Il diavolo e l’acqua santa

Tradizione valdostana!
Un manifesto shock avverte i giovani che la guida in stato di ebbrezza può causare la morte o peggio una vita in carrozzella. La campagna di informazione è finanziata dall’assessorato regionale alla Sanità. La subcultura della sbronza fa parte del “patrimonio” montanaro che spesso si identifica nel partito di tradizione. La festa dei coscritti, infatti, porta i colori e la benedizione del leone rampante. Nel settembre 2007, l’allora Presidente della Giunta, Luciano Caveri, insieme ai compagni di partito, gli allora e attuali sindaco di Aosta: Guido Grimod e assessore alla Cultura e Istruzione: Laurent Viérin, plaudirono, bicchiere di vino in mano, il raduno dei nati nel 1989 in piazza Chanoux. Una festa deprimente che aveva come protagonisti giovani adolescenti ubriachi marci. Un rito di iniziazione verso l’età adulta che nessuna forza politica, men che mai unionista, osa mettere in discussione: i diciottenni iniziano a votare! Questo per dire cosa? Che siamo in un regime così fortemente consolidato che può permettersi di essere il diavolo e l’acqua santa. L’assenza di una alternanza politica, la scarsa opposizione, l’informazione distratta e pilotata, il benessere da accattoni, hanno favorito una gestione della politica sempre meno democratica e sempre più vicina all’associazionismo mafioso. Da qui un controllo su tutte le aeree possibili, da quelle economiche a quelle del pensiero. L’alibi è l’autonomia continuamente minacciata. Sganciarsi il più possibile dallo Stato centrale, escludendone ovviamente le entrate, significa una maggiore padronanza del territorio. E territorio significa soprattutto persone. Regionalizzare la scuola e la sanità rientra perfettamente in questa necessità “politica”. Dipendere direttamente da un assessore vicino invece che da un ministro lontano, conferisce al primo un potere personalizzato sui dipendenti che al secondo, per motivi logistici, è pressocché impossibile. La voce-del-padrone ha messo, per il momento, a tacere le guerre interne all’UV, concentrando gli sforzi per riassorbire lo smacco del 2006. L’attuale debolezza dell’Alleanza del Galletto-a-metà, prova che tale impegno è stato premiato a tal punto che il Potere unionista può ancora presentarsi come un partito liberale e democratico, quando invece la sua natura più intrinseca è quella di un partito-padrone che alla democrazia ha sostituito la benevolenza tipica di un padrino.
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22 aprile 2009 a 13:38
e gli alpini e relative feste? è incredibile come i valdostani riescano a conciliare due “feste” militari e nazionali (la coscrizione militare e lo spirito di corpo militare) con autonomia, separatismo, indipendentismo, ecc. Che il collante sia proprio rappresentato dal bicchiere (bottiglione) di vino?
Ero militare a Firenze in occasione di un raduno nazionale di alpini. Per tre, quattro giorni, alle ragazze fiorentine di buona famiglia fu praticamente impedito di uscire di casa. Dopo una settimana incontravi ancora qualche sbandato in qualche angolo col cappello in testa e il bottiglione in mano.