Vocazione de che?
L’assessore all’ambiente, Emanuela Zublena, che dovrebbe tutelare il cittadino dal rumore, ha deliberato in virtù della stagionalità (una stagione che conta otto mesi su dodici) l’aumento dei decibel nei dehors durante la fascia notturna: dai 45 consentiti dal D.P.C.M, ai 65 garantiti dalla scappatoia del carattere temporaneo. I gestori dei bar, grandi sostenitori della vocazione turistica della città, ne incitano lo sviluppo, scrivendo lettere di protesta che subito incontrano i favori dei politici. Ma la domenica restano rigorosamente chiusi: il loro riposo è sacro, quello degli altri molto meno!
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This entry was posted on 31 Maggio 2010 at 15:55 and is filed under Battaglia, Degrado morale, Folclore valdostano, Informazione, Uomini politici. You can subscribe via RSS 2.0 feed to this post's comments.
Tag: Aosta, Bar, Inquinamento acustico, Manuela Zublena, turismo
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31 Maggio 2010 a 18:48
Prima di parlare di turismo i gestori dovrebbero imparare a fare bene il loro mestiere. Non c’è un bar dove si servano degli aperitivi decenti, i prezzi sono salatissimi, l’arredo è da vomito, le decorazioni floreali in genere seccano entro il primo mese dall’esibizione e poi parlano di turismo, ma va va va
31 Maggio 2010 a 20:30
Il concetto di “temporaneità” non può che essere riferito ad uno stato invece di “normalità” o “consuetudine abituale”. La “normalità” o “consuetudine abituale” sarebbero i 4 mesi e la “temporaneità” gli 8 mesi? Ridicolo. Penso che un ricorso al TAR sarebbe sufficiente a far annullare un tal obbrobrio di interpretazione giuridica, anche se purtroppo i due palazzi sono troppo vicini. Questa è inoltre una delle tante conseguenze dello spoil’s system alla fontina,in cui 1) chi mette il visto di legittimità al provvedimento è un dirigente fedelissimo del deliberante di turno 2) è stato soppresso ogni controllo di legittimità sugli atti da parte di un organo superiore. E così è più facile trovare provvedimenti illegittimi che provvedimenti legittimi. E chi ne va di mezzo? Sempre il cittadino, ovviamente.
31 Maggio 2010 a 21:16
Chissà come mai tutti quelli che sento favorevoli al casino notturno abitano fuori dal centro…
1 giugno 2010 a 08:23
Compratevi un misuratore di decibel e poi ne riparliamo
1 giugno 2010 a 08:28
ma se c’è rimasto solo Pino America a tenervi allegri la notte … 🙂
1 giugno 2010 a 11:20
Santo cielo, ma per voi, estimatori della notte valdostana, non esiste altro argomento che il volume dei decibel! Qui si parla di professionalità, di capacità nel gestire un locale che, guarda caso, non coincide solo con la vocazione caciara, ma con il buon gusto, la scelta dei prodotti, l’arredamento, l’illuminazione, la gentilezza del personale…, per voi è sufficiente un bicchiere (più bicchieri) di birra, la radio a un volume alto così che costringa le persone a urlare per farsi comprendere. Certo non siete una clientela esigente… . Signor Emilio, l’allegria della nostra notte è una faccenda che non la riguarda.
1 giugno 2010 a 13:00
sentiamo un po’ … e perchè non mi riguarderebbe??? perchè se non si è Aosta-centrici si commette invasione di campo? è una conversazione riservata a pochi intimi? non credo, cmq se questo è il vostro livello di apertura di vedute allora buon divertimento, torno nel mio cortile.
p.s.: faccio notare che mi sembra abitudine diffusa fare invasioni di campo (anche fallose), ma si sa c’è chi può e chi non può. maitres chez-vous. 😉
1 giugno 2010 a 13:25
Signor Emilio, non ci siamo capiti: per noi intendevamo noi di Patuasia news, quindi una questione personale, invece lei, probabilmente, intendeva noi di Aosta. Suvvia, non sia così suscettibile.
1 giugno 2010 a 15:53
sì scusate, ma il mio fraintendere è stato frutto anche del precedente commento di lamontanara, che in sintesi diceva “comodo parlare voi che non abitate in centro ad Aosta” e da qui avevo inteso che ne faceste una questione di competenza territoriale … sulla vostra personale allegria notturna, me ne felicito, ma vi rassicuro che non ho particolari vezzi voyeuristici. 😀