I mangia mangia
Quello delle centrali idroelettriche oltre che essere un buon businnes è anche un businnes buono. Si occupa di energia alternativa, quella che non inquina. Con questa innocente giustificazione i nostri torrenti saranno trasformati prima in cantieri e poi in rigagnoli, per la felicità dei privati, alla collettività solo le briciole. Il torrente Ayasse, nella valle di Champorcher, è ritenuto di particolare pregio paesaggistico e faunistico (è l’habitat di una trota autoctona) e per questo tutelato. Su questo torrente sono previste due centrali! Provate a immaginare cosa resterà delle splendide cascate. Le vallate di Cogne e di Valsavarenche saranno coinvolte nel nuovo progetto di CVA che prevede di triplicare l’attuale centrale di Chavonne. Il fatto che questa si trovi in buona parte nel Parco nazionale del Gran Paradiso, non sembra disturbare i manovratori. E poi le centrali previste nei comuni di Etroubles e Saint-Oyen che vedono i rispettivi sindaci, contrari insieme alla popolazione, non ascoltati nelle due Commissioni regionali che preferiscono difendere il diritto dei privati a produrre. E ancora a Gressoney dove un proprietario è stato espropriato a sua insaputa dei suoi beni per permettere a un’impresa di realizzare l’ennesima centralina. Non c’è legge, diritto, protezione, direttiva europea, vincolo paesaggistico che possano fermare lo scempio. Questo sfruttamento selvaggio è frutto della nostra libertà di gestione delle acque. Se perdiamo il paesaggio cosa ci resta? L’autonomia di prenderci a calci.
Explore posts in the same categories: Affari, Ambiente, Animali, Battaglia, Degrado ambientale, Degrado morale, Domande, Folclore valdostano, Grandi Opere, Mafia di montagna, Mala Amministrazione, Montagna, Natura MortaTag: Albert Cerise, Centrali idroelettriche, Champorcher, Cogne, Comune di Etroubles, Comune di Saint-Oyen, CVA, Gressoney, Parco nazionale Gran Paradiso, Torrente Ayas, Valle d'Aosta, Valsavarenche
You can comment below, or link to this permanent URL from your own site.
1 febbraio 2011 a 15:08
Pongo una domanda retorica. Ma se già ora buona parte dell’energia idroelettrica prodotta in valle è destinata “all’esportazione”, a che cosa serve un tale accanimento nel continuare a costruire e a deturpare il paesaggio…? In nazioni più lungimiranti come la Germania si parla sempre più spesso di “decrescita felice”, qui da noi invece esiste solamente la crescita felice. Sì… Dei conti correnti dei soliti noti.
1 febbraio 2011 a 15:26
il tutto condito con un pò di peperoncino, come piace ad albert (se lo porta sempre dietro).
Lo Stato ha liberalizzato la produzione di energia elettrica. Viérin e Rollandin l’hanno rinazionalizzata a livello locale (micronazionalismo), poi cercheremo di fare come putin.
1 febbraio 2011 a 15:43
@ fiatosprecato: hai perfettamente ragione, la sola produzione di CVA è già attualmente tre volte superiore al fabbisogno locale (di interesse regionale?). Tutta l’energia che viene o che verrà domani prodotta è un eccesso rispetto ai fabbisogni locali e quindi non può venire considerata di “interesse regionale”. Non può neanche venire riconosciuta di “interesse nazionale” perché gli “interessi nazionali”, in fatto di energia sono ben altri.
E’ una pura e semplice attività commerciale e come tale deve essere considerata. La Corte dei Conti di Milano, se non erro, ha sollevato dubbi sulla legittimità per i comuni di poter “partecipare” alle società private produttrici. Da noi lo fa addirittura la Regione (CVA), mascherata da società privata.
La Regione, con una deliberazione, se non erro del 2006, ha dato istruzione agli uffici per l’esame delle pratiche presentate, ponendo qualche paletto.
Sono escluse dall’osservare questi paletti le centrali al di sopra di una certa potenza, in quanto ritenute del tutto impropriamente, anziché attività commerciali, attività di interesse regionale o nazionale.
