Ferraglia
Ecco, questo traliccio puntuto a forma di Croce occupa quasi l’intero spazio di questa cima (Resegone), non è un’invadenza fuori misura? Come segno lasciato dall’umanità non è un bruttissimo segno? E poi ancora, è necessaria una installazione simile per sentirsi vicino a Dio? Non aiutano di più le nuvole, i colori del cielo, l’aria? A san Francesco, il santo più minimale che ci sia, sarebbe piaciuta questa croce? Sono certa che no. Per il ricordo da portare a casa non è meglio una fotografia che ha come sfondo lo spazio libero del cielo e non una rete di ferraglia arrugginita? Tanto varrebbe andare da un robivecchi. Le montagne lasciamole alle rocce.
Explore posts in the same categories: Ambiente, Consigli, Critica, Degrado ambientale, Donne, Laicità, Simboli religiosiTag: Montagna, Monte Resegone, Simboli religiosi
You can comment below, or link to this permanent URL from your own site.
22 luglio 2011 a 10:28
Per restare nella nostra dzenta vallaye, c’è un sacro traliccio quasi uguale sulla Cima Longhede. NO ALL’INQUINAMENTO RELIGIOSO DELLE VETTE!!!
22 luglio 2011 a 10:38
ferraglia di vario tipo sui monti: in questi giorni non recatevi assolutamente dalle parti di Les Combes a Introd, perché potreste incrociare il cardinale bertone, faccendiere vaticano. Questo commento è stato inserito su specifico e preciso consiglio di san francesco, consultato via etere.
22 luglio 2011 a 10:41
ma chi pensano di dover crocifiggere sul resegone e sulla cima di longhede?
22 luglio 2011 a 10:45
c’è poi anche il cupolone del san raffaele di don verzé, un monte artificiale di per sé, tanto paga “lui” (chi, quello dell’8 per mille?.
22 luglio 2011 a 12:15
A proposito di Les Combes, non sono stati spesi un sacco di soldi perché doveva tornare il Papa quest’anno? Ma poi viene o, visto che il risultato di spendere i soldi è stato raggiunto, è inutile che lo faccia?
22 luglio 2011 a 12:16
A proposito di ferraglie, crocifiggono noi e il nostro amore per le montagne!
22 luglio 2011 a 15:06
condivido, poi secondo me attira pure i fulmini…
22 luglio 2011 a 19:02
Non conosco Resegone e Longhede.
Conosco Weisshorn, Zinal Rothorn, Dent Blanche, Cervino, Dom de Mischabel, Allalinhorn, Aiguille Noire, Dente del Gigante e tante altre cime, ben più vicine al cielo delle prime due vette e tutte dotate di simbolo religioso che mi spiace sentir definire ferraglia, anche se ciascuno ha il proprio sentire e io rispetto quello altrui.
Il commento dell’Associazione radicale tocca un tasto reale ma di fatto irrilevante per chi va a quote “alte”: le salite lunghe, non in una sola giornata, impongono il tenere in considerazione la meteo, oggi dettagliata e precisa.
Nessuna persona che raggiunge le cime da me elencate lo fa con il rischio di fulmini.
Conosco il caso di Augusto Fosson, guida di saint Jacques – Ayas, che morì con il cliente colpito/i da un fulmine sulla via Isler al Combin, ma erano in discesa ( nè ci sono simboli religiosi sulle tre vette del Combin).
Comunque l’accettazione o il disinteresse per il simbolo religioso è prevalente sul rifiuto viscerale del medesimo, quindi l’accettazione è d’obbligo. Anche la sentenza europea sui crocefissi va in tale direzione.
Convengo viceversa sull’aspetto estetico, che è altra cosa rispetto al giudizio religioso.
A mio avviso, dovrebbe essere delegato, poniamo, a una creanda commissione del Club Alpino Italiano il compito di valutare l’impatto di un simbolo religioso su una qualsiasi vetta: il CAI saprebbe come deliberare con cognizione di causa il piazzamento di simboli adeguati all’ambiente.
Comunque simboli sproporzionati, come quello del Resegone, si vedono solo se si tratta di collinone e non di vette vere e proprie…..
23 luglio 2011 a 09:50
Concordo con Patuasia… Non siamo abbastanza soddisfatti per aver ristretto sempre di più lo spazio naturale per aggiungere cemento e obbrobri in nome dell’umanità? Non ne abbiamo abbastanza di inquinamento acustico, atmosferico e visivo? Dobbiamo andare a deturpare anche i luoghi che per eccellenza dovrebbero essere contemplativi? Senza vuoto, non c’è posto per la spiritualità (che per ognuno di noi è diversa) e non sarà certo un cumulo di ferro o cemento a forma di modonna o di croce a ricordare all’essere umano chi è (o chi potenzialmente potrebbe essere). Allora perchè non mettere enormi cartelloni pubblicitari sulle cime? Almeno qualcuno ci guadagnerebbe, che non sia sempre e solo la chiesa. Lasciamo lo spazio alla natura, quella poca che è rimasta. Lei è già bella così com’è, non ha bisogno di qualcosa di noi (o meglio, di qualcuno di noi).
23 luglio 2011 a 11:42
Borluzzi dice che la maggioranza vuole i tralicci, dai commenti su Patausia direi che è esattamente il contrario.
