25 Aprile!


Andrea Lamberti, giovane democratico valdostano.

La passione di un giovane mette in fuga i vippolitici e i militari. Andrea Lamberti, a conclusione della manifestazione canonica del 25 Aprile, ha tenuto un discorso chiaro e, lungi dall’usare il vocabolario delle ricorrenze abusatissimo dai vecchi tromboni, Andrea ha scelto parole oneste che hanno sorpreso per la loro forza e attualità. Andrea ha dato tono alla giornata, ricordandoci ciò che non dobbiamo dimenticare mai: il coraggio della libertà. Un tono che non è stato apprezzato dalle autorità tanto che hanno abbandonato la scena prima del dovuto, fottendosene sia del decoro istituzionale sia della semplice buona educazione. Per non essere scortese Patuasia ricorda rimasti al loro posto il senatore Antonio Fosson, il deputato Roberto Nicco e l’assessore comunale all’Ambiente Elio Donzel. Tutti gli altri, fra cui il presidente, nonché prefetto, Augusto Rollandin e il sindaco, Bruno Giordano, se la sono squagliata al bar.

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32 commenti su “25 Aprile!”

  1. Michele Says:

    Tra l’altro se ne sono andati mentre la banda eseguiva “Montagnes Valdôtaines”, inno ufficiale della Valle d’Aosta. I difensori dell’autonomia.

  2. patuasia Says:

    Trovo vergognoso l’atteggiamento dei politici e dei militari, dopotutto il signor Andrea Lamberti ha tenuto un discorso per nulla offensivo, ricordava semplicemente quali erano i valori della Resistenza e il senso del 25 Aprile che è, occorre ribatterlo sempre, il giorno della Liberazione dalla dittatura fascista, il giorno della Libertà per antonomasia.

  3. Moreno Says:

    Complimenti e poi ci si chiede perchè i giovani non si avvicinano alla politica, quando i “BIG” dimostrano il contrario. Dimettetevi fate prima…

  4. Ungiornopagherete Says:

    E il giorno in cui sono morti sia Corrado Gex, sia Ollietti e Marcoz, in “incidenti meccanici”… Meglio che siano partitii, Pat. Föera di ball. Questi giocano con l’altra squadra, quella della massomafia e dei servizi. Non è la loro festa: è la nostra, la festa delle donne e degli uomini liberi.

  5. roberto Says:

    Non credo che all’attuale regime importi un gran che della libertà, almeno non della nostra.

  6. gloria84 Says:

    Ha ragione Ungiorno pagherete, il 25 Aprile non è la loro festa, ma la nostra: fora di ball!

  7. bruno courthoud Says:

    il 25 aprile stava diventando una vuota ricorrenza istituzionale, un mero ricordo di avvenimenti passati che la maggior parte di noi conosceva ormai solo più per sentito dire, un dato acquisito da consegnare, una volta per tutte, alla storia. Una nuova gioventù sta prendendo coscienza che la conquista della libertà (la liberazione) non è solo un fatto formale (la caduta del fascismo o di altra dittatura), ma è un fatto ben più sostanziale, che si ripropone ogni giorno, e che è sempre, oggi e domani, l’ora di resistere al potente e al dittatore di turno, l’ora di resistere a regimi ben più sofisticati di un regime dittatoriale. La nuova resistenza appartiene innanzitutto ai nostri giovani, ai nostri figli, figlie, sorelle, fratelli. A loro sono rivolte le nostre speranze ed a loro guardiamo con fiducia e serenità.
    Ogni vostro giorno sia un 25 aprile, raccogliete e portate avanti, con nuovo spirito e con nuovo slancio, questa fiaccola che stava per spegnersi, fate in modo che il 25 aprile sia vivo ogni giorno, e che non sia MAI una noiosa e scontata celebrazione a cui è necessario partecipare solo per dovere istituzionale.

  8. libero Says:

    Belle le parole di Bruno che condivido appieno.

  9. AG VDA Articolo 3 Says:

    Su Youtube il servizio del TGR dedicato alle polemiche del 25 aprile:

  10. marburg Says:

    Il nostro ineffabile sindaco ha preso le difese dell’esercito dicendo che Lamberti : “Ha usato parole di divisione, non certo di unità”. A quando una bella cerimonia riparatrice, patrocinata dal comune, in onore dei reduci della RSI?

  11. giorgio.bruscia Says:

    Giorgio Napolitano il 25 aprile 2011, nelle celebrazioni per la Festa dalla Liberazione dice: “Non facciamo prevalere il cieco e acceso scontro” nonostante ci sia già un clima elettorale. Bisogna tenere fermo ciò che ci unisce e che ci tiene uniti come italiani. Questo appello che arriva dal capo dello Stato Giorgio Napolitano durante la cerimonia per il 25 aprile, non è arrivato fin quassù tra le montagne della Valle d’Aosta. I festeggiamenti infatti tra le polemiche dopo i manifesti di stampo fascista comparsi a Roma e i vandalismi in provincia di Milano, di fatto sono stati rovinati anche dal comportamento squalificante delle autorità civili e militari della Regione Autonoma.

