Qualcosa si muove
Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.
Sembra un dialogo tra sordi quello faticosamente avviato tra il governo regionale i cittadini e le associazioni che si oppongono al pirogassificatore. Se il primo sostiene di avere accettato un reale confronto, i secondi non sono affatto d’accordo e l’hanno ribadito con forza ieri sera, all’Espace Populaire.
“Da tempo chiediamo che siano messi a confronto i diversi sistemi di smaltimento di rifiuti, il pirogassificatore e il trattamento biomeccanico a freddo. Tutto inutile” ha riassunto Fabrizio Roscio, del Comitato Rifiuti Zero. Però qualcosa si muove, e l’interesse per l’argomento si è esteso agli amministratori locali. Sono in 45, finora, ad avere aderito a “Valle Virtuosa”, il comitato formato da rappresentanti dei consigli comunali, della maggioranza e della minoranza, di vari paesi.
“La regione – ha proseguito Roscio – ha speso un milione di euro in studi inutili, che non si riferiscono agli scenari attuali. L’Arpa li ha smentiti, demolendo l’analisi comparativa tra l’ipotesi del termovalorizzatore e il piano rifiuti regionale del 2003, e ribaltando i risultati ottenuti. Ma anche l’analisi dell’Arpa oramai non è più attuale. Sappiamo, dati alla mano, che la nostra soluzione è più conveniente sul piano economico, energetico e della salute, ma non veniamo presi in considerazione. Il motivo è semplice: la questione non è tecnica né scientifica, ma strettamente politica”.
Per questo motivo si riparte con una nuova raccolta di firme. Finora, a quanto pare, è stata l’unica mossa che ha funzionato.
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24 marzo 2011 a 07:29
Riporto sotto un dispaccio ANSA di ieri, illuminante. Commento: un’assessora così, pensate forse che sia in grado di opporsi a un pirogassificatore?
10:36 REGIONI: VDA; BERTIN (ALPE), ASSESSORATO AMBIENTE INUTILE
(ANSA) – AOSTA, 23 MAR – ”L’assessorato regionale all’ambiente e’ inutile in quanto non svolge compiutamente le funzioni di sua competenza”. E’ l’opinione espressa in aula consiliare da Aberto Bertin (Alpe), replicando alla risposta avuta dall’assessore Manuela Zublena a una sua interrogazione relativa ai controlli sugli impianti termici civili.
Secondo Bertin, ”l’Arpa del Piemonte ha recentemente effettuato dei controlli sul funzionamento delle caldaie, verificando che, nonostante i certificati ne attestassero il buon funzionamento, nella meta’ dei casi, queste non operavano correttamente”. Inoltre l’interrogante ha sottolineato ”l’importanza dei controlli per la qualita’ dell’aria in particolare nella piana di Aosta”.
Da parte sua l’assessore Manuela Zublena ha risposto che ”i controlli vengono effettuati dal Corpo forestale con il supporto tecnico dell’Arpa entro sei mesi dall’avvio degli impianti per verificare l’efficienza dei sistemi di abbattimento dei contaminanti ed il rispetto dei limiti fissati dalle autorizzazioni”. Ha quindi aggiunto che i risultati rilevati nel corso degli autocontrolli ”vengono sistematicamente valutati”.
L’assessore ha infine precisato che ”l’effettuazione dei controlli ha consentito di tenere sotto controllo il funzionamento degli impianti e di intervenire laddove si sono evidenziate necessita’ di messa a punto dell’impianto stesso”.(ANSA).
24 marzo 2011 a 21:18
Sono tutt’altro che un esperto nel campo, però ho comnciato a documentarmi. Se ho capito bene l’alternativa proposta al pirogassificatore è il trattamento biomeccanico a freddo che ha come produzione finale una parte di rifiuti riciclabili e del combustibile da rifuti da portare fuori valle a bruciare in altri impianti.
Cioè, esportiamo i rifuti? E i costi e l’inquinamento del trasporto? Mi sembra troppo comodo portare il problema altrove. Pare più sensato che ognuno si tenga i suoi rifiuti e si risolva il problema a casa sua!