23 luglio 2011 a 12:31
la musica nasce dal silenzio: potremmo dire sen’altro qualcosa di simile per la spiritualità, qualsiasi tipo di spiritualità, atea o religiosa. La ferraglia è il contrario del silenzio, è molto rumorosa.
23 luglio 2011 a 17:53
@Borluzzi (1700~)
Mi aggancio di qua, perché la discussione sull’argomento sembra essersi spostata deqquà.
La riflessione a me sembra così lineare… Logica e lampante, che anche un credente (in qualsiasi religione) potrebbe accoglierla.
In uno stato che si dichiara laico le cose dovrebbero andare diversamente da come vanno da noi.
Se tiriamo dentro anche le sentenze europee… Forse ci poniamo su un piano un pochino diverso. La legge e la sua interpretazione non sono infallibili (…). E neanche io credo di esserlo, cerco di dire la mia perché questo argomento mi sta a cuore.
Esistono degli spazi pubblici e degli spazi privati.
Come dovrebbe funzionare?
In una chiesa, in una moschea, in una sala del regno, in qualsiasi spazio privato adibito a culto… si dovrebbe poter fare quello che si vuole, nel rispetto della legge (italiana)…
Quindi
no pedofilia, no usura, no circonvenzione di incapaci ecc..
si riti, statue, ecc…
In uno spazio pubblico andrebbe salvaguardato l’interesse dello stato, laico in questo aspetto di cui si parla.
Quindi no crocefissi,
No lune e stelle,
no spaghetti appesi.
Però la regola non dovrebbe essere “vietati i simboli religiosi” .
Quello che è simbolo religioso per qualcuno, per altri potrebbe simboleggiare altro, o nulla.
Poniamo nulla (come è per lei probabilmente nel caso della famosa[..] piramide di plastica arancione, per fare un esempio).
Se si trovasse, in cima a una montagna, una piramide di plastica arancione le darebbe fastidio? In quanto simbolo di altra religione o in quanto munnezza depositata da qualcuno passato precedentemente e che la ha violentemente imposta al passaggio dei successori fortificato da qualsivoglia alto-basso proposito?
La regola dovrebbe semplicemente essere: non deturpate le montagne, o se proprio dovete farlo fatelo il meno possibile.
Io trovo proprio di cattivo gusto il voler ostentare la realtà di qualcosa che si ritiene ultra terreno, con delle rappresentazioni venute male (per definizione).
Inoltre penso sia anche una questione di violenza: io lì ce lo metto.
Lo dice la corte europea!
Esticazzi?
In tasca il vero credente può tenersi un alfabeto di santini…
In testa 2 alfabeti di santi…
Il vero satanista avere dei moschettoni personalizzati 666…
E che Dio ci scampi dal C.A.I. ! 😛
25 luglio 2011 a 09:22
@ libero.
Il tuo riferimento ai tralicci è senza senso.
Ho indicato alcune vette “vere”, in quanto di altezza superiore ai 4000 metri e con variegate vie di accesso. Su internet, cercando un pò, si possono vedere i simboli religiosi che le coronano, anche senza averle salite.
I tralicci, tipo Resegone, sono piazzati solo su grosse colline, forse perchè si vedano da lontano.
Ma le grosse colline non sono vere montagne.
C’è una croce immensa in cima al monte Grappa, ma ci si arriva in auto: a dispetto del nome, non è una vera vetta.
Diciamo che in questo caso tale croce ricorda i caduti della prima guerra mondiale e, a suo modo, è una via di mezzo tra croce collinare e cimiteriale.
Chissà se i non credenti un giorno se la prenderanno pure con i simboli religiosi nei cimiteri…. Qui ciascuno sceglie liberamente gli ornamenti per l’ultima dimora dei propri cari, nessuno è obbligato a piazzare riferimenti religiosi: constato che al cimitero di Aosta, lungo il percorso abituale mio, il 99,9% di ogni tomba/loculo possiede i simboli che qui la maggioranza degli scriventi non vorrebbe vedere sulle vette.
Deduco che chi mette, in assoluta libertà, tali simboli nei cimiteri non sarebbe negativamente turbato dalla visione degli stessi (opportunamente modificati) su vette che generalmente mai raggiunge.
In definitiva: non confondiamo collinone e vette: sulle seconde quanto piazzato non è mai un traliccio anche per gli spazi di fortuna che si utilizzano.
Semmai, libero, si deve parlare di senso estetico e questo riguarda ogni soluzione, collinare o montana vera e propria.
Ho sopra citato l’Allalinhorn: per far godere Milone dirò che è una delle vette ove ho piazzato il moschettone, ma la cima è data da una miniparetina rocciosa con davanti 600 metri di vuoto e la presenza dei miei due figli allora di 12 e 14 anni nonchè di una croce reticolare di due metri poggiante sulla paretina stessa e la volontà di bere/mangiare/fotografare in tranquillità mi ha spinto all’assicurazione.
Ciò premesso, il punto è che tale croce reticolare è stata sostituita anni fa da altra croce monodimensionale (scelta equivalente), ma posta proprio sulla sommità della miniparetina con una fondazione a plinto (calcestruzzo armato) che deturpa la vetta perchè grossa e dal colore cementizio che contrasta con lo scuro della roccia.
