Balla coi lupi!
Che il signor Milanesio non balli con i lupi, come ha affermato nel carteggio col signor Giuseppe Rollandin pubblicato sulla Stampa, non ci crede nessuno: non avrebbe l’incarico che ha! (Quali sono le sue competenze specifiche?). Che poi affermi di non saper distinguere la differenza tra vizi e virtù, dice il vero: apprezziamo in coro la sua sincerità. Lo stile di quest’ultima lettera è diverso dalla prima, qui il Nostro ha fatto il salto di qualità: dal buonismo da seconda media è approdato alla stizza da quarta geometri. Linguaggio ricercato, citazioni in latino ecc ecc, segni inequivocabili di chi si è sentito colpito nel vivo e vuole marcare una distanza dall’interlocutore. Recuperare autorevolezza con i lettori, utilizzando parole dotte. Lettere come arma di difesa, tipico trucchetto del commediante. Ma i tempi non sono più quelli dell’Aosta da bere e abbiamo imparato a conoscerli i nostri lupi! Loro, invece, non hanno ancora capito che la gente è, nel frattempo, un po’ cambiata. L’anziano socialista, poi, non risponde a un’altra bellissima lettera, questa del signor Ghigo Rossi, in quanto “piena di fiele e priva di argomentazioni”. Sul primo punto, confonde il fiele con l’indignazione; nel secondo sceglie il silenzio con l’accusa del vuoto di elementi per il dibattito. Un vuoto così traboccante di informazioni che non può che tappargli la bocca!
La foto che allietava l’articolo ho dovuto toglierla dietro diffida di tal Angelo Musumarra che ne detiene il copyright (su Google non si capiva subito che era una sua proprietà), accusandomi di furto! Ma Patuasia non demorde e l’ha sostituita con un’altra che al momento sembrerebbe libera dal cappio.
Tag: Bruno Milanesio, Ghigo Rossi, Giuseppe Rollandin, La Stampa, Nuova università valdostana
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29 aprile 2012 a 11:48
Ha imparato a ballare la tarantella prima di tutti gli altri.
3 Maggio 2012 a 17:51
@ libero
Dovremmo specificare visto che di tarantelle ne esistono diverse?
Da Wikipedia:
La tarantella calabrese o tirantella (anticamente u sonu) è un termine generico che racchiude le diverse espressioni coreutico-musicali diffuse nella penisola calabrese, con tratti che la rendono distinguibile dalle altre del Sud Italia, specie nel ritmo. In essa sono assenti i riferimenti agli esorcismi del tarantismo, ma assume più un ruolo di danza per le occasioni festive o religioso-processionali.
3 Maggio 2012 a 20:52
forse non parlate della stessa “tarantella”!
4 Maggio 2012 a 17:57
Caro Bruno, ho riletto bene il tema “Balla coi lupi!” e ora ho capito che in effetti hai proprio ragione…non è la stessa tarantella.
🙂
4 Maggio 2012 a 18:37
Il lupo e l’agnello.
A cosa vi fa pensare questa bella favola di Fedro?
« Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi.
Superior stabat lupus, longeque inferior agnus.
Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit:
“Cur – inquit – turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?”
Laniger contra timens:
“Qui possum – quaeso – facere quod quereris, lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor.”
Repulsus ille veritatis viribus:
“Ante hos sex menses male – ait – dixisti mihi”.
Respondit agnus:
“Equidem natus non eram!”
“Pater, hercle, tuus – ille inquit – male dixit mihi!”
Atque ita correptum lacerat iniusta nece.
Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt. »
Traduzione (Solo per i più pigri)
« Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, vanno allo stesso ruscello.
Il lupo sta più in alto e, un po’ più lontano, in basso, l’agnello.
Allora il malvagio, incitato dalla gola insaziabile, cerca una causa di litigio.
“Perché – dice – mi hai fatto diventare torbida l’acqua che sto bevendo?
E l’agnello, tremando:
“Come posso – dice – fare quello che lamenti, lupo? L’acqua scorre da te alle mie sorsate!”
Quello, respinto dalla forza della verità:
“Sei mesi fa – aggiunge – hai parlato male di me!”
Risponde l’agnello:
“Ma veramente… non ero ancora nato!”
“Per Ercole! Tuo padre – dice – ha parlato male di me!”
E così, lo afferra e lo uccide dandogli una morte ingiusta.
Questa favola è scritta per quegli uomini che opprimono gli innocenti con falsi pretesti. »
(Fedro)
5 Maggio 2012 a 10:07
@ George W. Bruscia.
Visto il post “in libertà” (da me gradito) di Paolo Meneghini contro gli oppressori, aggiungo un link sui frutti dell’oppressione non ai tempi di Fedro ma nel 2012.
