pubblico con un buon teleobiettivo finchè non si hanno almeno un paio di foto o video.Poi si va in procura a consegnare il tutto ed il resto del lavoro lo faranno loro,magari per mesi e con strumenti più approfonditi.In un territorio come il nostro non sarebbe neanche tanto difficile….Mi rendo conto che ciò non dovrebbe essere la norma,si pagan le tasse e lo dovrebbero fare le forze a ciò preposte.Purtroppo viviamo un momento difficile ed anormale e sarebbe ora che ognuno assumesse direttamente delle responsabilità visto che la delega in bianco agli organi preposti mostra sempre di più i suoi limiti.Purtroppo un volontariato di questo tipo resterà sempre utopia ed inoltre potrebbe prestarsi a pericolose derive…anche se,con estrema intelligenza e moderazione,potrebbe migliorare la situazione in cui tutti viviamo.Non si tratta infatti di sostituirsi agli organi preposti ma di offrir loro la possibilità di compiere il proprio dovere,offrendogli “bocconi” che sono obbligati per legge a masticare….
8 novembre 2012 a 17:00
In teoria lei ha ragione, ma io cittadina attiva che aspira non alla perfezione, ma a un semplice contenimento della schifezza che mi circonda come posso documentare i vari intrallazzi dei nostri amabili e onesti politici? Qui ci vogliono intercettazioni che so che vengono spesso negate con la scusa che ci vogliono le prove, ma queste si possono reperire solo intercettando, insomma mi sembra che il sistema sia un po’ uguale dappertutto, e che si difenda… oggi ho letto di magistrati della Corte dei Conti indagati ecc ecc mi dica: ma di chi possiamo fidarci, noi umili? Sempre solo batoste come la Storia insegna? Vede io sono qui che scrivo di cose delicate e mi sento un po’ inquieta perché nessuna piccola parte del mio corpo si fida della Giustizia italiana. So per certo che potrebbe essere molto cattiva contro gli insetti fastidiosi. Altro che collaborazione, questa nasce dalla fiducia e questa nasce dai buoni esempi e da seria professionalità.
8 novembre 2012 a 18:40
Uno dei grandi difetti della scuola italiana è che in essa non vengano mai insegnati i cardini e le linee generali dell’ordinamento penale e civile,neppure come panoramica di superficie. In Italia abbiam tanti problemi di etica pubblica proprio perchè il diritto è detenuto dai giuristi come materia esoterica per iniziati ed è ignorato da persone anche molto colte in altre discipline.Non si offenda per quanto sto per dirle, non è nella mia intenzione offenderla: lei teme e non si fida perchè ignora. Come ha approfondito molti argomenti, e lo dimostra quotidianamente su questo blog,approfondisca un po’ lo studio dei fondamenti giuridici. Non le sto dicendo di prendere una laurea. Il mio consiglio è semplicemente di prendere un codice penale ed un codice di procedura penale della repubblica italiana ed altrettanti manuali universitari che la aiutino nell’esegesi del testo giuridico.Dal punto di vista dell’esegesi pura del codice penale le consiglierei Marini e Marcello Gallo.La loro analisi è ritenuta da alcuni datata perchè non entra nel merito di ragioni sociologiche o psicologiche ma per comprendere a fondo la norma pura sono strumenti culturali straordinari.Per la procedura ottimi i testi del prof Gilberto Lozzi. Si tratta di poche centinaia di pagine che le saranno molto utili da un punto di vista strategico per non offrire inavvertitamente il fianco agli avversari e che le toglieranno timori e sfiducia grazie ad una luce di conoscenza. Se legge di giudici contabili indagati è perchè ci son giudici ordinari che li indagano e quindi fanno il loro dovere,e questo dovrebbe infondere fiducia.Mi perdoni se mi permetto di darle questo consiglio.Il marcio c’è ed è evidente ma è altrettanto evidente il rischio di fare di ogni erba un fascio.
Buonasera.