Zero mio alla fondazione, fors’anche al posizionamento, non alla croce.
Contro questa soluzione ci si deve scagliare perchè oggettivamente antiestetica.
25 luglio 2011 a 10:04
@ Mauro Milone.
Viva il CAI, sono nato con la sua tessera in tasca. Tutto è perfettibile, comportamenti del CAI compresi, non comprendo cosa possa turbare di tale punto di convergenza per quanti amano la montagna ( per amarla non è comunque indispensabile l’iscrizione al CAI), se Milone lo evidenzia compie opera meritoria.
Il ragionamento di Milone è chiaro e, in senso stretto, ha da parte mia una sola risposta: la stragrande maggioranza di chi frequenta la montagna gradisce o sopporta i simboli religiosi in vetta.
La minoranza non può dettare leggi da deglutirsi da parte della maggioranza.
Un Milone in vetta non badi al simbolo se esistente. Che altro posso dire?
Però c’è un senso più ampio, che lo stesso Marco Milone sottolinea col “…non deturpate le montagne…” : sotto tale riguardo, i deturpamenti oggettivi sono ben altri da quelli soggettivi sulle vette.
Allego un link riguardante il nuovo DEMENZIALE accesso alla Konkordiahutte, posta al centro dei ghiacciai dell’Oberland.
Fino a pochi anni fa, dopo il ghiacciaio, si percorreva una parete di un centinaio di metri facilitata da corde fisse e brevi scalette metalliche.
Poi i vari crolli imponevano o l’individuazione di una diversa via di accesso o lo sconcio per cui si è optato, otto lunghe rampe metalliche successive visibili da N + S+ soprattutto da W.
Ribadisco:tale insieme di scale non si presenta all’occhio in una gola, bensì in uno spazio apertissimo raggiungibile da tanti punti famosi.
Contro questa tipologia di aberrazione ci si deve scagliare, Milone, visto che potrei elencare trizzeffe di casi simili, diversi nella forma ma convergenti nella sostanza…
http://www.panoramio.com/photo/10213473
25 luglio 2011 a 11:51
Signor Borluzzi, se lei crede nella dittatura della maggioranza e alla minoranza concede solo l’accettazione rassegnata o di poter volgere lo sguardo altrove, credo che sia inutile replicare ancora una volta. Aggiungo solo che il concetto di natura qui espresso non ha un ordine di importanza e non privilegia le cime alle colline, è un atteggiamento filosofico di rispetto che si applica anche a un filo d’erba.
25 luglio 2011 a 14:07
Non sono granché in tema, e pertanto chiedo scusa in anticipo, ma non posso farne a meno. Avevo accennato più sopra ad altri tipi di ferraglia religiosa, e vi avevo invitati a tenervi lontani da Les Combes. Forse era un presentimento.
Apprendo ora, tra spasmi di dolore e accatorciamenti di budella, che ieri, domenica, a Les Combes, il faccendiere cattolico e vaticano Bertone ha invitato, durante l’omelia, i politici presenti ” a richiedere la saggezza per ben governare il loro popolo”. E fin qui passi, anche se certi inviti, pur del tutto ovvi e scontati, in bocca ad un prelato, suonano male. Ma riporto direttamente da La Stampa odierna:
“Al monito rivolto da Bertone agli uomini di potere ha fatto da contraltare la consegna di due onorificenze al presidente della Regione Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, insignito dal cardinale del titolo di Commendatore dell’Ordine di San Gregorio Magno (riservato a uomini e donne di religione cattolica in riconoscimento per il loro servizio alla Chiesa) e al presidente del Consiglio regionale, Alberto Cerise, nominato Commendatore con placca dell’Ordine di San Silvestro (decorazione che viene conferita sia ai laici – uomini e donne – sia agli ecclesiastici per benemerenze verso la Chiesa e il Pontefice”.
C’è poi un’ulteriore postilla di Bertone, nei riguardi delle aziende “benefattrici” che hanno contribuito alla ristrutturazione della residenza papale di Les Combes.
Non ho proprio parole per commentare: nella mente mi rotolano a valanga bestemmie e imprecazioni nei confronti delle quali quelle che pronuncia abitualmente Alberto (ha ripreso il nome italiano) Cerise sono preghierine.
La Chiesa cattolica sempre e più fortemente vicina a cesare e lontana da dio. Il potere sempre chino di fronte alla chiesa cattolica per poterne poi raccogliere messe di voti. Un povero cristo è stato crocifisso invano, tanto tempo fa, per aver denunciato queste cose: “guai a voi ipocriti farisei … “. Altrimenti, perché mai lo avrebbero messo in croce? Perché guariva gli ammalati? Perché raccontava parabole edificanti?
p.s. vi avevo avvertiti di stare lontani da les combes in questo periodo!
25 luglio 2011 a 19:51
@GianFRANCO Borluzzi ( 😛 )
# Grazie per la dispensa dall’essere CAIni, per amare la montagna, ma apporta brodo insipido alla discussione, andiamo oltre.
# Farsi portatori dell’idea della maggioranza è operazione ardita…
Mi bastano le sue idee e le sue motivazioni, non penso le sia necessaria la forza del gruppo per sostenere i pensieri.
