La rivincita dei salassi!
Sono molo preoccupata. In Comune sta maturando l’idea di creare un museo a cielo aperto permanente di arte e artigianato valdostani. Brrr… , un progetto condiviso anche dall’opposizione che di arte, ahimé, non ci capisce un tubo come la maggioranza! Distribuire in un’area urbana delle sculture di artigianato mi sembra un insulto al concetto di urbanità. La rivincita postuma dei salassi su Roma. La consigliera Alpe, Iris Morandi, donna di solida cultura, si fa fregare dal folclore e considera l’abberrante idea come “un importante atout per la nostra città”. Convalida e sottolinea il concetto l’imberbe assessore all’Innovazione Edoardo Andrea Paron (se il contributo dei giovani è questo lasciamoli al bar!). Secondo l’Illuminato per rilanciare il turismo aostano occorre “avere qualcosa da offrire in termini culturali, perché il turista si aspetta di vedere qualcosa nel nostro territorio: la cosa più fotografata al mercatino di Natale è la cosidetta ‘chapelle’ dove ci sono le opere di artigianato”. (Aostasera.it). Paron dà il via all’artigianato su strada, ma si dimentica di citare la Fiera di sant’Orso sul suo mirabolante e innovativo sito! (PAZZESCO!). Dunque, secondo i politici comunali, Aosta è una città così sfigata che per darle una connotazione occorre riempirla di chissà-che-roba-in-legno. Per capirci, apprezzo e stimo il lavoro di Dorino Ouvrier, ma trovo la sua scultura inopportuna per la città; va bene a Cogne, ma non nel capoluogo. Aosta è la seconda città europea per beni romani, qualcuno se ne rende conto? Evidentemente no, se per darle un significato artistico occorrono le statue perlopiù penose dei nostri scultori (nel grande nessuno regge!). Cosa ci mettiamo nei luoghi più suggestivi? Una vecchina dai piedi troppo grossi che sorride a un gatto? Una madonna dalla testa liscia come la capocchia di un fiammifero? Una mamma che stringe a sé un bambino dalle proporzioni deformi? Qualche virgola astratta? Il ritratto del Papa? Ma per favore siamo seri! Valorizziamo come si deve il nostro superbo patrimonio storico-archeologico, magari togliendo da sotto le Porte Pretoriane i bidoni dell’immondizia! Magari eliminando le impalcature che mortificano il Teatro Romano! Aosta c’è già tutta, non ha bisogno di niente altro che non sia una buona salvaguardia. Etroubles è un’altra cosa, è un paese di montagna piuttosto riservato con poche connotazioni al suo interno, ha fatto bene a inventarsi il Museo a cielo aperto, gli ha conferito un genius loci che non aveva. Aosta è romana, le uniche opere che potrebbero aggiungere qualcosa alla sua specificità urbana potrebbero essere quelle dello scultore Igor Mitoraj, uno dei pochi artisti che si confrontano con le grandi dimensioni. Le sue opere raffigurano personaggi mitologici dell’antichità classica greco-romana. Ai tempi delle vacche grasse potevamo permettercelo. Il volto bronzeo di una dea, rovesciato di lato, avrebbe conferito una maggior suggestione dei tralicci metallici che sfidano in altezza il muro perimetrale del teatro. In tempi di vacche magre lasciamo perdere le idee balzane e piuttosto teniamo pulite le aree inestimabili che abbiamo.
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28 gennaio 2012 a 11:41
Il punto, come dice giustamente Patuasia, non è “aggiungere”, ma “valorizzare”… Faccio solo due esempi: La Tour Fromage un tempo ospitava mostre (mi ricordo molto bene di una dedicata a Leonardo Da Vinci), lo stesso dicasi della Torre del Lebbroso. Ora sono desolatamente chiuse… Inoltre, vi capita mai di passare in viale dei Partigiani? Avete per caso notato lo stato dei cancelletti, delle recinzioni e dei cartelli delle aree verdi prima di arrivare alla Stazione? E in che stato sono le recinzioni in cemento che delimitano l’area della stazione? Sono semi-distrutte!! Sono comunque d’accordo nel dare spazio ad opere d’arte a cielo aperto, però ci andrei molto molto cauto… Prima delle opere, però, posizionerei degli alberi!
28 gennaio 2012 a 11:53
chiamasi giustificazionismo…
28 gennaio 2012 a 13:53
gent.ma Patuasia
…potremmo pitturare di blu puffo tutti i monumenti romani e le torri della città…che ne dice, piccolo genio dell’arte incompreso di noi altri??
28 gennaio 2012 a 14:12
Mi scusi, Patuasia, lei deve per forza sempre criticare qualsiasi cosa venga fatta o proposta da qualsiasi amministratore uv o vicino all’uv?
Alla lunga diventa monotona!
