Domenica con… Luca Galvani
Barbablù si lecca i baffi. Ai due lati, appenna segnate dalla grafite, sbocciano due vulve. Sul fondo la cronaca ci porta immagini femminili di ogni tipo: le tante mogli di un mostro di mondo che ancora massacra le donne. Linguaggio crudo e insieme ridondante di segni. Matita, collage e pastelli per dare forma al buio.
This entry was posted on 26 giugno 2011 at 04:00 and is filed under Arte, Artisti in provincia. You can subscribe via RSS 2.0 feed to this post's comments.
Tag: Artisti valdostani, Barbablù, Donne, Luca Galvani (Guess)
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26 giugno 2011 a 04:16
Non vorrei sembrare dissacrante, ma reputo la composizione di Patuasia in “vola Italia vola” e pure quella con la penna in risposta a Boccarella e quella ancora coi conigli attorno tre masterpieces nel loro genere che infliggono un cappotto all’opera qui sopra riportata.
Definirei la mia una lode critica, singolare ma sincera.
26 giugno 2011 a 11:46
Sono due stili differenti che comunicano cose differenti. Patuasia usa l’ironia e lo sberleffo, Luca è un illustratore e un fumettista, almeno da quello che ho capito, quindi illustra storie più complesse, surreali, insomma secondo me non si possono fare confronti. A me questo lavoro piace molto.
26 giugno 2011 a 20:50
Bellissimo. Stupendo.
Quando troveremo però un artista capace di descrivere la violenza femminile contro i maschi?
Intendo: non raffigurare Medea o Ecate o… No, la violenza al quotidiano che, ormai, nel 99% dei casi,
colpisce gli uomini.
26 giugno 2011 a 21:37
Non mi sembra proprio, visto che le donne ammazzate riempiono le pagine dei giornali. Se lei, signor tatolone, pensa alla violenza psicologica, forse avrà anche ragione, ma le botte e le coltellate, secondo me, sono peggio, perché l’unica via d’uscita è l’obitorio.
28 giugno 2011 a 10:19
E no, Patuasia …
In Italia ci saranno venti milioni di coppie e gli ammazzamenti di partner saranno a dir tanto venti l’anno, con prevalenza, ma non totalità, di femmine defunte. Un caso di morte ogni milione di coppie, per la legge dei grandi numeri ci sta.
Ma fare riferimento al caso su un milione e non a quelli di guerreggiamenti standard, che toccano suppergiù dieci milioni di coppie, è un modo per fuggire il tema.
Uomini e donne sono diversi tra loro e un dibattito sulle ragioni delle loro crisi, tema interessante quanto importante, deve prescindere dai casi riguardanti il codice penale e l’evidenza mediatica.