Ricordo di aver letto su qualche libro che anni fa (e per un bel pezzo) si è pensato che il Sole ruotasse intorno alla Terra. Tutti lo credevano… o quasi…
#
“La minoranza non può dettare leggi da deglutirsi da parte della maggioranza. Un Milone in vetta non badi al simbolo se esistente. Che altro posso dire?”
Non so…potrebbe suonare bene un “Heil Hitler! ” ?
Non si tratta, naturalmente, di fare di ogni erba un fascio, benché la Chiesa Cattolica sia riuscita nel Novecento a fare con ogni fascio un concordato. (cit)
26 luglio 2011 a 18:24
Penso che i sinistri commenti del sinistro Milone facciano fare una brutta figura alla sinistra.
Milone criticò il CAI senza dirne il perchè, l’invitai a motivare e lui fugge.
Faccio presente che le offese alla montagna sono tantissime e ben sotto le vette, seppure in quota; anzichè commentare, facendo riferimento magari al mio link, fugge di nuovo ((( anche se su facebook, se non si tratta di omonimia, mostra foto di sue frequentazioni a rifugi “mangia & bevi style” = forse Milone non replica per incompetenza alpinistica, ma una risposta era comunque possibile))).
Viceversa il sinistro evidenzia il suo sinistro sinistrismo facendo riferimenti a un Heil Hitler che c’azzecca quanto un pezzo di melanzana in un cappuccino.
Prescindo dal resto già trattato.
Aggiungo solo che non mi chiamo Gianfranco e che c’è stata la dimenticanza dell’indicare il numero di mie precedenti battute.
27 luglio 2011 a 13:04
Rispondo alle osservazioni, in ordine..
Non credo di rappresentare la sx (esiste ancora? non sta sparendo anche l’idea?) e quindi non credo di far fare figure a qualcosa o qualcuno. Sono io e basta. Forse faccio io e solo io una figura pessima. Forse! 😛
IO ho solo detto cosa penso del rispetto degli spazi comuni.
“Lei fa fare una figura barbina alla Chiesa”
non le sembra una frase sconnessa?
Il CAI? Lo ha invocato lei per primo, in quanto potenziale giudice “Delle Questioni Della Montagna” per suoi motivi, io x i miei. Non è questo il topic e non intendo parlarne con lei. Non fuggo, semplicemente non c’entra una mazza col discorso imho.
Non pensavo di essere degno di una microindagine su facebook per sapere chi sono, cosa faccio e quali sono i miei punti “deboli”… 😀
Sono lusingato.
Avrei preferito il confronto continuasse sulla contrapposizione delle idee e su quello che pensiamo siano i diritti delle persone e i limiti del rispetto reciproco nella società.
Ma tant’é, a volte quando mancano gli argomenti succede di voler andare a cercare altrove i motivi della propria ragione.
Un po’ come quando all’inizio della discussione ha cercato di evidenziare i punti deboli e le contraddizioni di Patuasia su altri argomenti.
1 argomento per volta.
Incompetenza alpinistica? Assolutamente sì! Mai millantato il contrario mi pare.. frequento modestamente la montagna e anche i rifugi, mangia&bevi&dormi&rimangia&faiquellochetipare.
A volte ho fatto cose + impegnative, altre volte meno.
Qual’é il problema, bisogna avere scalato un qualche tipo di super montagna per avere un’idea a proposito degli abomini (religiosi & non) che si trovano in giro? Il problema sono io?
Gli ultimi saranno i primi!
A volte sul mio cammino mi sono imbattuto in immondizia (bottiglie di plastica, fazzoletti, lunga lista……..)
Altre volte in croci verticali.
Altre volte non so se le sia mai capitato,
anche se a una persona della sua smisurata esperienza alpinistica sarà capitato senz’altro,
ho visto croci orizzontali di grandi dimensioni (20-25 m il braccio lungo) formate da sassi… wow!
Insomma, qualcosina di ingombrante, imposto, controproducente, in montagna l’ho visto.
In merito al link:
http://www.panoramio.com/photo/10213473 (questo?)
Fuggo? Solo perché non dò seguito a una delle schifezze fra le trizzeffe(cit) che potrebbe linkare…?
Rientra perfettamente nel ragionamento logico che le proponevo.
Qualsiasi di questa moltitudine di foto che vuole linkare avalla la tesi che l’immondizia umana potrebbe essere lasciata lontana dalle vette (colline, collinone, spazi pseudoincontaminati…). Almeno loro.
Non le ho dato seguito perché mi pareva rientrasse nel mio discorso e che comunque non fosse di così grande interesse.
Perché insinua che fuggo?
Non è bello, non è cristiano, sia più gentile: se vuole può richiedermelo, o farmi notare che ho saltato un punto FONDAMENTALE del discorso…
Davvero non ho capito cosa ci sia da commentare a quel link, per dare l’impressione di non fuggire: tranne dare ragione al suo commento a proposito, aprire un altro post e mettersi a parlare di scalette.
Il riferimento a Heil Hitler come prosieguo del suo divagare sul pensiero unico della maggioranza (quindi corretto e pronto per essere adottato da tutti) non mi sembra fuori luogo. A ognuno la propria sensibilità sull’argomento.
Sull’argomento principale:
prescinda pure dal resto già trattato.
Era solo il succo.
Il resto melanzane e cappuccini.
Il numero di battute l’ho inserite al primo commento per evidenziare che a volte si possono scrivere davvero tante parole senza dire qualcosa di logico o ragionevole.
La seconda volta per soddisfarla 🙂 Non ne ho più visto motivo.
In merito al suo nome, sig Giancarlo,
ha proprio ragione, secondo me è maleducato non sapere, o comunque storpiare il nome del proprio interlocutore.
E’ il motivo per cui ho storpiato il suo (inserendo comunque una faccina buffa tra parentesi per sdrammatizzare)
Ha cominciato lei sbagliando il mio, non mi chiamo Mauro mi chiamo Marco! 😛 Ma fa istess!
Saluti,
27 luglio 2011 a 13:11
Bravo Marco, tutta la mia simpatia!
5 agosto 2011 a 13:27
Ultima notizia d’oggi. A proposito di ferro virato in Ferraglia, qui c’è gente….
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
TORGNON
I 50 anni della croce di Punta Tsan
[A. MAN.]
A 50 anni dalla posa della croce di Punta Tsan, la vetta più alta del comune di Torgnon, un gruppo di residenti guidato dal sindaco Cristina Machet e dai presidenti dello Sci club Danilo Mus e dei vigili del fuoco volontari Elio Corgnier è salito sulla cima per la posa di una targa commemorativa. Per tutto agosto, l’Ufficio del turismo di Torgnon ospiterà una mostra fotografica dedicata a Punta Tsan.
5 agosto 2011 a 13:53
è già rimarchevole notare, se le notizie riportate da bruscia sono complete, che alla posa della targa commemorativa era assente la chiesa cattolica. Strano. Se fosse così, cesare più “cattolico” della chiesa cattolica?
5 agosto 2011 a 15:32
bruno courthoud dice:”Se fosse così, cesare più “cattolico” della chiesa cattolica”?
^^^^
Ecco perchè la premessa: ferro con ferraglia si completa in gente con gentaglia
6 agosto 2011 a 06:54
Nel PD nazionale, quello vero poichè la sua dependance valdostana non ha valenza politica puntando solo a servire ubi primum l’UV come uscite chiarissime di Donzel e Fontana hanno evidenziato, c’è anche la componente di Franceschini/Fioroni/Gentiloni, punto di riferimento per una determinata tipologia di cattolici.
Il Bruscia, responsabile di qualcosa nella dependance valdostana del PD sognante l’UV, dimostra con le sue incursioni in questo blog che il suo partito non può essere preso in considerazione da qualsivoglia credente.
L’uscita sulla gentaglia richiede dettagli: chi è “gentaglia”?
Nomi e cognomi.
Bruscia, precisa anche se ritieni di far parte della gente o della gentaglia e perchè.
Non si può entrare in un blog, eliminare il frutto obbligato della digestione senza fare centro e poi andarsene senza pulire.
7 agosto 2011 a 08:51
@ Giorgio Bruscia.
Non avendo ricevuto risposta (anche se il meteo non spinge alle alte quote bensì al computer), riscrivo il quesito di ieri, essendo il mio post uscito dall’elenco degli ultimi arrivati.
Non vorrei che ci fosse il trucco del leggere il quesito, trovarsi in difficoltà a rispondere ( chi è gente e chi è gentaglia, nomi e cognomi, indicando in quale dei due teams Giorgio Bruscia si ritiene collocato e perchè) e tacere sperando si creda a un Bruscia in altre faccende affaccendato con l’impossibilità di accedere al blog.
Siccome la risposta è interessante, in caso di fuga invierò il link agli indirizzi e-mail di Franceschini/Fioroni/Gentiloni/Bindi/Letta, e magari pure Bersani, chiedendo loro se la contrapposizione tra gente e gentaglia è nella fattispecie condivisa e se ritengono degno di applausi un comportamento di Giorgio Bruscia che tratta in tale maniera una delle diverse anime dell’attualmente primo partito italiano nei sondaggi.
7 agosto 2011 a 16:30
Scusi signor Borluzzi, se mi intrometto nella schermaglia, ma non le sembra che i personaggi vip che lei ha citato, in questo periodo sono impegnati in cose molto più complesse che non disquisire sul concetto di gente-gentaglia? O magari villeggianti da qualche parte? Se non ha risposta, non la interpreti sempre come una fuga (fuggire da lei? fuggire dove?), magari il silenzio è già di per sé una risposta. Non si accanisca, non ne vedo il motivo.
7 agosto 2011 a 17:27
No, Patuasia: Bruscia deve chiedere perdono per aver usato il termine “gentaglia”.
Critico il tuo tentativo di dipingermi come un visionario (metodica in auge nella CCCP) che vede gente che fugge da me /fugge da qualche parte; non si tratta di accanirsi, ma di andare a fondo a un’offesa che non può passare sotto silenzio.
Che i vip citati siano in vacanza, come magari il Bruscia, non centra nulla: si legge pure in vacanza e questa termina.
Patuasia e Bruno, per esempio, sono in sintonia col Bruscia su questo tema, ma hanno usato altre terminologie.
Senza scuse farò quanto detto perchè qui non si tratta di disquisire sul concetto di gente-gentaglia, bensì di pretendere riparazione da parte di chi non può permettersi certi termini.
La dirigenza nazionale del PD deve conoscere, per poi giudicare, questo comportamento di un esponente valdostano del partito sul blog più seguito in regione; cercherò di informare anche quanti sono saliti sulla punta Cian (non Tzan) e qui sono stati citati.
7 agosto 2011 a 17:44
Dipingo è vero, ma altri soggetti :-), è lei, signor Borluzzi, ad aver usato il termine fuga. Non vedo offesa alcuna, faccia come crede, a me pare che esageri. Se non mi farò sentire non creda a fughe virtuali, in questo caso fuggo davvero verso altri lidi. Buon ferragosto.
7 agosto 2011 a 18:00
Il post qui sopra gioca anzichenò sull’equivoco in funzione di una difesa d’ufficio.
Io usai il termine fuga come non volontà altrui di rimediare all’errore, Patuasia invece … CCCP style.
Certo ci vuole fantasia a non definire offesa l’uso del termine gentaglia, oltretutto in questo chiarissimo contesto.
Sono sempre stato attento, nei miei viaggi, alla religiosità delle persone, alle religioni diverse dalla mia, all’ateismo dichiarato ma sovente sostituito da credenze in altri valori e così via.
Il mio rispetto per la persona mi impedisce di passare sopra al termine “gentaglia”.
Comunque Patuasia non centra qui nulla e se non commenterà specifici sviluppi futuri non sarà quindi accusata di fughe virtuali.
Buone vacanze.
7 agosto 2011 a 23:30
Egregio Giancarlo Borluzzi,
Purtroppo non sono in vacanza, ma per seri motivi di salute “il Bruscia”, come lei mi apostrofa, da alcuni giorni è tenuto lontano da una certa lettura. Certo, sono stato avvisato e ho letto di questa inutile e pretestuosa polemica cui lei ha dato corso. Inizio subito dicendo che voglio chiuderla qui e trasmetto un inoltro di scuse indirizzato a tutte quelle persone che involontariamente ho offeso. Non ho la forza né la voglia di continuare questo dialogo. Preferisco riconoscere di avere fatto uso di un termine non consono alla sua elevata sensibilità personale, che non consente ad alcuno, nemmeno una battuta ironica.
Detto questo osservo da lontano e con pacatezza il suo comportamento e mi domando: ma non si accorge che lei è sempre livoroso e stranamente pacato nello scrivere le sue eterne reprimende? I suoi scritti sono inviati non per dialogare, ma per polemizzare e stroncare. Lei è, nel suo universo personale, la perfezione vivente e non riesce a peritarsi perché uno come il sottoscritto, scriva “careggiata” con una r anziché due. Infatti, come chiarisce dottamente lei, “dovrebbe scriversi carreggiata con due r : deriva da carro”. Ora se le rispondo, questo non vuol dire che voglio iniziare una “schermaglia” intesa come contrasto di opinioni, ma come duello verbale quasi giocoso. Scusi, ma perché quando entra in contatto con qualcuno del Pd gli si rivolge sempre con fare supponente? Non pensavo che una mia battuta scritta a seguito di un certo concetto, secondo me giusto, che lassù a Punta Tsan il fatto che si sia ritrovato un cesare più “cattolico” della chiesa cattolica, fosse così indigesta a lei, Giancarlo Borluzzi.
Sul piano dei contenuti ho provato a discutere, ma a lei non interessa assolutamente ascoltare nulla che non sia connesso alla sua formazione. Io continuo a ripetere, ormai da anni, che il Pd – maggior partito del centrosinistra – non è più legato alla politica “inciucista” dell’ UV, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Lei sa benissimo infatti che Rollandin Augusto, non potendo stringere alleanza con noi del centrosinistra, ha cercato di coalizzarsi nel governo regionale, con soci aderenti sia alla destra del Pdl sia alla destra estrema del camerata Storace.
Buone vacanze a voi
8 agosto 2011 a 05:13
@ Giorgio Bruscia.
Prendo atto delle scuse per la doppia equazione ” atei = gente ; credenti = gentaglia”, al di là del tentativo di fuggire per la tangente dell’ironia o della punta Cian e dintorni.
Questo per l’aspetto religioso. Nello scritto ci sono tante non verità ( il riferimento a Storace è addirittura un errore planetario) cui replicherò in seguito perchè sto partendo per la montagna.
Auguri per la salute
8 agosto 2011 a 15:16
Anche con grossi propblemi di salute, ma con il sottile piacere di farlo, vi porto a conoscenza….”La Destra”, vera dependance valdostana del Pdl e alleata fedele dell’ UV. Riepilogo qui un piccolo sunto che conduce alle “non verità” del movimento di Francesco Storace; credo una sintesi poco gradita al Borluzzi.
“La Destra” vuole rappresentare i valori tradizionali della destra che, a detta del leader, a seguito delle varie svolte moderate di questi ultimi anni, non sono più sufficientemente valorizzati in Alleanza Nazionale, né da altre formazioni. L’ideologia de “La Destra” è pertanto basata sul tradizionalismo socio-culturale, cioè l’attenzione per i temi della tradizione culturale e religiosa italiana, così come intesa dai partiti di destra, per la Patria e la famiglia e la società tradizionale; tutto ciò è sintetizzato da un tipico slogan della destra: Dio – Patria – Famiglia.
