A immagine e somiglianza


Abbiamo posto alcune domande all’ideatrice della manifestazione La Désarpa, Patrizia Nuvolari, riguardo alla nuova immagine presentata in questi giorni.

Cosa ne pensa del manifesto vincitore? Mi fido del verdetto, vista la presenza in giuria di Arnaldo Tranti, ottimo grafico, l’immagine di Pier Francesco Grizi deve essere stata la meno brutta.

Meno brutta, ma brutta? Beh, difficile dire altrimenti. Il fondo a colori pasticciati, il profilo della bovina  nero e rigido, si rifanno a un immaginario anni ’70, ma privo di quella carica elettrica che contraddistingueva la grafica di quegli anni. Si tratta di un banale acrilico dipinto da un inesperto. Mi stupisce, Grizi ha fatto lavori migliori.

Non è che ha il dente avvelenato? L’ho avuto con l’assessore, non tanto per la “cacciata” che mi aspettavo, ma nello stile usato nei miei confronti: l’ho saputo dai giornali. I grafici hanno partecipato a un concorso, niente da dire, è giusto, ma avrei preferito essere sostituita con una proposta migliore della mia, così purtroppo non è.

Il manifesto segue una motivazione… A detta del vincitore, l’immagine è volutamente grezza per dare forza alla tradizione, ma scusa la tradizione deve per forza essere  grezza?! Secondo me è un luogo comune, infatti nella mia idea di Désarpa c’era tutt’altro. C’era una manifestazione internazionale e unica che ricopriva tutte le sfere dell’espressione intorno al soggetto mucca. Così non è stato. Dopo la terza edizione, l’ultima in cui io ho avuto un ruolo di regia, la Désarpa si è chiusa in se stessa, diventando una sagra come un’altra.

Allora il manifesto di Grizi è quello giusto no? Da questo punto di vista è un manifesto che rappresenta bene il nostro essere paese, la nostra chiusura, la nostra incapacità e la non volontà di saper andare oltre. Sì, è a nostra immagine e somiglianza e rappresenta al meglio una certa visione politica.

E il logo? Sembra una scopiazzatura del marchio turistico Espana. Anche qui nessuna freschezza e originalità. Molto meglio quello vecchio che era stato disegnato da Tranti.

Un’ultima domanda, la lettera che lei ha inviato a noi l’aveva spedita anche ad altri giornali? Sì, certo, ma nessuno, fuorché Informazione che ringrazio, l’ha voluta pubblicare. Tra una semplice cittadina e un politico potente, il favore si fa al potente no? Che mi aspettavo ah ah…

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10 commenti su “A immagine e somiglianza”

  1. El Pì Says:

    Su Gazzetta Matin c’era

  2. patrizia nuvolari Says:

    Mi è sfuggita, eppure l’ho cercata. Davo per scontato che non ci fosse… chiedo scusa e ringrazio la redazione della Gazzetta matin.

  3. Clara Bella Says:

    Nel dare giudizi in campo artistico bisognerebbe sempre dire “secondo me”, perché niente può essere definito universalmente bello o brutto. Ad esempio “secondo me” era bruttina l’immagine precedente.

  4. moussechocolat Says:

    Siamo contrari alla dittatura del relativismo estetico. Siamo, invece, convinti che esistano dei parametri che, seppur legati all’epoca che li plasma, possano indicare il bello e il brutto. In nome della libertà di espressione artistica si giustifica qualsiasi monnezza!

  5. michel Says:

    Allora,secondo me era molto meglio quello di Patrizia…
    Questo proprio non mi piace per niente…

  6. raz-les-bolles Says:

    Fa abbastanza schifo. e poi non si capisce che cos’è sta desparpa: chi non lo sa già, che ne capisce di una scritta rosso nera pasticciata? ma pino isabella sarà infinitamente contento di essersi levato dalle palle Patrizia N.. Lui è così, uno spirito naif… ci gode quando riesce a fare dei dispetti. Quel che succede a Fontainemore, dove Pino impazza in questi tempi, lo dimostra una volta di più….

  7. bruno courthoud Says:

    cosa succede a fontainemore? différents niveaux? si pensa già a inarpa e desarpa?

  8. El Pì Says:

    Fontaine No More

  9. raz-les-bolles Says:

    Bruno, come già scrissi un po’ di tempo fa su qs pagine, a Fontainemore (giusto dire Fontaine no more!!!)l’assessore Pino Isabellon sta girando casa per casa e stalla per stalla per “convincere” a fare (e poi a votare) una lista targata UV con a capo una persona di sua super-super-super-super stra-ultra- extra fiducia, che porti a felice compimento questa lodevole “mission”: spazzar via l’amministrazione onesta e lungimirante di Giampiero Girod, che ha governato il comune senza dover (=voler) dipendere da Aosta né dall’UV. Che idee, governare un comune senza chiedere il permesso a lui (Pino Isabella) o al suo superiore… Ma va là!!! non c’è più religione, davvero, come diceva qualcuno su questo blog in un altro post….

  10. el diablo Says:

    Non penso che sia il periodo ideale per girare stalla per stalla visto il malcontento che regna sovrano tra i paysans a cui vengono erogati i pagamenti con il contagoccie, gli aiuti anticrisi sono slittati chissa’ a quale data e la fanno da padrone l’incertezza, il disorientamento, son momenti ambigui e assai difficili… potrebbe essere pericoloso molto pericoloso entrare nelle cascine col rischio di essere inforcati ma a volte per una persona cosi “super-super-super-super stra-ultra- extra fiducia” si puo’ correre ogni rischio e pericolo…


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