Sprechi in Valle 1


Oggi che le risorse incominciano a scarseggiare è bene ricordare tutte quelle che in tanti anni l’Union valdotaine e i suoi alleati hanno buttato al cesso. Come dice un noto proverbio popolare: tutti i nodi vengono al pettine.

 

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6 commenti su “Sprechi in Valle 1”

  1. giancarlo borluzzi Says:

    Relativamente a tale parco esiste certamente uno spreco di denaro, ma il peccato ancora maggiore è dato dall’impatto visivo della “demenzial opera”: ciascuno vada a sincerarsene percorrendo a piedi, modo migliore per afferrare compiutamente la bruttura, la parte finale di via s.Martin.

    Si potrebbe aprire un sondaggio su quanti ritengono peggiore la costruzione sul lato sud e quanti quella sul lato nord della via.

    Da invitare il team di Striscia la notizia.

    Lo spreco di denaro è grave, ma la sua traccia è confinata nei bilanci.
    Invece l’oltraggio alla città resta a tempo indeterminato.

    Bisognerebbe proporre la demolizione del tutto per poi ripartire da zero con un progetto rispettoso verso i cittadini, le preesistenze (in primis la vecchia chiesa sul lato nord) e Aosta.
    Capitale sì, in questo caso, ma delle bestialità architettoniche.

  2. Paul Says:

    Comune di St.Vincent (sulla base di legge regionale…): 60.000 euro per opere d’arte nella scuola elementare del capoluogo… Ma mettere delle stampe o altro così da spendere 3-400 euro no? Siamo a Dubai e non lo sapevo! Evviva, sgorga il petrolio…

  3. wolf359 Says:

    inizio OT

    Ok per i rifugi, dove servono, ma:

    http://tapazovaldoten.altervista.org/rifugi/rifugio-frassati-merdeux.html

    forse bastava meno, molto meno (leggere in fondo all’articolo)

    e in tante zone dimenticate manco un bivacco 😦

    fine OT

    Per gli sprechi forse ci vorrebbe un blog apposito 😦

  4. bruno courthoud Says:

    per i patrimoni dell’umanità, formalmente riconosciuti o meno, tipo le steli preistoriche in questione, ci vorrebbe un reato apposito tipo: “oltraggio a patrimonio dell’umanità”. Nel caso specifico con l’aggravante di voler fare di un millenario luogo sacrale di culto una spelonca di mercanti senza scrupolo, che qualcuno avrebbe cacciato ignominiosamente a frustate. E la chiamano “valorizzazione” o, con termine improprio e MAI meno appropriato “restitution”. Il luogo da “consacrare” era ben più ampio, e comprendeva anche la vecchia e la nuova chiesa di St. Martin. Un luogo unico, che dalle profondità dei secoli giungeva ai giorni nostri. Ma dove la cultura e il rispetto mancano, mentre i soldi e la stupidità umana abbondano, i risultati sono questi. E la “valorizzazione” intesa come produzione di reddito, applicata sia alle cose umane (castelli, ecc.) che alle cose ambientali (bellezze naturali e parchi, ecc.), spacciata come valore positivo e da perseguire in ogni caso, completa l’umiliante degradazione dei tempi, che sa solo più inchinarsi al “dio denaro”.

  5. patuasia Says:

    Non trovo parole migliori di quelle del signor Courthoud per illustrare lo scempio.

  6. fiatosprecato Says:

    Grande Bruno, come al solito… Sottoscrivo.


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