Autonomia in svendita


La Triplice Alleanza

Chissà, se nel folto gruppo di coloro che votano Union, c’è qualcuno che storce il naso all’idea di vedersi tra poco accanto il PdL.  A sentire Piera Diémoz si direbbe di sì. Infatti la signora Diemoz prega i dirigenti del suo Mouvement di non vendere il partito a Berlusconi, probabilmente in virtù della forte contraddizione che vede i principi fondanti dell’UV scontrarsi con quelli del Popolo della Libertà. Cosa le risponde il compagno di partito Osvaldo Chabod? In buona sostanza le risponde che i valori ideali si possono facilmente accantonare per dar spazio al pragmatismo del guadagno (in senso politico). Che per questa realistica ragione ci si può accompagnare anche con chi ha idee diverse dalle proprie, con chi è culturalmente un nemico. Miracolo del compromesso! Per convalidare il brillante cinismo di questa teoria, Chabod prende ad esempio la Lega nord, partito rimasto vergine nell’identità, nonostante la comunanza con il Premier. Un partito dalle idee forti, vicino nel cuore e nell’anima all’Union, entrambi padri del federalismo. Si complimenta Chabod, dalle pagine del Peuple, del successo conseguito da Bossi in materia di federalismo fiscale: primo pilastro del federalismo globale! Cita Prezzemolo-Chanoux che invitava i pigri valdostani a non soggiornare troppo a lungo nelle pieghe del passato, ma di marciare svelti verso il futuro e cioè, secondo l’interpretazione di Chabod, dritti dritti nelle braccia del Popolo della Libertà. Sorvolando così sulle minacce verso la nostra autonomia proferite proprio dalle camicie verdi, facendo spallucce alla xenofobia e al razzismo, mettendo pannoloni ecologici (nuova virtuosa campagna della Zublena) per assorbire la fifa che un autentico federalismo fiscale dia una dolorosa sforbiciata ai nostri contributi statali!

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4 commenti su “Autonomia in svendita”

  1. giancarlo borluzzi Says:

    Con cognizioni di causa che ho per ragioni di collocazione politica, devo dire che, se avessi le matite rossa e blu, userei la blu in pochi casi epperò fondamentali, mentre la rossa la utilizzerei di più. Globalmente reputo poco centrato questo post perchè un’alleanza con mille distinguo è al massimo un’alleanza atipica. Chiedo perdono se non posso dire di più. Con la stima dovuta verso chi non si condivide ma si stima per la posizione interiore verso la politica.