  12. giancarlo borluzzi Says:

    Uso sempre il mio cervello e non faccio acriticamente miei i giudizi altrui.
    Ma per giudicare devo conoscere i termini della contesa(termine improprio, ma rende).
    Se ci fosse un resonto stenografico o un youtube del discorso del giovane anpino potrei dire la mia su discorso e reazioni al discorso, ma non conoscendosi l’azione le relative reazioni di chicchessia non sono giudicabili. Dove ci si può documentare?

  13. patuasia Says:

    Il resoconto del giornalista Mammoliti sulla Stampa era fedele, ma ovviamente, sintetico, io ero presente e le frasi riportate erano quelle del signor Lamberti.

  14. giancarlo borluzzi Says:

    Non ho letto La Stampa, ma ho visto ora l’Ansa di ieri. Certo che criticare la proposta di modifica della norma vietante la ricostituzione del partito fascista è stata una scelta poco saggia da parte dell’anpino. Intanto, perchè spuria in tale contesto, nel quale si naviga dialetticamente su valori eterni senza entrare in fatti contingenti.
    In secondo luogo perchè il fascismo è defunto nel 1943 e nè lui nè il franchismo nè il maoismo nè il bolscevismo sono ricostituibili perchè ogni espressione politica è figlia del suo tempo e di condizioni particolari senza le quali nulla è resuscitabile. Quella norma lascia il tempo che trova perchè Costituzione e codice penale sono sufficienti a stroncare ogni afflato antidemocratico. Penso che certa sinistra si ecciti puerilmente citando fascismo e nazifascismo come se fossero pericoli reali. Gli eventuali comportamenti illegali di quattro gatti frustrati(di tendenza politica oltretutto opposta) non devono distrarre l’attenzione da fatti attuali veramente gravi e riconducibili all’utilizzo personalistico di una maggioranza parlamentare creata anche dai tg di Fede.
    Bisogna vivere correttamente il presente e noto che esistono persone strane in quanto portate a focalizzarsi sul trapassato anzichè sull’oggi. Ad esempio, criticare (giustamente) il trattamento riservato agli ebrei 70 anni fa è singolare se non accompagnato dalla difesa di Israele al presente: possiede un territorio piccolissimo e poco abitato e non guerreggia con nessuno se non per difendersi da chi vuole negare il suo diritto a esistere.
    In definitiva: non ho elementi sufficienti per giudicare il discorso del Lamberti, ma dubito sia valutabile in modo manicheo.

  15. maicol Says:

    siamo qui a parlare di chi giustamente ci ha messo cuore e un gran entusiasmo e per questo ne paga anche lo scotto, ma cosa vogliamo dire di chi da Sindaco di Aosta – Provincia Medaglia d’Oro della Resistenza – avrebbe dovuto metterci parimenti ardore e invece … capisco non sia la manifestazione preferita a lui e combriccola, ma pare proprio il compitino delle elementari.
    lo potete riascoltare al link
    http://www.aostaoggi.it/2011/aprile/25aprile/news22101.htm

  16. patuasia Says:

    Discorso saggio e misurato, signor Borluzzi, ma non del tutto condivisibile. Io credo nel valore del tabù: lo steccato più alto costruito dall’uomo per impedire al male che vive dentro di esso, di prendere il sopravvento. Il fascismo è un tabù che va coltivato sempre in quanto tale. Hannah Harendt, nella sua celebrata Banalità del male, affermava che la storia è più facile che si ripeta là dove è già stata vissuta. Un fatto che si conosce crea i precedenti per la sua reiterazione, più difficile che avvenga quanto questo non è mai stato sperimentato. Io do ragione alla Harendt. Certo i metodi cambiano con il cambiare delle stagioni, che pure non sono più quelle di un tempo, ma la sostanza resta invariata. Se prima il fascismo usava i manganelli ora usa la televisione e i media: metodo più pulito ed efficace. Perché colpire le teste, se queste sono vuote? Ha ragione lei, se traspone all’oggi la dittatura con le forme di ieri, ma credo che abbia torto nel considerare il fascismo un pericolo irreale. Al contrario occorre stare bene attenti alle nuove forme e strategie che il fascismo usa per rubare spazio alla libertà, gli esempi non mancano non le pare?

