Resurrezione
Morte e resurrezione di Patuasia. Ci hanno provato e hanno perso. Non siamo tutti servi che lo sappiano. Non siamo tutti fatti della stessa pasta di Angelo Musumarra: l’Emilio Fede di chez nous. Nel lungo articolo dedicato all’oscuramento del blog (nonostante il quale ieri abbiamo segnato un nuovo record con 2072 visite!), il “giornalista”, oltre a scrivere cavolate in genere: le elezioni regionali 2008 non vedevano ancora la sigla Alpe e sul mio conto: mai stata iscritta a Renouveau valdotain, ne approfitta per far lievitare i suoi crediti presso gli amici Caveri e Rollandin. Ogni occasione è buona! Vi lascio il link, perché la lettura è a dir poco esilarante; emergono visibili contraddizioni di analisi che denunciano sia la grossolanità del pensiero del nostro “giornalista” sia l’ incazzatura cronica nei confronti di chi osa pestare i piedi ai suoi potenti amici. No, noi tutti non siamo come lui.
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22 aprile 2011 a 13:34
Che poi pubblicizzare la vetrina del Presidente quando questa è ancora palesemente in allestimento mi sembra un vero e proprio sgarbo! La pagina del profilo, infatti, è ancora in evidente stato embrionale vista la lacunosità delle informazioni. Per chi non potesse proprio attendere che la biografia del Nostro sia inserita in un contesto elegante e internazionale ecco un link utile:
http://it.wikipedia.org/wiki/Augusto_Rollandin#Provvedimenti_giudiziari
22 aprile 2011 a 13:59
“”Io invidio le forze politiche che hanno cani così fedeli e feroci. Bestie che non leccano mai una mano diversa dalla tua, che puntano dritto alla giugulare, che ti difenderanno sempre, senza bisogno di ordini, nel modo più sanguinoso per l’avversario. Da soli, in branco, dandosi il cambio, incuranti del fango e della sporcizia di cui si ricoprono.”” (tratto da du57.wordpress.com)
22 aprile 2011 a 14:28
Un ritratto esemplare, quello di brother, a cui non c’è nulla da aggiungere…
22 aprile 2011 a 14:42
L’articolo di 12vda.it è penoso…Piccola osservazione personale, magari è vero che il blog di caveri ha più visite, ma secondo me lo scopo di un blog è il dibattito e qui nella maggior parte degli articoli ci sono commenti (anche aspri e contrastanti) mentre in quelli citati avete visto il numero medio di commenti???
Cmq non mollare pat…
22 aprile 2011 a 16:26
Stupefacente l’articolo dell’artista Angelo Musumarra uno scritto libero, coerente, assolutamente non fazioso e nemmeno promozionale, men che meno lo si può indicare come la voce del padrone, “VERGOGNA SIETE I SOLITI COMUNISTI “ e poi, chiamarlo articolo, è riduttivo, questo è un saggio breve di grande intensità, non ho parole per descrivere l’opera, o solo un breve consiglio da suggerire all’autore con tutto il cuore, Sig.Angelo a Pasquetta la gita non la faccia distante si limiti, vada solo A FAN……Giretto
22 aprile 2011 a 18:35
Ben dice angelo musumarra, nel suo “articolo”, che qualcuno in questo blog si firma “per visibilità”: io sono uno di questi. Lui preferisce viaggiare con la maschera, e pugnalare alla schiena, arriva quando meno te lo aspetti. Se non sbaglio, in questo blog si firma a. Se sbaglio, pazienza.
Comincio a raccontarvi del secondo incontro, perché più brevemente riassumibile.
In quel periodo, già in pensione, scribacchiavo sul blog di eddy ottoz, una specie di divertissement. Caveri era Presidente della Giunta. Ogni tanto, mascherato (mi pare che usasse il nick “pensieri autonomi”, una delle tante maschere con cui scorazzava in rete) compariva angelo musumarra. Non sapevo fosse un amico intimo di eddy ottoz. Lo avevo conosciuto in un altro episodio molto più interessante che poi vi racconterò diffusamente.
