ALPE, l’alternativa!
Sabato 27 febbraio, all’Hostellerie du Cheval Blanc dalle ore 14,30, ci sarà l’Assemblea costitutiva del nuovo soggetto politico denominato ALPE, acronimo di Autonomia, Libertà, Partecipazione, Ecologia.
L’Assemblea è aperta a tutti. ALPE è sì l’unione di tre partiti, (VdAvive, Verdi, Renouveau), ma non vuole esaurirsi in questo, anzi si pone come una forza politica disponibile alla partecipazione attiva di tutti i soggetti che si riconoscono nei valori della democrazia. (Tra le fila si contano degli indipendenti del PD).
Noi di Patuasia news siamo fiduciosi e ottimisti, fa parte della nostra natura, ma sapremo osservare con criticità il nuovo movimento, così come facciamo con tutto il resto. Possiamo appoggiare una linea politica e persino un partito, ma rimaniamo spiriti liberi.
Vogliamo crederci, perché sappiamo che il cinismo in politica non porta lontano e noi non vogliamo morire sotto il segno del Leone.
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Tag: ALPE, Alternativa, Assemblea Costitutiva, Valle d'Aosta
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25 febbraio 2010 a 07:29
Macchè alternativa! Basta vedere i manifesti giganti dell’Alpe per le strade, scritti in un italiano poi duplicato in francese, lingua in Valle evaporata ma alla cui finzione di esistenza in vita gli Alpini tengono proprio come gli unionisti. Questi ultimi e gli Alpini sono la stessa cosa perchè vogliono perpetuare integralisticamente le finzioni di una Valle immutata dal 1861. Che poi l’Alpe si proponga un modo diverso di governare rispetto all’UV, relativamente a determinate angolazioni comportamentali, poco o nulla importa in presenza della conservazione sopra indicata.
25 febbraio 2010 a 08:51
Scusate… ma quali sarebbero “gli indipendenti del PD” ????? Forse vi siete sbagliati nella definizione?
25 febbraio 2010 a 10:13
Avetrani, Soudaz, Florio ecc. ecc. ecc. Protasoni non ha letto l’appello comparso sui giornali e firmato da 80 persone tra cui questi ex-pd?
25 febbraio 2010 a 10:49
Ho letto attentamente… ma se si omette quel “ex” sembra che ci sia qualcuno, attualmente in forza del PD che, oggi, sottoscrive la nuova formazione politica. Le persone citate sono uscite dal partito molto tempo fà o, addirittura, non ne hanno mai fatto parte e liberamente aderiscono ad un altro. Secondo mè, continuando a sottolinearne la provenienza, gli si fà un torto. Contenti loro.
25 febbraio 2010 a 12:31
Che bello, un nuovo movimento, che raggruppa 3 partiti e che vuole essere molto di più. Che bello, siamo fiduciosi e ottimisti. Che bello, non vogliamo morire sotto il segno del Leone. Che bello, facciamo le primarie. Quante analogie…ora resta da capire chi sarà il Veltroni dell’Alpe. Chi, insomma, sarà il nostro Caronte.
25 febbraio 2010 a 13:46
@borluzzi: l’affermare che l’ALPE non è un alternativa vera perché ha tradotto i manifesti in francese mi sembra alquanto assurdo… O forse ho interpretato male io…
25 febbraio 2010 a 16:25
@ Frank. Non si tratta di “tradurre” i manifesti in francese, bensì di voler sottolineare che in Valle si parla francese, finzione funzionale all’illusione di una regione inalterata da secoli. Con tutte le conseguenze del caso, finalizzate a fingere la regione atipica nel contesto nazionale sotto l’aspetto etnolinguistico(lo è invece solo dal punto di vista montano): in primis, voler perpetuare nel nuovo Statuto regionale (l’attuale è del 1948)l’obbligo dello studio dell’inutile francese al posto di una libera scelta linguistica personale, che nulla toglierebbe allo strano francofilo valdostano(strano perchè mai anche francofono, è pari a un amante sempre in astinenza), ma permetterebbe a chi se ne sbatte dell’inutile francese una scelta differente e ben più utile. L’Alpe vuole la perpetuazione dell’attuale finzione da cui discendono riti satanici quali il test di francese per fare le iniezioni in ospedale e, per persone tipo mia moglie(laureata in lettere moderne, prima materia inglese e seconda tedesco), l’obbligo di superare un test di francese( mai da lei studiato) per insegnare tedesco, materia a suo tempo con cattedre disponibili. Potevano chiederle un test di tedesco, essendo la materia secondaria di laurea… ( aggiungo: non ho denti avvelenati, lei copiò da un napoletano che sapeva bene il francese e fu promossa mentre lui bocciato, non so perchè). Si è alternativi in regione se si sposa la realtà valdostana accantonando fisime e finzioni.
