Scorci sconci 3


Scorcio Sconcio inviato da Marburg!

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20 commenti su “Scorci sconci 3”

  1. falabrac Says:

    ah ah questa supera di prepotenza tutte le altre villone…. Incredbile!

  2. marburg Says:

    Come fate a non ammirare l’ampiezza della scalinata, la ricchezza delle statue (dal David di Michelangelo a Cicciolina…), l’equilibrio degli spazi, il profluvio di ferro battuto (e non sapete com’è il cancello di ingresso!!). Siete una massa di invidiosi!

  3. giancarlo borluzzi Says:

    Sono stato battuto sul tempo.
    Ma alcune considerazioni voglio farle.
    Io avrei chiesto la pubblicazione di due foto, la prima da più lontano e più verso valle perchè da lì si comprende compiutamente la planimetria dell’edificio, che non consta di due sole parti circolari come la foto di marburg farebbe pensare, bensì di tre sicuramente e forse di quattro, essendo però quest’ultima non fotografabile assieme alle altre tre in quanto visibile solo dalla parte opposta rispetto alla strada.
    L’effetto dei tre cerchi impatta assai peggio dei due in questa foto.
    Foto che non entra nel particolare dell’effetto delle statue, tra cui il David di Michelangelo!
    Seconda foto: con medio tele e inquadratura verticale si potrebbero immortalare d’infilata varie statue rendendo anche lo squallido contesto di pilastri sovradimensionati e lasciati grezzi in mezzo a una pietra a vista seminata dappertutto in un intervento cui appartiene anche una parte posteriore, slegata dal tri/tetrafoglio in pianta.
    Un progetto che, con altri materiali e senza quelle comiche statue, poteva essere un primo approccio dello studio per un edifico a Capri ma non in Valle.
    Più in generale: la concessione è del 2005 e il progetto è di un geometra aostano.
    Si può variamente dissertare sul senso estetico aleggiante all’interno del comune che ha dato il via libera e ora si trova questo strazio sul suo territorio; sul geometra in questione va detto che nel 2005 il suo campo di progettazione era limitato alla generica “modesta costruzione”, poi nella prassi indicata come non eccedente i 1500 metri cubi.
    Ma una recentissima sentenza del Consiglio di Stato ha escluso che un geometra possa por mano a costruzioni comprendenti strutture in calcestruzzo armato.
    Sul cartellone riportante le informazioni burocratiche (ora non più presente) era indicato il nome del geometra progettista architettonico, ma non quello (o architetto o ingegnere, giammai geometra) del progettista delle opere in calcestruzzo armato e neppure quello del direttore lavori di queste ultime.
    Ho trovato scontato consenso alle mie critiche tra chi avrebbe legittimamente dovuto ricevere l’incarico progettuale e procederò ad alcune verifiche che esporrò qui se degne di nota.
    Faccio notare che dagli architetti aostani è stata ampiamente sollevata la questione delle competenze professionali, ma il muro di gomma del disinteresse ha sempre reso inutile ogni tentativo di razionalizzare il campo.
    Più in dettaglio: il muro di gomma non ha neppure voluto dare peso alle giuste proteste verso i geometri che si interessano di restauro, ergo come può tale muro prendere posizione verso un intervento, quello in foto, che non è restauro e neppure architettura ma edilizia della peggior specie?
    Qui si vaneggia sul francese che non esiste e nel contempo si permette di attentare a quel costruito che qualifica, o squalifica come in questo caso, il territorio che è sotto gli occhi di tutti.

  4. marburg Says:

    Se i geometri si limitassero ai muri di gomma… Ringrazio Borluzzi per il sapiente supplemento di analisi estetico-critiche e invito i lettori a dare anche il loro contributo per la disamina di quest’opera che diventerà certo storica. Mi piace ancora aggiungere come i tetti del quadri-(o tetra/tetro)foglio ricordino leggiadramente gli ombrellini giapponesi del cocktail: e qui quanto a cocktail non si scherza!

  5. catone (cato censor) Says:

    AAAAAArrrrrghhhhhhhhhh! i geometri de inque….. vil razza dannata! ne hanno combinati più loro -di disastri- che tutte le alluvioni, frane valanghe pestilenze guerre possibili e immaginabili! Quando ero in tenera età in paese c’erano tre sole VERE autorità, in ordine di importanza: il Parroco, “Il Geometra” con la G maiuscola e la maestra. Ora, due contano meno del due di picche a briscola, “Il Geometra” -invece- impazza ancora, e magari nel frattempo è diventato Architetto, pur conservando la sua natura cagnesca….(mi scusino i cani veri).

