Portafoglio allo specchio
Fate un po’ il confronto fra questi soldi pubblici distribuiti a una scuola e a un dirigente: 8.868 euro alla scuola elementare di Champdepraz per i lavori di adeguamento alle norme antincendio; 5.000 euro lordi all’anno per l’aumento di stipendio a Luisa Wuillermoz, direttore della Fondazione Grand Paradis.
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12 dicembre 2010 a 15:43
che dire a proposito di Luisa Vuillermoz, direttora della Fondation Grand Paradis (uno dei tanti carrozzoni politici locali)?
Al di là della polemica strumentale e personale sollevata dal gruppo politico Alpe, a me pare che di Luise Vuillermoz sia piena la valle d’aosta e l’italia, e che il loro numero sia in continuo e costante aumento.
Occorre forse ricordare che Luisa Vuillermoz è figlia d’arte, figlia di assessora UV alla pubblica amministrazione costretta a mettersi da parte in seguito alle polemiche suscitate dagli aiuti di stato, pardon, di regione, forniti all’azienda traballante del di loro marito/padre, e che per questo si è, a suo tempo, giustamente pensato di risarcire la famiglia, dopo tante traversie subite, con questo modesto incarico alla figlia?
E ora si storce il naso per quattro denari in più che la medesima, “honoris causa”, si sarà senz’altro meritati per i suoi meriti indubbi?
Ma vogliamo proprio che questa povera figliola vada a finire anche lei nel calderone dei precari, senza arte né parte, senza padri, madri, né padrini, che già abbondano ogni dove e per cui sarà necessaria la costituzione di una ennesima SpA pagata da noi cittadini (in particolare dai cittadini italiani che ci sovvenzionano)?
Mi ritorna in mente un banale (si fa per dire) episodio della mia vita privata.
Negli ultimi anni in cui “lavoravo” in regione (le virgolette sono d’obbligo), stufo di essere pagato a fare niente, stufo di rivolgermi ai miei superiori per cercare, invano, di sapere quali fossero i miei compiti e le mie mansioni, ma più stufo ancora di vedere calpestata la mia dignità, il mio orgoglio e la mia qualificazione professionale, che, tra l’altro, tutti mi riconoscevano, ebbi la malaugurata idea di inviare a titolo personale una lettera all’apposita commissione che avrebbe dovuto occuparsi della valutazione del personale dipendente e p.c. all’assessore e al presidente della giunta, in cui facevo presente la mia situazione di forzata inattività. Purtroppo, forse, non ebbi l’idea di chiedere un aumento di stipendio o il trasferimento ad altro incarico maggiormente retribuito.
Nessuno mi contattò.
Ricevetti una risposta scritta in perfetto burocratese in cui il presidente di suddetta commissione si dichiava dispiaciuto e mi assicurava che senz’altro l’amministrazione regionale avrebbe provveduto a riconoscere e garantire la mia professionalità nei modi dovuti. La medesima risposta era indirizzata ai politici di cui sopra.
Come era da prevedersi nessuno nuovamente mi contattò e nulla cambiò. Fu allora che decisi di andarmene dalla pubblica amministrazione alla prima occasione (mi mancavano pochi anni alla cosiddetta “quiescenza” per anzianità).
Non sapevo ancora quello che il futuro mi riservava. Una diffamazione tra virgolette da parte del mio dirigente (tra virgolette si può diffamare, così disse il giudice), minacce di morte a me e ai miei familiari per aver portato a conoscenza degli amministratori comunali di questo profondo nord e, p.c., della procura, di appalti molto chiacchierati (il tutto regolarmente archiviato), una causa per demansionamento in cui il giudice mi riconobbe due anni di demansionamento effettivo ma respinse il ricorso, e ora mi ritrovo querelato per diffamazione addirittura dal questore.
Ma ora basta, non ne posso più e non ho più alcuna intenzione né di combattere, né di difendermi. Non ne ho più l’età. Se l’intenzione era quella di silenziarmi, ci sono perfettamente riusciti.
In chiusura, faccio solo presenti due chicche emerse (vedasi La Stampa) dall’ultimo congresso UV.
1) Rollandin afferma: “Non esistono in Valle società private che non hanno aiuti da Finaosta o dall’amministrazione. Non vorremmo fare ingerenze, ma normalmente sono proprio i privati a chiedere”.
Insomma, siamo proprio un popolo di pezzenti tenuto in piedi dalla regione, anzi dallo stato (c.v.d.)
2) Perron si chiede: “Perché molti giovani valdostani non vogliono più fare certi lavori?”
Pensando a Perron, me lo chiedo anch’io.
Arrivederci e buone feste a tutti.
12 dicembre 2010 a 16:01
p.s. nessuno a me ha mai chiesto scusa di niente.
12 dicembre 2010 a 20:26
Cosa c’entra la retribuzione di un dirigente con un lavoro di adeguamento di una scuola?
Mi sembra una concessione gratuita alla facile demagogia e alla maldicenza di carattere personale, che finora ho visto utilizzare a piene mani dal populismo di matrice berlusconiana.