24 marzo 2011 a 21:28
@unoqualunque
ti sei informato male, forse ti hanno depistato.
24 marzo 2011 a 21:28
penoso
25 marzo 2011 a 08:16
Non lo hanno depistato lui vuole inquinare volutamente le informazioni, neanche capace di usare il suo di cervello, perchè la risposta che ha dato è quella ufficiale. Concordo sul penoso.
25 marzo 2011 a 08:58
E se invece di insinuare (e insultare), vi degnaste di esporre la risposta “non ufficiale”?
25 marzo 2011 a 09:09
Signor Unoqualunque, legga qui. http://www.aostasera.it/articoli/2009/07/13/10551/rifiuti-zero-propone-il-metodo-vedelago
25 marzo 2011 a 09:48
La raccolta firme è già stata fatta da vari comitati,ma al momento non è servita a nulla,cosa dovrebbe cambiare adesso?Ne sarei contenta ma me lo domando!
25 marzo 2011 a 09:58
E’ verissimo che la raccolta firme c’è già stata e che non ha prodotto nulla in concreto visto che siamo arrivati all’appalto, ma che altro si potrebbe fare? Scendere in piazza? Sono convinta che sì. Anche in pochi, non ha importanza, basta esserci. Dimostrare il nostro rifiuto verso questa scelta. I più timidi vedranno, si faranno domande: piccoli passi per distruggere il muro del silenzio che ci imprigiona.
25 marzo 2011 a 14:10
Ho letto per bene l’articolo del link.
Praticamente con questo sistema si recupera il 95-98 % dei rifiuti spendendo 1,5 milioni di euro per tutta la regione?
Non vi pare un poco esagerato?
Va bene risparmiare ma proprio credere alle favole!
25 marzo 2011 a 14:53
@unoqualunque
Anche se fosse una favola varrebbe la pena provare visto che i soldi sono nostri, non crede? Oppure vista l’assoluta trasparenza della nostra politica preferisce che vengano buttati (pardon, “investiti”) un centinaio di milioni di euro senza fiatare?
25 marzo 2011 a 15:42
Cioè, lei crede veramente che con 1,5 milioni di euro risolviamo definitivamente il problema dei rifiuti in valle d’aosta?
25 marzo 2011 a 17:18
@unoqualunque
penoso mercenario
25 marzo 2011 a 17:35
Un po’ monotono con questo “penoso”, non trova? Lei fa parte di quelli che dicono sempre di no, costi quel che costi. E poi, tutti questi mirabolanti dossiers, sinceramente, li ho trovati, come dire un poco fiappi!
25 marzo 2011 a 17:41
Guardi, unoqualunque, io sono dell’idea che non bisogna per forza scegliere l’opzione più economica, ma quella che ci garantisca il miglior benessere!
Ipotizziamo che il trattamento a freddo costi 50 e il pirogassificatore costi 25, io sceglierei la prima ipotesi: vivrei meglio e avrei risolto il problema dei rifiuti!
Anche a me pare onestamente poco 1,5 milioni, ma, ripeto, in alcuni ambiti il risparmio può anche passare in secondo piano!
Se poi si riesce a coniugare risparmio con benessere: TANTO DI GUADAGNATO! 🙂
25 marzo 2011 a 18:16
La soluzione di riferimento ai rifiuti in Valle doveva rimanere l’impianto di Vedelago (http://www.centroriciclo.com/impianti.php):
in pratica, detto semplicemente, si riutilizza tutto quanto. Non quella specie di compromesso a cui si voleva arrivare ad un certo punto facendo marcia indietrocome è successo con coloro che hanno gestito la questione.
I costi sarebbero stati, a voler esagerare, molto meno di un decimo di quei 232 milioni di Euro previsti e che saranno sicuramente superati.
Qualcuno, non è una critica ma una constatazione, a suo tempo scelse il tavolo di trattativa con una controparte, quella regionale, che aveva già deciso, perdendo tempo e perdendo la faccia.
Ora, bene per le firme e per l’informazione alla popolazione ma solo pensare che qualcuno ipotizzi un nuovo tavolo di consultazione con la Regione mi sembra pazzesco anzi masochistico.
