… scusi non tornerò!
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Grazie al tempo, finalmente clemente, la scorsa domenica ne ho approfittato per un giro in una delle nostre meravigliose vallate. Dal fondo valle fino a destinazione, una lunga teoria di imposte serrate, di cartelli “Vendesi” o Affittasi”, di bar e ristoranti chiusi in un panorama deprimente nonostante la splendida giornata. Intorno all’ora di pranzo trovo uno dei pochi locali aperti e condivido il tavolo con una coppia di commercianti piemontesi in Valle per il week-end. Ci accorgiamo che nonostante non ci sia ressa, lo scarso personale è in difficoltà tanto che dopo CINQUANTA minuti e alcuni solleciti, nessuno è ancora venuto a prendere l’ordinazione. Inizio a chiacchierare con i signori piemontesi anche loro perplessi. Scopro che vengono in Valle da quattordici anni, sempre nello stesso posto ma che non si sono mai sentiti “accolti”, al massimo tollerati. Sono gli ultimi di un gruppo di amici che ormai sono tutti migrati veso il Trentino, più economico, accogliente e pieno di servizi. “Ma noi siamo innamorati di questi posti” dicono, “almeno finché dura, ma se continuano così andremo anche noi in Trentino oppure a Chamonix…”. Mi sono sentito imbarazzato, mi sono alzato, ho fatto venti minuti di coda, ho offerto loro il caffé e ho chiesto scusa.
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18 giugno 2012 a 12:08
si tratta della tanto decantata “ospitalità montanara” di noi valdostani.
18 giugno 2012 a 17:13
debellare la piaga del turismo è una lotta dura ma i valdostani sono tenaci e ce la faranno, eppure basterebbe un cartello “vietato l’accesso ai turisti” alle frontiere (non dite che è anticostituzionale …). E allora, senza più soldi da mamma regione, 4 vacche e vai 🙂
n.b: questo post è sarcastico (sarcastico ?)
18 giugno 2012 a 17:59
…difficile parlare di turismo di qualità quando casi del genere sono all’ordine del giorno.
18 giugno 2012 a 18:59
probabilmente i valdostani possono fare a meno dei turisti per vivere….
18 giugno 2012 a 21:05
Già scritto tempo fa di una famiglia di genovesi con 2 bambini che da quando hanno scoperto il Trentino non sono più tornati in Valle. malgrado le 5 ore di autostrada..
18 giugno 2012 a 22:35
evidentemente per fare turismo non bastano le belle montagne, il paesaggio, il verde, occorre qualcosa che non abbiamo e di cui non siamo capaci. Questo qualcosa nessuna pubblicità può darcela.
22 giugno 2012 a 20:47
Niente di nuovo ..allora!!!! Io sono in valle ormai da ben 15 anni ma
dopo solo due anni ho capito di aver ‘sbagliato’ la scelta… avendo conosciuto prima il Trentino che, a parte la quota meno ambita delle cime non è certo paragonabile alla vallèe!!!!
29 giugno 2012 a 09:04
In questi casi, avendo voglia di litigare, bisognerebbe ricordare agli esercenti che tutti i soldi che i valdostani ricevono dalle regione come contributi vari, a pioggia, a perdere, ecc. derivano dalle tasse di tutti gli italiani, quindi anche dei turisti che loro tanto detestano… Bella gratitudine (non che si chieda il tappeto rosso…). Purtroppo per ituristi l’unico modo per godersi la Vallèe è quello di farsi i c. loro senza interagire, come magari vorrebbero (per non “integrarsi”) con la popolazione . E lo dice uno che da 40 anni va in VDA, ha amici valdostani e con loro a volte ha ancora discussioni del genere 😦