Mi risulta che il dirigente in questione abbia vinto un concorso in competizione con altri concorrenti.
A me non risulta che la persona in questione sia stata eletta in qualche consesso fruendo del cognome che porta né mi risulta che sia stata nominata dal potere politico in qualche consiglio di amministrazione.
Che in questa nostra regione non si riesca neppure più a valutare una persona per quello che è e che fa e non per il cognome che porta?
Ritengo, invece, non solo legittimo ma doveroso chiedere conto dell’operato di Fondation Grand Paradis e dei suoi responsabili.
E se scoprissimo che negli ultimi anni ha fatto bene, svolgendo una notevole mole di attività? Può dare così fastidio?
13 dicembre 2010 a 00:00
Se sono stato in parte o totalmente inesatto in quello che ho scritto, chiedo scusa direttamente e pubblicamente all’interessata.
L’occasione mi è però grata per ricordare un particolare del concorso in seguito al quale fui poi assunto in regione, prima con contratto di sei mesi in sei mesi per due anni, ed in seguito ad un secondo concorso, a tempo indeterminato.
Dopo gli scritti, rimanemmo in gara in due, io ed altra persona, che già lavorava, con contratto a termine, presso la regione ed in quel posto per cui era stato bandito il concorso.
Solo anni e anni dopo il concorso venni a sapere che il Presidente della Commissione (un politico, il Presidente della Giunta regionale) era rimasto amareggiato quando, in seguito, aveva saputo che:
1) L’esperto e membro tecnico della Commissione era il Professore universitario con cui l’altra persona s’era laureata.
2) All’orale all’altra persona fu fatta dal membro tecnico una specifica domanda sulla propria tesi di laurea (il PNGP).
A me fu invece riservato un trattamento particolare: il membro tecnico mi chiese di parlargli dei modelli matematici in urbanistica. Lascio giudicare a voi, se qualcuno è in grado di giudicare.
In ogni caso, a mio modesto parere, occorre ritornare ai concorsi, come previsto dalla costituzione (senza i politici in commissione) ed abolire al più presto lo spoil’s system, madre, in valle d’aosta ed in italia, di porcherie di ogni tipo.
Scusate questi sfoghi, ma in questo periodo sono particolarmente “disturbato” ed amareggiato.
13 dicembre 2010 a 09:36
@Un osservatore:
“E se scoprissimo che negli ultimi anni ha fatto bene, svolgendo una notevole mole di attività? Può dare così fastidio?”
Se ha fatto bene vuol dire che ha fatto semplicemente il suo lavoro…
13 dicembre 2010 a 15:22
Credo che in tempi in cui la crisi viene menzionata tutte le volte che ci sono dei tagli che riguardano i servizi pubblici (ludoteca del Beauregard, ad esempio), la stessa crisi dovrebbe essere lo stesso movente per rimandare in anni più floridi l’aumento dello stipendio di chi lo percepisce già abbondante. Questione di buon gusto e sensibilità. Il paragone con l’entità offerta a una scuola sottolinea il concetto.
13 dicembre 2010 a 19:13
Scusate, ma non vi risulta che anche i Dirigenti siano perfettamente allineati, chi a una fazione chi all’altra? Ora vogliono regionalizzare anche gli insegnanti, l’ultima categoria ancora “libera” di esprimere un’opinione e di dire no. Non ci si capacita, ma i tagli nelle scuole valdostane sono state pesanti, non per nulla i docenti hanno deciso varie tipologie di lotte, tra le quali il no alle gite.
14 dicembre 2010 a 09:23
Patuasia, non sono solo 5.000 euro lordi all’anno, l’aumento della signora in questione. mi pare di ricordare dal giornale dove ho letto la news, che sono 5000 nella parte fissa + altri 5000 nella parte “variabile” dello stipendio. così, per la precisione…
14 dicembre 2010 a 12:12
Vero, signora Penelope, sono stata imprecisa, l’aumento è di 10.000 euro lordi l’anno: la parte variabile la diamo per scontata.
16 dicembre 2010 a 12:41
e nessuno ricorda che dai più la signora in questione aveva diretto con parsimonia l’azienda di famiglia, portandola insieme all’AD suo amico sull’orlo del fallimento. La Regione, dopo aver comprato i capannoni ha pensato bene di sistemare anche lei… Ma vi stupite ancora?
16 dicembre 2010 a 13:51
Non ci stupiamo, ci indigniamo, è diverso.
18 dicembre 2010 a 20:23
Colgo l’occasione della gentile ospitalità per ritornare su questa vicenda.
Pur non condividendo, posso capire raffronti più o meno pertinenti con la dirigenza regionale, e perfino scatti di acredine.
Trovo, invece, offensivo ed inaccettabile il ricorso all’insinuazione e alla denigrazione nei confronti di chiunque.
Non conosco le cause vere delle difficoltà della Tecnomec di Arnad, ma occorre certamente ricercarle aldilà dei pettegolezzi messi in circolo da alcune delle parti in causa.