25 febbraio 2010 a 17:34
L’ignoranza di questo mistery è formidabile. Bene ha fatto Fabio Protasoni, presidente del Pd-Vda, a sottolineare la realtà dei fatti. In Valle, come da tempo è di moda, non si riesce a parlare se non mistificando la verità. E pensare che “Baffone” è morto e sepolto, ma in tutto persistere su dati di fatto artefatti vedo non solo uno stalinismo di ritorno travestito da autonomismo, ma purtroppo anche un certo odio sempre più esaltato dai vari supporter, svelando con pseudo orgoglio l’appartenenza al movimento…in maniera incredibilmente “integralista”.
25 febbraio 2010 a 20:18
Partendo dal fatto che non condivido gli interventi di Borluzzi sul francese,che a me piace e credo sia giusto venga insegnato nella nostra regione data la sua storia e la sua posizione, credo che l’ALPE stia partendo con lo spirito giusto.Sta creando un insieme di persone racchiuse sotto lo stesso simbolo e che credono che esista un modo di fare e di porsi nei confronti della politica diverso.
Poi la cosa bella è l’editoriale di Perron che esce ancor prima della fondazione di ALPE già sollevando le sue criticità anche verso le componenti che lo costituiscono(sbagliandone anche la composizione)
Vabbè aspettiamo sabato con entusiasmo…
26 febbraio 2010 a 09:57
di questi tempi cupi in cui assessori girano casa per casa e stalla per stalla promettendo, ricattando e sputtandno amministrazioni corrette, pur di spazzare via amministratori onesti e non al soldo dell’UV, non c’è da stare a fare tante distinzioni bizantine sul fatto che il manifesto, l’appello firmato dai cittadini o lo statuto del nuovo movimento siano scritti in due lingue. Resistere è d’obbligo e il solo movimento che cerca di farlo è l’ALPE. Quindi, con Michel, aspettiamo sabato con entusiasmo e un filo di speranza.
26 febbraio 2010 a 13:17
Riporto dall’articolo: “…possiamo appoggiare una linea politica e persino un partito, ma rimaniamo spiriti liberi…”
Come direbbe un famosissimo ragioniere: “Ma mi facci il piacere!!!”
A meno che i lettori di questo blog non fossero dei soggetti in pieno stato di incoscienza, è da un bel pezzo che si era capito che non siete altro che soldatini del movimento di vda vive/renouveau… non so quale dei due.
Quindi lasciate perdere la storiella degli spiriti liberi. Avete delle splendide etichette appese sulla fronte anche voi.
26 febbraio 2010 a 14:03
finchè non si ha una tessera penso che si rimanga spiriti liberi.
l’appoggiare un partito non vuol dire esserne succube come succede in qualche mouvement…
26 febbraio 2010 a 14:19
ma complimentiiiiiiii!!!!!!
ma vvvviiiivvvvvvvaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!
“non aver tessere in tasca significa essere liberi”: la profondità di questo “pensiero” è storica:
dunque è così, chi fa parte di una forza politica ne è schiavo (o padrone….), ma sicuramente non è uomo libero
perchè, caro michel, non vai a raccontarlo a chi nel ventennio, con una tessera in tasca, ha preso olio di ricino e manganello (nella migliore delle ipotesi) per proteggere proprio la libertà di averne una?
ma forse sei troppo giovane e, si sa, la memoria proprio ai giovani manca qualche volta.
manca anche a chi tanto giovane non è più e non si ricorda dove i vari louvin, perrin, vallet, dondeynaz, riccarand, curtaz, ecc, ecc, erano e soprattutto con chi, neanche troppi anni fa.
uhè, banda di ex, ma dove pensate di portare questi quattro ingenuotti che scrivono su ‘sta mezza tacca di blog?
intanto che mi rispondete, io mi bevo un bel rosso, magari un (la) torrette…..
ah, ah, ah, ah, ah…….
superciuck
26 febbraio 2010 a 14:38
mah…guarda,si vede già dal modo in cui scrive superciuck a che corrente appartiene.