8 novembre 2012 a 19:01
E quando si tocca con mano che gli “organi preposti”, pur sollecitati dal cittadino, fanno di tutto per insabbiare ed archiviare, usando tutti i cavilli che i vari codici e le varie procedure consentono, facendo e svolgendo indagini quasi ridicole con il solo scopo di poter affermare che sono state fatte, e, caso limite ma veritiero, denunci che il reato, pur piccolo, è avvvenuto in un certo luogo e cercano invece di farti firmare un verbale in cui il reato, per comodità loro, è avvenuto in altro luogo? Ti cascano non solo le braccia e i bei manuali li usi per la stufa.
8 novembre 2012 a 19:52
Signor Courthoud, i tempi sono pessimi e di pessimi esempi ne conosco anch’io. Ma non tutto il sistema è marcio. Conoscere i pilastri dell’ordinamento è uno strumento di difesa contro chi abusa dei ruoli dell’ordinamento e per capire quando la responsabilità di una decisione non è nella discrezionalità di un giudice ma in una lacuna delle leggi prodotte in gran parte dalla politica.L’ordinamento ha tante leggi spazzatura di questo tipo ma ha tuttavia dei fondamenti di grande spessore umanistico,scientifico oltre che giuridico.Solo un minimo di conoscenza tecnica di questi pilastri renderebbe più semplice la comprensione di molte questioni da parte di tutti,organi preposti compresi.Mi auguro che lei abbia fatto presente a chi le proponeva di firmare un falso che avreste compiuto un reato e sarei curioso di sapere se si trattava di un ufficio giudiziario o di un ufficio di polizia…Quanto ad usare i manuali per la stufa faccia pure,ma sappia che nella pur distorta realtà che viviamo, se mai le ricapiterà di esser coinvolto in fatti processuali anche come testimone o come parte lesa sarà su quei concetti e su quelle definizioni che si giocherà la partita.E se un giudice ad Aosta li interpreta in modo parziale ed incompleto, un giudice d’appello a Torino o di cassazione a Roma potrebbe darle ragione a scapito del collega aostano.Queste conoscenze sono strumenti utili anche sul piano tattico per chi si espone nell’arena della polemica politica,a torto o a ragione.La differenza tra subire una condanna per diffamazione oppure no sta nel sapere cosa è considerato diffamazione e cosa no. E se poi si è bravi ad usare la lingua si potranno veicolare gli stessi contenuti senza cadere nel rischio di offrire ad un avversario la possibilità di colpirci legalmente.Che le piaccia o no l’art.5 del codice penale dichiara : Nessuno può invocare a propria scusa l’ignoranza della legge penale.E’ un fondamento che deriva dall’illuminismo francese. Significa che si può esser puniti solo per norma scritta prima e resa conoscibile.Ma lei sa cos’era il diritto nel medioevo?Se un comportamento non piaceva a qualcuno si poteva esser condannati anche in assenza di norme che prevedevano la condanna e senza processo: un semplice atto di amministrazione.I codici furono una delle più grandi conquiste dell’Europa e costarono sangue,molto sangue.Li bruci pure,se quest’inverno il riscaldamento mi costerà troppo le invaderò casa per un paio di mesi,se sarà forte mi caccerà,se non sarà abbastanza forte la caccerò io.Tanto anche il diritto alla proprietà esiste solo perchè scritto su un codice,senza è solo una questione di possesso materiale.
8 novembre 2012 a 20:20
Grazie per la risposta. Ovviamente Lei ha ragione, ma i cattivi esempi in questo paese sono troppi. A mio modesto avviso ed esperienza anche magistratura ed organi di polizia sono abbondantemente marci (lo constatiamo ogni giorno leggendo i giornali). L’episodio del verbale falso concerne un organo di polizia, i Carabinieri, ho avvisato e documentato l’Organo centrale romano, il quale ha provveduto a ringraziarmi della segnalazione e, così mi dice, ha richiamato gli autori del verbale. Sono in attesa di giudizio per diffamazione a mezzo stampa, credo che il giudizio, quello di primo grado, sia già scontato. Anch’io, fino a non molti anni fa, nutrivo fiducia nella giustizia. Ad un carabiniere a cui devo tutta la mia gratitudine (avevamo praticamente individuato chi aveva minacciato di morte me e i miei familiari), son cascate le braccia dopo aver letto l’interrogatorio da parte di altro carabiniere, e mi ha solo detto: “Se l’avessi interrogato io”. La gratifico di altre amenità: evidentemente succedono tutte a me.