  2. Mahdi Says:

    Vendere il Mouvement? E dove sarebbe la novità? E quali sarebbero “i principi fondanti” in pericolo? Suvvìa… L’UV farnetica nei suoi statuti di sovranità, parlando di un popolo valdostano, evidentemente distinto e opposto a un altro, all'”invasore”. Pure, il suo indiscusso capo non si peritò all’epoca di comprare voti “alieni” né più recentemente alcuni suoi maggiorenti di recarsi in pellegrinaggio in ridenti località balneari del Sud. In mille e una occasione si è visto che, pur di conservare il riparto fiscale e il trasferimento sostitutivo dell’IVA sulle importazioni – quest’ultimo totalmente immotivato -, l’UV è disposta a qualunque cosa. Con ragione, dal suo punto di vista, visto che così fa il pieno di voti. L’UV è sempre stata strutturalmente iperminoritaria e lo sarebbe oggi ancor più senza appunto la gestione del riparto fiscale (fino al 1983 non superava i 7 consiglieri). Quindi non solo non è più federalista, e ancor meno indipendentista (solo Borluzzi finge di crederci ancora, fornendole così un prezioso alibi), ma di fatto ha abbandonato qualunque conato identitario. Non sono quindi i principi del “Mouvement” a essere in vendita (ammesso siano mai esistiti, sono già stati ipotecati, esecutati e venduti), ma direttamente il partito e i suoi rappresentanti. Non si intende qui alludere a reati penali, sia ben inteso. Nel passato, la procura ne aveva scoperti alcuni, ma da molto tempo è rimasta silente e dobbiamo quindi dedurne che ormai non esistono più abusi. Al punto che fior di magistrati – per definizione esseri supremi scevri di ogni peccato – presentano insieme con politici, dalla magistratura infatti “riabilitati”, convegni sull’etica e la legalità.
    No, la vendita è nel quotidiano dell’azione politica, che deve a un tempo assicurare cliente.. ooops consenso popolare e la benevola distrazione di Roma sulle somme che sono illogicamente versate alla Valle e spese in modo diciamo molto discrezionale, a garantire un ferreo controllo, la ben nota “pace sociale”.
    Da cui il servilismo evidente dei capi e capetti locali verso qualunque autorità statale, con la quale amano farsi fotografare, simbolo per l’elettorato delle garanzie ottenute e della protezione goduta. Da cui anche il senso di confusione completa, di mancanza di visione e di approssimazione che promana da ogni politica dell’amministrazione (regionale in particolare, ma non solo) e la qualità infima della classe “dirigente” attuale: non deve infatti fare politica, ma della politica attuare solo la parte più meschina, la gestione quotidiana del piacere/punizione da accordare/infliggere al cortigiano/cittadino.
    Ecco perché la Lega, col suo progetto di federalismo fiscale, che è in realtà una rinormazione delle spese su base centralista (il cosiddetto “costo standard”), potrebbe preparare la fine dell’UV. Ed ecco perché l’UV sarebbe disposta, pur di salvarsi, a “vendite” ben più impegnative che a un’alleanza col PDL. Sarebbe tranquillamente pronta, per esempio, a corteggiare anche la sua componente vetero o neo-fascista.
    L’inno Montagnes valdôtaines vi disturba? Pas de problème: Mogol ne ha già composto un altro, italanissimo. Il francese infastidisce? Ma quale francese? Quello infarcito di errori parlato per cinque minuti in ogni seduta del consiglio e di fatto assente dalla vita quotidiana? Eddài, Giancarlo, non esagerare.. Poi, anche per voi ci saranno viaggi-premio a Parigi, in Asia, Africa e America, è vero nel nome della francofonia, ma tanto lo sai anche tu che tra noi parliamo italiano, no? Ti dà fastidio la politica del “mangia-e-bevi” che spacciamo per identitaria? Tranquillo: così come abbiamo invitato “L’isola dei famosi”, faremo una bella rimpatriata di tipi davvero di destra, chessò, i Fioravanti, i Concutelli, gente tosta insomma. Nel nome della tolleranza e dell’apertura, s’intende. Non hai visto che abbiamo patrocinato e acquistato il libro della compagna dell’agente Z, Giannettini, in cui presentiamo Gex come uno stordito assatanato che, dopo una notte di baldoria, si trova incastrato nientedimeno che dai pericolosi servizi militari russi? Hai visto che eravamo noi, il capo e il suo tirapiedi incaricato della “cultura valdostana”, a presentarlo? Quale miglior prova della nostra elesticità e soprattutto dei nostri veri sentimenti? Hai visto che di prezzemolo-Chanoux è soltanto più citato il nome e mai le idee? Ti sei reso conto che qui applichiamo già, quotidianamente, la pratica dello stato organico tanto cara al nostro comune amico Spiazzi, un’armoniosa sinergia tra amministrazione e corpi repressivi che permette di rendere il dissenso inaudibile e persino inesistente? Apri gli occhi, Giancarlo: siamo nella stessa squadra!
    Guarda, se vuoi rifacciamo qui, al Billia, con la scusa di rilanciarlo come albergo, una ripetizione del convegno tenuto nel maggio del 1965 all’hôtel Parco dei Principi. Giurato: se ne incarica Maguerettaz. Viene Osvaldo Chabod a coprire l’evento per il Peuple e ti assicuriamo una recensione favorevole. E’ uno flessibile, uno pragmatico, uno che da bravo unionista applica la massima di Wilde: appoggiatevi sui vostri princìpi, finiranno per cedere.
    Dai, Giancarlo, riconosci i tuoi veri camerati e abbracciamoci!

  3. bruno courthoud Says:

    UV = micronazionalismo (“fascismo”) a livello locale: era già tutto scritto nello statuto dell’UV!