Link che va in primis al komunista impenitente (comunque apprezzabile per la sua coerenza) G.W.B.
Detestando la mentalità condominiale dell’UV secondo cui esisterebbe una “comunità valdostana” dalle caratteristiche definite dalle note palle unioniste sulla (non) realtà locale, mi piace viaggiare e scoprire: non ho preclusioni verso nessuno e, dopo aver conosciuto la per me favolosa Sud Corea, mi sto informando per recarmi in quella del Nord a condizione che io possa disegnare su misura il viaggio.
Accetto quasi tutte le imposizioni volute da quanto rimasto sul pianeta dell’esperienza per cui G.W.B. stravede, dovrò però avere certezze sulla sostanziale possibilità di fotografare dopo aver chiesto il permesso ai miei controllori (fatto accettato, fa parte del gioco).
Buona lettura, G.W.B.
http://www.korea-discovery.com/en/travel-tips-and-rules.html
5 Maggio 2012 a 16:03
homo homini lupus, per rimanere in tema e in lingua.
Gli agnelli, di solito, vengono crocifissi o scuoiati.
dura lex, sed lex.
5 Maggio 2012 a 17:44
La classe politica in Italia che vive nella così detta seconda Repubblica, la casta, è certamente di basso livello. Ma affermare che si possa fare di ogni erba un fascio è assolutamente sbagliato. Mi rifiuto di accettare che il livello morale degli uomini del centrosinistra sia pari a quello della destra. Nessun segretario di partito, capo corrente, o responsabili di cariche pubbliche può essere accomunato nelle accuse che si rivolgono a color che hanno fatto dell’Italia un paese da fine impero.
E piantiamola una volta per tutte di paragonare la Valle d’Aosta alla Svizzera degli italiani, il Friuli, i valdostani ai friulani con i quali non vorrei scambiare nemmeno un’unghia del dito piccolo del piede se dovessero assomigliare al “nostro” Gcb. Sono quattro gatti anche loro, godono di una posizione politica-economica derivata dalla posizione particolare simile alla nostra, hanno una società chiusa e impenetrabile, che noi ce la sogniamo anche se volessimo tentare di realizzarla.
L’autogoverno che poi anche là non è che brilli di luce fulgida, qui da noi, ora, nelle nostre condizioni è una chimera irraggiungibile, qualora qualcuno vagheggiasse l’idea di cercarla. Dobbiamo stare con i piedi per terra e fare con l’opposizione che abbiamo, pensando soprattutto ad un ripensamento dei cittadini nei confronti del potere unionista alleatosi con la destra più retriva.
Piantiamola di piangerci addosso e diamoci da fare con il poco che resta di democratico nel nostro paese. Votiamo guardando il mondo che ci sta attorno, usiamo ogni strumento per mandare a casa il belusconismo definitivamente e reagiamo con contromanifestazioni democratiche per tirare verdura marcia addosso a quelle quattro galline spelacchiate che inneggiano, come Gcb, al mantenimento dello statu quo.
5 Maggio 2012 a 19:42
Amatissimo G.W.B., puoi rivolgermi tutte le critiche che vuoi, ma non tibi licet farlo attribuendomi posizioni che non ho.
Non sono per il mantenimento dello status quo, anzi io sono per il cambiamento e tu per la conservazione.
Considerando le mutazioni del mondo, oggi l’economia è il primo dei problemi.
L’economia ha regole intrinseche sovente non comprese dalle masse; i partiti (PD in primis) si muovono mossi dalla demagogia per ottenere consensi ciucchi e prescindendo dal fatto che i bastoni nelle ruote delle regole del liberismo economico (lo Stato imprenditore sognando il quale diventi ipso facto celodurista è fortunatamente cestinato) danneggiano il paese e i meno abbienti soprattutto.
Non mi piace il termine “antipolitica”, è senza senso; trovo corretto il termine “antipartitocrazia”, da intendersi non come opposizione ad auto blu e superstipendi ai parlamentari etc. (è giusto essere contro tali sprechi, ma non incidono globalmente per nulla sui conti pubblici: ma vallo a spiegare a chi non ragiona…) bensì come opposizione al fare propaganda partitica costante (vedere certi articoli de Il Giornale e di Libero).
Per questo sono favorevole a governi tecnici che agiscano al di fuori dei partiti e senza essere corrosi dall’imperativo dell’essere demagogici per sopravvivere.
In tale ottica, PDL e PD sono ugualmente da condannare, il PD di più perchè è al traino della CGIL rovinalavoratori.
