Irresponsabili e manipolatori


Non hanno argomenti così si attaccano al carro della Costituzione italiana che, secondo i Responsabili e i partiti di maggioranza che li sostengono (il consigliere comunale Vincenzo Caminiti della Stella alpina, disobbedisce agli ordini e andrà a votare) include nell’articolo 75 la possibilità di non votare. Non è così! Ecco il testo che riguarda il referendum abrogativo (quello propositivo è frutto della nostra autonomia legislativa):

È indetto referendum popolare per deliberare l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.

Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.

Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.

La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.

Non c’è scritto da nessuna parte che è previsto il diritto all’astensione, c’è scritto che il referendum è valido se si raggiunge il quorum! Inoltre è bene ricordare che l’articolo 48 della Costituzione considera un dovere civico quello di andare a votare. Dunque… i nostri politici non sanno leggere, ma sanno disinformare, manipolare, controllare, ricattare…

Explore posts in the same categories: Affari, Battaglia, Chiarezza, Degrado morale, Disonestà, Informazione, Mala politica, Referendum, Salute

Tag: , , ,

You can comment below, or link to this permanent URL from your own site.

8 commenti su “Irresponsabili e manipolatori”

  1. bruno courthoud Says:

    Verissimo, in occasione di referendum, nazionali o regionali, i partiti non dovrebbero dare indicazioni di alcun tipo, e tanto meno l’indicazione di astenersi, del tutto contraria al principio costituzionale che sancisce il principio del diritto-dovere del voto. In particolare, nel caso specifico del refendum, l’eventuale astensione è una scelta del tutto personale e soggettiva che pertanto non può derivare da indicazioni di tipo politico ai suoi fedeli. Lo ha fatto Craxi (per primo se non sbaglio), lo fa ora, nel nostro piccolo, l’UV per la seconda volta consecutiva. Così facendo, chi lo fa si pone fuori dallo spirito, se non della lettera, della Costituzione. Probabilmente ai padri della Costituzione non è neanche passato per la mente che si potesse scendere così in basso, svilire in questo modo questa istituzione.
    L’UV, contrariamente al giudice, sostiene che questo referendum è politico, non concerne la salute pubblica. Ma qualcuno di voi ha capito perché è politico? Io no. La motivazione che il referendum è appoggiato da alcune forze politiche è inconsistente e ridicolo. Sembra più probabile che le motivazioni “oscure” stiano dietro le sibilline parole sfuggite alla Casali, per cui il risultato del referendum potrebbe mettere in crisi questa maggioranza, ma questo avverrebbe per quali oscure motivazioni? L’unica cosa cui possiamo ragionevolmente pensare è che il pacchetto inceneritore/pirogassificatore fosse un punto importante della trattativa preelettorale che ha portato al successo senza precedenti ed in parte incomprensibile di Rollandin. Ma questi sono problemi suoi.

  2. Giovanni Says:

    E qui ti sbagli.., la Costituzione conferisce dignità e peso politico anche all’astensione dal voto che fa mancare il quorum… “la proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi”… Il livello di partecipazione è quindi fondamentale per la validità della consultazione, ciò significa che l’accettazione o il rifiuto di parteciparvi è il primo gradino della stessa libertà democratica. L’astensione è la prima espressione della libertà dei cittadini di partecipare o no al voto, per far raggiungere o fallire il quorum. Ci mancherebbe altro che la partecipazione fosse “doverosa”, la norma costituzionale non avrebbe più senso. Dunque il “non andare a votare” il referendum ha la stessa dignità giuridica e civica della partecipazione..

  3. bruno courthoud Says:

    Esatto, ma la astensione, come ho già detto e ripetuto, non può che essere intesa come un atto LIBERO, individuale e soggettivo, e non “IMPOSTO” da uno schieramento politico ai suoi sudditi. E, visto l’uso politico che si fa dell’astensione, al solo fine di far fallire i referendum per mancanza di quorum, il quorum E’ da abolire. Come in ogni paese serio. L’Italia NON lo è, e questa Valle NON è da meno. Spero che la coalizone che si proporrà come alternativa a questa nella prossima competizione elettorale abbia, nel suo programma, l’abolizione del quorum.