Storace ha inoltre precisato a più riprese che “La Destra” non è il partito dei nostalgici, ma allo stesso tempo non accetta la liquidazione di tutto quello che è stato il Fascismo come male assoluto. Infatti, secondo le dichiarazioni di Storace, “La Destra” è un partito che non ha l’obbligo di definirsi antifascista (chiaro?). Con le Politiche 2008, Silvio Berlusconi, chiede a tutti i moderati di centrodestra di confluire in questo grande contenitore:”Il suo, il Pdl”. Storace non ci sta, e sbotta: “Noi non abbandoniamo la nostra gente come qualcuno ha fatto..(Fini)”. E rivolgendosi a Silvio Berlusconi dice: “Noi non ti chiederemo posti o poltrone, ma non chiederci mai di rinunciare ai nostri valori!”.
Tuttavia dopo l’enorme disastro de “La Destra” di Storace ottenuto alle elezioni Europee del 2009, sabato 14 novembre 2009, viene ufficializzata l’alleanza tra La Destra ed il PdL per le Elezioni Regionali del 2010. Il 5 febbraio 2011, infine, si conclude il progressivo riavvicinamento del partito di Storace al Pdl, iniziato con l’ufficializzazione dell’alleanza tra La Destra e il Pdl per le Elezioni Regionali del 2010 (annunciata sabato 14 novembre 2009). Il 15 aprile 2011, infine con la nomina definitiva di Nello Musumeci a sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, per la prima volta un uomo di questo partito ricopre un incarico politico di rilevanza nazionale.
Anche in Valle dunque si è realizzata la strana equazione che porta ad una spuria alleanza politica: Dio – Patria – Famiglia = La Destra = Pdl = Uv.
10 agosto 2011 a 10:51
GB (alias Giorgio Bruscia, da non confondere con gcb, cioè io me) pare persona da poco in Valle e non resasi dotta sulla macedonia di inizio anni ’90 costituita da PDS-PSI-Tonino-Aloisi-Bondaz-Milanesio: se si fosse documentato, scansava saggiamente il riferimento non tanto a Storace, quanto ai suoi inesistenti dintorni valdostani, dintorni su cui poi incisivamente dirò: prima le stelle, cioè l’eterno, e poi le stalle, cioè la politica.
In questa discussione GB ha evidenziato urbi et orbi che nella Spagna degli anni ’30 del secolo scorso lui avrebbe battuto le mani ai bruciatori di chiese e ai mangiatori di preti.
La qual cosa depone male per chi avrebbe invece dovuto dimostrare rispetto per un PD le cui poliedriche componenti vengono tanto decantate nelle dichiarazioni di principio quanto pernacchiate in questo blog.
Comunque, la pluralità culturale del PD in Valle pare essere posta in cantina anche per il fatto che Fabio Protasoni non si è sentito in dovere di abbandonare temporaneamente la sua stesura di tomi sui treni (opera meritoria!) per attestare l’esistenza di una sensibilità cattolica pure nel PD valdostano, qui allineato agli avversari di Josè Antonio Primo de Rivera.
A poi.
10 agosto 2011 a 17:42
Qui non si è mai parlato di Pds – Psi -Tonino-Aloisi-Bondaz-Milanesio nè di anni ’30 nè del secolo scorso, luogo temporale in cui sembra sia rimasto intrappolato “gcb”, persona di alcun conto… tanto per usare una sua allocuzione.
Qui si cerca di vivere ed evolvere. La teoria dell’evoluzione, una delle scoperte scientifiche che hanno influito più profondamente sulla cultura moderna e sulla concezione del mondo dell’uomo contemporaneo, fu concepita e messa a punto, nelle sue linee essenziali, da Charles Darwin già nell’Ottocento, periodo di grandi progressi nelle scienze della natura.
Probabilmente per giancarlo borluzzi non è così, visto che la parola “evoluzione” a lui non suggerisce alcun legame con il concetto di progresso. In effetti io non scrivo “nostalgicamente” di Spagna franchista nè di stelle nè di stalle, ma di una Valle d’Aosta dove, solo ieri (… 2011), si è realizzata la strana equazione che porta ad una spuria alleanza politica: Dio – Patria – Famiglia = La Destra = Pdl = Uv.
Dispiace pensare che l’attuale polemica è nata da una mia equazione del tutto ironica e non così “profonda” come erroneamente è stata interpretata da gcb :” atei = gente ; credenti = gentaglia”….
bensì molto più semplicemente: ferro = ferraglia; gente = gentaglia.
Spero a mai più
10 agosto 2011 a 21:07
Evoluzione della democrazia secondo Giorgio Bruscia: un ” spero a mai più” a io me perchè non la penso come lui.
Per punti, perchè è remunerativo commentare le uscite di chi è comunque tremila km sopra ai pidiellini nostrani dal punto di vista culturale.
Sul minestrone Storace-Aloisi-PDL-UV: esiste solo nella feconda fantasia di Bruscia.
