Sprechi in Valle 1
Oggi che le risorse incominciano a scarseggiare è bene ricordare tutte quelle che in tanti anni l’Union valdotaine e i suoi alleati hanno buttato al cesso. Come dice un noto proverbio popolare: tutti i nodi vengono al pettine.
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Tag: Aosta, Sito archeologico Saint-Martin-de-Corléans
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30 Maggio 2012 a 06:43
Relativamente a tale parco esiste certamente uno spreco di denaro, ma il peccato ancora maggiore è dato dall’impatto visivo della “demenzial opera”: ciascuno vada a sincerarsene percorrendo a piedi, modo migliore per afferrare compiutamente la bruttura, la parte finale di via s.Martin.
Si potrebbe aprire un sondaggio su quanti ritengono peggiore la costruzione sul lato sud e quanti quella sul lato nord della via.
Da invitare il team di Striscia la notizia.
Lo spreco di denaro è grave, ma la sua traccia è confinata nei bilanci.
Invece l’oltraggio alla città resta a tempo indeterminato.
Bisognerebbe proporre la demolizione del tutto per poi ripartire da zero con un progetto rispettoso verso i cittadini, le preesistenze (in primis la vecchia chiesa sul lato nord) e Aosta.
Capitale sì, in questo caso, ma delle bestialità architettoniche.
30 Maggio 2012 a 09:07
Comune di St.Vincent (sulla base di legge regionale…): 60.000 euro per opere d’arte nella scuola elementare del capoluogo… Ma mettere delle stampe o altro così da spendere 3-400 euro no? Siamo a Dubai e non lo sapevo! Evviva, sgorga il petrolio…
30 Maggio 2012 a 10:44
inizio OT
Ok per i rifugi, dove servono, ma:
http://tapazovaldoten.altervista.org/rifugi/rifugio-frassati-merdeux.html
forse bastava meno, molto meno (leggere in fondo all’articolo)
e in tante zone dimenticate manco un bivacco 😦
fine OT
Per gli sprechi forse ci vorrebbe un blog apposito 😦
30 Maggio 2012 a 14:10
per i patrimoni dell’umanità, formalmente riconosciuti o meno, tipo le steli preistoriche in questione, ci vorrebbe un reato apposito tipo: “oltraggio a patrimonio dell’umanità”. Nel caso specifico con l’aggravante di voler fare di un millenario luogo sacrale di culto una spelonca di mercanti senza scrupolo, che qualcuno avrebbe cacciato ignominiosamente a frustate. E la chiamano “valorizzazione” o, con termine improprio e MAI meno appropriato “restitution”. Il luogo da “consacrare” era ben più ampio, e comprendeva anche la vecchia e la nuova chiesa di St. Martin. Un luogo unico, che dalle profondità dei secoli giungeva ai giorni nostri. Ma dove la cultura e il rispetto mancano, mentre i soldi e la stupidità umana abbondano, i risultati sono questi. E la “valorizzazione” intesa come produzione di reddito, applicata sia alle cose umane (castelli, ecc.) che alle cose ambientali (bellezze naturali e parchi, ecc.), spacciata come valore positivo e da perseguire in ogni caso, completa l’umiliante degradazione dei tempi, che sa solo più inchinarsi al “dio denaro”.
30 Maggio 2012 a 14:24
Non trovo parole migliori di quelle del signor Courthoud per illustrare lo scempio.
30 Maggio 2012 a 15:12
Grande Bruno, come al solito… Sottoscrivo.