A quella a cui piace insultare e deridere chi non è allineato con certi mouvement…
quattro ingenuotti,mezza tacca di blog…complimenti!
Poi non ho detto che chi fa parte di qualsiasi partito ne è succube.Parlavo di uno solo.Un mouvement che decide le alleanze e tutti si devono allineare altrimenti ne sono fuori mi sembra un pò dittatoriale…
Esempio ne è che oggi sulla Stampa c’era un articolo su alcune persone appartenenti alla sezione di St.christophe che in caso di dissobezienza alle direttive del mouvement central(con tutti ma non con l’ALPE) potevano ritenersi espulsi dal partito…
Bel modo i fare politica,altro che pensare al bene del paese…Si continua con le battaglie tra persone e non a battaglie di ideali…
26 febbraio 2010 a 18:08
SPIRITI LIBERI…..
AOSTA – Data: 24/02/2010
13:16 SANITA’: F. VALLET NOMINATO DIRETTORE IGIENE ALLEVAMENTI USL
(ANSA) – AOSTA, 24 FEB – Il veterinario Franco Vallet è stato nominato direttore del Servizio di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta. Vallet sostituisce Mauro Ruffier, trasferito in comando come veterinario regionale.
“Tra le svariate attività del Servizio di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche – spiega in una nota Vallet – particolare rilevanza avranno le attività di ispezione nelle aziende zootecniche produttrici di latte, sia per quanto riguarda il controllo dei requisiti igienico-sanitari che per quanto riguarda il corretto utilizzo del farmaco veterinario. Prioritarie anche l’azione di controllo sugli alimenti destinati all’alimentazione degli animali e l’attività di vigilanza per tutti gli aspetti riguardanti il benessere animale, sia negli allevamenti che per quanto attiene gli animali d’affezione”. (ANSA).
26 febbraio 2010 a 18:45
Ottimo intervento circostanziato, Giorgio.
Spassoso intervento, Superciuck.
Michel, piantiamola di giocare agli idealisti “alternativi” dall’altra parte della barricata… critichi una parte motivandola come guerra di persone, quando questo distillato alcolico malriuscito (ALPE)vuole annebbiare con i suoi fumi le vere ragioni dietro questa manovra… la gente rossonera uscita dalla porta, che tenta disperatamente di riconquistare la poltrona passando da una finestra. Una finestra troppo stretta se fossero stati soli i vari rimasugli di Union scontenta.
Forza moderatori, perché non vi svelate alla plebe di questo blog? Davvero pensate che la gente creda alla tiritera degli ideali e degli spiriti liberi?
26 febbraio 2010 a 19:54
Ma ottimo intervento cosa??? E’ normale che sia stato nominato Vallet.Col trasferimento di Ruffier era lui il predestinato.Penso che i “rimasugli di Union scontenta” stiano dimostrando di lavorare bene anche in consiglio regionale.
Io sono uscito dall’Union perchè non ne condividevo i metodi e trovo che il modo di far politica di RV per quanto mi concerne sia molto distante dai metodi del Mouvement.
Poi chi vuole continuare ad inchinarsi al Leone libero di farlo.
Ma io alla mia libertà ci tengo ancora…
26 febbraio 2010 a 20:09
Che l’Alpe sia fondato sugli ideali non ci crede nessuno! Non la sottoscritta perlomeno che ha conosciuto molto bene nei metodi alcuni dei padri fondatori!
26 febbraio 2010 a 20:22
e magari alcuni dei padri fondatori hanno conosciuto i tuoi metodi,la cosa può essere reciproca. e da una parte è un bene a mio avviso che l’IDV sia fuori dall’ALPE…
26 febbraio 2010 a 20:32
Già il metere d’accordo diverse componenti non è facile,poi con dei movimenti che portano in avanti alcune cause non sempre condivisibili sarebbe ancora più difficile.