8 novembre 2012 a 21:50
Non volevo fare di ogni erba un fascio e me ne scuso, volevo molto semplicemente far mio quel senso di impotenza e rabbia che pervade l’intera società civile. Lei ha perfettamente ragione a darmi dell’ignorante: lo sono e non ne vado fiera. Ma non potendo colmare i miei innumerevoli vuoti (vorrei tanto occuparmi solo di arte e letteratura) mi piacerebbe che chi ha scelto di fare una professione la svolgesse al meglio, soprattutto se questa riguarda il buon andamento sociale. Lei chiede a me, semplice cittadina, di svolgere il ruolo che altri, pur avendone il titolo, non fanno e cioè denunciare per offrire “bocconi” che sono obbligati per legge a masticare….Chiede a me di imparare il diritto per difendermi dalla casta dei giuristi che potrebbe approfittare della mia e altrui ignoranza e, per quello che potrò fare, seguirò i suoi consigli di lettura.Ma le sembra normale? (Comunque lei un po’ di fiducia la infonde, grazie).
8 novembre 2012 a 23:04
Anche Lei ha ragione sul fatto che i cattivi esempi sian troppi ,anche se andrebbero messi a bilancia con quelli buoni sui quali troppo spesso si tace perchè ordinari.Altrimenti si rischia di cadere in una depressiva ed errata percezione delle cose,facendo totalizzare una visione da quel che non va quando,per fortuna,in molti casi le cose son fatte onestamente e con scrupolo.Non succedono tutte a Lei ed anch’io potrei raccontarLe molte amenità sia personali che a cui ho assistito.Il mondo non è univoco e nella storia ci sono i corsi e ricorsi di vichiana memoria.Oggi i fondamenti di un percorso durato quasi tre secoli e che ha condotto a laicità di pensiero e democrazia sono messi in discussione da ragioni e volontà umane troppo complessi per esser descritti in un semplice post.C’è un conflitto vero in corso in cui talvolta si verificano sconfitte, ma credo che alcune sconfitte non debbano significare la resa. L’ altra che credo sia importante capire è che nei tempi contemporanei l’ idea stessa di democrazia si sia imbastardita,definendola come “potere della maggioranza” o identificandola nella sola rappresentanza politica. Questo conduce al rischio che la maggioranza di un dato momento stravolga talmente tanto il quadro giuridico da trasformarsi in dittatura,come avvenne nella transizione tra repubblica di Weimar e nazismo e come avvenne quando si affermò il fascismo in Italia.La mia impressione è che questo processo sia attivo in tutta Europa,sicuramente in Italia e per ovvie conseguenze anche in Valle d’ Aosta.Forse mi sbaglio, ma credo che invece il concetto di democrazia reale e concreta affondi totalmente le radici nel concetto di stato di diritto. E’ per questo che ho scritto i concetti espressi in questi post.Il carabiniere che lei descrive non può compiere in autonomia indagini su un certo “marcio”. Se lo facesse sarebbe trasferito da un giorno all’altro.Ma se gli arrivassero sul tavolo dati ben circostanziati sarebbe obbligato per legge e probabilmente ben felice di farlo ad andare a fondo.Questo intendevo dire. Perchè se anche chi ama la libertà,la giustizia, la pace,la democrazia, rispetto al sopruso della contemporanea classe dirigente, rinuncia al perseguire lo stato di diritto come forma concreta, allora la battaglia è persa.Il web è solo uno sfogatoio della rabbia degli sconfitti e quando problemi concreti destabilizzeranno una classe dirigente di incapaci l’unica soluzione sarà la guerra civile,con il suo carico di sofferenze e vendette.Siccome mi sembra la peggiore delle ipotesi e siccome mi piacerebbe evitarla spingo sull’unico antidoto: un po’ di conoscenza della democrazia in quanto stato di diritto
9 novembre 2012 a 11:40
Una piccola considerazione su quanto detto da Pierre
Su Internet sono pubblicate molte cose, almeno a livello di Regione, a volte c’è talmente tanta roba che non si riesce a cavarne nulla.
