Dal congresso dell’Union!
Lunga vita al compagno Mao-Tse-Tung!
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17 dicembre 2011 a 14:02
eia eia a làlà…
17 dicembre 2011 a 15:40
davvero è l’ultimo numero? non uscirà più? era un giornalino così divertente!
17 dicembre 2011 a 17:30
Anche “loro” hanno il libretto rosso in mano, ed anche lui (Mao tse) disse: la politica è una guerra senza spargimento di sangue, mentre la guerra è politica con spargimento di sangue………
17 dicembre 2011 a 17:43
che immagine inquietante…
17 dicembre 2011 a 18:06
è una messa laica concelebrata, il momento dell’elevazione. Hanno insegnato ai fedeli che si fa così.
17 dicembre 2011 a 18:17
Per ultimo numero intendevo l’ultimo uscito, come potrebbe mai un Regime sopravvivere senza la propaganda?
17 dicembre 2011 a 18:20
Signor/a gertrud, non è l’immagine che è inquietante, è il posto in cui viviamo. Rendersene conto sarebbe già un passo avanti.
17 dicembre 2011 a 19:26
Ormai è tutto inutile.
La ndrangheta è al potere da circa 15 anni. Trasporti, turismo, infrastrutture. tutto è interessante.
Ci sono paesi interi dove il 60% delle attività commerciali è passato di mano ed ora ha dei nuovi proprietari con interessi particolari: fare fatture e non vendere nulla.
Come uscirne? credo non sia piu’ possibile. La calabrizzazione non fa prigionieri.
17 dicembre 2011 a 21:11
La fotografia è eloquente. La Valle d’Aosta ha un’economia assistita dallo Stato e governata da una Giunta, una specie di liberalismo pubblico. Abbiamo un dittatore, una massa belante e cartellini rossi come i libretti. Almeno i cinesi qualcosa leggevano… qui votano e ubbidiscono senza fare sforzo!
17 dicembre 2011 a 21:53
Armando Fiou ci ha azzeccato: ci sono personaggi esperti nel ” fare fatture e non vendere nulla”. Soprattutto i consulenti che fabbricano decine di progetti fotocopia, che consentono di accedere a fondi pubblici statali e/o europei, a comuni ed altri enti ormai deprivati di quelli che un tempo non lontano furono i lautissimi trasferimenti regionali. Tanto nessuno controlla. Per questiconsulenti modello “4 stagioni”, che al governo ci sia l’Union, il Pd con elle o senza elle, i verdi o la palude alpina non fa nessuna differenza! Pur che se magna – e tanto tanto!-
19 dicembre 2011 a 18:31
Accade in Corea del Nord
Morto il leader nordcoreano Kim Jong-il
I media ufficiali: attacco cardiaco. Dodici giorni di lutto
E dalla costa orientale viene lanciato un missile
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Credo che qui in Valle d’Aosta, quando sarà l’ora – quella politica, naturalmente – lanceranno una vacca dalla Croix Noire….chissà quando!?
19 dicembre 2011 a 18:41
@ la bela gigogin
Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano.
L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera.
È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza.
Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.
Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente.
Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
Antonio Gramsci – 11 febbraio 1917
19 dicembre 2011 a 21:11
A proposito del congresso-parata dell’UV.
Ma cosa pensate che ci si debba aspettare da una compagine pseudopolitica che predica l’Union dei valdostani, quindi non tollera che i valdostani abbiano altro punto di riferimento al di fuori della sua capillare organizzazione che si infila e si intrufola in ogni casa esistente in questa valle? che pretende di essere l’unica voce titolata a parlare a nome dei valdostani? Pensiate che possa tollerare, almeno nelle sue parate ufficiali, una voce dissenziente?