  4. giancarlo borluzzi Says:

    Luminosissimo Mahdi, sincerità vs. sincerità. Tu sei equiparabile, nel post sovrastante, ad un cuoco bravissimo nel tagliare le materie prime, cucinarle a puntino, disporle con sopraffino gusto estetico nel piatto che però risulta immangiabile perchè hai sbagliato tutto a monte acquistando materie prime, appunto,insensate e andate a male. Voglio dire sei bravo di penna, ma appronti su un piatto accattivante per gli occhi vuoi insensatezze vuoi visioni soggettive da te ammantate di supposta oggettività. Non entro nella divergenza di fondo tra me e il nucleo patuasico, certo non monoculturale e cui comunque tu appartieni: divergenza legata al fatto che voi vi opponete alla casta per motivi generici, essendo il governare corretto la motivazione dell’agire politico di chicchessia (a me sta bene comunque che si pernacchi la casta per qualsiasi ragione, fondata o forzata che sia), laddove io denuncio l’integralismo valdostano e il culto della palloneria elevato a norma di vita, con ciò essendo ben più chiaro nella mia posizione. Mi limito a puntualizzare gli ingedienti non consoni con cui, Mahdi, hai cucinato. Intanto: io non credo per nulla che l’UV punti all’indipendenza.Dico che l’UV ha uno statuto immutato dal 1946 in cui le bestialità da lettino psichiatrico caratterizzano tutto il suo incipit e tra queste c’è la sovranità della regione, cibo marcio offerto agli aficionas a scopo propagandistico assieme alle bestialità su etnie, francese in Valle diffuso quanto le vergini nei bar con lapdance di Bangkok, federalismo dei questuanti perenni. Non capisco come ci si possa esprimere sulla mia specifica posizione nel tuo modo. Eppoi la questione che mi sta più a cuore: detesto i localismi e non posso non collocarmi nel PdL nazionale, la qual cosa non significa che io mi identifichi con la linea portata localmente avanti da chi giudica “pattume” (c’è nero su bianco nel dibattito interno al Pdl valdostano) i miei riferimenti sia agli articoli 2 e 3 della Costituzione oggi certamente derisi da uno Statuto regionale che la casta predetta vorrebbe riscritto con i medesimi anacronistici integralismi, sia alla Carta dei Valori del PdL, segnatamente a quello che sottolinea il primato della persona sulla politica, tutt’uno de facto con i contenuti dei due precitati articoli della carta costituzionale. Se mi immergi in calderoni in cui l’analisi politica è addomesticata dai miraggi, sapientemente fatti balenare da puoi intendere chi, di un assessorato qua e uno là, sappi che sbagli e che, in situazione immodificata all’interno mio contenitore, ne avrai pubblica dimostrazione. Ancora, chef Mahdi: i tuoi riferimenti alle componenti “vetero o neo-fasciste” sono anzitempo perchè il top del carnevale scatterà tra qualche settimana. Ti dico solo questo: io feci presentare a Strasburgo un’interrogazione relativa al fatto che i valori di eguaglianza tra i cittadini presenti nell’articolo 3 della Costituzione sono disattesi dallo Statuto regionale del 1948 che impone ai residenti la cultura che caratterizzava qualche locale 200 anni fa. Palese discriminazione perchè i rossoneri si costruiscono la cultura che(a parole) gradiscono, laddove i non rossoneri devono pagare pedaggi ai precedenti. Interroazione possibile perchè solo in caso di discrimazioni l’europarlamento si può pronunciare (l’ha fatto nel mio caso, e per due volte, sottolineando però impercorribilità formali). Il punto: sulla mia interrogazione il commento, carta canta, di Augusto Rollandin fu che io ero su una sponda opposta rispetto alla sua nel ventennio, ergo l’interrogazione non va considerata. I contenuti invece sono validissimi e solo un renitente ai dibattiti scomodi come Augusto Rollandin poteva esprimersi così, scordando che entrambi eravamo ancora nei testicoli dei nostri padri durante il ventennio e soprattutto il fatto che il fascismo imponeva percorsi culturali esattamente come ora l’UV per squallidi interessi di bottega. Il fascismo voleva togliere il francese, l’UV lo vuole supporre a tutti: fascismo e UV metodologicamente coincidono in questo. Ma Rollandin lancia la sua insensata battuta con la complicità della carta stampata che poi censura la mia replica. Come vedi, Mahdi, il fascismo è sempre bene lasciarlo stare viste le stumentalizzazioni con cui viene usato. Non esiste persona più moderna e liberale di me sulla lingua francese: ciascuno faccia le scelte linguistiche che vuole, in base a parametri propri e non alle immagini fasulle che della Valle l’UV vorrebbe fornire. Augusto Rollandin deve imparare che la libertà culturale di un unionista non può richiedere la negazione di pari libertà per altri. Ciao, Mahdi, vai di buon’ora al mercato e scegli fresco, proprio come fa Vissani.


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