Non commento Storace, sarebbe troppo lungo, dico solo che non mi piace che uno combatta Berlusconi alle politiche 2008 e alle europee 2009 e poco dopo si allei entusiasticamente con lui scordando la posizione assunta fino al week-end precedente.
Sull’evoluzionismo: Bruscia, col suo noto torcicollo politico, accosta Storace al fascismo 1922-1943; io invece critico il PD perchè nel 2011 non apostrofa la linea che maltratta i meno abbienti a causa dei bastoni nelle ruote dell’economia posti da CGIL/FIOM, entità fuori del nostro millennio col tic dello sciopero generale con pentole battute dalle posate.
Vengo ad Aloisi: costui finì in Consiglio regionale quando con l’1 e rotti per cento ci si entrava.
Poi il PDS/DS, in contrasto col principio della difesa delle minoranze in una regione ove quelle politiche esistono (a differenza di quelle linguistiche ed etniche), ha assecondato il disegno rossonero strozza opposizioni: si è passati prima allo sbarramento al 2,85 % con 500 firme, poi al 5.71% e 1000 firme. Ludibrio ai falsi democratici assecondatori del disegno unionista.
Comunque, lasciare campo libero ad Aloisi è stato l’emblema di un disinteresse nazionale per la VDA: il suo pregio è consistito nel percorrere nuove vie, dall’utilizzo random della punteggiatura (avanzatissima l’interposizione della virgola tra soggetto e verbo) all’apposizione sistematica al contrario della spilla delle frecce tricolori.
Nel ’90 si dichiarò socialista da sempre (vedere titolo a tutta pagina su La Vallèe) e si schierò, gradito, a fianco del PDS di Tonino accettando il disegno di Bruno Milanesio che portò Bondaz alla presidenza della Giunta regionale.
Poi una vicenda giudiziaria (da cui Aloisi si tolse con un patteggiamento) azzerò tale tsunami politico, ma resta il fatto che i postcomunisti accettarono tra loro quell’Aloisi che ora Bruscia critica scordando comicamente gli amoreggiamenti politici del PDS nei suoi confronti.
Sintetizzo il seguito dall’uscita di Storace da AN: voci autorevoli dicono che Zucchi spinse Aloisi a rendersi referente di Storace in Valle affinchè non ci fossero utilizzatori del simbolo non graditi a Zucchi-Lattanzi.
La conferma di ciò è data dal fatto che alle regionali valdostane del 2008 Aloisi era nella lista del PDL anche se Storace si opponeva al PDL.
Questo denota le caratteristiche di Aloisi e il suo sempiterno amore per le nuove vie di cui parlai prima.
Comunque, il fatto che sul sito di Storace venga indicato Aloisi come referente è dovuto a un non aggiornamento, gradito a Storace che non ha un referente valdostano.
Di più, sempre per sottolineare l’insensata equazione “Storace a Roma e Aloisi in Valle” su cui Bruscia ha tentato di marciare senza sapere nulla in merito: dopo il Congresso fondativo in Roma del PDL (marzo 2009) Domenico Aloisi è entrato a far parte del direttivo regionale del PDL (anche se non vi ha quasi mai partecipato, tranne quando doveva esserci per votare secondo le indicazioni del ragionier Lattanzi: ad Aloisi la politica non interessa più da lustri e lustri) mentre La Destra storaciana viaggiava altrimenti.
Ad abundantiam: due mesi orsono ho parlato a lungo con chi ha già preso contatti per divenire referente in Valle di Storace e ho provato a dissuaderlo. Forse ci sono riuscito, in funzione di un disegno diverso che vorrei lo coinvolgesse.
Per tutte queste considerazioni, è irreale l’equazione bruscica che lega La Destra/PDL/UV.
Manca completamente il link La Destra- PDL perchè in Valle La Destra non esiste.
Ma Bruscia vende propaganda stile paga uno e prendi sette, cioè attribuisce a Storace i contenuti su cui galoppava il PCI, inventa in Aloisi il suo referente, finge La Destra alleata del PDL in Valle e, da ultimo, considera Storace e UV convergenti.
Tutto da ridere.
A poi, quantomeno per chi vorrà sentire i miei commenti su altre amenità fresche fresche di Giorgio Bruscia.
11 agosto 2011 a 11:21
“A poi, quantomeno per chi vorrà sentire i miei commenti su altre amenità fresche fresche di Giorgio Bruscia.”
Per me no, grazie, basta così.
11 agosto 2011 a 15:40
@ unoqualunque.
Evidentemente ti sfuggono le amenità, tipo questa evidenziata di un Domenico Aloisi gradito alleato politico dai predecessori dei PD a distanza di 47 anni (1990) dalla fine del fascismo, ma criticato oggi da Giorgio Bruscia per conto del PD a distanza di 68 anni dalla fine del fascismo.
E nota: dal 1990 al 2011 Domenico Aloisi non ha fatto politicamente nulla per cui il giudizio (quale che sia) su di lui allora possa essere cambiato oggi.
Unoqualunque, parafrasando: se di ciò non ridi, di che rider suoli?
11 agosto 2011 a 17:03
Repetita iuvant (provo in latino, magari culturalmente più vicino a mr. borluzzi):
Per me no, grazie, basta così.