G.W.B., sei quindi tu per la conservazione perchè tifi PD; e non ha senso il tuo dire che sono diversi i livelli morali di questo o quello schieramento nel momento in cui entrambi pensano solo alla demagogia per avere consensi generalmente ostativi alla soluzione dei problemi.
G.W.B., verresti con me in North Korea? Pensa che esperienza originale…
5 Maggio 2012 a 19:44
Quello che più apprezzo nel signor Bruscia è l’energia. Non lo conosco, non credo neppure di averlo mai incontrato, immagino che sia una persona di una certa età, pertanto quell’energia che esprime è qualcosa di ancor più prezioso.
7 Maggio 2012 a 06:03
Questo blog è una cosa seria, per cui sarebbe auspicabile che il komunista autore di invenzioni sul mio conto (prescindo dal’uscita, peraltro incomprensibile, sul Friuli) replicasse a quanto sopra da me scritto, racchiudente concetti degni di approfondimento, compreso il giudizio sul PD.
George, non devi sparare “unionate” e poi fingerti superiore alle repliche che ti giungono.
Sono sicuro che mi hai letto tu e fors’anche il signore dal british aplomb che manda in brodo di giuggiole la padrona di casa e ti dovrebbe informare che devi replicare; non fuggire e diventare degno del noto girone dantesco.
7 Maggio 2012 a 08:50
Vorrei ricordare al signor Borluzzi, che questo blog vuole evitare il carteggio per non annoiare gli altri utenti, pertanto consiglierei l’uso di altri e più diretti strumenti di comunicazione. Sul brodo di giuggiole in cui dovrei cullarmi… bah!
7 Maggio 2012 a 09:53
Vorrei far presente che se chicchessia attribuisce a me un pensiero opposto a quello che ho, è doverosa la mia replica, cosa diversa dal carteggio.
Io reagisco a un’azione falsificatrice grave su cui non posso tacere, anzi sarebbe giusto che Patuasia invitasse il George a “rettificare” qui la sua attribuzione a me di posizioni opposte a quelle che ho.
Sulle giuggiole: provocazione, enfasi, in precedenza dissi ” stravede”…
7 Maggio 2012 a 14:07
E’ doveroso per me bloccare ulteriori repliche: ne va della fruibilità del blog. Ripeto chiarisca con altri mezzi e poi magari faccia qui il riassunto, ma la invito a non usare questo spazio come privato, grazie.
7 Maggio 2012 a 15:18
Io esprimo concetti soggettivi apartitici, Bruscia e Protasoni utilizzano questo spazio come luogo privato per propagandare il PD.
7 Maggio 2012 a 15:40
Esimio Gcb
Confermando le parole gentili di Patuasia, io ribadisco che non metto i sogni nel cassetto, come vorrebbero certi “riformisti” della mutua, o certi personaggi della “destra” poco liberale, presenti in questo blog. Io cerco di tenere alta l’idea che prima o poi, PER FORZA, il mondo dovrà andare verso un socialismo rivisto e magari corretto (specialmente nella gestione della democrazia), ma certamente sviluppato sulle teorie marxista. Non metto questo sogno, questo obiettivo, nel cassetto delle vecchie fotografie ormai ingiallite, ma prendo OGGI atto, che qualche cosa di diverso deve essere fatto, qui nella nostra Regione e massimamente nel nostro Paese.
Io, Gcb, capisco che i suoi convincimenti in politica sono talmente radicati da indurla speranzosamente a credere che il “bene comune” non sia sinonimo di “benecomunismo”…e non fosse altro che per ragioni di tattica diplomatica, devo rassicurarla che una tale definizione, specie se usata propagandisticamente per raccattare consensi, sia un errore da evitare.
Questo è un momento politico particolare, in cui il confronto è negato, in cui chiunque si espone è accumunato a tutto il resto, in cui i cittadini sembrano aver perso la voglia di mettersi in gioco e la capacità di analisi, in cui politici navigati parlano alla loro pancia anzichè ai loro cervelli, in cui domina il qualunquismo più volgare e la logica del “vaffa” contro tutto e tutti. E’ la notte della cultura, in cui gli ignoranti sono orgogliosi di esserlo e si scatenano le guerre tra poveri, mentre i ricchi e i disonesti guardano la scena divertiti.
Chiudo qui facendo mie le parole di Patuasia e ricordando al signor Gcb, che questo blog dovrebbe evitare il carteggio per non annoiare gli altri utenti e non usare questo spazio come privato,
anch’io ringrazio…..ah, scusate un OT doveroso: W il 30 scudetto della Juventus. Così potrete apprezzare il “coming out” calcistico.
7 Maggio 2012 a 15:44
Vale più il terzo posto della povera Udinese del primo della Juventus in mano agli Agnelli.