La trasparenza della pietra


Anche in Valle d’Aosta, con il tradizionale ritardo, sono stati pubblicati sul sito internet della regione Valle d’Aosta, gli stipendi dei dirigenti. L’hanno chiamata “Opération Trasparence”. Noi di Patuasia news siamo andati a confrontare lo stesso tipo di trasparenza con la Regione Piemonte, la Provincia di Torino e la Città di Torino e abbiamo scoperto che il vetro valdostano è assai opaco, come se fosse sporco. Infatti, se in Piemonte vengono pubblicate le varie voci che compongono uno stipendio lordo annuale come: Trattamento fondamentale e Stipendio tabellare che corrispondono allo stipendio base; Trattamento accessorio e Retribuzione di posizione che corrispondono all’effettivo ruolo svolto dal dirigente; Retribuzione di risultato e Altri incentivi che si sommano alle due cifre precedenti e che più o meno sono il 20/30 per cento dello stipendio base e che vengono elargiti dopo un’analisi dei risultati ottenuti, da noi si pubblica una voce sola: stipendio annuale lordo. Non sappiamo, se in questa voce siano inclusi gli extra come le indennità di francese e gli incentivi che influiscono significativamente sulla retribuzione. Dunque chiediamo: i 113 mila euro di Luigi Malfa, solo per citare il più ricco, sono 113.000 o cosa?

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15 commenti su “La trasparenza della pietra”

  1. mistery Says:

    E poi: di alcuni non c’è il curriculum (“non pervenuto”, si dice, come le temperature nelle previsioni meteo, qualche anno fa), chissà mai perché. Curioso poi notare che NON UNO dei segretari particolari di presidente e assessori sia laureato. E poi ricordate con quale solennità si annunciò, all’epoca dello scandalo tangenti del comune di Challand, che il sindaco era stato sospeso dall’incarico di segretario particolare dell’assessore regionale alle opere pubbliche? bhè, ora ce lo ritroviamo esattamente allo stesso posto da dove l’avevan sospeso, chissà per quale misterioso nuovo evento che è sopravvenuto nel frattempo a ritenerlo meritevole di fare il segretario di un assessore…. Boh…. misteri della “poleteucca de nos-atri”.

  2. superreina Says:

    Grazie Mistery per le precisazioni.

  3. augusto disgusto Says:

    A me non frega nulla di quanto guadagnino; quello che m’indigna è che nella maggior parte dei curriculum non si capisce come questi personaggi siano entrati in regione (incarichi, concorsi, chiamata diretta),siano poi passati di ruolo e abbiano “fatto carriera”. Non si capisce quindi nè come siano stati messi, e soprattutto non si capisce CHI li abbia messi e perché. Altro dato inquietante sta nella loro quantità. Parrebbe che la Regione, in questi ultimi anni, sia diventata un elefantiaco esercito composto da cento soldati che prendono ordini da mille ufficiali che a loro volta obbediscono ai politici, e questo basterebbe per spiegarne inefficienze e sprechi.

  4. teddybear Says:

    La quantità é inversamente proporzionale alla qualità. Le “carriere” di molti poi sono misteriose e fulminee. Lo scandalo è che si fa un gran parlare di trasparenza e di meritocrazia (anche tra i sindacati) ma tutti sanno che si pratica il mestiere più antico del mondo. Per un giovane di belle speranze e con natali “importanti” si spalancano d’incanto orizzonti dirigenziali, per ricoprire i quali i requisiti sono ridicoli (andate a vedere per credere). Ai valdostani va bene così perchè tanto sono abituati a chiedere favori da generazioni, quindi che male c’è se altri lo fanno a scapito dei meritevoli? Questa è la democrazia diretta…bellezza!

  5. mistery Says:

    Sempre nell’ambito della pseudo-trasparenza che ci propinano non senza un “cicinin” di presa per i fondelli, sarebbe anche da rilevare che nulla sappiamo dell’esercito dei consulenti assunti con criteri del tutto ignoti, a tempo determinato, con una frequenza e una quantità impressionante in alcuni servizi. Poi, alcuni di questi consulenti, misteriosamente, fanno una grandiosa e fulminea carriera (come la sontuosa corte assunta, a varie riprese, al “gabinetto della Giunta” alla fine della scorsa legislatura, e poi subito liquidata dal nuovo presidente al momento del cambio della guardia). L’elenco degli incarichi pubblicato sulla pagina “amministrazione” del sito della regione è largamente lacunoso e guarda caso mancano proprio alcuni incarichi particolarmente sospetti…) Così come i nomi di alcuni personaggi ricorrenti negli incarichi scompaiono se si fa una ricerca per parole chiave tra le delibere di giunta… Queste son cosine da nulla e possono anche sembrare puri errori o sviste da parte dell’omnifacente INVA che gestisce tutto l’ambaradan del sito regionale (per mantenere la quale INVA -uno dei tantissimi carrozzoni clientelari regionali- ci si inventa di continuo lavori sulla cui utilità ci sarebbe da dire. Però è proprio su queste cosine che si riescono a nascondere tante infami porcate, che non sfuggono però a chi segue le vicende con occhio attento….Altro trucchetto è quello di fare le delibere più schifose nei periodi di vacanza (esempio fine anno, estate) così pochi le vedono e ci fanno caso.

