Precisazione!
Sulla Stampa di oggi appare un bell’articolone (http://edizioni.lastampa.it/aosta/articolo/lstp/2718/) secondo il quale i laureati nel nostro Ateneo trovano più facilmente occupazione dei loro colleghi “italiani” e soprattutto grazie a «Mamma Regione».
Peccato che, leggendo bene i dati della ricerca svolta da Almalaurea nel 2011 (http://www2.almalaurea.it/cgi-php/universita/statistiche/tendine.php?anno=2010&config=occupazione), si scopre che su 143 laureati ben 92 (il 64%!!) già lavoravano e, più della metà di questi, nel pubblico. Non c’è quindi da stupirsi che guadagnino anche di più. Si conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, che l’UniVdA è un diplomificio per dipendenti regionali, che così passano più piacevolmente il loro tempo “libero”, beneficiando anche delle provvidenze per il diritto alla studio!
Tag: Almalaurea, Università della Valle d'Aosta
You can comment below, or link to this permanent URL from your own site.
28 marzo 2012 a 05:07
Che la cosiddetta università valdostana sia un diplomificio lo dice la realtà dei fatti: con la riforma universitaria si è introdotta la minilaurea o diplomone o laurea triennale o laurea breve + la laurea specialistica in seguito chiamata magistrale.
L’ università valdostana è stata da me definita “cosiddetta” in quanto incompiuta: c’è solo il triennio.
28 marzo 2012 a 05:20
E’ come un ristorante in cui pappi antipasto e primo, se non sei satollo accomodati altrove.
Nè si può sostenere che è comunque un vantaggio fare i primi tre anni qui: il triennio ha indirizzi assenti altrove per la specializzazione o, all’opposto, qui ci sono indirizzi “imposti”, cioè fissi, e uno deve accettarli anche se non sono quelli graditi.
Prendiamo economia: l’indirizzo finanziario manca, cosa normale visti i piccoli numeri valdostani, ma il problema è che si voleva fingere possibile un’università locale a prescindere.
Che poi gli iperdiplomati in questa universitina entrino in regione e difendano l’esistente politico per i quattro sesterzi che offre loro è … tutto calcolato nella stanza che sappiamo.
28 marzo 2012 a 17:09
Mentre la maggior parte delle Università italiane ( forse persino tutte) modula la seconda rata delle tasse in base alla situazione economica del nucleo familiare, l’università valdostana, no, non ne tiene conto e la seconda rata é unica ed uguale per tutti gli iscritti a prescindere dal reddito. Va detto che rispetto all’anno scorso é aumentata, ma solo di poco. A mio parere questa scelta è ingiusta.
Si confrontino ad es. le tasse di Unimi e quelle di Univda
http://www.unimi.it/studenti/tasse/37215.htm
http://www.univda.it/context.jsp?ID_LINK=1565&area=8