Faccio qualche piccolo esempio:
– chi di voi sa che il monitoraggio della rinotracheite bovina costa circa 130.000,00 euro all’anno
http://www.regione.vda.it/amministrazione/atti/ui/documento.aspx?vis=vis&tipo=d&id=30073
– chi di voi è a conoscenza dell’esistenza di un organo che costa più di 70.000,00 euro per sei mesi e i cui membri sono pagati più di 500,00 euro al giorno?
http://www.regione.vda.it/amministrazione/atti/ui/documento.aspx?vis=vis&tipo=d&id=26889
http://www.regione.vda.it/amministrazione/atti/ui/documento.aspx?vis=vis&tipo=d&id=30926
– chi di voi sa che per aggiornare gli opuscoli dei comprensori sciistici sono stati spesi 30.000,00 euro?
http://www.regione.vda.it/amministrazione/atti/ui/documento.aspx?vis=vis&tipo=d&id=31331
– chi di voi sa che per passare a Windows 7 la Regione sta già spendendo quasi 20.000,00 euro (al quale dovranno essere aggiunti i costi delle licenze)?
http://www.regione.vda.it/amministrazione/atti/ui/documento.aspx?vis=vis&tipo=d&id=30953
La mai non vuole essere una critica nel merito di queste spese (promuovere le stazioni sciistiche valdostane è necesessario, la rinotracheite bovina è una malattia da tenere sotto controllo, non concosco i vari organi esistenti fanno un lavoro indispensabile all’amministrazione, mentre qualche dubbio ho sul continuare a foraggiare Microsoft), le ho scelte solo perché dal titolo dell’atto mi sembravano più curiose di altre.
Come vedete con pochi minuti, in piena trasparenza, riesco ad avere informazioni su tutta la spesa pubblica, ma vista l’immane quantità di spesa prodotta dalla Regione non credo che la trasparenza sia sufficiente, da sola, a ridurre la spesa. Certamente è il primo passo, ma occorre qualche sistema di controllo funzionante e snello e che non arrivi dopo che i buoi sono già usciti dalla stalla. Ma forse è un utopia e allora tanto vale ridurre fin da subito il volume complessivo della spesa pubblica e concentrarla laddove necessaria (istruzione, sanità, infanzia, anziani, opere pubbliche primarie)
23 novembre 2012 a 11:50
Una precisazione:
se il referendum ha potuto svolgersi è anche grazie alla Magistratura.
23 novembre 2012 a 20:16
@ Serafino Pastorello Divino
Da alcune esperienze confermo che effettivamente la magistratura è in grado spesso di ostacolare cattivi comportamenti dell’amministrazione.
E anche nel caso del referendum ha bloccato iniziative, probabilmente disperate, dei pro piro-gassificatori.
E concordo parzialmente con Bruno, ci sono mele marce ovunque, ma non credo che siano in maggioranza.
Ma la magistratura, qualunque essa sia (giudice ordinario, Corte dei Conti, ecc.) interviene solo poche volte, vuoi perchè costosa o perchè soggetta a dei limiti (come l’obbligo di denuncia per la Corte dei Conti, infatti abbiamo visto in questi giorni che è interventua all’USL solo dopo denuncie sindacali).
E sicuramente non possiamo aspettare che siano solo i giudici a risolvere i problemi.
Dobbiamo farlo noi cittadini e il referendum propositivo ha dimostrato che qualche strumento ce l’abbiamo.
24 novembre 2012 a 00:39
Difatti ho scritto.: anche grazie alla Magistratura….non …grazie alla Magistratura…