28 gennaio 2012 a 15:00
Signori La bricolla e unoqualunque, nessuno vi trattiene sulle pagine di questo blog. I vostri interventi sono così inutili e vuoti e sempre solo polemici (sarei io monotona? Io, cari signori argomento!), che non sentiremo la benché minima mancanza.
28 gennaio 2012 a 15:07
Parole che condivido in toto.
Sono un valdostano importato, che in questa regione tutto sommato vive bene.
Da “straneiro” faccio un’immane fatica a capire ed eventualmente giustificare l’attaccamento alle tradizioni di questo popolo.
Ho tuttavia una convinzione: le maestranze politiche premono affinchè l’aostano medio si concentri sulla “tradisciù” o come si scrive in patois, in modo da potere avere le mani slegate ed intrallazzare a proprio piacimento.
Sacrosanto valorizzare il patrimonio artistico e culturale, ma altresì sacrosanto capire che l’accoglienza al turista, le buone maniere ed i prezzi ragionevoli vanno a braccetto con ciò che c’è da vedere e da conoscere.
Che chi di turismo vive, vada ad imparare come si fa in altre regioni, se volete anche a statuto speciale, Alto Adige per esempio.
La tradizione è l’oppio del polopo valdostano.
28 gennaio 2012 a 15:36
giusto…l’importante è non disturbare il conducente!!! ma che bell’esempio di pluralismo…se non si è disposti a suonare e a cantare la sua solita canzone di lagnanze e critiche non si è ben accetti? appena viene punta sul vivo o contrariata si irrigidisce in uno sdegno ipocrita…leggo e frequento il suo blog da anni perchè ha spesso rappresentato una bella piattaforma di scambio di opinioni, a volte vivace, ora lei mi intima di non frequentarlo solo perchè mi sono permesso di criticare il suo centomilionesimo post di non apprezzamento di una iniziativa artistica pubblica?
complimenti Führer patuasia…
28 gennaio 2012 a 15:43
La nostra città davvero non ha bisogno di ulteriori inserimenti. E’ così suggestiva se ben curata, ben illuminata, ben valorizzata. E’ che questo ancora manca e su questo dovrebbero lavorare i nostri amministratori. Oltre che sulla promozione, che manca alla grande….
28 gennaio 2012 a 15:44
Quindi chi dissente da lei esprime posizioni inutili, vuote e polemiche.
W il pluralismo!
28 gennaio 2012 a 16:11
Signori troll, altro non siete che disturbatori. Ve la dite e cantate da soli senza mai aggiungere un argomento valido di discussione. Unoqualunque lei non dissente perché se lo facesse motiverebbe le sue opinioni con altre opinioni, lei si limita a polemizzare nel vuoto, si rilegga e poi ci dica se c’è un punto di vista che non sia quello della stupida punzecchiatura. La bricolla io non la intimo la invito a evitare la mia lettura che trova così noiosa. Visto che detesto il pluralismo e sono antidemocratica (ci sono più o meno una cinquantina di persone che discutono su questo blog) vi aggiungo, per l’ennesima volta, che al prossimo stupido, vuoto, rancoroso, commento da parte vostra vi manderò cordialmente al diavolo. (Fa piacere che a distanza di trent’anni il mio albero blu sia ricordato).
28 gennaio 2012 a 17:37
Bella l’idea di Igor Mitoraj per la bellezza e le dimensioni delle opere alle quali aggingerei Botero, Pomodoro per fare alcuni esempi.
28 gennaio 2012 a 17:55
Guardi che in verità non sò neppure cos’è un troll. Non mi pare neppure di essere così polemico. Solo che non condivido molte sue opinioni e lo dico apertamente, mentre la “cinquantina di persone” ragiona praticamente tutta nella sua direzione, tranne pochissime eccezioni.
Se non le interessa l’opinione di chi la pensa diversamente e vuole avere un suo spazio propagandistico senza contraddittorio, nessun problema, tolgo il disturbo quando vuole lei, in fondo sono sempre suo ospite.
Non ha che da chiedermelo.
28 gennaio 2012 a 17:59
I capolavori sono gia’ disseminati per Aosta: sono dei totem di acciaio inox con le caselle per la battaglia navale color carta da pacchi (o altro di marrone…).
E poi vi siete dimenticati di Cox (mi viene da tossire, cox, cox, ops).
Infine un intero ziggurat sta sorgendo a Saint Martin: piu’ monumento di cosi’…….
28 gennaio 2012 a 18:33
Certo,se si vuole parlare di arte ad Aosta bisogna prima interpellare Patuasia….. perchè sappiamo che la sua concezione di bello è molto diversa da quella di noi poveri valdostani,tipi da bar….
