Domenica con…
Buona domenica con… i bambini di Patuasia.
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29 Maggio 2011 a 04:30
Sguardi così sono capaci di mettere al tappeto qualsiasi adulto, come se fossero dei contenitori ancora chiusi con lo stagno e pronti a risucchiare con frenesia e turbolenza al loro aprirsi tutto ciò che li circonda. E’ che li circondiamo noi, e la poesia va a ramengo. Noi,,, buona parte di noi, non tutti in verità ma la massa, quella sì. Noi che eravamo quello lì soltanto un attimo prima ma già ce lo siamo dimenticati felici di sacrificare certe emozioni per una vita di plastica. Pensare che l’evoluzione del pirla è perimetrabile in non più di due generazioni, nel dopoguerra è passato il sacrificio, la sofferenza, la fede -anche quella laica- e lo sbattimento per risollevarsi e crescere. Partorendo una generazione da bere dedita alla minchionaggine spinta, dotata full-optional di avidità, ipocrisia, insofferenza ed intolleranza ma sempre pronta a mettersi in gara per fotterti pur d’aver un piatto di lenticchie. Poi siamo arrivati noi, che guardiamo una foto così e magari la lasciamo passare inosservata. Mi ritengo fortunato di riuscire ad avere ancora qualche debole emozione.
29 Maggio 2011 a 09:49
In Africa i bambini fanno salti di gioia per una penna biro: con quella possono scrivere e imparare. Qui, ho sentito due dodicenni davanti a una vetrina discutere di moda e di etichette: orizzonte di basso profilo e si esprimevano da cani. Sono per la decrescita del benessere e per l’aumento delle emozioni e dei sentimenti, quelli veri che sanno produrre una felicità dal gusto duraturo.
29 Maggio 2011 a 16:52
Questo pianeta stà diventando insufficente per ospitare le varie e lecite dimensioni umane. Su alcuni temi parrebbe non esserci argomentazione se non quella del profitto, e fanculo al resto. Quasi dominante. Sebbene la povertà non piaccia, essa è protetta in un certo senso, un’ignoranza ancora oggi brodo primordiale, e la penna che tu porti ad esempio brilla nella sua semplice e terrificante verità. Sono un convinto dell’esistenza di altri mondi possibili, certo che a trovarne uno, Marte il più probabile e vicino, disponibile per condizioni di sopravvivenza c’è da far festa, ma non per loro, per gli altri, i vari esportatori di democrazia e benessere a chiacchera. Vadano loro là e lascino qui campo libero dopo averlo depauperato e svilito che un bambinuzzo come in foto sa che farsene.