No caccia!


Cosa c’era di così tanto difficile da capire e che secondo, Augusto Rollandin, non è stato capito dello spirito della Festa della caccia? Che altro può essere una festa , se non la celebrazione di qualcosa, in questo caso della passione di andare in giro e far fuori gli animali? Il Presidente ci offre un altro esempio di arroganza politica mista a campagna elettorale. Le numerosissime lettere ed e-mail di protesta pervenute  da tutta Italia alla Presidenza della Giunta regionale, sono firmate da ignoranti che il mondo venatorio non conoscono. Solo i cacciatori e i politici che li proteggono per questioni di voti, sanno il vero: chi critica, chi è contrario non capisce. Come dice Isabellon: parla senza sapere. Un modo più elegante e meno esplicito, ma il succo resta quello espresso dal compagno di cordata Milanesio: che palle! Il cacciatore sarebbe colui che controlla e protegge la fauna selvatica, un’attività scientifica regolata, una passione dominata dalla ragione. Spara perché altrimenti sarebbe il caos. Io non credo a una parola di tutto questo, perché chi ha introddotto i porcastri, creando significativi problemi alle culture, sono proprio loro: i cacciatori. Perché uccidono di tutto dal merlo al camoscio, perché uccidono per soldi, perché uccidere non può che essere una passione malsana che va curata. E’ necessario monitorare la fauna? Bene, che si organizzino delle spedizioni misurate su quel particolare soggetto e quando sarà utile. Possibile che questo tipo di controllo si renda indispensabile tutti gli anni? Per svariati mesi l’anno? No, non credo. Credo piuttosto che quella dei cacciatori sia una lobby protetta sia dai produttori di armi sia dai politici per il ritorno di consenso che può rendere una loro difesa (in valle sono circa 1.500). Non sono gli animali selvatici che creano dei problemi all’equilibrio della natura, sono piuttosto gli uomini incapaci di dominio sulle loro pulsioni, in questo caso molto primitive, che turbano l’armonia globale. Qualcuno che non sia cacciatore, nutre qualche dubbio in proposito?

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6 commenti su “No caccia!”

  1. Rebecca Says:

    Solo una considerazione sul tema caccia. Ma vi pare logico che per un 1% della popolazione che va a caccia l’altro 99% sia costretto in periodo di caccia a stare attento, o addirittura a rinunciare a una passeggiata sui sentieri col rischio di venire impallinato?! Oppure mentre percorre tranquillamente la strada di casa sente fischiare le pallottole intorno!? Fa comodo per certi figuri pararsi dietro alla scusa del controllo della fauna selvatica, se hanno la frenesia di sparare ci sono poligoni adatti allo scopo oppure possono partire come volontari in Afghanistan…..

  2. pierre Says:

    sulla caccia ognuno può avere la sua visione, ma la cosa inaccettabile è che vengono dati 50.000 euro di soldi pubblici per una manifestazione che di interesse pubblico non ha niente

  3. noncacciounalira Says:

    insisto con la festa dell’escursionismo, ah già, gli escursionisti non votano in vda, vengono tutti da fuori, anzi è meglio stiano a casa loro e non rompano le *** agli agricoltori ed alle vacche 😦

  4. Paul Says:

    Campagna elettorale pagata coi soldi di tutti…

  5. michelchamen Says:

    Beh che in molti casi rompano le **** agli agricoltori è vero…..ma non capisco cosa centri in un post sulla caccia…..

  6. giancarlo borluzzi Says:

    Quando un unionista parla il divertimento è assicurato.

    Tale Augusto Rollandin è unionista, ergo…

    Infatti, considerazione uno: da Adamo ed Eva esiste la fauna/selvaggina e questa è convissuta, integrandosi, col suo habitat senza la necessità che intervenissero (oltretutto in parti assai limitate del pianeta, ma, si sa, per tale unionista Augusto Rollandin il mondo termina a Pont, più lontano il mondo esiste solo per andare a chiedere pecunia per una Valle dal “federalismo globale”) personaggi che dirottino la mira dei fucili dagli uccelli personali (sui quali hanno indiscussa giurisdizione) a quelli che volano e sono proprietà di tutti.

    Considerazione due: l’attività dei cacciatori (poveretti, devono sparare agli indifesi animali per attestare l’ergo sum) avrebbe una motivazione scientifica se, a monte, si conoscesse il numero degli animali, il numero dei cacciatori effettivamente in azione, la direzione dei loro spari e il numero più la tipologia delle povere prede.
    Invece tutto è lasciato al caso: non c’è nulla di scientifico, solo propaganda.
    Come quella che tale Augusto Rollandin sciorinerà al presidente del Consiglio Monti dopodomani, parlando dei “tagli” (sarebbe corretto chiamarli “parziale riduzione dei privilegi”) alla Valle tacendo sul fatto che i decimi di riparto sono ora 10 e che il privilegio chiamato IVA da importazione è da solo superiorissimo alla sommatoria dei tagli.


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