Qui avremo a che fare con la diossina già presente in quantità preoccupanti ora nei Comuni limitrofi e ad Aosta: malformazioni, tumori, ecc..
A chi in questo blog sempre più spesso mette in discussione anche la realtà dei dati quando gli vengono sbattuti sotto il naso, suggerirei di evitare di nascondersi dietro ad uno pseudonimo e di firmarsi nome e cognome. Se se la sente ovviamente.
La serietà e l’efficacia di quanto si scrive dipende dalla credibilità e dal coraggio di una persona identificabile.
La rete rimane libera a tutti comunque…anche a chi si vuole nascondere…
25 marzo 2011 a 21:00
La questione dell’anonimato è in effetti un po’ una mia spina nel fianco. Ritengo però (come già esposto da altri in altre parti del blog, se ricordo bene) che un anonimo possa sbilanciarsi di più, senza per questo scadere nello scurrile o nell’offensivo (se l’ho fatto, me ne scuso e prometto di non ricaderci, almeno non subito!). Poi in queste pagine ci sono molti che non si firmano, la cosa pare non disturbi più di tanto la padrona di casa (che la pensasse diversamente, lo dica e ne trarrei le dovute conseguenze, in fondo siamo ospiti!). Quindi per il momento lascio le cose così.
Io non ho “messo in discussione la realtà dei dati”, anzi ho solo riportato quanto affermato da aostasera, cioè “Secondo Carla Poli (l’imprenditrice che ha creato l’impianto di Vedelago), il modello completo sarebbe applicabile nella nostra regione con un investimento di soli 1,5 milioni di euro”.
Quindi sono io che ho “sbattuto sotto il naso” questo dato.
A leggere i vostri “dietrologici” commenti sembra che io abbia degli interessi a difendere un sistema piuttosto che un altro. Mi spiace smentirvi, non ho padrini o mandanti e della giunta e di rollandin apprezzo solo certe qualità.
Mi sono solo messo a leggere i documenti predisposti dall’assessorato all’ambiente sul sito della regione (almeno non potete dire che la scelta non sia documentata!!) con tanto di studi di professoroni universitari compententi in materia.
Con ciò ovviamente non sono io in grado di stabilire quale sia la scelta migliore, ci mancherebbe. Dico solo che quanto fatto appare molto ponderato.
Ora non capisco come voi possiate invece sapere a botta sicura quale sia la scelta giusta. Avete una laurea in materia? Avete già progettato impianti simili?
Il tutto assomiglia un po’ alla vicenda dell’autostrada per il monte bianco. Mi ricordo le raccolte di firme per fermare il progetto. Tutto il comitato era convintissimo di essere nel giusto, che l’autostrada avrebbe distrutto per sempre la vda e allontanato i turisti. Invece la scelta si è dimostrata giusta e la vda è ancora in piedi. Oppure la battaglia per l’ospedale nuovo.
Voglio semplicemente dire che scelte del genere vanno fatte con cognizione di causa, dopo aver analizzato tutte le alternative. Forse si sbaglierà, però la scelta si sarà basata su un ragionamento, non sarà mossa da istinti, passioni o mode. Voi, in un certo senso vi prendete il diritto di decidere per tutti. Ora, credo che questo diritto (o forse in questo caso più un dovere, un onere) competa sicuramente di più al governo regionale, che è lì per questo!
25 marzo 2011 a 21:14
L’impressione è che il dibattito sull’inceneritore abbia un vizio di fondo, che falsa e svia ogni ragionamento. L’inceneritore o pirogassificatore sembra essere legato ad altro ambizioso progetto, il cosiddetto teleriscaldamento di aosta, con relativa inutile metropolitana. E chissà mai … un domani, allo smantellamento dell’attuale discarica, con recupero delle relative aree. Personalmente ho l’impressione che si sia cercata una soluzione “digeribile”, o da far comunque digerire, purché compatibile con le iniziative di cui sopra. Troppi interessi stanno dietro a questa operazione, la “Telcha” sta modulando i suoi progetti … .