26 febbraio 2010 a 20:57
@Michel
L’IDV non ha nessuna intenzione,il nostro coordinatore lo ha sempre detto chiaramente, di sciogliersi per confluire nell’Alpe. Il fatto poi che tu riconosca che vi siano delle difficoltà a “mettere d’accordo diverse componenti” conferma che gli ideali non sono proprio il vero collante.
26 febbraio 2010 a 21:15
Fare il bene comune può essere un buon collante.
Poi come in tutti i movimenti bisogna trovare dei punti d’accordo tra le le persone.
26 febbraio 2010 a 22:27
Sono scettico su questa operazione, ma spero di sbagliarmi.
In ogni caso ogni operazione volta a semplificare il quadro politico non può che essere salutata con favore.
Alcuni interrogativi, però, rimangono.
1. Come mai Rv e VdaVive adesso si uniscono in matrimonio, mentre poco più di 3 anni fa Rv nasceva nella assoluta convinzione che non si potesse confluire in Vdavive? Cosa è cambiato, in questi 3 anni da determinare una inversione di rotta così marcata? Delle due l’una: o le differenze politico – programmatiche non sono mai esistite ed allora non si capisce la nascita di due distinti movimenti autonomisti di matrice progressista, oppure le differenze esistevano ed esistono tutt’ora ed allora il matrimonio è destinato ad infrangersi alla prima difficoltà (esempio un brutto risultato alle prossime comunali). Io propendo per la seconda ipotesi: avrei visto con più chiarezza e con meno ambiguità la fusione di Vdavive nel Pd, piuttosto che con Rv, il quale ha sempre manifestato una radice autonomistico-ideologica che il partito di Louvin non aveva. Anzi VdaVive nasceva proprio con la convinzione di ripensare il nostro autonomismo in chiave diversa, non più orientata unicamente ad una concezione etno-linguistica così marcata. L’esatto contrario di quanto propugnava Rv
Magari mi sbaglio.
2. Non riesco a capire il percorso di alcuni ex Ds (perché non mi risulta abbiano mai fatto parte del PD). Si dice che il PD ed il suo segretario abbiano tradito la “mission” iniziale per cui era nato: creare una vera alternativa al sistema di potere dell’UV e costruire un’ampia alleanza di tutte le forze di centrosinistra e autonomiste “sane”. Ora, usciti dalla porta, rientrano dalla finestra giacché tutti a gran voce cercano l’alleanza con il PD consci che, altrimenti, qualsiasi alternativa all’UV non sarebbe praticabile….
3. Neppure mi spiego cosa “che c’azzecano” i verdi in questo movimento autonomista. Si dice che non si vuole morire sotto il segno del Leone. Bene, neppure io, ma così moriamo tutti sotto un falso ed ipocrita cappello autonomista.
Il quadro politico è comunque in movimento. Da sessant’anni a questa parte, per la prima volta, la destra viene sdoganata anche in valle e questo sta creando non pochi sommovimenti.
Perché ritenere che la battaglia del PD per evitare che la destra possa salire al governo della città sia velleitaria qui in valle (dove il cattivo è l’UV che da un posto da direttore a Vallet, mica il PdL che quasi non esiste…. !!) significa non capire che lo sdoganamento a destra apre una prateria all’UV.
Comunque la si guardi, un ipotetico schieramento di centrodestra autonomista raccoglie, nella sola città di Aosta, circa 2.000 voti in più rispetto ad un ipotetico schieramento di centrosinistra autonomista. E 2.000 voti sono circa il 10 % dell’elettorato, mica bazzecole….
In ogni caso lo scenario bibolare inizia, seppure a fatica, ad avanzare anche qui in Valle e (considerazione personale) l’evoluzione non potrà che portare verso uno sistema quadripartito: di là una Union di destra alleata con un PdL e di qua una Union di sinistra alleata con il PD più magari qualche forza estemporanea che nasce e muore nell’arco di pochi anni, dettata da circostanze contingenti …..
Staremo a vedere.