  6. bruno courthoud Says:

    I geometri entrati in politica si contano a palate. Per anni hanno fatto il bello e il cattivo tempo in questa valle di lagrime. Tra i geometri politici diventati architetti possiamo annoverare, ad esempio, lavoyer e milanesio. A pollicini il titolo di geometra invece non piaceva. Era vietato chiamarlo “geometra pollicini”. Rispondeva che tale titolo gli dava “fisiologicamente fastidio”. Difatti era assessore. Ma incarnava perfettamente il geometra medio valdostano. Ora i geometri, con l’evoluzione dei tempi, si stanno rapidamente evolvendo anche loro. Diventano possibilmente architetti (soprattutto le femmine), o ingegneri, insomma geometri con la laurea. Ma restano, salvo poche eccezioni, profondamente geometri. Un esempio per tutti? Il geometra ingegnere di paese, figlia di geometra, manuela zublena. Presso alcuni assessorati regionali e negli uffici tecnici comunali, come pure nella libera professione, i geometri architetti o ingegneri stanno pian piano sostituendo il classico geometra valdostano “puro”. Sono contento che i miei due figli non si siano iscritti all’istituto per geometri e che il primo (il secondo è ancora alle superiori) non abbia seguito le orme paterne iscrivendosi ad ingegneria, ma abbia scelto altra facoltà (andrà alla bocconi e, per il momento, non aspira a diventare commercialista, anzi).

  7. giancarlo borluzzi Says:

    @ courthoud.
    Bruno Milanesio ha recentemente dichiarato di non essersi mai laureato.

  8. stefano Says:

    In questa pagina, ahimè, ho letto una serie di inesattezze incredibili sulle competenze dei geometri in ambito strutturale. E’ evidente che i signori che hanno scritto sopra non sono al corrente della reale situazione in cui versano le professioni tecniche al giorno d’oggi. Consiglierei a chi ha citato sentenze di leggerle tutte e non leggere solamente quelle di parte. Il problema sulle competenze professionali dei geometri non esiste. La legge vigente parla chiaro, il geometra può progettare opere in C.A. di modesta entità, lo si legge anche nel T.U.E. del 2001. Gli ordini professionali degli architetti e degli ingegneri hanno sollevato ultimamanete in modo diffamatorio il problema per un solo motivo, vogliono occupare parte della clientela dei geometri in quanto non ne hanno abbastanza, sono troppi,ei primi a sollevare questioni sono sempre i professionisti laureati mediocri. Sono pienamente d’accordo sul fatto che le categorie in esame abbiano bisogno di una riforma che vada a regolamentare anche le competenze ma sono contrario ai metodi diffamatori usati fin’ora

  9. giancarlo borluzzi Says:

    Consiglio di Stato, sentenza di mesi fa. Leggila, Stefano.

  10. stefano Says:

    guarda, potrei elencarne a centinaia, ultima uscita :
    sentenza TAR Sicilia, Sez. I Catania, n. 1022/2011
    …leggila Giancarlo

  11. giancarlo borluzzi Says:

    Caro Stefano, io ho detto tra parentesi che un geometra non poteva firmare il progetto della struttura in c.a. ( nè esserne il direttore lavori) perchè l’opera fotografata da Marburg (consistente in un tri/quadrifoglio di volumetria doppia rispetto a quella visibile in foto + una consistente parte posteriore non da me visionata se non passando in auto) eccede la “modesta entità” cui tu fai corretto riferimento.
    Riferimento che però non c’azzecca una mazza con questo post in quanto la struttura in questione è di entità apprezzabile e, a occhio, sopravanza quella “modesta entità” che per prassi viene riferita a solette di luce ridotta poggianti su muri, neppure su travi in spessore e men che mai rialzate o ribassate.
    Anzichè lanciarti a sproposito sul calcestruzzo armato perchè non resti in tema illustrando il tuo parere architettonico sull’opera fotografata da Marburg?
    Sulle competenze: la sentenza del Consiglio di Stato credo imporrà una salutare definizione di competenze che qualcuno non vuole avocare a sè per avere più incarichi, ma perchè l’habitat è di tutti e se i progettisti sono maggiormente titolati c’è meno rischio che vedano la luce edifici scorci-sconci-3-style.
    Aggiungo, da collaudatore di un centinaio di strutture in calcestruzzo armato: ammetti che i geometri non sono titolati ai collaudi statici o c’è qualche sentenza cui ritieni di poter fare riferimento per sostenere il contrario?

