Veleni no problem!

Non preoccupatevi per la salute, è tutto sotto controllo: l'ospedale verrà presto costruito e la radioterapia potete farla comodamente ad Aosta!
Ci sarebbe piaciuto di più che la questione “cromo esavalente” l’avesse tirata fuori un consigliere dell’Alpe, invece l’inquietante tema è tornato in auge grazie ad Alberto Zucchi che, in Consiglio regionale ha chiesto delucidazioni in merito all’assessore all’Ambiente, Manuela Zublena. A leggere gli articoli di cronaca sulla faccenda non si capisce molto di come stanno realmente le cose. Secondo quanto sa Zucchi, ci sono dei pozzi contaminati dal cromo esavalente sotto l’acciaieria. Secondo quanto sa Zublena tutto è sotto controllo e non vi è presenza di cromo VI nell’acqua. Secondo quanto scrivono i giornalisti Albiero e Pellissier, di Aostasera.it, il dibattito è come un fiume carsico che ogni tanto emerge per poi scomparire. Il limite massimo consentito di Cromo VI è di 5 microgrammi. Nel 2007, nell’area Cogne i microgrammi erano 167,4. Da quella data non se sa più nulla, perché il piezometro si è rotto, così si giustifica l’Arpa. Non si sa nulla neppure dello studio, effettuato nel 2008 dalle società Vallée d’Aoste Structure Spa e Cogne Acciai Speciali Spa, per verificare lo stato qualitativo della falda sotto l’area industriale. Studio resosi necessario proprio a causa del superamento della soglia di contaminazione dei parametri cromVI. “Tutti i soggetti interessati si mettono attorno a un tavolo non solo per monitorare la situazione, ma soprattutto per comprendere eventuali responsabilità.” Così si espresse l’allora assessore Alberto Cerise. Voi ne sapete niente di eventuali responsabilità individuate? Intanto si muore sempre più spesso di tumore.
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5 novembre 2010 a 18:04
La questione cromo esavalente è una grossa bomba che non si vuol far scoppiare, così come quella della diossina presente nella piana di Aosta (e non solo).
L’Arpa, pur possedendo al suo interno ottimi tecnici, ha le mani legate: è un organo controllato dall’Union e compagni e ogni volta che è entrata in area Cogne ha sempre dovuto avvisare prima la direzione…Chiediamoci perchè in VdA non esiste uno studio epidemiologico sul tasso di tumori (e sulle morti a causa di questi)degli abitanti storici del villaggio Dora. L’importante è rassicurare, minimizzare, confondere le ideee con un linguaggio tecnico. Ma Zucchi ha ragione, è una questione da approfondire.
5 novembre 2010 a 18:37
Per chi non fosse abbastanza preoccupato consiglio di – guardare il film Erin Brokovich tratto da una storia vera di inquinamento da cromo esavalente…
6 novembre 2010 a 09:16
Grazie al commento di Gandalf capisco perché Iddu e la sua cameriera preferita Manuelita hanno diramato alla velocità della luce nella sera stessa del consiglio un comunicato di rassicurazione dei cittadini sul Cromo VI nei suoli occupati dalla CAS. Di solito se ne fottono allegramente delle critiche su qualsivoglia tema. Qui no. Qui si sono affrettati oltre misura a precisare a mezzo stampa che tutto è OK. Segno che Zucchi ha colpito nel segno (scusate il bisticcio di parole ma ci sta). Agghiacciante la dichiarazione di quell’astutone di Donzel che ha perso l’ennesima occasione di starsene zitto (togliendo così ogni dubbio sulla sua intelligenza) dichiarando che Zucchi, nel sollevare la questione inquinamento, vuole in realtà dare un colpo mortale all’ultimo baluardo industriale in Valle. Donzel, ma ci sei o ci fai?
6 novembre 2010 a 09:38
Donzel: non dimentichiamo che, prima di passare la mano all’UV, Vallée d’Aoste Structure (ex area cogne) era “democraticamente controllata” dai DS. Vallée d’Aoste Structure figura, insieme alla cogne, tra gli assegnatari dell’incarico per verificare il grado di inquinamento, i cui risultati nessuno conosce, ammesso che ci siano. Tutto si tiene.
“C’è una virtù che cercheremmo invano nelle parole dei politici: la franchezza” (Michele Ainis)
6 novembre 2010 a 18:43
A questo “paradiso terrestre” aggiungiamo un bel pirogassificatore?
6 novembre 2010 a 19:51
Magari vicino a una scuola?