27 febbraio 2010 a 11:53
Una domanda, prescindendo dalla retorica che vedrebbe nel messaggio dell’unione di tre forze un valore: tutti guardano, al momento come in prospettiva,al risultato. Sfido chiunque a dimostrare il contrario: se le tre forze individuavano al loro interno un candidato a sindaco e questo veniva supportato da tre liste, con 87 candidati complessivi, gli eletti sarebbero stati sicuramente di più rispetto a quanti saranno ottenuti da una lista da sola. Non sarà votata da tutti coloro che avrebbero scelto una delle tre liste appoggianti lo stesso candidato a sindaco. E questo non perchè c’è di mezzo l’Alpe con le sue tre note componenti, ma perchè tre liste prendono statisticamente più voti di una sola lista data dalla convergenza delle tre. Autolesionismo figlio dell’illusione del messaggio di unità? Bastava una dichiarazione di intenti prima del 23 maggio e la fusione al poi, con più consiglieri in Aosta e più tempo per far metabolizzare lo sposalizio. Non che a me la cosa turbi la digestione, anzi: però il vostro copularvi proprio sotto elezioni (senza fatti tecnici che lo impongano) mi appare incomprensibile.
27 febbraio 2010 a 14:27
ottima analisi, anonimo, le cose stanno proprio così, ma sai i fedayn modello michel credono ancora che tutto il bene stia da una parte e tutto il male dall’altra, per questo li chiamo bonariamente “ingenuotti”; se fossi cattivello direi “ipocriti” o peggio…
ma lasciamo perdere… il meglio è sicuramente l’intervento di lorella, che apprezzo, anche se da posizioni diverse, e che ci fa capire quanto nei fatti ben poco di nuovo ci sia dalla parte di chi vorrebbe essere alternativa.
l’alternativa, caro michel, la costruisci giorno per giorno, partendo da quello che c’è: i rivoluzionari o sono pigri o sono morti… i primi si trovano in fondo nella condizione “comoda” di chi distrugge e poco si preoccupa di costruire, i secondi periscono nell’impresa, più o meno valorosamente… pochi si immolano veramente per la “libertà”.
già la libertà che tu dici di amare tanto ma che forse non conosci, visto che per le tue idee DEVI scendere a patti con chi ne ha di ben diverse e sta nella tua stessa scatola.
e la scatola poi, un contenitore vuoto (a perdere, come le vecchie bottiglie della gazzosa) dentro al quale sarà difficile mettersi d’accordo su molti temi, che sò, la double filière scolastica per esempio.
e allora credo che la valle d’aosta non abbia bisogno di un altro partito ma di altre idee, purtroppo di quelle neanche l’ombra; in questo quadro desolante mi dispiace ma io preferisco ancora il vecchio, prepotente, clientelare ma al contempo affidabile e “familiare” mouvement
a meno che da qualche parte non esca qualcuno che sappia indicare per la valle d’aosta una nuova strada, un nuovo cammino di autonomia, federalismo e libertà
ma francamente non vedo qui intorno chi possa tracciare una nuova traiettoria, nemmeno e tantomeno i locali beoti berluscones
io intanto che ci pensate scendo un attimo in cantina a gustarmi un bel rosso (magari ‘sto giro un bel donzel millesimato)….
ah, ah, ah, ah, ah, aaaaaaaarrrrrrrrghhhhhhhhh
superciuck
27 febbraio 2010 a 14:31
…….aaaaarrrrrgggggghhhhhhhhh………
tranquillli, non mi è venuto un coccolone, mi è solo andato per traverso il donzel millesimato……
ah, ah, ah, ah, ah, ah…….
superciuck
27 febbraio 2010 a 18:04
A proposito di millesimato, superciuck, questo tipo di definizione è propria dei vini spumanti ottenuti con rifermentazione in bottiglia (cuvée). Parliamo quindi di Champagne e/o Metodo Classico. Come avrai potuto notare superciuck, ora che sei sceso in cantina, a volte fai fatica a trovare la data di vendemmia sulla bottiglia. Se c’è una data può essere quella della sboccatura.
Il discorso cambia quando la cuvée è ottenuta da vini della stessa annata di vendemmia. Questa condizione è molto particolare perchè i vini così ottenuti devono avere caratteristiche qualitative eccelse. In questo caso, la cuvée è “millesimata” e sulla bottiglia troverai anche la data di vendemmia. Dunque…se due più due a volte può fare quattro, se ti è andato di traverso il Donzel millesimato, allora vuol dire che anche tu ti sei accorto che il tuo assaggio di Donzel millesimato è molto particolare, in quanto i politici “riconosciuti” così facilmente devono avere caratteristiche qualitative eccelse.
Cin, cin a tutti, allegria.
