Il dibattito nooo!
Per fare partecipare la gente alla vita politica bisogna istituire un’Autorità. Come dire “sii spontaneo!”. Un paradosso, eppure gli arancioni di VdAvive intendono presentare una proposta di legge in merito. Ci sarà un’Autorità, pagata dai cittadini (ma non volevano ridurre i costi della politica?) e scelta dal Consiglio regionale (possiamo immaginare da chi?) che gestirà i dibattiti pubblici sui grandi interventi. La discussione pubblica potrà durare sei mesi con proroga di tre e poi? non si dice. Sembra comunque che il dibattito si concluda con un rapporto che verrà pubblicato entro tre mesi e che il progetto discusso seguirà la strada che il suo proponente ritenga la migliore per se stesso. In buona sostanza si produrrà tanta carta per giustificare la nascita di un nuovo ufficio con relativi stipendi; la parola dei cittadini non volerà libera, ma sarà prigioniera di una solida burocrazia e avrà il valore dello zero! Perché sprecare tante energie per un progetto che non decide un bel niente? Perché non insistere sul referendum propositivo, cercando di eliminare il quorum come accade in Svizzera? Perché i partiti non cercano di recuperare la dignità perduta? E i politici a fare il loro mestiere pagato meno? Ci piace vedere il film, ma il dibattito nooo! Per favore!
Tag: Autorità, burocrazia, legge, partecipazione, VDAvive
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2 febbraio 2009 a 22:19
sono completamente d’accordo nel non disciplinare ed ingabbiare gli interventi dei cittadini in una inutile e costosa struttura burocratica, sono ancora più d’accordo sull’esigenza di pensare in tempi brevi al referendum per l’abolizione del quorum (in caso contrario possiamo dimenticare l’istituto del referendum, in quanto, come si è visto, preda dei veti di maggioranza).
3 febbraio 2009 a 13:36
Il problema del quorum nei referendum è un’anomalia tutta italiana, lo aveva spiegato molto bene il politologo Gianfranco Pasquino nel suo intervento ad Aosta in occasione dei refendum propositivi valdostani.
Togliere il quorum motiverebbe veramente i cittadini ad esprimersi e toglierebbe la deprecabile arma dell’astensione a partiti politici e clero.
E’ chiaro che con delle maggioranze così coese e delle opposizioni così morbide, non credo sia il momento per attenderci simili iniziative.
Meglio chiedere commissioni, autorità e via di seguito che chiacchierano molto e concludono poco e che vengono comunque retribuite.
Dei soldi pubblici alla fine della fiera chi se ne frega!