La corsa alla centralina è conseguente anche alla corsa ai contributi europei, che hanno una scadenza temporale prossima (o già avvenuta). Tutto torna. “Seguire il denaro” come diceva Falcone e come sta facendo la Boccassini.
1 febbraio 2011 a 16:26
Io personalmente penso ad una cosa più terra terra:
Prima la Regione aveva le risorse dell’autoporto. Ora che questa risorsa è stata abolita se ne deve creare un’altra. Ad esempio l’eportazione dell’energia elettrica. E i conti tornano di nuovo!
1 febbraio 2011 a 16:45
@oscar rubio
Peccato che ai tempi dell’autoporto i nove decimi dell’ iva da importazione, in un modo o nell’ altro, finissero nelle casse regionali mentre adesso il percorso è esattamente opposto. Data la natura quasi sempre privata delle società interessate, a gonfiarsi sono sempre gli stessi portafogli. Come dice Bruno, bisogna “seguire i soldi” per capire certi meccanismi…
1 febbraio 2011 a 18:52
Ma dove pensate che vadano i ricavi netti di CVA? Andranno pure nelle casse della Regione!?
Però c’è un altro aspetto da considerare: CVA investe enormi somme ogni anno e grazie alla sua “natura” privatistica assegna a chi vuole i lavori e le forniture. Sarebbe interessante avere l’elenco delle imprese chiamate a far parte del giro!Ultimamente, tramite un gioco di scatole cinesi, ha aggiudicato polizze assicurative per una somma vicino agli 8 milioni: beneficiario di questo bel pacchetto sarebbe Zucchi, consigliere regionale PDL, assicuratore.
2 febbraio 2011 a 11:06
Bruno, ecco qui le linee guida ministeriali sulle energie rinnovabili, uscite nel 2010, e in particolare l’articolo sull’illegittimità delle compensazioni economiche per i comuni sede di opere, che potranno vedere compensati danni e disagi solo con interventi ambientali CONCRETI:
CRITERI PER L’EVENTUALE FISSAZIONE DI MISURE COMPENSATIVE
1. Ai sensi dell’articolo 12, comma 6, decreto legislativo n. 387 del 2003, l’autorizzazione non può
essere subordinata né prevedere misure di compensazione a favore delle Regioni e delle
Province.
2. Fermo restando, anche ai sensi del punto 1.1 e del punto 13.4 delle presenti linee guida, che per
l’attività di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non è dovuto alcun corrispettivo
monetario in favore dei Comuni, l’autorizzazione unica può prevedere l‘individuazione di
misure compensative, a carattere non meramente patrimoniale, a favore degli stessi Comuni e da
orientare su interventi di miglioramento ambientale correlati alla mitigazione degli impatti
riconducibili al progetto, ad interventi di efficienza energetica, di diffusione di installazioni di
impianti a fonti rinnovabili e di sensibilizzazione della cittadinanza sui predetti temi, nel rispetto
dei seguenti criteri:
a) non dà luogo a misure compensative, in modo automatico, la semplice circostanza che
venga realizzato un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili, a prescindere
da ogni considerazione sulle sue caratteristiche e dimensioni e dal suo impatto
sull’ambiente1;
b) le «misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale» sono determinate
in riferimento a «concentrazioni territoriali di attività, impianti ed infrastrutture ad
elevato impatto territoriale», con specifico riguardo alle opere in questione;2
c) le misure compensative devono essere concrete e realistiche, cioè determinate tenendo
conto delle specifiche caratteristiche dell’impianto e del suo specifico impatto
ambientale e territoriale;
d) secondo l’articolo 1, comma 4,
2 febbraio 2011 a 13:27
e il BIM?
2 febbraio 2011 a 17:03
centraline: moratoria subito, prima che sia troppo tardi!
