Amicizia unionista!
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Tag: Emile Chanoux, Il y a des pueples..., Union Valdotaine, Valle d'Aosta
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15 settembre 2011 a 12:48
probabilmente sono gli svizzeri!
15 settembre 2011 a 14:41
l’Union valdotaine è una parrocchia e lavora come fa una parrocchia, organizza gite sociali, aperitivi, pranzi, pranzetti, merende, cene, dopocene… Celebra matrimoni qui e in Calabria, assiste ai battesimi, coinvolge le persone in quelle attività che fanno amicizia e non impegnano, in fondo si chiede solo una crocetta in cambio.
15 settembre 2011 a 15:24
Si organizza soprattutto pranzi e pranzetti…
15 settembre 2011 a 18:42
Probabilmente il Popolo dei Vacanzieri, che risiede stabilmente tra l’1 e il 15 agosto in un’enclave chiamata Autostrada del Sole…
17 settembre 2011 a 17:46
A proposito di “cultura” apprendo proprio adesso che l’ultima trovata per l’intortamento identitario di Vierin si chiama dappertotte ed è un fotoromanzo in patois (pagato ovviamente con i soldi di tutti). Che vomito.
17 settembre 2011 a 18:50
L’indottrinamento ideologico a cui ogni giorno tenta di sottoporci Vierin e il suo assessorato Minculpop è becero, odioso e volgare. Ma a me pare che sia ancora più odioso, becero e volgare il suo fine ultimo, che i dirigenti UV perseguono con imperterrita costanza, al fine di mascherare ed occultare la vera natura di quello che è oggi l’UV. O meglio, la natura che le appartiene ormai da anni. Qualsiasi giudizio si voglia dare sulla bontà dei suoi principi istitutivi (“identité valdotaine”, difesa di un’etnia minoritaria, ecc.), tali principi sono ormai diventati una farsa e una burla per pochi creduloni. Nessuno ci crede più, neanche tra chi vota UV.
L’UV ha estrema e costante necessità di dare una veste credibile a quella che è la sua vera sostanza.
La sua vera sostanza è un movimento che, in questa valle ha raccolto intorno a sé chiunque avesse una mentalità, un atteggiamento, un modo di fare, che potremmo definire “mafioso”: clientele, voti di scambio, affarismo, faccendieri, opportunismo, ecc. Insomma, un vero e proprio mouvement dalla mentalità “mafiosa”. E’ per questo motivo soprattutto che occorre, per prima cosa, delimitare una netta e invalicabile linea di confine tra chi accetta questa mentalità e chi no, che occorre informare e far presente a tutti quelli che gravitano nell’orbita UV che, volenti o nolenti, si rendono complici di questa mentalità, che occorre stendere un cordone sanitario che isoli l’UV da quella parte di società locale che è ancora sana.
Senza tema di essere smentito, credo di poter affermare che chiunque, oggi, voti per l’UV, ha, in fondo in fondo, una mentalità “mafiosa”. E delle panzane di Vierin e compagnia “culturale” e “restitutiva” non gliene può fregare di meno. Lo verifico ogni giorno.