Fasso tuto mi!


I consiglieri Alpe del Comune di Aosta stanno seguendo da vicino la carriera fulminante della cooperativa Leone Rosso(nero). Senza alcuna gara d’appalto il Leone rampante bicolor gestisce numerosi servizi fra i quali quelli adibiti alla cura degli anziani, alle varie mense… e questo grazie a cessioni di altre aziende (Pro Ges) e subappalti (Vivenda). La cooperativa mangia-tutto non avrebbe mai potuto partecipare ai bandi per il semplice motivo che il suo valore patrimoniale nel 2011 non sfiorava i 2000 euro. Ma, in un paese di furbetti, ci sono i trucchi (legalissimi) e così questa realtà imprenditoriale, nata l’altro ieri da una costola della 3Bite (quella che gestisce la Cittadella dei Giovani, che realizza superlativi siti per le amministrazioni pubbliche, che organizza eventi come la Festa della Valle d’Aosta 2011, Aosta Sound Fest 2011 e 2012), ha bruciato le tappe e, come dice Mario Vietti “mette mano su tutto ciò che movimenta denaro ad Aosta”. Utile ricordare che i giovani imprenditori hanno costituito la sede unionista Ponte di Pietra di cui fa anche parte il Sindaco.

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17 commenti su “Fasso tuto mi!”

  1. Tagueule Says:

    I personaggi in questione sono giovani fatti così: si sono fatti tatuare sul deltoide la scritta “3bite. Che bello essere noi”. Secondo me c’è in loro un po’ dello spirito di fiorito. Prevedo carriere politiche in Val d’Aosta. Ma facciano in fretta che la pacchia potrebbe finire presto.

  2. maicol Says:

    sta storia del tatuaggio se vera sarebbe inquietante … setta, loggia massonica? ma che film hanno visto? intanto magnano però … sono questi i metodi e i giovani che vogliamo mandare avanti in valle d’aosta.

  3. Gelindo de Cogne Says:

    Il sentimento di vergogna giace ormai sotto due metri di presunzione e arroganza. E’ questa la società che i più vogliono nel futuro? Benissimo, mettiamoci d’accordo e d’ora in poi ognuno per sè e tutti contro tutti…

  4. brother Says:

    Per il momento hanno conquistato Aosta, ma facendo troppo, troppo casino, anche sui giornali, e facendo sollevare qualche sopracciglio. Adesso vedremo se altre amministrazioni comunali daranno loro credito. Presto sapremo.

  5. tagueule Says:

    “Che bello essere noi” è il titolo di un album dei Club Dogo, Milano. Il gruppo è stato alla cittadella dei giovani il 26 novembre 2011. Naturalmente ne ha dato notizia il sito lovevda:
    http://www.lovevda.it/turismo/prima_di_partire/informazioni/pagina_ricerche_i.asp?tipo=scheda&pk=39241&nomesch=sch_eventi
    Da Nonciclopedia, per farvi due risate, “I Club Dogo è un trio [1] “Rep” dal dubbio orientamento sessuale, caratterizzato dalle rime taglienti come i coltelli di plastica usati alla sagra del cinghiale di San Baronto e dai suoi ritmi incalzanti.”:
    http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Club_Dogo

  6. Bisker One Says:

    @maicol
    Tagueule intendeva essere sarcastico, ma ha colto in pieno lo spirito che anima 3bite e tutte le sue sussidiarie. Non vanno in giro con un tatuaggio, però si ritengono parte di un’élite con la certezza di avere le spalle coperte. Se uno riesce a farsi assumere (grazie a una lunga serie di raccomandazioni, ovvio) da 3bite o una delle sue sussidiarie, bene, non avrà più il minimo problema per il resto dei suoi giorni e potrà pure puntare a qualche carica politica importante, su su fino al CONIGLIO regionale. Il Partitone va avanti mattone dopo mattone nel costruire l’edificio della sua dittatura assoluta, del suo controllo totale nei confronti della popolazione, e ormai temo sia troppo tardi per buttarlo giù.
    (Pessimista? “Pessimista” è la parola che usano gli ottimisti ad oltranza per definire i realisti.)

  7. janko Says:

    effettivamente le vicende che riguardano gli affidamenti di servizi del comune di aosta negli ultimi anni hanno tratti molto inquietanti. La cooperazione sociale locale (la quale ha sicuramente commesso diversi errori e troppo sovente si è adagiata su logiche spartitorie senza puntare sull’innovazione) è stata in poco tempo messa all’angolo da logiche nepotiste che hanno determinato la dispersione di un bagaglio di competenze costruite negli anni. Nel 2008 quandò la Pro.ges. si aggiudicò l’appalto per la gestione dei servizi agli anziani tutti esaltarono il fatto che finalmente era il mercato a dettare le regole anche in questo ambito. A distanza di 4 anni assistiamo ad un’improvvisa inversione di tendenza e alla creazione di un contenitore che sta fagocitando tutto. Ora leggere le dichiarazioni del Presidente della Pro.ges, il quale dice che la loro filosofia è quella di fare crescere realtà locali mi fa cascare le…Mi piacerebbe allora chiedere al suddetto per quale ragione cedono un ramo di azienda (di cui fanno parte due nidi) e contestualmente partecipano ad un’altra gara di appalto aventi lo stesso oggetto del ramo di azienda appena ceduto? Altra domanda: perchè questa logica viene adottata dalla Pro.ges solamente qui da noi, considerato che gestiscono servizi per milioni di Euro in tutto il nord Italia? temo di avere già le risposte, ma preferirei non dover leggere cose del tipo: “la cessione dei servizi alla cooperativa valdostana sarà invece una grande opportunità per il futuro, per la crescita dei servizi e l’economia di una comunità…”. Milioni di fatturato, continuo incremento di servizi gestiti, insediamento in diversi territori come si conciliano con questo improvviso afflato verso le sorti di questa giovane e dinamica cooperativa LOCALE?!

  8. tagueule Says:

    @Bisker One

    Caro Biskerone,
    c’è anche il sarcasmo, ma il tatuaggio l’ho visto io questa estate nel dehors di un bar di Aosta.

  9. Bisker One Says:

    @Tagueule
    Allora sta proprio tutto andando a scatafascio.
    A meno che non fosse un caso isolato, un pirlone che volesse semplicemente vantarsene. Dimmi che ne hai visto uno solo, che non è una mania generalizzata!

  10. tagueule Says:

    @Bisker One
    Ne ho visto uno solo. Un tizio, abbronzatura del colore tipico della lampada, con una camicia senza maniche (ovvio, se ti fai un tatuaggio sul deltoide, d’estate giri con le canottiere, altrimenti non lo vede nessuno). Ma a me, più che il tatuaggio in sé, mi ha colpito che ci fosse la denominazione sociale di una società più una frase idiota che sottende molte caratteristiche psicologiche e psicopatologiche. E poi è proprio il marchio non è bello. Nel mondo si tatua di tutto. C’è chi si è tatuato la mela di apple e io ho apprezzato 🙂

  11. mvietti Says:

    Janko lascia intuire quanto abbiamo detto in più occasioni: c’è, dietro alla scelta della Proges una” proposta che non si può rifiutare”? Personalmente ritengo di si e l’ho ripetuto nella riunione della Commissione consiliare, in cui ho dichiarato a verbale che la questione puzzava di losco.

  12. pierre Says:

    e chi deve controllare cosa fa? si prende lo stipendio e basta?

  13. Bisker One Says:

    @Tagueule
    Meno male; cominciavo seriamente a preoccuparmi. Per fortuna non sono ancora riusciti a trasformare 3bite in una religione, se quello era solo il classico tamarro, di quelli che davvero si tatuano le cose più inverosimili addosso.

  14. brother Says:

    Leone Rosso è la futura SpA Precari. Il disegno mi sembra chiarissimo.


  15. Non avendo esaminato i documenti e valutato le procedure di aggiudicazione a favore della ditta in questione, cosa che avranno sicuramente fatto i consiglieri di minoranza in comune, il nostro dibattito finisce contro il solito muro di gomma, anche se il “giro” strano lo si capisce.

    Ci sono i presupposti giuridici e i documenti per presentare una denuncia alla Magistratura?
    In caso positivo mi chiedo perchè non sia già stato fatto.

    In caso negativo torniamo alla necessità di cambiare le leggi esistenti che, di fatto, consentono questi giochetti legali ma che puzzano tanto di scorciatoie clientelari.

    Il sistema politico si regge sull’assenza di leggi adeguate .

    E’ per questo che bisogna cambiarlo profondamente.

  16. Uprising Says:

    Leggo con interesse questo post e con molta rabbia aggiungo che il disegno è molto chiaro a tutti e purtroppo è tutto legale. Non accetto e non accetteró mai questo sistema poco meritocratico e ancor di più mi innoridisco difronte alle dichiarazione dei nostri politici che voglio farci credere che esista” Babbo Natale “. Quando sento parlare che bisogna sostenere realtà di giovani imprenditori penso che “questi signori della politica” credono di parlare con persone che non hanno un senso di realtà. Quattro giovani qualsiasi non avrebbero in un anno avuto la possibità di aggiudicarsi subappalti e di gestire i servizi per gli anziani d comune di Aosta. Purtroppo a noi cittadini non resta far altro che usare in maniera consapevole ll’unico strumento che abbiamo:il voto


  17. Non so se necessario, ma a scanso di equivoci preferisco ricordarlo: la 3bite gang ha anche le redini della Precari Spa. Fra l’altro, leggo con sorpresa che il presidente Michel Luboz è stato scelto dopo un confronto dei CV. Forse l’assenza di esperienze nel settore è considerata garanzia di imparzialità…


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