25 marzo 2011 a 21:37
Ma la centrale del teleriscaldamento non verrà fatta ad aosta, nella zona ex-cogne, mentre il pirogassificatore a brissogne, nei pressi della discarica? Sono a circa 6 km di distanza …
25 marzo 2011 a 21:52
se non sbaglio, i due impianti saranno collegati e il calore prodotto dal pirogassificatore utilizzato per il teleriscaldamento.
25 marzo 2011 a 23:06
vedelago di per se non è la soluzione, ma un tassello di quella che potrebbe essere una soluzione alternativa all’inceneritore ormai quasi sicuro.
l’inceneritore, come dice il signor courthoud, ha senso solo perchè si vuole fare il teleriscaldamento che trascina con se la metropolitana. chissà chi vincerà gli appalti?
nessuno più nel mondo pensa a nuovi impianti per bruciare materia prima, solo i dementi lo fanno. in italia i dementi più scatenati (i nostri politici per intenderci) danno pure gli incentivi a impianti che bruciano rifiuti (materia prima) come se fosse una fonte rinnovabile, classificandola come assimilabile.
Hanno tolto gli incentivi al fotovoltaico ed al solare ma non l’hanno tolto a chi brucia scarti di lavorazione del petrolio e ai rifiuti.
26 marzo 2011 a 06:52
Bene, vedo che si è passati agli insulti.
Quando non si hanno più argomenti (se non delle risibili dietrologie) pure gli insulti vanno bene, l’importante è blaterare….
26 marzo 2011 a 08:28
Signor Bernabé, la pregherei di astenersi dagli insulti, che ho cancellato dal suo ultimo commento. Grazie per la collaborazione a tenere questo blog ad un livello di discussione sempre civile.
26 marzo 2011 a 09:29
ho insultato qualcuno? non mi pare, era solo UNOQUALUNQUE
26 marzo 2011 a 09:42
scherzavo, però veramente non mi sembrava di aver insultato nessuno. non ero nemmeno arrabbiato. boh
comunque mi piacerebbe sapere quali sono gli argomenti degli amministratori che hanno accettato l’impianto della regione senza nemmeno conoscere di cosa si trattasse. lo sanno almeno che sono responsabili, nel territorio da loro amministrato, della salute pubblica dei cittadini?
ho parlato personalmente con qualcuno di questi e candidamente affermano di non conoscere, di dover ancora approfondire.
l’approfondimento lo stanno facendo negli incontri promossi in questi giorni dall’amministrazione regionale, partecipati direttamente dal capo (penso che voglia vedere in faccia chi osa opporsi, non credo per la verità che il suo contributo alla discussione possa aggiungere nulla di interessante al problema o fare chiarezza).
gheddafi che regala ed illustra il corano a 100 vergini sotto la sua tenda al confronto è un dilettante.
26 marzo 2011 a 10:21
In effetti, credo che, analogamente a quanto si pontifica per il nucleare, la scelta, al di là dei costi presenti e futuri di ogni soluzione, debba assolutamente privilegiare la sicurezza e la salute dei cittadini. Se sussistono dubbi, si privilegia la soluzione che meglio garantisce sicurezza e salute. Al di là dei costi e delle convenienze, i cittadini, debitamente informati, capiranno ed accetteranno volentieri anche qualche sacrificio in più (raccolta differenziata, riduzione dei consumi). Penso che nessuno voglia correre il rischio di lasciare ai propri figli e nipoti una città e una plaine inquinata da diossina, polveri, e altre porcherie. O sì? Occorrerebbe, per un momento, mettere da parte qualsiasi ragionamente ed analisi di tipo economico.
26 marzo 2011 a 23:04
@ unoqualunque….
“Poi in queste pagine ci sono molti che non si firmano, la cosa pare non disturbi più di tanto la padrona di casa (che la pensasse diversamente, lo dica e ne trarrei le dovute conseguenze, in fondo siamo ospiti!)”.
Una soluzione ci sarebbe. Io non mi firmo, ma la mia identità ad esempio per mia volontà è conosciuta alla padrona di casa! Dunque, provi a fare altrettanto.
28 marzo 2011 a 14:39
Mi scusi la franchezza, ma a lei che gliene importa?