  12. stefano Says:

    A volte mi viene proprio da ridere… in prima battuta mi dici che esco fuori dall’argomento del post e alla fine lanci domande ovviamente non riguardanti la fotografia.
    Vabbè a parte questo, io non ho mai scritto che i geometri sono titolati a collaudare un’opera in C.A. ho solamente scritto che secondo la vigente legge posso progettare e dirigere lavori che riguardano strutture in cemento armato di modesta entità. La “modesta entità” è molto soggettiva, qualche sentenza ha cercato di darne una definizione approssimativa ma nulla più.
    Una grandissima risata mi assale quando leggo “se i progettisti sono maggiormente titolati c’è meno rischio che vedano la luce edifici scorci-sconci-3-style.”… Guardati attorno, Aosta compresa e poi ne riparliamo.

  13. giancarlo borluzzi Says:

    Santo cielo, conosciamo l’ ithagliano ma non ci capiamo ( guarda che bravo, non dico che tu non capisci me…) .
    Io non mi sono espresso in generale sulle competenze o meno dei geometri nel campo strutturale, ho solo detto che un geometra non è titolato a redigere il progetto esecutivo delle opere in calcestruzzo armato di quell’edificio in particolare.
    Tu sei partito in sesta scambiando il mio riferimento particolare per un qualcosa di generale senza accorgerti che mi hai dato ragione proprio col riferimento alla modesta entità della struttura, tipo copertura di qualcosa da muro a muro, altra cosa dall’edificio fotografato da Marburg.
    Sotterrando una buona volta la spuria arma strutturale, puoi esporre al mondo il tuo parere su tale costruzione? O ti urta ammettere l’ovvio?
    Sulla grandissima risata che ti assale: manca la controprova, nel senso che se a progettare Aosta ci fossero stati in prevalenza coloro per cui tifi, solo in una sfera magica potremmo vedere i diversi risultati ( e magari rideresti ancora di più…)

  14. stefano Says:

    Che sia brutta e poco inserita nel contesto ambientale circostante non c’è ombra di dubbbio ma è falso dire che un geometra non potrebbe redigere il progetto del cemento armato della villetta in questione. Sovente la modesta entità è stata individuata in max due piani fuori terra e mi pare che la villa fotografata non sia da meno.

  15. giancarlo borluzzi Says:

    E’ simpatica la tua tenacia, ma qui mal applicata in quanto volta a sostenere l’insostenibile.
    Un edificio di dieci piani fuori terra presenta, generalmente ripetuta, la stessa tipologia di piano e richiede qualche attenzione nella pressoflessione dei pilastri d’angolo ed eventualmente nelle fondazioni; ma raramente impone gli approfondimenti statici che un edificio bipiano può richiedere perchè è più facile trovare qui problematiche complesse a dispetto delle dimensioni ridotte.
    L’edificio fotografato non possiede una struttura per principianti: prescindo da riferimenti tecnicamente forbiti, dico solo che mi piacerebbe vedere il progetto esecutivo strutturale sia per sapere chi l’ha firmato sia, ad esempio, per capire le ragioni di quei pilastri sovradimensionati e quindi non cerchiati.
    Mandami il link ove leggo esplicitamente di una competenza dei geometri relativamente a strutture in c.a. di due piani e ti faccio rimpinzare di cibo a mie spese nel ristorante più stellato della strada verso il GSB.

  16. vitruvio Says:

    firmitas, utilitas, venustas.

  17. bruno courthoud Says:

    @ Borluzzi
    mi dispiace che bruno milanesio non sia riuscito a coronare i suoi sogni con la laurea. Probabilmente non ha trovato un argomento adatto per la sua tesi. Purtroppo dovremo continuare a chiamarlo semplicemente geometra. Però nel frattempo ha scoperto una sua segreta vocazione letterario poetica e si è dato con successo alla poesia civile raggiungendo livelli sublimi.
    E non ha trascurato la sua passione per la cultura universitaria: realizzerà la futura Università valdostana, fucina delle nuove menti che, a tutti i livelli, reggeranno le sorti di questo paese, le quali, per la loro eccelsa qualità e preparazione, traslocheranno immediatamente dai banchi universitari alle scrivanie del comparto unico regionale della pubblica amministrazione (rollandin permettendo). I valdostani non avranno più bisogno di andare all’estero.

  18. catone (cato censor) Says:

    mah. il brunone di casa nostra, a dire il vero, mi pare stesse cercando di fare una tesi su certi ponti in pietra della bassa valle. se poi sia riuscito nell’impresa non so dire…

  19. tagueule Says:

    MI sembrano le case dei boss camorristi raccontati da Saviano.
    Guardate qua…..


  20. giancarlo borluzzi Says:

    Aggiornamento sull’edificio in questione: ci sono ripassato vicino lentamente in auto e devo riferire che i “cerchi” sono sicuramente almeno quattro e che, da parte opposta rispetto alla strada, sborda una copertura quadrata collegata al corpo dell’edificio.
    Quando passerò dalla strada superiore cercherò di capire meglio la planimetria complessiva.


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