Linea d’ ombra


Sulla Vallée notizie compare una foto con un signore di probabili origini magrebine che dorme su un divanetto. L’articolo sottostante definisce il dormiente una vittima della “fin troppo accogliente biblioteca regionale”. Il sarcasmo del giornalista (btb) continua nel considerare il riposo del “marocchino” l’effetto del massiccio peso della cultura a cui è stato sottoposto. L’ironia si interrompe brusca con la classica parola: vergogna! Segue la lamentela tipica di un pensiero che si può definire senza ombre razzista: figli costretti a convivere con marocchini… . Termina con la richiesta di intervento e possiamo facilmente intuirne la tipologia. Dormire su un divano, magari occupandolo per ore, non è bello e, credo, neppure consentito. Ma questa legittima indignazione non potrebbe essere facilmente gratificata dall’ingerenza degli impiegati? Perché permettono ciò? Sono sempre più convinta che le responsabilità siano a carico di chi gestisce una struttura e meno, molto meno di chi la usa. Non sono le regole che mancano, ma il dovere di farle rispettare. Il rispetto si impara, ma occorre che qualcuno lo insegni e questo vale per tutti, valdostani compresi.

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20 commenti su “Linea d’ ombra”

  1. pierre Says:

    purtroppo non viene mai sanzionato chi è pagato per far rispettare le regole e non lo fa

  2. stefano Says:

    Sono stato alla biblioteca regionale poco tempo fa, credo fossero anni che non entravo in quella struttura. Sinceramente sono rimasto sbalordito dalla quantità di extracomunitari presenti, (videoteca completamente piena). Sono d’accordo con te, chi lavora li dentro è anche delegato a far rispettare le regole, ricordo che alle scuole superiori, quando era mia abitudine passarci i pomeriggi, i bibliotecari erano fermissimi nell’imporre il silenzio, giustamente. Forse è più semplice imporsi con un sedicenne che con un extracomunitario? non so… io sono per il rispetto delle regole da parte di TUTTI e ora in biblioteca queste regole non vengono più rispettate

  3. Giada Says:

    Finalmente!
    Si rispetto per le regole!
    Dopotutto che se lo guadagnino il loro stipendio visto che sono la metà di mille (nel rispetto delle più antiche tradizioni regionali che vedono 4 dipendenti per smaltire una pratica).
    La biblioteca è un punto di sosta, un area che accoglie per fortuna ed è vero che spesso accoglie ragazzi che non vogliono tornare a casa troppo presto, magari perché il clima familiare non è dei migliori.. Accoglie i disoccupati di ogni età, cultura e genere che nel frattempo si mantengono informati e si sentono impegnati (lottando per un po’ di dignità che il non lavorare sembra sradicare poco a poco). Ed è vero accoglie extraxomunitari che possono leggere, incontrarsi…
    Molto bello, molto utile…ma sì servono le regole per evitare che si abbassi il livello, per far si che continui a rappresentare un posto in cui è un onore entrare..
    Dove sono le alternative? per fortuna che c’è la biblio… perché alimenta il numero dei dipendenti regionali e perché offre a chi ancora non ha raggiunto le vette delle graduatorie dei concorsi per assistente alle manifestazioni.. (leggi ironia) un luogo in cui restare..
    Vorrei alternative: vorrei campi da basket che si animassero, campi da tennis aperti senza caccia al tesoro per capire dove chiedere le chiavi, dove pagare… vorrei libero accesso allo sport che restituisce dignità, che aiuta tutta la comunità. Ma vorrei che a fianco ci fossero cartelli a ricordare le regole, agenti che vigilino e che forniscano assistenza e controllo. Vorrei che tutte le persone potessero sedersi su un prato e lì dormire invece che in biblio, ma che non debbano farlo tra le cartacce, le cicche di sigaretta o i ricordi dei nostri amici a 4 zampe. Vorrei che i bar, i caffe nascessero intorno allo sport per dare lavoro a chi in regione non è
    Le strutture sportive sono chiuse (chiavi e soldi) perché non si rovinino!!! E se le aprissimo e mandassimo qualche dipendente regionale a vigilare sulla pulizia, il decoro?
    Ma cosa fanbno in comune non leggono queste testimonianze, non si attivano? Cosa fanno tra le pause caffé?