3 febbraio 2011 a 01:20
@courthoud
come movimento cinque stelle appoggio la sua proposta di moratoria, e per il futuro aggiungo:
1) non si rilasciano concessioni su bacini inferiori ad una determinata superficie
2) referendum senza quorum, tra le popolazioni interessate, obbligatoriamente da tenersi prima del rilascio della concessione
3) titolarità delle concessioni rilasciate, solo ad enti pubblici (privati possono avere solo quote di minoranza)
4) ridistribuzione della quota pubblica dei proventi della vendita dell’energia in servizi alla popolazione o cessione gratuita ai cittadini dell’energia elettrica prodotta
il potere decisionale sulla gestione dei beni comuni deve ritornare nelle mani dei cittadini.
il parere tecnico non può essere l’unico elemento per verificare il rilascio di una concessione.
3 febbraio 2011 a 12:11
e occorre poi riportare in consiglio regionale l’attuale Piano di tutela (o uso?) delle acque colabrodo (o meglio colaacqua), tenuto conto delle giuste premesse contenute in una deliberazione di Giunta regionale del 2006 (o giù di lì), tradottesi impropriamente in indicazioni per gli uffici ai fini dell’esame delle pratiche, deliberazione in gran parte di dubbia legittimità, come gran parte dei provvedimenti amministrativi regionali e comunali ora che, a seguito dello spoil’s system, il visto di legittimità viene apposto da segretari comunali, coordinatori, dirigenti al servizio del padrone e che molte volte di diritto amministrativo non conoscono una mazza.
3 febbraio 2011 a 20:32
@oscar
porca miseria, mi scusi, leggo solo adesso il suo post qui sopra, quasi me lo perdevo.
io, personalmente, penso una cosa:
voi del pd, cercate un bel torrente ancora libero (se ne trovate ancora), fatevi dare una concessione, poi telefonate a fassino e ditegli che oltre ad una banca avete anche una centrale.
e voi volete governare? adesso capisco perché fate minoranza in questo modo. volete affondare le mani nella marmellata anche voi.
fantastico! ma fatele sapere alla gente queste cose!
3 febbraio 2011 a 23:01
Ma io non posso accettare una presa di posizione come quella di Grillo capo-comico e di un suo vice stefano ferrero che dice: Tra il Pd ed il Pdl non c’è nessuna differenza! C’è la differenza, eccome; tra Bersani e berlusconi; tra Franceschini e bossi; tra la Bindi e la russa. Suvvia cribbio, questo gioco al massacro non serve all’opposizione serve a chi vuole allontanare la gente dalla politica.
Fatte le opportune premesse e ritornando sull’argomento, come ho detto, io non sono per il purché si faccia qualcosa. Spendere le energie di migliaia di persone in movimenti dubbi e del tutto insensati è quanto di peggio possa esserci. Molto meglio lasciare la gente a casa che farla andare ai V-Day o ai No-Bday nell’illusione che qualcosa cambi. Inoltre, sono convinto che bisogna far capire che bisogna pensare con la propria testa e non con quella dei leader unici. Se ci pensa bene, tutti questi movimenti finiscono sempre per seguire un qualche leader e la gente aderisce, non partecipa.
4 febbraio 2011 a 08:45
la delibera cui si riferisce Bruno è la 976 del 4 aprile 2008 (ultimi giorni del governo Caveri) e recita :
“la Giunta rgeionale (considerato… ecc. ecc.) delibera:
1. di stabilire i seguenti indirizzi agli uffici per l’esame delle nuove domande di derivazione
d’acqua da corpo idrico superficiale a scopo idroelettrico ad integrazione delle disposizioni
previste dal Piano regionale di tutela delle acque e dalla deliberazione della Giunta regionale
n. 3924/2007 a decorrere dalla data di approvazione della presente deliberazione:
a) sono indisponibili al prelievo ad uso idroelettrico tutti i corsi d’acqua caratterizzati da
un bacino idrografico di superficie inferiore a 20 kmq.”
Seguono poi varie altre disposizioni e, alla fine, le solite eccezioni salva amici.
5 febbraio 2011 a 18:37
in provincia di sondrio (centrodestra) si sta alimentando una polemica similare intorno alle centraline. Il Pdl accusa la Lega locale di voler gestire in proprio il problema centraline. Affinità? Parentele?