27 febbraio 2010 a 20:24
Mi permetto di dissentire parzialmente dall’analisi di Borluzzi.
Non me ne voglia.
Io credo, invece, che l’operazione sia funzionale soprattutto alle comunali di Aosta e non è detto che prosegua dopo.
Quanto afferma Borluzzi è sicuramente vero se l’alleanza che si presentata alle elezioni comunali contro l’UV e la destra fosse composta unicamente dai tre partiti confluiti nell’ALPE. Ma così non è, per stessa ammissione di tutti i componenti del nuovo Galletto: a più riprese tutti cercano di riportare il PD sulla “retta via” perché senza quei voti è impossibile anche soltanto pensare ad uno schieramento alternativo che sia anche competitivo.
Se lo scenario diventa quindi una alleanza che partendo dal Pd arrivi fino a Rifondazione, includendo Idv e Alpe allora il peso specifico di ogni singolo partito incluso nella coalizione diventa fondamentale.
Senza entrare in particolari tecnicismi del sistema elettorale, nelle comunali di Aosta è previsto che la coalizione o lista che raggiunge la maggioranza assoluta ottenga i 2/3 dei seggi (19) e i rimanenti 10 vengano attribuiti alla/alle minoranze. Basta vedere la coalizione uscente al comune di Aosta per capire come l’UV, partito di maggior peso all’interno della coalizione, per effetto del sistema proporzionale che adotta il metodo dei divisori (il c.d. metodo d’Hondt) è evidentemente avvantaggiata. Tale metodo prevede che il riparto dei seggi all’interno della coalizione vincente avvenga dividendo i voti ottenuti da ciascuna lista per dei divisori crescenti (prima per 1, poi 2, poi, 3 ecc…) e i seggi vengano attribuiti in base al risultato di tale divisione partendo dal più alto fino al più basso. E’ di solare evidenza che un partito che ha 4.000 voti diviso 1, fa 4.000, mentre uno che ha 1.800 voti diviso 1 fa 1.800, con il che il primo partito prende due seggi prima che il secondo possa prenderne uno. In sostanza raddoppio i seggi rispetto ad un partito della mia stessa coalizione che ha meno della metà dei miei voti.
Ora, se la detta coalizione di csx fosse composta da Pd, VdaVive, Rv, Verdi, Idv e rifondazione comunista è alquanto probabile che il PD ad Aosta possa contare su di un potenziale di voti quasi doppio rispetto alle altre componenti. Invece, se a bilanciare il peso del PD si costruisce fittiziamente un partito che possa eguagliare in termini numerici i Democrats beh, i rapporti di forza cambiano notevolmente.
In chiaro: ne va dell’egemonia nello schieramento di centrosinistra.
Peraltro la medesima osservazione vale per il centrodestra. Se l’alleanza prevedesse Uv, Stella Alpina e i pochi rimasugli rimasti della Federation avessero il buon senso di inserirsi in lista con il PdL a cui potrebbero aggiungersi i voti di Milanesio tale ultimo partito raccoglierebbe un peso in termini di voti che gli permetterebbe di compensare i seggi dell’UV.
Discorso forse un pochino tortuoso.
Buona serata.
1 marzo 2010 a 08:22
e rinnovamento fu!
le vecchie cariatidi si sono fatte da parte,
una giovane donna è stata nominata Coordinatrice,
questa è la strada giusta.
3 marzo 2010 a 14:47
chiedo scusa ma mi sono ripreso solo oggi
lavanda dopo il donzel “millesimato”
ci voleva
sarà anche d’annata e di grande pregio (e come tale me l’hanno venduto ed io l’ho pagato) ma è diventato aceto in breve tempo, aceto millesimato certo, ma sempre aceto, buono al massimo per l’insalatina…
perciò solo oggi riscendo in cantina: ho notato un pò nascosto da altre bottiglie un rosso d’annata, di quello che non mente mai, un tonino vendemmia tardiva
ecco, mi stappo quella e vediamo come và
và, và, và, ha, ha, ha, ha
supeciuck
ps mi perdoni bruscia ma tra tutti i rossi che trovo nella mia cantina il famoso re giorgio (bruscia) dal peduncolo rosso non lo trovo proprio, chissà chi se l’è bevuto? uto, uto, uto?