  17. giancarlo borluzzi Says:

    Sono diventato antiberlusconiano a poco a poco e ultimamente in modo accelerato.
    Però l’equazione fascismo uguale attuale maggioranza parlamentare non ha senso. Brutalmente: il fascismo è finito nel 1943 e la norma che ne vieta la ricostituzione è surreale, un pò come un’eventuale legge che vieta l’appropriazione di parte degli anelli di Saturno, per rendere l’idea.
    Oggi l’Italia vive un periodo buio e la colpa principale va ascritta all’italiano medio che tutto lascia fare, che beve acriticamente alle fonti informative, che reagisce, oltretutto emotivamente, solo se si parla di manovre di bilancio o di rinnovi contrattuali.
    La colpa è dell’italiano medio, Berlusconi sopravvive perchè tanti connazionali lo hanno messo dov’è e il messaggio alternativo è troppo frammentato; se poi si introducono riferimenti a fascismo, liberazione, anpi i giovani scappano annoiati. I valori di libertà sono importanti ma vanno attualizzati affinchè le masse li sentano come propri.

  18. patuasia Says:

    No, l’attuale maggioranza non si può dire fascista, credo che nelle fila del PdL ci siano molte persone per bene che mi auguro si defilino presto dal partito o almeno da Berlusconi. Scritto questo sono convinta che il fascismo, inteso come negazione della democrazia e della libertà, assuma forme subdole e inquietanti che purtroppo, essendo a noi troppo vicine, quasi invisibili. Bere acriticamente tutto ciò che la tivù propina, questa televisione berlusconiana, è una di queste forme, così come l’attacco alla Costituzione, alla Magistratura, alla dignità delle Donne, alla Libertà di stampa…, e i loro effetti come lo svilimento morale, la volgarità, lo scempio dei partiti, l’arroganza del potere…, ecco tutto questo è il nuovo fascismo che dobbiamo combattere perché la democrazia possa tornare a essere realmente tale e cioè la condivisione di un clima sereno e partecipato con diversi punti di vista.

  19. marburg Says:

    Dire che la critica della proposta di modifica della norma vietante la ricostituzione del partito fascista durante la celebrazione del 25 aprile sia “spuria” mi sembra surreale. Il 25 aprile ci siamo (ci hanno) liberati da cosa?

  20. giancarlo borluzzi Says:

    @ marburg. Spuri sono i riferimenti a fatti contingenti, tipo la proposta di superamento della norma transitoria che vieta la ricostituzione del partito fascista. Lamberti doveva volare alto.
    Preciso: chi propone tale abrogazione non lo fa in vista di un ricostituendo pnf, ma solo perchè il buon senso comune lo impone, posto che dopo 68 anni non è resuscitabile un partito figlio di un contesto storico totalmente mutato.
    Pare che il Lamberti si sia lanciato anche in altri riferimenti a fatterelli concreti, tipo i manifesti di qualche spiritoso fuori del tempo, la qual cosa caratterizza un comizio politico, partitico, e non un ricordo accettabile da tutti.
    Se questo è stato il dipanarsi dei fatti, ci sta tutto l’eclissarsi dei militari di fronte a un concione pieno di cose spurie nonchè divenuto smaccatamente di parte.

  21. libero Says:

    Beh, il 25 Aprile è una data storica che ricorda un dato avvenimento storico, cioè la Liberazione da una dittatuta fascista, ricordare che per l’occasione sono stati affissi manifesti inneggianti al fascio, non mi sembra una provocazione politica, ma una segnalazione importante. Tu, Borluzzi, secondo me minimizzi questi episodi che invece devono allertare tutti quanti. In fondo la Liberazione è una Festa di parte, non credo che chi in cuor suo provi nostalgia del Duce, se ne senta parte. Comunque hanno fatto una gran figura di m….

  22. marburg Says:

    No, caro Borluzzi, non sono d’accordo. Non sono d’accordo sul fatto che la richiesta di abrogazione della norma transitoria abbia il fine che lei ipotizza. Certo, non si vuol ricostituire il PNF, ma non si deve cancellare il rifiuto dei suoi principi ispiratori. E non sono d’accordo che un riferimento all’attualità politica sia spurio: Napolitano, in occasione del 25 aprile, ha fatto un richiamo preciso alle forza politiche attuali. Ha fatto un discorso politico? Io credo di sì, ma lì le forze armate non se ne sono andate. Qui se lo sono permesso forse anche perché si sentivano coperte da gran parte dei politici presenti.

  23. giancarlo borluzzi Says:

    Quante cavolate…
    @ libero. Io guardo l’oggi e il domani, per cui il tuo dire che provo nostalgia per il duce è una muccata.
    Sull’affissione di manifesti inneggianti al fascio: sono fesserie opera di fessi e Lamberti doveva volare high in the sky, non a livello delle anatre.
    @ marburg. Si usa il tu, non il lei o il loro.
    Il rifiuto dei principi ispiratori del fascismo è inserito nella Costituzione; se poi si volesse esemplificare, i riferimenti dovrebbero essere tanti.
    Napolitano non ha certo parlato di manifesti cretini opera di cretini.
    Trovo offensivo verso le forze armate il non riconoscere loro la libertà e capacità di giudizio e dire che hanno agito in tal modo perchè si sentivano coperti dai superlativi politicanti al potere in Valle.