Un giorno eddy mi fa sapere, in via informale che, dopo una conferenza stampa di Giunta, al venerdì, il nostro caro angelo lo aveva avvicinato, con molta probabilità su indicazione di caveri, e gli aveva chiaramente chiesto come mai permettesse a me, e giù una serie di insulti e giudizi irriferibili sulla mia persona, di scrivere sul suo blog. Risposi ad eddy, gli espressi il mio giudizio su Angelo Musumarra, ed alla prima occasione, sul blog, gli feci capire che ero a conoscenza di quanto era avvenuto quel venerdì. Eddy ebbe il suo bel daffare per riallacciare i suoi rapporti con Musumarra (e ora, può darsi, anche di rollandin). Eddy Ottoz, a quei tempi, aveva già lasciato l’UV, ma non aveva ancora aderito a Forza Italia, poi Pdl. Poi vi spiego come mai caveri mi voleva tanto bene.
23 aprile 2011 a 08:13
Brutta scoperta, ma piacevole riscoperta.
Via per lavoro da alcune settimane, mi ero perso questi ultimi fatti. Ieri mi comunicavano la scomparsa del blog, fortunatamente oggi nuovamente con un PC riapro con piacere e vedo che il blog c’è! In ogni caso il quadro non cambia, anche solo quello che è successo è GRAVISSIMO!! Piena solidarietà. In ogni caso ho dovuto migrare fuori VDA per lavorare meglio, visto il clima.
Saluti a tutti
23 aprile 2011 a 10:16
Ah, Musumarra non si smetisce mai!
L’estate scorsa, al momento della consegna da parte di Legambiente VDA della consueta bandiera verde (data nel 2010 a Saint Denis), scirsse un articolo offensivo e pieno di errori, attribuiendoci la colpa di aver sempre dato questo riconoscimento a sindaci dell’ALPE. Ora, la Bandiera Verde esiste dal 2003, noi abbiamo dato la prima nel 2004 a Rhemes Saint Georges(sindaco UV), poi negli anni a Saint Marcel, La Salle….insomma l’unico sindaco ALPE premiato è stato Tamone di Etroubles….però all’epoca questo movimento ancora non esisteva!C’era stato, sì, il Galletto alle politiche(si parla del 2006), ma null’altro…
Siamo dei paragnosti, noi ambientalisti valdostani!
In ritardo, tutta la nostra solidarietà al blog. Se esiste una lista di siti cui è interdetto l’accesso ai dipendenti, la pubblicassero!Ovvio che non esiste,lo ammettono anche sull’articolo de LA STAMPA di stamattina, giustificando l’accaduto con “prove tecniche”…Vergognoso.
Anni fa anche il nostro capo del personale(io lavoro per il Comune di Aosta) era intervenuto con una mail ai dipendenti sull’uso di Internet in orario di servizio, ma solo per criticare chi faceva girare le catene di Sant’Antonio telematiche lasciando in chiaro tutti gli indirizzi, con palese violazione della privacy.
Non mollate, vi stanno facendo una pubblicità che è oro! gratis, per giunta!
Ultima cosa: che strano, succede questa cosa dopo la comparsa sul sito del video sui cantieri di Saint Martin….secondo me non è un caso.
23 aprile 2011 a 16:18
Quello è solo il primo, vedrete i prossimi…..
25 aprile 2011 a 22:40
Ho sempre ospitato sul mio sonnacchioso blog gli interventi borderline di Bruno Courthoud (e non solo i suoi). E continuerò a farlo poiché, pur non condividendo molte delle sue convinzioni, ne apprezzo lo spirito libero e il coraggio di esporsi in prima persona. In un mondo di vigliacchi anonimi non è poco.
Mi spiace che, nella sua jihad contro Luciano Caveri e Angelo Musumarra, Bruno si avventuri oggi in bizzarre ricostruzioni del passato, poco aderenti alla realtà, su quel terreno in cui il verosimile inquina il vero e ragioni e torti si fondono e confondono. L’invettiva eretta a metodo poi, chiude il cerchio.
Ci accomuna (Bruno, il sottoscritto e, guarda un po’, Luciano Caveri) quel segmento di DNA libertario che fa molti valdostani allergici a ogni costrizione che limiti la loro libertà, soprattutto quando essa non prevarica quella degli altri.