  6. bruno courthoud Says:

    mistery conosce bene l’amministrazione, come l’ho conosciuta io, e dice cose sacrosante.
    Il nocciolo del problema, quello vero, è la riforma della pubblica amministrazione, la legge 45/95 e leggi connesse ed annesse. Quelle che vediamo e sopra descritte sono solo una minima parte dei frutti che essa ha prodotto, e neanche i più significativi.
    Ma la legge 45/95 è stata a suo tempo benedetta da tutti i partiti e mouvement, con l’avallo dei sindacati. Ne sono tutti complici e tutti ne hanno goduto e ne godono. La riformeranno tra breve, e sarà ancora peggio. Personalmente, con pochi altri, ho cercato in vari modi di sensibilizzare e di “aprire gli occhi” a chi di dovere su questi problemi. Tempo sprecato. Ora mi sono stufato. W la meritocrazia dei leccalecca e delle mutande! Forse hanno ragione le colleghe di mia cugina che non l’ha ancora data: “Fatti furba”. D’altronde viviamo nel paese dei furbi o furbetti, o no? Grazie a tutti.

  7. marburg Says:

    Tutti giusti i discorsi sulla cooptazione politica dei dirigenti, ma a me comunque continua ad interessare quanto guadagnano perché, in barba alla “trasparence” non ci è dato sapere, al contrario di quello che accade nelle amministrazioni piemontesi, quanto portano a casa IN TUTTO, compresi cioè TUTTI gli incentivi e indennità varie.

  8. teddybear Says:

    A qualcuno è sfuggito che nella “trasparenza opaca” di cui si parla mancano un pugno di dirigenti. Parlo di quelli del consiglio regionale i quali, pur essendo anh’essi dipendenti regionali, godono (chissà perché?) di uno status proprio e mi dicono anche di una contrattazione sindacale separata (però!).
    Questa casta nella casta ha pubblicato i propri curricula e gli stipendi (anche qui lordi ed omnicomprensivi) in un angolino non proprio ben evidente del sito web del consiglio valle. Che vogliano all’improvviso assumere un basso profilo? Dopo che l’avrete trovato, provate a leggere il curriculum di qualcuno e annotatevi i cognomi, poi fate mente locale a quello che scrivevo qui sopra a proposito di rampolli importanti e di carriere fulminee…
    Chi capisce qualcosa di titoli di studio e di equipollenza degli stessi forse farà anche un salto sulla sedia. Buon divertimento, tanto è già pagato dalle nostre tasse!

  9. marburg Says:

    @ teddybear
    se ci dai l’indirizzo dell’angolino del sito del Consiglio, facciamo prima… o è una caccia al tesoro?

  10. teddybear Says:

    spiacente ma la caccia al tesoro l’hanno già vinta questi, a giudicare da quanto guadagnano…

    http://www.consiglio.regione.vda.it/contatti_dettaglio_i.asp?pk_ufficio=6

  11. Michele Says:

    I numeri riportati sul sito si riferiscono al CUD, quindi sì, sono comprese indennità e retrbuzione di risultato. Avrebbero potuto specificarlo effettivamente.

    Mi sembra che parlare di “casta” sia eccessivo. E soprattutto sarebbe necessario un distinguo tra chi ha un incarico temporaneo assunto grazie alla fiducia di un politico e chi è dirigente perchè ha sostenuto un concorso; già, sono posti pubblici e per fortuna anche in VDA vi si accede per concorso.

    Inoltre mi è oscuro perchè l’operazione trasparenza debba riguardare il solo corpo dirigente. Sarebbe bello si potessero trovare in rete i redditi di tutti (dipendenti, autonomi).

  12. moussechocolat Says:

    Sembra molto strano: i valdostani prendono meno dei piemontesi! Io credo piuttosto che manchi la voce riguardante gli incentivi, se così non fosse che lo specifichino.
    La pubblicazione degli stipendi dei dirigenti è dovuta per il semplice motivo che sono i diretti responsabili dell’intera baracca, un segno di trasparenza amministrativa. Di conoscere quello che guadagna un usciere non è così rilevante le pare?

  13. Michele Says:

    Le ripeto i dati si riferiscono al CUD, loro potrebbero specificare, basterebbe chiedere a chi di competenza per conferma.

    Vede il problema è che purtroppo conoscere i redditi non ci dice nulla sui dirigenti, alimenta solo delle invidie. E’ ovvio che lo stipendio ( e il numero di dirigenti ) non dev’essere spoporzionato, ma sarebbe più interessante sapere cos’hanno fatto queste persone. Quello che conta davvero è ciò che si produce.

    Secondo me sarebbe un fatto di civiltà che il redditto di tutti i cittadini fosse disponibile su internet, per una libera consultazione, sono dati pubblici. O tutti o nessuno.

    Questo è l’ennessimo specchietto per le allodole ( la prima espressione venutami in mente era diversa ) del buon Brunetta. Farci credere di avere trasparenza quando in realtà non è così. Insomma è un po’ come mettere il grembiule alle elementari e poi distruggere la scuola pubblica.

  14. Michele Says:

    Tra l’altro sarebbe interessante conoscere il numero di uscieri invece 🙂

  15. mistery Says:

    E che dire allora della truppa sterminata di consulenti e di assunti al forte di Bard (tra cui parenti e amici di un ex consigliere regionale di Hone, guarda caso), un non-luogo dove si buttano palate di soldi dalla finestra senza sapere perché (come dice un simpaticissimo sindaco che di Forte di Bard se ne intende moltissimo). Provate a ricordare: qualche anno fa si diede un incarico per il marketing del Forte (dopo che Eloise Barbieri si era dimessa dall’incarico di responsabile) a un luminare dell’Università di Venezia, di cui poi nessuno ebbe mai più notizia: non si seppe mai che cosa diavolo abbia prodotto; lo stesso dicasi per un consulente torinese di chiarissima fama che ha avuto un incarico i cui risultati sono ad oggi (dopo 4 o 5 anni dal conferimento) ignoti anche agli addetti ai lavori. Possibile che sulle mille società, enti, associazioni ecc. a cui opartecipa la Regione, cioè pagati da noi tutti, non si possa mai sapere nulla? alla faccia delle Transparence per allodole!!!


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