  4. Paul Says:

    Dovremmo smetterla con l’ipocrisia ed ammettere sinceramente che cosa ci sta portando l’immigrazione incontrollata e senza regole… Qualcuno è mai stato per caso a Genova in zona Acquario? Ebbene ci sono almeno 30 venditori abusivi tranquillamente installati che vendono prodotti taroccati, ma il Sindaco di Genova è di sinistra e quindi guai! Nessuno li tocchi! La sinistra (un tempo materialista…) non vede la realtà! Ma sogna un mondo perfetto… e quindi ecco che la Lega per forza di cose si cucca tutti i voti di chi non ci sta a vivere in una casbah italiana. In Marocco io ci vivrei nella casbah, ma in Italia non mi va…

  5. Michele Says:

    Va beh luoghi comuni a parte ( quello del centrosinistra che vorrebbe moschee e zingaropoli mi sembra sia già stato ridicolizzato a sufficienza in questi giorni ) l’articolo a cui si riferisce al post è, se non razzista, quantomeno grezzo. A me un signore che dorme su una poltrona non da disturbo alcuno. Sono invece infastidito dalle molte persone di etnia caucasica che, berciando tra loro o sbraitando al telefono, disturbano non solo chi si riposa, ma anche chi studia.

  6. patuasia Says:

    Affrontare e cercare di risolvere un problema implica l’ascolto di tutti. Dunque è vero che gli immigrati possono creare dei disagi considerate le loro abitudine culturali diverse, ma non è certo amplificandoli che si trova la soluzione. Partire dal rispetto per le regole può essere un buon avvio, esercitare un controllo civile perché queste non siano infrante, altrettanto (e questo vale anche per gli indigeni). Comprendere i nuovi bisogni e cercare di soddisfarli pure: è il compito di una società che si definisce faro del mondo. Certo anche a me danno fastidio i gruppetti che stazionano nel parco della stazione e lasciano lattine, cartacce, avanzi di pizza sull’erba. Ma mi irritano non per le loro origini, ma per il loro comportamento. Intervenire in modo efficace per evitare che il degrado si impadronisca di tutti e allo stesso tempo chiedersi il perché i prati urbani vengano usati per i pic nic. La risposta trova la soluzione. Così per la biblioteca: perché viene usata per dormire? L’uso dei bagni non mi sembra motivo di scandalo, ma un servizio che naturalmente richiede manutenzione. Poi che gli extracomunitari scelgano la biblioteca per incontrarsi, mi sembra un fatto positivo: la bellezza e la funzionalità del luogo possono educare all’integrazione meglio di uno scantinato. Sono certa che proprio coloro che si sforzano di trovare un posto siano più facilmenti comprensivi ad adattarsi alle norme del Paese che li ospita, molto di più di tanti ragazzotti locali annoiati a morte che alla biblioteca preferiscono dar fuoco ai cassonetti. Non amo la demagogia cattocomunista, amo il buon senso. Signora Giada, se alle prossime elezioni si presenta io la voto!

  7. carcarpi Says:

    All’acquario ci sono stata giusto ieri, 30 persone con tanti bambini, l’uomo nero non ha fatto paura a nessuno, chissà come mai???? forse perchè le orde di venditori ambulanti di cui parlava il commento precedente non c’erano, i soliti venditori che troviamo ovunque, molto più educati di tanti turisti e visitatori che buttano le carte per terra, ti passano davanti in coda non ti aiutano con il passeggino neanche se schiatti?
    Ma facciamola finita!
    Le leggi le devono rispettare tutti, punto. Se uno si addormenta in biblioteca gli impiegato devono farlo sloggiare. Perchè non si dorme in biblioteca stravaccati, non perchè si è stranieri!
    E la biblioteca è il luogo di incontro per antonomasia e ci sta anche che ci si vada per motivi non strettamente legati, ho visto tanti vispi vecchietti trovarsi per fare due chiacchiere e se gli stranieri ci vanno per leggersi i giornali o libri gratuitamente ben venga. Chi legge usa il cervello e soprattutto non gli si atrofizza!
    @Giada: in comune non leggono queste testimonianze, hanno da lavorare, così hanno oscurato le possibili distrazioni, pericolose, stttto il sito Patuasia ;D

  8. carcarpi Says:

    @ michele: concordo in pieno!