  4. Emanuela Says:

    Art 98 del Testo Unico delle leggi elettorali,Titolo VII:
    Il pubblico ufficiale, l’incaricato di un pubblico servizio, l’esercente di un servizio di pubblica necessità,il ministro di un qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell’esercizio di esse, si adopera 1)a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati 2) a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati 3) AD INDURLI ALL’ ASTENSIONE
    e’ punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa.
    È l’ art 51 della legge 352/1970 sui referendum sancisce che tale norma si applica anche “…….per proposte di leggi, o voti o astensioni di voto relativamente ai referendum”

  5. libero Says:

    Perfettamente d’accordo con Bruno, se è vero che la partecipazione non è obbligatoria e ci mancherebbe è anche vero che la scelta non può che essere individuale e non una linea politica come invece avviene da chi sostiene il NO (paradossale). Il referendum ha senso se decide chi partecipa come avviene nel resto del mondo civile, il quorum di fatto svilisce uno strumento democratico, ma siamo in un paese democratico?


  6. E’ vero che c’è una contraddizione nella Costituzione laddove si definisce il voto come un dovere civico e contemporaneamente un quorum per il referendum ma è altrettanto vero che i padri costituenti, che hanno conquistato il diritto di voto con il sangue e il sacrificio non potevano immaginare un situazione, 60 anni dopo, in cui un 30% abbondante non va a votare più per disinteresse. Se il ragionamento di Giovanni fosse valido, ancorché legale, anche le elezioni Siciliane sarebbero da invalidare. I padri costituenti decisero per un quorum per impedire che venissero indetti referendum irrilevanti rispetto all’interesse generale non per dare un vantaggio tattico al fronte del NO. Perchè di questo si tratta. Lo scopo è quello di sommare i no all’astensione fisiologica o a quella consolidata che non ha una opinione in merito e sostanzialmente non vuole decidere. E’ un trucco. Ma è un trucco che rischia, oggi, di allontanare ancora di più la gente dalla cosa pubblica. Chi propugna l’astensione taglia il ramo su cui è seduta la democrazia. Senza partecipazione il rischio è di distruggere i fondamenti della cittadinanza. Per questo il voto è un dovere civico. Art 48 della Costutuzione.

  7. Cesare Borgia Says:

    I padri costituenti hanno ragionato sul quorum solo per capire se fosse opportuno che una minoranza di elettori potesse modificare una legge approvata dal Parlamento eletto dal popolo (a livello nazionale, ricordo, il referendum è solo abrogativo).

    I più acuti deputati hanno sostenuto che un quorum di partecipazione potesse essere ammissibile solo laddove si fosse fissati anche un quorum per le elezioni in Parlamento.

    Come sappiamo di quorum per le elezioni al Parlamento e al Consiglio Valle non ce ne sono. I consiglieri potrebbere benissimo approvare legge anche se la partecipazione al voto fosse solo del 30% (e non è un caso di scuola, in Sicilia è stata appena eletta un’assemblea legislativa con un’affluenza alle urne inferiore al 50%), mentre il 40% del popolo sovrano non può legiferare.

    Una sintesi delle discussioni la potete trovare qui:

    Fai clic per accedere a Nota%20breve_31.pdf

    Per queste ragioni ritengo che per i referndum ci debba essere un alto numero di firme (è in Valle d’Aosta è alto, il 5% degli elettori) e nessun quorum di partecipazione.

    Al di là delle discussioni sulla legittimità dell’astesione (ognuno può liberamente farsi una propria idea), ciò che deve essere messo in evidenza è che con l’invito all’astensione viene meno una delle caratteristiche del voto: la segretezza.

    E senza segretezza il voto non è libero, per questo ritengo profondamente sleale astenersi (oltre che per il fatto di fare proprio il 20/25% dell’elettorato che non vota mai).

  8. Ugo Says:

    Ma scusate, perché qualcuno.non li denuncia? Stanno palesemente violando la costituzione e la legge! Vogliono la guerra? E che guerra sia!


Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: