Che vuol dire?
Intervista a Monsignor Anfossi su Aostaoggi.it. Domande di rito e di attualità come si conviene a un’intervista classica. Ma l’ultima domanda: “In quest’ultimo anno di apostolato in Valle d’Aosta cosa vorrebbe si realizzasse?”, suscita una risposta che, di questi tempi, può risultare ambigua: “Un minor ricorso alla giustizia e un ritorno alla mediazione interpersonale o in sedi estranee a studi legali o tribunali.”. Che vuol dire?
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Tag: Aosta, Aostaoggi.it, Giustizia, Intervista, Monsignor Anfossi
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27 luglio 2010 a 18:21
in parrocchia?
27 luglio 2010 a 18:49
1) i mafiosi non ricorrono a tribunali e avvocati
2) mi pare neppure la chiesa cattolica(vedasi preti pedofili)
3) per governare questo paese è sufficiente avere dalla propria parte 1) la mafia 2) la chiesa cattolica.
28 luglio 2010 a 08:51
Significa: torniamo al tempo in cui non esistevano tribunali e giustizia. Il superiore di rango aveva ragione sull’inferiore.
29 luglio 2010 a 08:02
Vuol dire che Sacra Romana Chiesa si é fermata all’Ancien Régime,Vandeano ed anti-illuminista.Per correttezza occorre dire che grazie al cielo, non oso dire grazie a Dio, (dov’é?) c’é anche una chiesa con la c minuscola ma con un ben maiuscolo senso della giustizia e che non é d’accordo con i mercanti del Tempio che riparano in Vaticano.
29 luglio 2010 a 09:42
Vuol dire che Monseigneur è riuscito, in tutti questi anni di apostolato, ad integrarsi straordinariamente bene nel milieu politico-culturale di chez-nous. E qui mi si consenta una piccola divagazione sul tema: l’illustre prelato, à l’ancienne -ma mica poi tanto-, è anche un fantastico promotore delle vacanze dei tremendi gruppi parrocchiali nelle colonie, case vacanze ecc. (della Curia e non): gruppi gestiti da se-dicenti “animatori”, il più delle volte ignoranti di montagna, di natura, e soprattutto delle basilari norme di comportamento per viverci senza sporcarla, inquinarla, devastarne parti importanti, importunare gli abitanti (nella migliore delle ipotesi i loro ospiti scorazzano per i prati con l’erba alta fregandosense del lavoro degli agricoltori, oppure posteggiano davanti a case altrui, dicendo a chi osa protestare: “così ha detto la suora”). In occasione delle sue visite pastorali Monseigneur non risparmia, ai fedeli, “consigli” di accettare di buon grado nei paesi questi grupponi, con l’ovvia considerazione che si tratta pur sempre di una bella fetta di turismo, e quindi di benessere per i locali. Sarà anche, in parte, vero (anche se di solito queste comitive parrocchiali si portano quasi tutto, compreso il personale), ma se i funzionari della Diocesi si premurassero di impartire, prima della vacanza, un minimo di formazione ambientale e civica in primis a questi “animatori” non sarebbe poi male…
30 luglio 2010 a 19:38
Dopo Monsignor Lari (pace all’anima sua), nutrivo grandi speranze nel nuovo Pastore, ben presto fugate dalla sua sostanziale mancanza di coraggio di affrontare le magagne di questa società valdostana. Quando dopo poco si è messo ad andare a braccetto dei nostri politicanti, accondiscendendo alle loro sceneggiate (clamoroso il caso del palco di St. Vincent con l’onorevole Rotondi che introduce in videoconferenza Berlusca), ho capito da che parte stava. Adesso ci manca solo che il suo successore sia il predestinato don Carreggio e poi siamo a posto!
30 luglio 2010 a 21:32
probabilmente, anzi senz’altro, anche nella chiesa cattolica vige lo spoil’s system (voto di obbedienza), e se vuoi fare carriera devi stare dalla parte giusta. Sarebbe interessante avere il parere di qualche diretto interessato.
31 luglio 2010 a 15:04
I pareri dei vari, diretti interessati presi in causa, non ci saranno mai, né su questo blog né d’altre parti. Abbiamo capito il loro comportamento omertoso e del tutto trasversale.
1 agosto 2010 a 18:57
don Careggio? pare ne abbia fatte delle belle in Liguria tanto che è anche stato scacciato dalla sua diocesi (Sanremo, mi pare). Ma qui da noi ben poco è trapelato, eppoi è un big della cultura clerico-regionalista, che diamine. E’, se non sbaglio, ancora presidente onorario dell’Académie Saint-Anselme (o lo era fino a poco tempo addietro), altra associazione cui si accede solo se cattolici, francofili, e possibilmente di un partito di centro destra o meglio ancora se della Balena Rossonera. A quale altra associazione culturale in valle hanno dato come sede una dimora medievale restaurata con soldi pubblici? Adesso ci manca Careggio vescovo e chissà cosa dobbiamo aspettarci ancora.