In ogni caso, l’attuale Direttore di Fondation Gran Paradis non è stato sistemato lì dalla Regione ma ha vinto un regolare concorso pubblico.
Nella primavera del 2006, al concorso parteciparono una decina di concorrenti con curriculum importanti, fra i quali il precedente Direttore, e la Commissione di Valutazione era particolarmente qualificata.
Può non piacere, ma è così.
19 dicembre 2010 a 09:55
Signor Osservatore, personalmente non mi importa un granché delle faccende familiari della signora in questione e mi fa sinceramente piacere che sia stata regolarmente assunta tramite concorso e che svolga bene il suo lavoro, ma, lo ripeto, non trovo opportuno l’aumento del suo stipendio in un periodo di crisi che penalizza voci più importanti quali la ludoteca del Beauregard.
19 dicembre 2010 a 11:11
Forse l’Osservatore di qui sopra dimentica di dire che le commissioni di valutazione (oggi tanto di moda), ancorché “libere e indipendenti” come qualche legge vuole farci credere, sono invece al soldo dei politici, infarcite di rappresentanti il cui curriculum é perlomeno dubbio, prone al volere di chi nomina e dis-nomina in dirigenti secondo il suo tornaconto. E’ interessante anche consultate gli incarichi “paralleli” e ben retribuiti che vengono conferiti sempre ai membri di queste commissioni. Sarà che sono davvero bravi e unici! Certo sono aspetti che é difficile si vengano a sapere al di fuori di un’amministrazione pubblica, ma con un po’ di buona volontà di informarsi ci si arriva!
19 dicembre 2010 a 20:38
Signora Patuasia, continuo a non capire.
Anch’io ritengo importante la ludoteca del Beauregard e vedo tanti altri servizi da migliorare oppure da creare, anche razionalizzando e rimodulando la spesa regionale.
I servizi, peraltro, richiedono il lavoro delle persone.
Il direttore di Fondation Grand Paradis ha lo stipendio fermo da 4 anni, dalla data di assunzione: lei ritiene legittimo oppure no che un lavoratore ambisca a migliorare la propria posizione? A vedere riconosciuto capacità e meriti?
Non le sembra lesivo della dignità di un lavoratore l’enfasi posta su questa vicenda?
Oppure ritiene che in generale i dirigenti del settore pubblico guadagnino troppo?
20 dicembre 2010 a 14:24
Signor Osservatore, Rollandin così ha detto: “il settore pubblico dia un esempio di sobrietà attraverso una riduzione dei costi della macchina istituzionale”. Gli stipendi ordinari dei dipendenti del parco sono bloccati da un bel po’. Alla luce di questi due fatti con che coraggio si aumenta lo stipendio di un dirigente, soprattutto quando questi è figlia di un ex assessore? Non crede che un po’ di pudore e coerenza sarebbero stati necessari?
20 dicembre 2010 a 16:49
o forse è più grave chiedere 18mila euro per i diritti di un marchio usato ed abusato, prendendo ancora soldi senza fare nulla.
A Cogne, almeno, lavorano, non passano il tempo a farsi pippe mentali su internet…
20 dicembre 2010 a 19:52
Mi dispiace molto signora Patuasia che lei, saltellando dalla scuola di Champdepraz alla ludoteca del Beauregard, dalle enunciazioni di Rollandin agli stipendi dei dipendenti del parco, non riesca a giudicare una persona senza ricorrere alle ascendenze familiari e al discredito personale.
I suoi commenti darebbero anche a me lo spunto per scendere facilmente sul piano della demagogia a buon mercato e dell’attacco personale. Non lo faccio: intendo mantenere il rispetto dovuto per chi compie il proprio dovere, dall’operaio al dirigente, che lavori in valle o fuori valle.
20 dicembre 2010 a 22:27
Mi dispiace molto signor Osservatore che lei prenda come spunto quello che lei avverte come discredito per giustificare un atto amministrativo fuori luogo. A me personalmente non frega niente delle origini di Luisa Wuillermoz, e condivido la necessità di premiare i migliori, solo che in tempi dove Rollandin discetta di sobrietà, una scuola per la sicurezza dei suoi allievi riceve 8.000 euro, gli stipendi dei lavoratori del parco sono congelati, avverto una certa contraddizione nell’aumento di una seppur meritevole dirigente. La considera demagogia a buon mercato? Attacco personale? Non lo sono. Semplice constatazione di assenza di realismo e di buon gusto: l’aumento poteva aspettare come aspetta quello di tutti gli altri.
20 dicembre 2010 a 22:35
I diritti d’autore esistono e il prezzo richiesto era quello definito dal mercato che valuta l’importanza della manifestazione e il numero delle uscite del marchio. Inoltre, signor Tuttibuoni, mi sono già precedentemente congratulata con l’assessore Isabellon con una lettera pubblica per la sua scelta e aver così risparmiato 10.000 euro, devo farlo ogni volta che mi interesso della spesa dei soldi pubblici?