Aggiungi un Cup!


Da gennaio ci sarà un Cup in più: quello per le prestazioni mediche in libera professione. Non riesco a capire l’entusiasmo dei sindacati per quella che è stata definita una “rivoluzione”. Mi sembra, al contrario, che sia un modo per incentivare la sanità privata. Provo a ragionare: se telefono per una prenotazione e mi dicono che devo aspettare diciamo tre mesi, chiedo i tempi d’attesa del servizio privato, se mi rispondono tre settimane, che faccio? Prenoto, soldi permettendo, la visita che richiede meno tempo, è ovvio. La rivoluzione consisterebbe, dunque, nel telefonare direttamente al Cup e poter usufruire di una visità con ricevuta? Certo, se me lo posso permettere è una bella comodità, ma non riesco a togliermi dalla testa la convinzione che il vero cambiamento che entusiasmerebbe gli animi dei più, sarebbe quello di una sanità pubblica funzionante per tutti e non solo per quelli che possono pagare le costosissime visite private. Per concludere mi viene da porre una domanda: l’Azienda Usl che dà questo servizio ai professionisti mette qualcosa in cassa o fa della beneficenza? Nel frattempo i servizi non essenziali, ma considerati importanti dal direttore generale della Usl, Stefania Riccardi, si  pagheranno a tariffa intera.

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