Mettere qualche bella statua qua e là…uff che scifezza….Mettiamo a posto solo quei 4 muri romani e tutto è più bello….Ma va la…..tanto deve criticare qualsiasi iniziativa quindi mi associo con quelli che la definiscono monotona…
28 gennaio 2012 a 19:09
… “nos ancetres les Salasses” …come no! Un bel falso storico, visto e considerato che per Roma la via delle Gallie era troppo importante e non era tollerabile la ribellione dei salassi. Quindi, un terzo di questi venne ucciso, un terzo ridotto in schiavitù e il terzo rimanente si rintanò lontano dalla via principale. Esattamente quello che i romani volevano.
Quindi ostinarsi a parlare di salassi, quando l’impianto della città di Aosta è la copia conforme del castrum romano, è ridicolo. A Martigny vendono 4 muri romani come se fossero un tesoro (i cartelli “Martigny la romaine” sono emblematici) mentre qui siamo in mezzo ai reperti ma non li sfruttiamo.
28 gennaio 2012 a 19:33
Se dovessimo interpellare lei, signor Chamen, ci troveremmo con le statuette di cemento dell’alpino o dell’omino con il fiasco, pittoresche sarebbero pittoresche e sicuramente avrebbero un valore pop che le sculture giganti di nos-atre non hanno (ma che hanno?). 🙂
28 gennaio 2012 a 19:42
fuori tema: non ho mai capito come mai i valdostani valdostani riescano a coniugare così bene l’ultranazionalismo del corpo degli alpini con la loro adesione all’autonomismo indipendentista dell’UV: che la liaison sia dovuta all’omino con il fiasco?
28 gennaio 2012 a 19:46
Bruno hai fatto c’entro!
29 gennaio 2012 a 04:25
infatti non mi interpellano ma non hanno più interpellato neanche lei… che dopo la battuta sull’alpino col fiasco posso solo dirle che per me può andare a vivere fuori valle se non le piacciono le tradizioni alpine ed il folclore della regione.Perchè LEI si crede la sola portatrice dell’arte in valle…. e poi mi mette le foto di un assorbente che lei ritiene arte….ma si faccia un pò furba e invece di criticare tutto solo per il gusto di criticare,se proprio vuole proponga qualcosa di furbo per la valle…..
29 gennaio 2012 a 08:26
@michelchamen.
Andando in un prato e scavadovi una buca ci si può allenare a fare centro senza più sporcare il vaso con digressioni comportamental/esistenziali legate al giudizio su pezzi di legno intagliati.
Giudico l’alpino col fiasco una scemenza visiva e non una tradizione montana; abito in questa parte d’Italia perchè mi va di farlo e non mi sposto solo perchè sorrido di cavolate che secondo te costituirebbero il folklore della regione.
Uno vive dove vuole e non ha l’obbligo di sposare quelle che, solo per te e solo per i tuoi simili, sarebbero i tratti caratterizzanti del territorio.
Ti ricordo comunque che sono stato io, friulano, a correggere i 151 errori della guida dei rifugi e bivacchi valdostani, guida approntata dalla tua regione a conduzione rossonera; ti ricordo ancora che il mio figlio maggiore ha vinto il Certamen anselmiano sbaragliando i tradizionalisti di inchia (tale “gara” culturale sulla filosofia di Anselmo fu organizzata per fingere valdostano chi di locale aveva poco più di niente, ma si sa che quelli come te imitano l’alpino che svuota il fiasco bevendo ciò che il Palazzo vuole accreditare).
La residenza uno la fissa dove vuole in base a parametri solo suoi e magari può anche essere interessato al divertimento giornaliero assicurato da chi si dimena per attestare di possedere specificità che o non esistono o sono al bottom level di ogni categoria.
Tutta la mia stima verso Patuasia che si batte per l’arte in una Valle pur abitata anche da persone come te.
29 gennaio 2012 a 11:06
Non capisco perchè si debba scadere nell’offesa personale… Il punto è e rimane: la città ha bisogno di altre opere d’arte (sulle quali non tutti i gusti coincidono ovviamente…) oppure merita solamente di essere tenuta meglio??
29 gennaio 2012 a 13:15
Signor Borluzzi.ho risposto con certi toni perchè Patuasia attribuiva alla mia cultura l’alpino e il nano col fiasco…L’offesa era ben nascosta e rivolta a me… Il suo lavoro di correzione di libri è sicuramente molto produttivo e non bisogna essere valdostani per farlo.ma visto che Patuasia attacca ogni cosa possibile non si può non rispondergli.Soprattutto che su questo blog ha più voci a favore che qualcuno che dice qualcosa contro alle sue idee…
29 gennaio 2012 a 14:09
Signor Chamen, le ho più e più volte detto che di spazi che osannano il potere locale o tacciono sulle magagne ce ne sono molti, di spazi critici pochi, di spazi anche feroci uno solo: Patuasia. A lei va bene qualsiasi cosa, in fondo è molto più monotono della sottoscritta, io almeno mi sforzo di contribuire al confronto democratico con argomenti di qualità e qualche competenza specifica.