Il buco giusto

Je suis fait pour éclairer le monde!
“Ci sono dei popoli che sono fatti per dare luce al mondo. Non sono grandi popoli nel senso del numero, ma lo sono in quanto portatori di verità e di avvenire.” Chi scriveva questo è il pluricitato Emilio Chanoux, chi lo tira in ballo per ultimo è lo sconosciuto David Follien sul giornaletto parrocchiale dell’UV. Considerarci portatori di verità è una barzelletta che ci fa piegare in due dalle risate. Forse l’Emilio, pensando ai suoi valligiani, intendeva dire portatori d’acqua… e su questo gli diamo perfettamente ragione. Invece, il povero David crede fermamente che l’ideologia unionista, fondata sul patrimonio etnico-linguistico (quale etnia? quale lingua?), sia un faro per l’umanità. Non gli sfiora neppure il dubbio che l’Umanità intera non sa della nostra esistenza. Quando siete in vacanza all’estero e un indigeno vi chiede da dove venite e voi gli rispondete Valle d’Aosta, leggete l’interrogativo nei suoi occhi? Sì, lo leggete e correggete subito il tiro, aggiungendo: Monte Bianco o Torino oppure Milano. Solo dopo queste indicazioni l’ospite riesce a darvi una collocazione geografica. Allora che razza di luce possiamo irradiare se nessuno sa dov’è l’interruttore? Invece noi valdostani viviamo nell’arroganza di essere l’ombelico del mondo. Se proprio vogliamo prendere in prestito un buco, quello giusto per noi si trova un pochino più sotto.
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23 marzo 2009 a 18:00
mi scappa da ridere tutte le volte che leggo quella frase in consiglio regionale, soprattutto se poi guardo ed ascolto i rappresentanti di quel mitico (= che esiste solo nella mitologia locale) peuple. I canavesani (o biellesi?) chiamavano, nel tempo, gli appartenenti a quel mitico peuple “i bucio”.