Uomini e topi


Non è Tripoli!

La Libia è un paese ricco. Fluttua su petrolio e gas. Dal punto di vista turistico è un gioiello da scoprire: mare cristallino, deserto magico, siti archeologici da sindrome di Stendhal. Ma tutta questa abbondante ricchezza di risorse non si traduce in benessere. Il centro storico di Tripoli è fatiscente (i restauratori italiani lo trasformerebbe in una meraviglia come hanno fatto all’Havana), c’è sporcizia dappertutto, ratti grossi come cani attraversano incuranti la strada. Sabratha e Lepthis Magna, due antiche città prima fenicie e poi romane, commuovono tanto sono belle, di quella pietra rosa e luminosa che contrasta con il blu del mare. I mosaici sono abbandonati fra i rovi, le architetture e gli ornati a disposizione dei ladri, i peggiori fra i quali appartengono alla Famiglia e agli amici della Famiglia. Ogni tanto, così mi è stato detto, sparisce un capitello, un bassorilievo… , trattasi di regali per questo e quella. I libici hanno l’energia eppure vivono in case miserevoli senza strade, negozi…, quartieri costruiti nel niente e spesso vuoti. Perché vi racconto questo? Perché quella ricchezza collettiva non tradotta in qualità della vita per tutti, seppur con le dovute cautele, mi ha fatto venire in mente casa mia. Il luogo dove vivo. Ricco eppur miserevole. Un paio di giorni fa è crollato un pezzo di soffitto in un’aula dell’Istituto Regina Maria Adelaide. Solo la fortuna ha concesso che non ci fossero vittime. Diverse classi sono state trasferite altrove, il che significa disagio. Possibile che i nostri ragazzi non possano godere di un servizio scolastico all’altezza del nostro reddito? Che non abbiano delle palestre? Che non possano usufruire di un trasporto efficiente e puntuale? Siamo ricchi ricchi ricchi eppure dove si è tradotta e si traduce tanta dovizia? Mi guardo intorno, non vedo ratti che attraversano la strada, oppure sì…

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11 commenti su “Uomini e topi”

  1. Frank Says:

    Non si tratta di un’analogia sbagliata… Se è per questo qui da 40 anni governa sempre lo stesso partito (come in Libia da 40 anni c’è Gheddafi), e non perché sia il migliore…
    Chissà, magari dopo l’ennesima strada, l’inceneritore ed il paesaggio deturpato anche noi ci sveglieremo come i cittadini libici… O no?

  2. bruno courthoud Says:

    Non credo, essenzialmente perché in Libia, a svegliarsi, sono stati, giustamente, i giovani: sono in tanti e il futuro è loro, non hanno bisogno di partiti o organizzazioni che li chiamino a raccolta per scendere in piazza.
    Da noi, invece, e in generale in occidente, la popolazione è vecchia e i giovani sono pochi. E’ diffusa la rassegnazione e al massimo ci si indigna. Manca l’entusiasmo dei giovani. I vecchi urlano, si lamentano, e tutto finisce lì.

  3. mistery Says:

    @Bruno, sempre pessimista…. ma qualcosa si muove, per lo meno sul fronte centrali… Se leggi sulla Stampa di oggi il comunicato di CVA, ci puoi vedere la stizza per come le amministrazioni locali, pur con tutte le cautele del caso, si sono opposte alla loro mega-centrale divora acqua… più o meno CVA dice loro: “brutte carogne, non volete la centrale? allora niente soldi per i vostri sempre più scarni bilanci, niente sovracanoni al BIM, niente alla Regione… tiè!”. Però bisognerebbe sapere se i soldi che CVA versa alla Regione sono poi davvero messi in circolo ai comuni, o se restano lì, nella cassa della Grande Madre, in attesa dell’inchino del sindaco di turno. Di sicuro i soldi da gestire in autonomia da parte dei comuni sono sempre meno. Un esempio? i fondi Fospi,per accedere ai quali non conta essere amici di- ma aver fatto un buon progetto, sono stati dimezzati quest’anno… Ma ci sono comuni, che grazie a quel non so che, riescono ad avere comunque soldi soldi soldi ….

  4. bruno courthoud Says:

    a mistery: spero nei giovani! io sono vecchio, cosa ci posso fare? e anche cornuto e mazziato (dalla pubblica amministrazione)!
    per quanto riguarda CVA e le amministrazioni locali, per mia modesta esperienza, credo che le amministrazioni locali, in fondo in fondo, vogliano solo alzare il prezzo del consenso! Nessuna di esse, infatti, si è dichiarata, in linea di principio, contraria al progetto.

  5. patuasia Says:

    Il commento di CVA sulla posizione dei comuni riguardo alla nuova mega centrale, sa proprio di ricatto. Un segno che conferma come funzionano le cose da queste parti. Forse ha ragione Courthoud sull’ipotesi che l’attuale diniego sia una mossa da parte delle varie amministrazioni coinvolte, per alzare il prezzo, ma forse no. Staremo a vedere, ma non staremo immobili.

  6. bruno courthoud Says:

    Brutti, brutti segnali, da una parte, molto probabilmente, si cerca di alzare il prezzo, dall’altra si minacciano ricatti!

  7. lamontanara Says:

    Sapore di Santa Grolla Unita!

  8. bruno courthoud Says:

    Non solo sapore!
    Dire CVA id est dire Regione, dire Regione id est dire Rollanden, che la rappresenta in qualità di Presidente della Giunta.
    La Regione reagisce stizzita alle osservazioni dei comuni? Ma non è la stessa regione che predica e sbandiera ai quattro venti la cosiddetta “Autonomie communale”?

  9. bruno courthoud Says:

    la CVA parla con la voce di rollanden.

  10. bruno courthoud Says:

    Il comunicato della CVA di Rollanden è inoltre un pesante ricatto per il VIA (Comitato per la Valutazione di Impatto Ambientale), il quale deve ancora esprimere il proprio parere. Che non sia casuale il fatto che il comunicato CVA preceda il parere del VIA? O il parere del VIA è già considerato previamente acquisito e favorevole? O il parere del VIA è considerato del tutto insignificante ed ininfluente? Con quale animo il VIA (organo regionale) potrà esprimere in perfetta autonomia e competenza (come usa dire rollenden quando richiama i vari pareri del VIA) il proprio parere, dopo un simile comunicato?
    Si ha l’impressione (per me è una certezza) di vivere in un paese dove certi adempimenti previsti dalla legge(pubblicità, presentazione di osservazioni da parte di privati e di enti pubblici, pareri VIA, ecc.) sono considerati un mero adempimento burocratico perditempo. Tanto vale abolirli (berlusconi docet).
    A proposito, avete notato che ormai da anni il PTP (Piano Territoriale Paesistico) non ha più diritto neanche di menzione? Qualcuno si ricorda che cosa è? Tanto vale abolirlo.

  11. la bela gigogin Says:

    di sicuro non se ne ricordano (del PTP) certi funzionari della soprintendenza ai Beni culturali, i primi che dovrebbero averlo davanti a mo’ di vangelo, e che esprimono invece pareri vergognosi qua e là, e anche al VIA (grazie ai quali autorizzano di tutto e di più!!!!). i loro colleghi che il PTP lo facevano rispettare li hanno opportunamente spostati di ufficio. chissà perché…..


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