Ciò detto ritengo che la blacklist selettiva degli accessi al web, imposta ai dipendenti regionali, sia una vergogna. Il fatto poi che non si abbia neppure il coraggio di dichiararne apertamente il motivo, trincerandosi dietro motivazioni ridicole, è un’offesa all’intelligenza dei valdostani. Girala come vuoi, ma ci sarà pur qualcuno, peggio un ufficio, che dovrà stabilire: “quel blog si, quel blog no, quel sito si, quel sito no”. Girala come vuoi, si chiama censura e puzza di Glavit e Glapolitprosvet.
Tutto ciò non fa che accrescere la popolarità di Patuasia e degli altri blog e siti, un clamoroso autogol. L’illusione di riuscire a controllare tutto (oltre 650.000 sono oggi i blog in Italia) è tipica di certi regimi che proprio con il web si sono recentemente scontrati, e non certo sulle scrivanie dei dipendenti pubblici. Come tipica di certi regimi è l’insofferenza all’umorismo, l’odio per la satira, il terrore di quelle forme d’intelligenza che sfuggono ai paradigmi comunicativi di un certo potere.
Le parole di Voltaire sono troppo famose per continuare a citarle, ma continuano a pesare come macigni. E a illuminarci la via.
26 aprile 2011 a 09:53
ciao, eddy. E’ chiaro che la mia è una ricostruzione verosimile, che solo tu, a conoscenza diretta di come si sono svolti effettivamente i fatti, potresti precisare e chiarire (cosa che non fai). Comunque, non ha importanza, sono fatti che non ha rilevanza approfondire (non farlo, per piacere!), come non intendo approfondire né ulteriormente tediare i lettori di questo blog su alcune altre meschinità “d’ufficio” che, in un primo momento intendevo rivelare (mi sto già pentendo di quello che ho fatto!). Quale sia l’humus in cui nuotiamo, lo hanno comunque capito tutti, ed è questo che mi premeva. Borderline? Sono in buona compagnia, e tu lo sai.
Saluti affettuosi, bruno courthoud.
26 aprile 2011 a 12:22
@bruno courthoud
Apprezzo anch’io, al pari di Ottoz, lo spirito libertario che ti contraddistingue e la capacità di dialogare con intelligenza.
Detto questo, spero che le ricostruzioni riportate siano un poco più robuste delle associazioni (tue e di altri patuasiani) tra nickname e personaggi “caldi” nelle pagine di questo blog.
Oggi Musumarra, ieri Cerise.
Essù dai, forza con la fantasia: non è che alla firma “a.” deve per forza corrispondere un Angelo, o un Albert, o perchè no un Andrea, …
26 aprile 2011 a 15:01
è una ipotesi (a. = angelo musumarra) e ho già detto, se sbaglio, pazienza.
fantasia? preferirei non ricorrervi e parlare con persone con nome e cognome.
Chiunque tu sia, un saluto affettuoso bruno courthoud
26 aprile 2011 a 15:07
@bruno courthoud
Certo, pazienza.
L’importante è che pure le ricostruzioni riportate quì e là (vedi Ottoz) non siano frutto delle stesse “ipotesi” campate in aria.
Con altrettanto affetto, a.
26 aprile 2011 a 15:37
ma, visto che non sei angelo musumarra, che te ne frega della ricostruzione riportata? Era solo una “anteprima” per mettere in evidenza alcuni comportamenti di luciano caveri, che probabilmente non conosci, non molto “limpidi”, in occasione della ricostruzione di un rudere ad ayas, delle reazioni sue (minaccia di querele) e di questo benedetto angelo musumarra, quando ho accennato a questo fatto sul suo blog, il quale musumarra mi ha subito rimproverato un improvvido mio “errore d’ufficio” di cui era venuto a conoscenza per caso (?), errore il quale nascondeva altra storia poco nobile a proposito di cerise e rocco raffaele, i quali hanno subito avviato nei miei confronti un provvedimento disciplinare, conclusosi nel nulla quando ero già in pensione.
Tutto qui. Nulla di particolare. Fatterelli del genere succedono quotidianamente in regione e, come ho già detto, servivano solo ad evidenziare l’humus nostrano, che, credo, ormai tutti conoscano.
p.s. se in quegli anni, invece di demansionarmi (= pagato a far nulla), mi avessero affidato un ben preciso compito e ruolo, non me la sarei certo presa per meschinità di questo genere: non lo avevo mai fatto prima in tutta la mia carriera professionale. Ma lasciamo perdere queste meschinità, ci son cose ben più grandi.
Distinti saluti bruno courthoud