Sotto il segno del mattone


Caro bimbo, in fatto di protezione io non valgo più un tubo!

Caro bimbo, in fatto di protezione io non valgo più un tubo!

Finché c’è un prato c’è speranza… per gli speculatori. Pare che ci sia un’area che Gilles Clément definirebbe terzo paesaggio, nella zona che separa lo stabilimento Cogne dal quartiere Dora dove è spuntata, come un fungo, la proposta di un PUD privato per un insediamento residenziale di 90 appartamenti. La zona ha numerose criticità che sono state ben evidenziate sia da parte della Cogne Acciai Speciali sia dagli uffici regionali (il parere del Comitato tecnico è obbligatorio, ma non vincolante) e non si tratta di sciocchezze. Anche un cretino arriva a pensare che costruire residenze nelle immediate vicinanze di uno stabilimento siderurgico, può causare qualche problemino legato alla sicurezza e alla salute. E’ come campeggiare sulle rive di un torrente: può andare bene per anni poi la natura si fa “assassina”. In questo caso c’è un’industria (impianto ad alto rischio, secondo la direttiva Seveso) che utilizza, per il decapaggio, un agente inquinante qual’è l’acido fluoridrico. Sta di fatto che Vallée d’Aoste Structure, cioè un arto di Mamma Regione, a fronte di queste rilevazioni, ha aderito, seppur non economicamente, al progetto. Quindi, da una parte il Comitato tecnico, cioè un dito di Mamma Regione, espone parere negativo, dall’altra si favorisce l’impresa privata alla faccia della salute degli ignari futuri proprietari. Si chiama far girare l’economia e qui da noi si tratta di far girare soprattutto quella legata all’edilizia. Chissà perché?

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One Comment su “Sotto il segno del mattone”

  1. bruno courthoud Says:

    legge premio per gli alberghi, legge detta “piano casa”, PUD approvati in fretta e furia, cliniche private costruite in un batter d’occhi ed insediamenti residenziali vari, è tornata imperiosamente l’era del mattone.


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