Che sarà?
I vecchi proprietari del Residence Mont-Blanc avevano chiesto, un paio di anni fa, alla Regione sei milioni di euro per la cessione dell’area, offerta non presa in considerazione. Ora l’acquisto invece sembra urgente, così urgente da aver richiesto una variazione dell’Accordo di Programma fra la Regione e il Comune, avvenuta con un Consiglio comunale straordinario il 13 maggio 2010. Perché tanta urgenza? Perché i nuovi proprietari dell’immobile, l’Impresa San Bernardo srl, hanno fissato un termine di scadenza: il 30 maggio 2010 (quando mai un privato fissa i tempi di acquisizione?). Il Comune, nonostante un certo malumore provato anche nei banchi della maggioranza, approva la modifica. Il 21 maggio Grimod e Rollandin la firmano. Ora l’Accordo di Programma prevede l’acquisizione di 510 posti auto dall’Impresa Saint-Bernard srl. A che prezzo nessun ancor lo sa. (Quando mai uno compra qualcosa senza conoscerne il prezzo?). Per saperlo vengono sborsati 30.000 euro agli ingegneri Maione e Caruso che dovranno stimarne il valore di acquisto. La necessità pubblica, come la definisce Rollandin, si colora quindi di vistose eccentricità. Non ultima quella che riguarda i nuovi proprietari: Giuseppe Tropiano, amministratore unico della Saint-Bernard e animatore della Festa dei santi Giorgio e Giacomo; l’ingegnere Serafino Pallu, balzato agli onori della cronaca per la condanna a un anno di reclusione a causa del crollo della ex Caserma della Guardia della Finanza, nonché del contestatissimo ponte sul Buthier; i figli del faccendiere del Presidente, Gianni Coda: Claudio e Corrado; Mario e Gabriella Cuc; Alessandro e Fabrizio Cecchetto. Siamo in attesa di conoscere il prezzo che la collettività dovrà sborsare per il suo bene e soprattutto di quello che farà la Magistratura, in seguito alla presentazione del dossier da parte dell’Associazione Libero Pensiero.
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6 luglio 2010 a 06:57
Mah? Che farà? molto dipende dal magistrato o dal Procuratore generale, penso. Sovente le segnalazioni di cittadini, benché documentate e circostanziate, danno poi luogo all’archiviazione e al conseguente rotolamento di palle di chi si è dato da fare per trovare documenti, indizi che dessero poi il via ad approfondimenti giudiziari e vede tutto il suo sforzo e l’impegno civile sepolto in un cassetto. Mi piacerebbe sapere che cosa è che fa scattare la decisione di dare inizio a un procedimento e cosa fa invece propendere per lo stop. Se ci sono criteri oggettivi oppure se dipende veramente solo da – diciamo così- l’indole o l’umore del magistrato. Cosa fa scattare il pedinamento di un dipendente che invece di stare a casa in malattia va a sciare, e cosa invece impedisce di verificare se un professionista truffa ripetutamente, e in modo plateale, per anni e anni, svariate amministrazioni sapendo di poterla fare franca ogni volta.
6 luglio 2010 a 21:30
Ha perfettamente ragione Catone: certezze non esistono sui presupposti che innescano l’interesse della Magistratura contabile o penale su certe vicende. E noi siamo semplici cittadini e non principi del Foro.
Nonostante questo non penso si debba mollare.
Anzi dobbiamo dimostrare di essere a fianco dei Magistrati seri che si fanno “un mazzo tanto” spesso per quattro soldi, senza mezzi a disposizione, con leggi inadeguate e non ultimo in un atmosfera di sostanziale omertà.
Uno degli obiettivi principali, accendendo i riflettori sull’operazione, era quello di far lavorare “molto professionalmente” i consulenti incaricati dalla Regione della valutazione del parcheggio da acquistare.
Perchè c’erano le solite male lingue, intendiamoci, che insinuavano probabili stime molto superiori ai valori di mercato.
E allora dato che Rollandin ha dichiarato che è stato fatto tutto alla luce del sole noi aspettiamo di vedere la perizia…
7 luglio 2010 a 13:39
Attenzione perchè chi si intende di “pulizie” sa bene che quando in casa arriva la luce del sole…. è molto più facile vedere lo sporco che fino al giorno prima si ignorava….s’intende anche in buona fede….