In quota


Ci sono calabresi e calabresi. C’è la comunità sangiorgiogiacomese che è la più numerosa, quella cosentina, quella di Melito Porto Salvo e quella sidernese. Le ultime tre devono essere comunità piccole piccole, perché nessuno dei vip della politica ha ritenuto necessaria la partecipazione a questa seconda festa dei calabresi che le vedeva coinvolte. In veste di organizzatrice c’era la consigliera regionale Carmela Fontana e basta. Assente pure il Sindaco che, all’ultimo, deve aver accusato un brutto mal di testa. Strani conti della politica: che l’altro pezzo di Calabria sia tutto in quota PD?

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8 commenti su “In quota”

  1. zorro Says:

    ma non diciamo stupidaggini! Nel 2008 la festa in questione è stata finanziata con ben € 12.000 dalla presidenza del consiglio della regione autonoma. Nel 2009 la stessa festa è stata finanziata dalla presidenza della giunta regionale, cioè direttamente da…IDDU E come è ovvio il nostro era presente al pranzo della capra… queste feste elettorali del tubo, democraticamente sono pagate dal contribuente.

    Quest’anno la fondazione del partito democratico ha ottenuto € 80.000per organizzare una nostra fotografica ridicola…

    ma non Prendiamoci in giro!sono tutti calabresi! Democratici, di San Giorgio o di BRUSSON

  2. mistery Says:

    Urrrrrrca che generosità verso il PdL senza elle. Si capisce, adesso, perché Donzellino frigna tanto per tornar presto tra le braccia del pouvoir.

  3. mistery Says:

    qualche info in più sulla mostra fotografica ridicola sarebbe interessante da avere… così si sa come fare per ottenere finanziamenti per altre iniziative analoghe…

  4. lamontanara Says:

    Mi accodo a Mistery, mi piacerebbe sapere qualcosa sulla mostra fotografica peraltro poco pubblicizzata.

  5. El Pì Says:

    Probabilmente i nostri assessori hanno il difetto di essere troppo di bocca buona nel finanziare iniziative, si può anche azzardare che lo facciano per creare facile consenso, almeno in alcuni casi.

    Delle volte succede anche che escano i soldi per iniziative abbastanza inutili (io dico Forattini, per esempio) e non escano per cose tipo “Strade del cinema” che costava 35 mila euro ed era una cosa carina.

    Su questa cosa, per esempio i Democratici aostani si sono lamentati e bisogna rendenrne atto. Il fatto è che un po’ loro non sanno farsi sentire, un po’ qualcuno preferisce stare a casa a guardare un TGR spesso vuotino e lamentarsi su un blog.

    Nell’immaginario di qualcuno sti cazzo di calabresi sono bandieruole senza testa, terreno acritico da colonizzare per cinici capibastone del voto: qualunquismo.

  6. massoud Says:

    In un teatrino senza fine il PD meno L finge, peraltro in maniera grossolana, di far opposizione all’Union nelle cui braccia spera di tornare.
    E’ sufficiente esaminare alcune circostanze: il tenore delle interpellanze ed interrogazioni in Consiglio regionale, i quattrini che, come detto sopra, si beccano e le consulenze ed incarichi che i papaveri del partito continuano ad aggiudicarsi di padre in figlio.

  7. libero Says:

    Beh, dei voti dei calabresi comprati è cosa risaputa, degli applausi scalmanati al Presidente nella festa dei loro santi siamo tutti al corrente, che gli impresari siano calabresi non è un’opinione, che l’industria in valle sia soprattutto quella edile, è un dato di fatto, che poi non tutti i calabresi siano elettori dell’union è altrettanto vero, però, viste le premesse, non sono molti.

  8. El Pì Says:

    @libero: la legge elettorale regionale con tre preferenze presta il fianco allo scambio di voti soprattutto nelle sezioni piccole, meno in quelle del capoluogo, dove la presenza di immigrati (per modo di dire, ricordo che parliamo di valdostani) è più massiccia.

    Nel capoluogo, se si vuole prendere per esempio Rollandin, il presidente prende meno di 3000 dei quasi 14000 voti di tutta la valle. 14000 voti: un plebiscito che sembra alquanto trasversale.

    Non mi ricordo un luogo nel quale Rollandin, in tutta la valle, di fronte a qualsiasi tipo di pubblico, non sia calorosamente applaudito.

    Sull’impresario ci aggiorniamo, ma che “impresario” non coincida con “criminale” si può già dire.

    @massoud: io non sono mai stato parco di critiche politiche verso il PD. I tuoi riferimenti (come anche quelli di Libero, del resto) li colgo, non sono mica scemo. Ma con queste generalizzazioni non si va da nessuna parte. Parli di due/tre persone sospettabili, a fronte di altre che sinceramente, anche facendo cagate, fanno politica.


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