  24. libero Says:

    Ehi Borluzzi, una camomilla ogni tanto ti farebbe bene, quando ho scritto a qualcuno viene nostalgia del Duce, non pensavo a te e a nessuno in particolare era una frase in generale, non è che soffri di protagonismo?

  25. giancarlo borluzzi Says:

    @ libero. Nel periodo prima parlavi di me + non ho sfere magiche per cui non potevo indovinare cosa ti frullasse nel pensatoio.
    In ogni caso la mia posizione sul duce è quella.

  26. marburg Says:

    @ borluzzi: se permetti/e/ete uso quel cavolo che mi pare. Per il resto, se c’è già scritto tutto, allora si deve tacere? Ai fessi è meglio ripetere che sono fessi.
    Quanto alle FFAA, non sono un privato cittadino, quindi non possono prendere e andare dove gli gira al momento. Sono in una manifestazione istituzionale e non stanno lì a rappresentare solo se stessi. Al massimo fanno un comunicato successivo.

  27. giancarlo borluzzi Says:

    La frase di libero secondo cui “…la Liberazione è una Festa di parte…” mi spingere a chiedere lumi a persone di buona volontà frequentanti questo blog e disposte a rispondere al mio seguente quesito.
    Mi dichiaro ateo in resistenza/liberazione/partigiani ed ecco il perchè.
    La seconda guerra mondiale ha mutato di per se stessa la realtà politica europea; un concorso di fatti, tra i quali determinante l’intervento statunitense, ha reso impossibile un’Italia guidata dopo il ’45 dal pnf o dalla rsi o dal nsdap.
    L’Italia doveva abbracciare il sistema democratico perchè in tale direzione Germania e Italia sono state spinte dagli alleati.
    Alla luce di questa considerazione, appare pura propaganda quanto i credenti nel trittico liberazione/partigiani/resistenza vorrebbero fosse convinzione universale, e cioè che senza i partigiani l’Italia sarebbe rimasta fascista o repubblichina o nazifascista.
    Io posso riconoscere al massimo, ai partigiani, un’opera catalizzatrice, acceleratrice degli eventi. Ma se i partigiani non fossero esistiti l’Italia oggi sarebbe ugualmente quella che è perchè i contorni degli eventi bellici lo comportavano.
    E questi eventi avevano un peso intrinseco tale da rendere superfluo l’agire partigiano.
    A me pare che qualcuno si è voluto ascrivere in esclusiva meriti che viceversa sono piccoli in quanto fortemente ripartiti con altri annessi e connessi.
    Inoltre, a me pare che da parte dei fans del trittico predetto ci sia una sotterranea violenza propagandistica nel senso che tentano di considerare e far considerare out chi non si allinea alla loro visione manichea, quella secondo cui i partigiani, stile Moranino o non stile Moranino, hanno modificato loro e solo loro il corso degli eventi.
    Io rifiuto questa visione caratterizzata da un indubbio cicero pro domo sua politico.
    Per me il 25 aprile è inficiato da una visione settaria, che anche libero (post delle 14.58) giustamente riconosce, in sintonia con l’onorevole Fabio Granata.
    Per questo sono ateo verso il trittico, ma
    siccome sono un mediocre conoscitore dei fatti legati alla seconda guerra mondiale e dintorni, qualunque critica sarà da me ben accetta se mi indicherà percorsi interpretativi fondatamente diversi.

  28. libero Says:

    La Storia la conosciamo non bene, ma abbastanza. I partigiani da soli non ce l’avrebbero mai fatta nessuno lo nega, ma hanno rappresentato un’Italia diversa e consapevole dei danni procurati dal fascismo. La festa del 25 Aprile ha un valore oltre che di memoria anche simbolico che non tutti gli italiani condividono, non sono io a dirlo, ma la realtà dei fatti.

  29. gloria84 Says:

    Se non sbaglio il primo a non condividere la festa della Liberazione è il nostro capo del Governo, Sivio Berlusconi.

  30. Bimbumbam Says:

    Come non biasimare l’Augusto! C’han fatto du’ maroni con sto 25 aprile!

  31. marburg Says:

    A parte le str. di bimbumbam, oggi la notizia è la pace fatta tra Alpini e ANPI. Peccato che per ottenere questo risultato i nostri due rappresentanti in Parlamento siano dovuti andare insieme con l’ANPI fino al Castello Cantore. Vale più l’esercito del Parlamento? Mi sembra che si perpetui l’atteggiamento vergognoso dei militari.


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