Noi per noi
“Non servono studi di marketing, analisi e questionari per capire quanto sia profondo l’abisso che divide la Val d’Aosta dal Trentino Alto Adige…” così inizia l’interessante articolo della Stampa a firma Stefano Sergi, circa la partecipazione valdostana al Salone del Gusto. Presente il banco della Regione, assenti tutti i privati. C’è da giurarci che questa volta l’assessorato non abbia pagato loro gli stand! Perché stupirci? L’economia valdostana è un’economia assistita dalla Regione così come la Regione è assistita dallo Stato: l’imprenditorialità non fa parte del nostro dna. Poi di imbastire i contatti con l’estero non glienefrega a nessuno: ci bastiamo noi.
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27 ottobre 2010 a 18:39
Sì, credo anch’io che questa volta le aziende lo stand dovevano pagarselo. Confronti con il Trentino? Meglio non farli, se no ci viene la depressione.
27 ottobre 2010 a 18:39
beh…per certe cose forse è meglio decrescere che crescere…
i prodotti forse è meglio che rimangano qui…è la gente che dovrebbe venire a “trovarli”
27 ottobre 2010 a 18:43
Scusa Andrea, già puntiamo e giustamente, sui prodotti di nicchia, se poi dobbiamo anche decrescere allora tanto vale che chiudiamo la baracca. La nicchia va be, il nido di pulce no. Poi sul fatto che la gente debba venire da noi sono d’accordo, ma dovrà pur sapere che esistiamo e cosa produciamo, infatti il Trentino ha sfruttato bene l’opportunità per farsi anche pubblicità turistica.
27 ottobre 2010 a 20:13
decrescere era piu riferito a teorie economiche-sociali attuali… il problema è che è una decrescita non voluta…