Neanche una goccia!
“La giornata mondiale dell’acqua”, in Valle d’Aosta avrebbe dovuto titolarsi “La giornata mondiale per lo sfruttamento dell’acqua”. Eh, sì i vari interventi, tenuti a Palazzo regionale dalla casta politica e dai suoi commessi, pur infiorettati di buoni sentimenti, hanno avuto come fil rouge lo sfruttamento dell’oro blu. Rollandin è stato il più chiaro di tutti, prendendo ad esempio il petrolio. Dove c’è petrolio si trivella e quindi dove c’è acqua si intuba! “Non dobbiamo sprecarne neanche un po’”. Questo in sintesi il suo innovativo pensiero. Se poi l’acqua si trova in un parco protetto, se irriga campi o è habitat prezioso, non è un problema, la priorità va all’esaurimento intensivo della risorsa. Questo modo di vedere il territorio è quello capitalistico di duecento anni fa, con ritoccate contemporanee che traducono l’energia pulita in una comoda giustificazione per gli affari (i certificati verdi che l’Europa paga sono la vera motivazione di quelle anime sensibili). L’idroelettrico va bene, non siamo quelli del No a prescindere come ci vuol presentare Mica Qualunque, ma la produzione di energia va valutata con molta attenzione e sensibilità verso il paesaggio che è anch’esso risorsa importantissima! L’utile poi deve essere distribuito, in modo congruo e non ridicolo, alla collettività ospite delle centrali, affinché il beneficio economico non sia solo a vantaggio del privato come invece spesso avviene. Anche il paesaggio come l’acqua che ne fa parte, non va sprecato, signor Presidente! Premio Attila datogli nel 1986 dal WWF per la scarsissima attenzione verso l’ ambiente, un’attitudine comportamentale che evidentemente gli è rimasta incollata nel tempo.
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29 marzo 2011 a 07:25
Dopo il chiarissimo intervento di rollandin, propongo di chiamare il “Piano per la tutela delle acque” con il suo vero nome: “Piano per lo sfruttamento delle acque”. Le ipocrisie formali non reggono più.
29 marzo 2011 a 09:27
Bruno, ormai credo si possa parlare di “Piano per lo sfruttamento generale”. Anche le distinzioni non reggono più. Questi sono senza fondo.
29 marzo 2011 a 12:49
Anche l’Equador con il suo Presidente Rafael Correa ci può dare lezioni:
“L’Ecuador rinuncia allo sfruttamento petrolifero del Parco Nazionale dello Yasuni’.
L’iniziativa si chiama “Modello Yasuní-ITT (Ishpingo-Tiputini-Tambococha)” e prevede che l’Ecuador rinunci a estrarre 900milioni di barili di greggio nell’area amazzonica protetta, un territorio che l’Unesco ha dichiarato Riserva mondiale della biosfera. In cambio parte dei governi dei paesi industrializzati si impegnano ad acquistare certificati verdi che vadano a compensare le perdite della mancata vendita del petrolio. Verra’ creato un fondo vincolato da 350 milioni di dollari: il 50% verra’ stanziato dallo stesso governo ecuadoriano, il restante dovra’ arrivare dalle “donazioni”. I soldi raccolti andranno a finanziare progetti sulle energie rinnovabili e di tutela ambientale. Alcune nazioni europee hanno gia’ garantito il loro appoggio e grandi personalita’ internazionali, tra cui Rita Levi Montalcini, si sono schierate a favore dell’iniziativa.
(Fonte: Parks.it il portale dei parchi italiani)”
Non credo che la VdA abbia bisogno di ulteriori sostegni per realizzare politiche più rispettose dell’ambiente!
29 marzo 2011 a 13:00
e tanto per dare una dimostrazione di coerenza, nella giornata mondiale dell’Acqua, madame Zublenà, propone alla Giunta di approvare l’ennesimo studio d’impatto ambientale per un impianto idroelettrico: è la volta della nuova centrale di Gressoney-La Trinité…, che sarà costruita dalla Power company s.r.l.
29 marzo 2011 a 16:12
La Gen Water Power? Quella dei pezzi presi in Cina per intenderci, quella della centralina di Brusson, se non sbaglio?
29 marzo 2011 a 21:50
è la centralina del vallone di cortlys, sito segnalato dal fai come “luogo del cuore” più votato in valle d’aosta?
29 marzo 2011 a 23:36
Qualcuno ha visto il cartone animato intitolato Rango che è ora nelle sale? Siamo nel deserto e i protagonisti sono tutti strani animali. Si parla proprio di acqua monopolizzata dal sindaco, una centenaria tartaruga avida di potere che afferma: “Vuoi il controllo del popolo? Controlla l’acqua!” Ma lo sgangherato camaleonte riuscirà a salvare la povera cittadina polverosa… arriverà un camaleonte anche da noi o ci teniamo i caimani a controllare i beni primari che madre natura ci mette a disposizione?
30 marzo 2011 a 06:26
no, un’altra. quella di Cortlys aspetta la sentenza del TAR. e la aspetterà ancora per chissà quanto…
31 marzo 2011 a 19:44
E pensare che qualche anno fa parlavano di CASA DELL’ACQUA ad Aosta per contrastare la plastica, lo spostamento con tir e il relativo inquinamento.
O’ sindaco!! Che fine ha fatto la tua acqua?
E’ finita a Saint-Vincent?
1 aprile 2011 a 11:06
L’autorità competente ci informa che l’energia elettrica, a partire da aprile, aumenterà di oltre il 3 per cento, in parte per compensare l’aumento del petrolio, in parte per pagare i certificati verdi. Ma quanto ci costa, a noi cittadini, questa energia pulita! E in particolare a noi valdostani!