  9. Paul Says:

    Naturalmente il problema zingari con i furti di rame e l’immondizia bruciata non esiste, i lavavetri nelle grandi città non ci sono, gente che vende roba taroccata a destra e a sinistra non c’è, gli spacciatori a San Salvario a Torino non ci sono, i bilocali affittati a 10 persone non ci sono, lo sfruttamento di massa della prostituzione non c’è… Lo so anch’io che dire assurdità su moschee e quant’altro non ha senso, però il problema della legalità legata all’immigrazione clandestina ESISTE.

  10. Paul Says:

    Leggo oggi che Sinistra per la città e Alpe sono favorevoli alle scritte poitiche sui muri…

  11. patuasia Says:

    Signor Paul, nessuno nega l’esistenza dei problemi legati all’immigrazione, si discute su come risolverli. A me piace fare appello al buon senso.

  12. Paul Says:

    Certamente, mica voglio la militarizzazione della città, ci mancherebbe, però mi piacerebbe che a volte partiti così detti “progressisti” vedessero che la gente comune patisce determinati problemi legati al mancato rispetto di regole ormai date per acquisite… come ad esempio il divieto di vendere abusivamente.

  13. patuasia Says:

    Signor Paul, può dirci dove ha trovato la notizia che leggiamo anche noi, grazie.

  14. Paul Says:

    La Gazzetta Matin di oggi riporta la notizia che Alpe e Sinistra per la città sono contrarie all’installazione di telecamere per identificare chi scrive sui muri, perchè, tra l’altro, “si negherebbe ai poveracci il diritto alla libertà di espressione…”. Spero di aver letto male! Giusto l’altro ieri qualcuno ha scritto Viva il Fascismo dietro il Teatro Giacosa (scritta per fortuna già cancellata…).

  15. patuasia Says:

    Spero anch’io che lei abbia letto male, perché la motivazione data è ancor peggio che demagogica: surreale! Che siano solo i poveracci che scrivono sui muri è falso, che le scritte siano espressive è altrettanto falso, non siamo in presenza di genialità come Haring e Basquiat, ma di imbratta muri.

  16. Paul Says:

    Vorrei dire ancora una cosa, in particolare alla signora Carcarpi: l’uomo nero ovviamente non fa paura, ma la tolleranza dell’abusivismo sì! Sia se si vendono scarpe e orologi, sia se si costruiscono villette e condomini.

  17. marburg Says:

    Sui principi hai ragione Paul, ma ti farei notare che un venditore abusivo di borse non è paragonabile con l’abusivismo edilizio e neppure con la frode fiscale.

  18. nsu prinz Says:

    Purtroppo credo noi si paghi più del dovuto in fatto di disagi diretti e conseguenziali legati all’immigrazione. Non siamo un popolo razzista anzi, abbiamo un’apertura mentale che della diversità è capace non solo di integrare e conviverci ma anche di far si che da ciò se ne tragga ricchezza. Vero è però che ci si ritrova ad esser stati scippati con dolo e premeditazione di incalcolabili ricchezze grazie al distorto legame d’interessi politici imprenditoriali che consentono a dei manigoldi alla Tronchetti di far palanche ed alla sciura Maria di aver difficoltà a pagare la retta dell’asilo o i buoni pasto. In una situazione pratica delgenere scatta la guerra tra poveri. Solo che loro lo sono sul serio, noi siamo figli di una logica. In condizioni diverse divideremmo il pane senza farci tanti problemi, è nella nostra natura con le ovvie eccezioni. Purtroppo si continua a soffiare sul fuoco, vedasi Lega ed estrema destra, spostando l’attenzione e marcando il rischio immigrazione appesantendolo quale portatore di illegalità. Nel mentre l’illegalità nostrana ed il depauperamento delle risorse continua, continua….Non andremo da nessuna parte se cerchiamo di risolvere i problemi che pur ci sono se l’azione è rivolta a punire l’ultimo degli anelli, bisogna ristabilire un grande assente qual è l’educazione civica e l’educazione ed il rispetto delle regole in generale per ripristinare quel sistema che i vari Tronchetta ed i vari politici li vede puniti e messi nelle condizioni di non nuocere più. Forse riotterremmo un po’ di quelle ricchezze, quindi un po’ di pane in più per tutti. E con un briciolo di coscienza anche una visione della vita ugualmente dignitosa e degna d’apportunità per chiunque, senza distinzione alcuna.

  19. patuasia Says:

    Signor nsu prinz (mitica!), li sente gli applausi?

  20. nsu prinz Says:

    :mrgreen:


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