Il percorso dell’illegalità


A scuola si organizzano percorsi sulla legalità. Si insegna ai ragazzi di rispettare la legge. Una legge che però non riguarda i reati più comuni commessi dalle brave persone, mi riferisco ai crimini che coinvolgono il mondo della politica e dell’amministrazione. Di questo non si parla, eppure se ne dovrebbe parlare e non solo agli studenti. Un percorso della legalità dovrebbe essere istituito proprio per i nostri amministratori, perché con il loro buon esempio possono educare il cittadino comune che li ha eletti come suoi rappresentanti. Succede l’esatto contrario: i cittadini comuni votano chi più somiglia loro. Chi è capace di chiudere un occhio, anzi tutti e due. Si è così creato un circolo vizioso difficile da sciogliere e, per certi aspetti, da capire. Infatti chi darebbe le sue finanze a chi è stato più volte pizzicato per aver emesso degli assegni a vuoto? Nessuno! Invece non è così, un sindaco governa un paese e dispone dei soldi pubblici pur avendo, nel suo curriculum vitae, diversi reati riconducibili a quanto sopra. Eletto da chi vede nel denaro pubblico una possibilità per sé e non per tutti. Che poi il reato sia stato abrogato non alleggerisce il comportamento del politico. Lo stesso sindaco colleziona altri reati come la violazione delle norme di polizia per le cave e miniere, la violazione delle norme del codice postale, l’occultamento di documenti contabili, la violazione delle norme in materia ambientale. Il “signore” ha pagato le ammende, ma dovrebbe occuparsi d’altro, invece occupa la poltrona di primo cittadino, molto probabilmente perché questo lo aiuta nei suoi interessi privati che sa distribuire con oculatezza per ottenere il necessario consenso. Dunque, alla fine di questa storiella di paese cosa ne pensate delle varie iniziative promosse per divulgare la legalità? Non vi sembra una macroscopica presa per il sedere?  Meglio ancora, un abile diversivo? Un depistaggio dalla via dell’illegalità che si dirama sempre più nella nostra Valle? (Conosciamo il nome del sindaco, ma vista la recente querela per diffamazione ricevuta da un nostro utente ci riserviamo di dirvelo, anche se ci sono documenti che provano ciò che abbiamo scritto).

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7 commenti su “Il percorso dell’illegalità”

  1. bruno courthoud Says:

    chiunque sia, ha già acquisito meriti sufficienti per poter essere eletto, alle prossime elezioni, consigliere regionale.

  2. libero Says:

    Con quel curriculum ha una carriera assicurata!

  3. bruno courthoud Says:

    potrà anche presenziare corsi di legalità nelle scuole!

  4. libero Says:

    Certissimo!

  5. Penelope Says:

    per molti amministratori, comunali e regionali, è e resta un MITO!!! L’iscrizione al partito unico è cosa fatta, già da un anno circa (giusto in tempo per le elezioni comunali), adesso manca la formalità dell’elezione a consigliere regionale, ma è solo questione di aspettare un paio d’anni…

  6. bruno courthoud Says:

    paese legale e paese reale (ovvero un paese da cui andarsene al più presto).

    In tutto il paese si predica, a parole, la legalità.

    “A lezione di cultura della legalità. Ore 9,30 di ieri, scuola media di Morgex, seconda e terza classe, sezioni A, B e C: un centinaio di ragazzi ascolta in silenzio il professore in divisa, un ufficiale dei carabinieri”.

    da La Stampa, venerdì 3 dicembre 2010.

    In tutto il paese si pratica invece, tranquillamente, l’illegalità.

    “All’aeroporto di Fiumicino evitava i controlli alle valigie piene di droga.”
    “Un colonnello per la ‘ndrangheta: era la talpa dei narcotrafficanti.”
    “Nell’appartamento in caserma l’ufficiale aveva un arsenale”.

    dallo stesso numero de La Stampa.

    No comment. Speriamo, penso invano, che l’ufficiale in questione (e gli eventuali suoi complici) vengano,immediatamente, radiati dal corpo di appartenenza, senza aspettare la Cassazione, quando, molto probabilmente, saranno già in pensione.

    Come sono lontani i tempi in cui si diceva che l’esempio vale più di mille parole!

  7. bruno courthoud Says:

    “Ollomont. Continua la serie di incendi.”
    “Ancora un’auto data alle fiamme”
    “A Vaud sono arrivati anche i carabinieri. I militari stanno indagando sulle cause del rogo e, viste le basse temperature della notte, sono più propensi a pensare al dolo che a un fatto accidentale.”

    “Negli ultimi mesi sono state diverse le auto che hanno preso fuoco in Valle d’Aosta. Prima dell’incendio di Ollomont, una Fiat Bravo è stata data alle fiamme in frazione Péroulaz di Charvensod, mentre a fine agosto a Porossan era stata distrutta dalle fiamme un’Alfa Romeo Spider. Il 29 ottobre una Fiat Punto, parcheggiata sulla strada regionale per Champorcher, aveva preso fuoco a Pontboset, mentre a settembre, sempre ad Aosta, …, tre auto …”

    da La Stampa di sabato 4 dicembre 2010

    No comment, troppo pericoloso.


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